Stomachion

domenica 5 gennaio 2003

Il pendolo di Foucault (5): Tiferet, Nezah e Hod

Siamo giunti alla parte più importante del romanzo: i tre amici iniziano ad elaborare il Piano, ovvero partendo dal delirio inventato dal colonnello Ardenti inventano un complicato ed intricato complotto ordito da quel che resta dei Templari per conquistare il mondo. Con questo complotto riescono, in maniera incredibile e magistrale, a collegare uno con l'altro tutta una serie di avvenimenti storici che avvengono dallo scioglimento dei templari fino ad oggi, mettendo in mezzo anche Hitler e gli Assasini arabi. Alla fine, però, la fidanzata di Casaubon ricostruisce i messaggi che Ardenti aveva lasciato nell'ufficio di Belbo come una nota di un commerciante di fiori di Provins e un gioco di codici da parte di un fissato di templari.
(E così finisce Tiferet = Bellezza)
Il piano, però, gli scoppia in faccia: Diotallevi si ammala di cancro, mentre Belbo, dopo essersi sfogato con Aglié per pura vendetta, viene apertamente attaccato e ricattato affinché riveli l'ubicazione della mappa tanto agognata e per secoli cercata. Si reca così a Parigi, meta finale del nostro Casaubon, che nel periodo in cui Belbo veniva attaccato dagli eredi dei Templari, era fuori città con fidanzata e figlio.
(Nezah o anche Netzach = Eternità o Vittoria).
A Parigi, nascosto nel Museo delle Invenzioni, il nostro assiste alla riunione degli esaltati che si credono eredi della cavalleria spirituale e del loro tentativo di carpire la verità (che non c'è) dalla bocca di Belbo... E qui si compie il dramma: un parapiglia incredibile, causato dai veleni esistenti tra le varie fazioni interne, porta alla morte di Belbo, il quale, fino all'ultimo, nell'impossibilità di essere creduto (il Piano era tutta una loro invenzione), aveva taciuto.
Casaubon, quindi, esce dal Museo e vaga per le vie di Parigi, in un delirio incredibile in cui ogni strada sembra un indizio della presenza dei complottanti che ha da poco lasciato fino a che, il giorno dopo, non decide di ritornare a casa...
(Hod = Splendore)
Libro stupendo, fino a qui, a tratti lovecraftiano, come ho già detto, che non vedo l'ora di finire!

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