Stomachion

giovedì 30 ottobre 2003

A ognuno il suo... (2)

Persiano: Per Ahura Mazdà, vi regalo un tappeto!
Asterix: Per Toutatis, qua la mano!
(poche vignette più in là)
Sciita: Per la Grande Madre, scappiamo da quei demoni!!

(da Le mille e un'ora di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

mercoledì 29 ottobre 2003

Il Mr.Smith furioso!

Nella puntata del lunedì sera di Porta a Porta, ad un certo punto Mr.Smith prova ad attaccare il papa cercando di citare, da un'edizione economica di Varcare la soglia della speranza, una frase a suo modo offensiva nei confronti dell'Islam. Vespa, a questo punto, si inalbera e fa interrompere il collegamento con Mr.Smith.
Nella serata successiva (quella di ieri) si presenta alla puntata del Maurizio Costanzo Show e qui, finalmente, si viene a sapere quale genere di offesa arreca il papa nel suddetto libro: l'Islam è una riduzione del messaggio divino rispetto al cristianesimo.
A questo punto vado a controllare la citazione di Mr.Smith direttamente sull'originale:

Chiunque, conoscendo l'Antico e il Nuovo Testamento, legga il Corano, vede con chiarezza il processo di riduzione della Divina Rivelazione che in esso s'è compiuto. E' impossibile non notare l'allontanamento da ciò che Dio ha detto di Se stesso, prima nell'Antico Testamento per mezzo dei profeti, e poi in modo definitivo nel Nuovo per mezzo del Suo Figlio. Tutta questa ricchezza dell'autorivelazione di Dio, che costituisce il patrimonio dell'Antico e del Nuovo Testamento, nell'islamismo è stata di fatto accantonata.

E più avanti scrive:

L'islamismo non è una religione di redenzione. Non vi è spazio in esso per la Croce e la Risurrezione. Viene menzionato Gesù, ma solo come profeta in preparazione dell'ultimo profeta, Maometto. E' ricordata anche Maria, Sua Madre verginale, ma è completamente assente il dramma della redenzione. Perciò non soltanto la teologia, ma anche l'antropologia dell'Islam è molto distante da quella cristiana.

Citato nella sua interezza, il discorso non ha più i toni di un'offesa, come la singola frase (l'Islam è una riduzione della Divina Rivelazione) può far sembrare (ma se il papa, il massimo esponente del mondo cattolico, non fosse convinto di ciò, non potrebbe più nemmeno essere considerato cristiano!), ma semplicemente di un confronto tra Islam e Cristianesimo in cui, ovviamente, quest'ultimo ha una parte più forte e importante del primo. Inoltre Mr.Smith dimentica di dire che nelle righe successive il papa loda e prende a modello la fede dei musulmani e il loro modo di dimostrarla, asserendo anche che merita tanto rispetto, quello stesso che, a quanto pare, sembra mancare a Mr.Smith.

A ognuno il suo... (1)

Asterix: Siamo qui per la volontà di Cleopatra e non ce ne andremo che a lavoro terminato, per Toutatis!
Chorus
: Ve ne pentirete, per Jupiter!
Numerobis: Che fare, per Iside?
Asterix: Costruiremo delle difese, per Belenos!
Paronamix: Ben detto! Per Belisama!
(alcune pagine più tardi)
Cleopatra: Ah, non la passerà liscia, Giulio Cesare è un cattivo giocatore, per Iside! Mi occuperò io di tutto, per Ammon e per Elios!

(da Asterix e Cleopatra, di Goscinny e Uderzo, allegato a Il Giornalino, trad.Marcello Marchesi)

martedì 28 ottobre 2003

Mr.Smith va a Porta a Porta!

Ieri, in seconda serata su RaiUno, nella trasmissione di Bruno Vespa è stato ospite il nostro Mr.Smith, l'italiano di fede musulmana che ha fatto ricorso al tribunale per far togliere il crocifisso dai muri della scuola dove vanno a studiare i suoi figli. La piccola comunità del paese in cui vive è pronta a dare battaglia a Mr.Smith, il quale ad una precisa domanda di Vespa (I suoi figli sono stati turbati dalla presenza del crocifisso? - queste, più o meno, le parole del giornalista), risponde che la sua battaglia non si basa solo sul fastidio. Infatti aveva chiesto e ottenuto la possibilità di appendere un simbolo islamico al muro, simbolo che poi è stato rimosso.
Sono molti coloro che sono d'accordo con Mr.Smith nel voler rimuovere il simbolo cattolico dalle scuole, per dimostrare anche con questo particolare la laicità dello stato e la libertà di culto nel nostro paese, ma penso che pochi lo farebbero per una semplice ripicca, perché ai miei occhi questo sembra: tu mi togli un simbolo, e allora io faccio in modo che neanche il tuo sia visibile ai miei occhi!
Questa vicenda, comunque, dimostra quanto l'uomo moderno abbia dimenticato la forza dei... simboli: molti, infatti, difendono il crocifisso non per le sue valenze religiose, ma per quelle storico-culturali. Siamo assolutamente d'accordo, infatti, che buona parte dell'arte del nostro paese (e dell'Europa intera) è stata generata da secoli di influenza cristiana, ma allora mi chiedo perché non ricordare l'influenza che i latini ebbero su tutta l'Europa appendendo anche l'aquila dell'Impero Romano! Forse questa è una forzatura un pò eccessiva, ma mi serve per dire che, tra il suo valore storico-culturale (legato anche alle molte stragi fatte in nome della fede - stragi che accomunano molte religioni tra loro) e quello più puramente religioso, preferisco difendere la croce cristiana per il suo valore simbolico legato alla fede.
Infatti, credenti o no, la croce, come molti e molti altri simboli religiosi del mondo, porta con sé non il solo significato di Gesù=Dio, ma molti altri significati simbolici che spesso abbiamo perso e che, spero, questa vicenda contribuisca, un pò, a farci recuperare.
E andrebbe recuperato anche un significato più ampio dell'ora di religione, che dovrebbe diventare non tanto uno studio della religione cattolica o solo della religione in generale, ma soprattutto uno studio dei simboli e dei loro significati e di tutti quegli insegnamenti comuni che sono la base per tutti gli uomini nel loro percorso di avvicinamento a Dio.

(vedi anche la [185])

lunedì 27 ottobre 2003

Mr.Smith vince la guerra!

E Mr.Smith Adel sembra che ci sia riuscito!
Dopo una lunga e incredibile battaglia sembra vicino alla possibilità di poter togliere il crocifisso dalla scuola dove vanno i suoi figli, sembra ormai vicino a vincere una battaglia di principio, per la libertà di culto e di religione, perché il crocifisso affisso ai muri lo impedisce!
La cosa più incredibile è che quel simbolo non gli dice niente, ma gli dà fastidio se è appeso al muro; e sembra che dia fastidio anche ai suoi figli (che spero avranno, in futuro, la libertà di decidere come pensare e come credere).
Non so se la sua battaglia sia da considerare giusta o meno, ma non sarebbe molto più rispettoso verso le altre religioni mettere sui muri gli altri simboli, piuttosto che togliere quello cristiano, soprattutto perché Mr.Smith credo che si sarebbe rivoltato contro un cristiano che chiedeva di togliere dai muri i simboli islamici da una scuola araba.
Spero che mi smentisca con i fatti e le azioni.

domenica 26 ottobre 2003

Separati in casa

In un piccolo villaggio della Gallia, simile a quello di Asterix, sembrerebbe tutto tranquillo se non fosse che vi accadono cose piuttosto strane: un largo fossato, infatti, divide il villaggio in due metà, una inaccessibile all'altra.
Giradix è il capo della metà sinistra del villaggio...

Giradix: Checché ne pensino quelli di fronte, sono io il capo indiscusso del villaggio!
Segregazionix è il capo della metà destra del villaggio...
Segregazionix: Il villaggio sono io!
Per far fronte alla situazione sono state adottate delle soluzioni pratiche, ma gli abitanti delle due metà ostentano di continuo la loro antipatia.
Solo i bambini sanno trarre vantaggi dalla complicata situazione.
Nella capanna del capo Giradix...

Comix: Padre! Questa situazione non può continuare: il fossato è un disonore per il villaggio!
Giradix: Comix, figlio mio! E' colpa mia? Quel traditore di Segregazionix ha vilmente pagato alcuni elettori per avere i loro voti!
Con l'aiuto di Acidonitrix, suo complice, ha avuto perfino la sfacciataggine di farsi votare da cittadini ancora in fasce!
E nella capanna del capo Segregazionix...
Fanzine: Oh, padre, ricordati di com'era felice il nostro villaggio al tempo del nostro unico capo Asmatix!
Segregazionix: Eh! Già! Quel vecchio pirata di Asmatix, che si dava tante arie, scappò coi soldi delle imposte del villaggio!
In realtà la colpa è tutta del maledetto Giradix: ha rubato i voti che spettavano a me di diritto! Ha perfino promesso ai suoi elettori lo S.M.I.G.: Sesterzio Minimo d'Interesse Gallico, che non vuol dire niente, ma quegli imbecilli ci sono cascati!

(da Asterix e il grande fossato, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

(su tutti i giornali oggi compare la notizia che il governo di Israele ha deciso di continuare a costruire muri per proteggere gli insediamenti coloniali. Anche se di protezione, i muri restano pur sempre muri e sono il sintomo di uno scarso dialogo tra le parti avverse)

sabato 25 ottobre 2003

Topolino 2500!

cover Topolino#2500


E Topolino libretto è finalmente arrivato a 2500 numeri!
Il numero speciale che la redazione Disney ha realizzato è particolare sin dalla copertina: un cartoncino duro che dà a questo numero un vero aspetto da libretto. E Topolino e Paperino che salutano sorridenti i lettori!!
All'interno ci sono sette storie e tre ciak, ovvero ministorie da una pagina, e tutte con un unico denominatore comune: il 2500. Si va dallo zione che deve festeggiare il 2500.mo fantastiliardo, fino ai Bassotti con il tentativo di furto 2500, senza dimenticare Topolino e Pippo bloccati nella... 25.ma ora! (alle 25:00, cioé)

Il tutto concluso da una corsa di 2500 metri. Alla fine un pò tutti i personaggi Disney (non come nel caso di Topolino 2000, ma quasi) compaiono sulle pagine di questo numero di Topolino, dando, così, inizio ai festeggiamenti del 75° anniversario del topo più famoso del mondo, che culmineranno proprio il mese prossimo con uno speciale che è già stato annunciato.
Doppi auguri, quindi, a Topolino!!!

venerdì 24 ottobre 2003

Legittimo sospetto

Grace: I buoni vanno in paradiso.
Anne: Ma chi sono i buoni?

(-più o meno- dal film The Others, di Alejandro Amenabar)

Anche un film dell'orrore è qualcosa di più di semplice intrattenimento...

giovedì 23 ottobre 2003

La cosa importante

L'importante è che non avvizzisca il cervello! Molti grandi uomini erano ancora attivi a novant'anni! E sapete perché erano rimasti giovani? Perché avevano ancora dei sogni da realizzare!
Voi, giovani "zucchevuote", dovreste vergognarvi! La qualità della vostra vita dipende da ciò che farete! Gli unici limiti alle avventure sono i limiti della vostra immaginazione!

(Zio Paperone, da D.U.C.K. - La saga di Paperon de Paperoni - capitolo 12: Il papero più ricco del mondo, by Don Rosa)

(Vedi anche [1376])

lunedì 20 ottobre 2003

Per non avere la memoria corta...

(questo episodio è tratto dalla storia che il padre del protagonista, pittore nell'Austria del 1910, di Verso la tempesta racconta al figlio:)

Austriaco: Klimit ingrassa sul decadente edonismo ebraico! ... è sotto gli occhi di tutti! Credetemi... l'autentica purezza razziale germanica... di cui tutti gli austriaci sono partecipi... è in pericolo!!! Guardate a nord!! In Germania! Già un'autentica coscienza ariana si sta risvegliando! E' nell'aria... ma grazie al cielo, qui, a Vienna, ancora c'è chi difende la nostra vera cultura! I nostri valori! Come il nostro Shmuel... che nelle chiese dà forma ai simboli fondamentali della nostra religione!
Shmuel (il padre di Willie): Dunque... lei trova che il mio lavoro rifletta la nostra cultura... la cultura tedesca... come rappresentata dai simboli della chiesa?
Austriaco: Esattamente, ragazzo mio!!
Shmuel: Bé... è davvero bizzarro!
Austriaco: Perché?
Shmuel: Perché io sono ebreo
E l'austriaco, con la coda tra le gambe, se ne va profondamente contrariato!

(da Verso la tempesta di Will Eisner, ed.Puntozero, trad. Andrea Plazzi)

sabato 18 ottobre 2003

Storie

Un giorno, dopo che ormai tutti nella "camera delle docce" erano morti, si sentì il vagito di un bambino. Il neonato di una delle donne, finito sotto il corpo della madre, non riusciva più a succhiare il latte dal suo seno e, così, aveva iniziato a piangere (come tutti sanno i bambini stanno buoni e zitti finché hanno da mangiare). Il bambino venne, quindi, portato da un ufficiale delle SS. Bisogna sapere che, dopo ogni "doccia", si controllava sempre se c'erano dei sopravvissuti, che poi venivano prontamente giustiziati. E così fu fatto con quel bambino.
Da allora l'ufficiale, per non sporcare la sua uniforme con il sangue e la materia cerebrale, sostituì la sua pistola con un fucile ad aria compressa.


Questa storia è la ricostruzione di quanto ho sentito, nella notte del 16 Ottobre allo speciale del Maurizio Costanzo Show, trasmesso da Auschwitz, narrato da uno dei sopravvissuti al terribile campo di concentramento.
Con Costanzo, a parlare con i vari intervistati, c'era anche una ragazza in rappresentanza della generazione attuale, che ha il dovere di ascoltare queste storie e non dimenticare mai.
Un'altra storia, questa molto più recente, di sfruttamento e violenza si è conclusa proprio l'altro ieri a Cosenza. Questo uno dei racconti:

Ho dormito a Santa Chiara di Quattromiglia insieme a mia nonna che ha 65 anni, un bambino di due anni, una bambina di un anno e un bambino di undici. Non sono miei fratelli, ma solo parenti. Mi alzavo la mattina e mi preparavo per andare a chiedere l'elemosina. Io però tante volte dicevo a mia nonna che volevo andare a scuola, ma lei non voleva. Io le avevo detto che sarei andato via un giorno o l'altro, ma lei rispondeva: "fai quello che ti pare, basta che mi porti i soldi, tanto ti trovo". Di solito le portavo 35 euro ma se qualche volta avevo guadagnato di meno o poco, mia nonna mi picchiava. Due o tre volte non sono andato perché stavo male, avevo la febbre, allora la nonna mi picchiava e diceva che quando guarivo dovevo portarle il doppio...

Questo estratto, dall'articolo apparso su La Gazzetta del Sud a firma di Arcangelo Badolati, ci fa conoscere quanto, ancora ai giorni nostri, sono molti, soprattutto bambini, a soffrire per le violenze e la brama di potere e denaro di pochi. La nonna del racconto e l'ufficiale delle SS hanno in comune proprio un desiderio simile che per la prima la porta a volere sempre più soldi dai suoi giovani schiavi e per il secondo a tenere in considerazione la sua divisa molto più della vita umana: in entrambi i casi è proprio la vita e il nostro essere uomini ad essere calpestato e messo in discussione.

(nota finale: la trasmissione di Costanzo è stato l'unico speciale dedicato alla ricorrenza, contro l'unica notizia che, probabilmente ad ogni TG -io l'ho sentita solo al TG2 delle 13:00-, è passata nella giornata: la presenza di Ciampi alle cerimonie di commemorazione tenutesi a Roma. Lo stesso Porta a Porta ha preferito, considerando che ieri, venerdì, non sarebbe andato in onda, parlare della fiction su Madre Teresa di Calcutta che RaiUno presenterà a breve: certo hanno parlato anche di questa santa donna, ma lo si poteva fare anche nel corso della settimana, considerando l'importante - almeno quanto i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II - ricorrenza del giovedì. O forse era stato programmato così perché ne avrebbe dovuto parlare il sospeso Minoli! Evviva la libertà di stampa e di parola!)

Colori?

Ieri mattina, in una fumetteria della mia città, sono riuscito a recuperare un fumetto, edito nel lontano 1996, dall'allora Marvel Italia (oggi Panini Comics) dal titolo Johnny Blaze - Prima missione.
Nel tipico formato bonelliano, presenta, in bianco e nero, una miniserie dedicata all'uomo che, per molti anni, ha diviso il suo corpo con Ghost, il cacciatore di anime malvage.
I credits della miniserie sono stati messi in fondo all'albo, all'ultima pagina, e sono stati accreditati, oltre che i testi e i disegni, anche i fantastici colori dell'albo in bianco e nero che ho tra le mani!

venerdì 17 ottobre 2003

[1376]

I sogni sono doni evanescenti,
ci arricchiscono solo per un'ora,
poi ci buttano - noi tornati poveri -
fuori dalla purpurea porta,
nel recinto freddo e umido
in cui stavamo prima.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

(Vedi anche Sogni)

giovedì 16 ottobre 2003

16 Ottobre 1943

60 anni indietro nel tempo, partendo da oggi. Con l'aiuto della nostra polizia, le SS tedesche operano, dopo averli ingannati, un restrellamento di ebrei nella nostra capitale. Nonostante molti riuscirono, spesso per caso, a trovare la salvezza fuori città o in casa di amici cattolici, oltre 1000 persone vennero catturate e condotte ad Auschwitz.
60 anni indietro nel tempo, partendo da oggi. Una pagina della storia italiana oscura e terribile, che non deve essere dimenticata, per far sì che non si ripeta più, per tenere desta l'attenzione.
60 anni sono passati da allora. Oggi è proprio quel giorno, il giorno per ricordare, lo stesso giorno dei 25 anni di pontificato dell'attuale papa Giovanni Paolo II. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è riuscito a combinare i due impegni, facendo gli auguri al papa per questa sua importante ricorrenza e presenziando, oggi, ad alcune importanti cerimonie per ricordare quello che accadde 60 anni fa.
Proprio come ci ricorda un articolo postato dalla redazione di Menorah giusto nella mattinata di ieri:

Nell'ottobre del 1938 il governo fascista italiano accetta l'ideologia della razza, già enunciata dal regime nazista di Hitler con le leggi di Norimberga del 1935, e promulga le leggi razziali.
Per gli ebrei italiani comincia un momento terribile, di discriminazione e esclusione dalla vita pubblica. Anche in Italia inizia la persecuzione e la caccia agli ebrei.
La notte del 16 ottobre 1943, un sabato di festa, le SS naziste fanno irruzione innanzitutto nel quartiere ebraico di Roma e in altre case abitate da ebrei. Vengono catturati 1022 ebrei romani. Sono portati per due giorni al Collegio militare in via della Lungara, a Trastevere. Da lì cominciano la lunga strada che li porterà in treno ad Auschwitz attraverso un viaggio terribile di 5 giorni.
La grande razzia nel vecchio Ghetto di Roma cominciò attorno alle 5,30 del 16 ottobre 1943. Oltre cento tedeschi armati di mitra circondarono il quartiere ebraico. Contemporaneamente altri duecento militari si distribuirono nelle 26 zone operative in cui il Comando tedesco aveva diviso la città alla ricerca di altre vittime. Quando il gigantesco rastrellamento si concluse erano stati catturati 1022 ebrei romani.
Due giorni dopo in 18 vagoni piombati furono tutti trasferiti ad Auschwitz. Tutti gli altri 1066 sono morti in gran parte appena arrivati, nelle camere a gas. Nessuno degli oltre duecento bambini è sopravvissuto
All'arrivo, sotto la direzione del dottor Mengele cominciò la selezione: i bambini, i vecchi, i malati e coloro che avevano un aspetto debole furono separati e portati subito a morire nelle camere a gas. Erano circa 500. Poi ci fu un'altra selezione, che risparmiò solo 149 uomini e 47 donne, reputati atti al lavoro. Furono mandati ai lavori forzati. Degli ebrei razziati il 16 ottobre ne tornano solo 15, 14 uomini e una donna, Settimia Spizzichino. Nessuno degli oltre 200 bambini ritornò.
Nell'olocausto, lo sterminio degli ebrei d'Europa, morirono circa 6.000.000 di ebrei, 3.000.000 in Polonia su una popolazione ebraica di 3.500.000, 1.600.000 in Russia su una popolazione di 3.000.000. In tutto gli ebrei italiani deportati furono 7.500, di cui ne tornarono in 60.
A sessant'anni di distanza una serie di manifestazioni si terrà sui luoghi che videro quell’orrore : (ieri) sera 15 ottobre presso la Sinagoga Luca Zingaretti legge 16 ottobre 1943, il racconto del rastrellamento scritto da Giacomo De Benedetti.
(Questa) il Presidente Ciampi e il sindaco di Roma Veltroni (deporranno) una corona d’alloro sulla piazza del ghetto intitolata a quella giornata.
Sempre (oggi viene) inaugurata nel municipio XI una scuola a Settimia Spizzichino.


Mentre oggi tutti sembrano impegnati a festeggiare i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, ricordiamo, anche solo in un piccolo angolo del nostro cuore, quel terribile giorno, per non dimenticare mai!
Per approfondire potete andare su Chabad.it e da qui iniziare un interessantissimo percorso tra i molti siti ebraici in italiano (e non) presenti in rete e che, in questo periodo, stanno facendo gli auguri di un buon anno ebraico a tutti i visitatori, qualunque sia la loro fede.

(nota: ho adattato l'articolo alla giornata di oggi. Le parti adattate sono racchiuse dalle parentesi tonde)

mercoledì 15 ottobre 2003

60 anni... e se li porta bene!

Sull'ultimo Zio Paperone (#169 di Ottobre), vengono festeggiati i 60 anni (editoriali) di Nonna Papera!
Infatti la nonna di Paperino (la madre del padre) ha esordito nelle strisce dei quotidiani il 27 settembre 1943 ad opera del grande Al Taliaferro, il cartoonist che per primo ha fatto esordire Paperino nei fumetti. In questo numero, però, viene anche festeggiato il compleanno "vero": nella storia Il compleanno di Nonna Papera, disegnata da Riley Thomson, veniamo a sapere che Elvira Coot (questo il nome completo), detta anche Abigail, è nata proprio nel mese di Ottobre.
Oltre al compleanno di Nonna Papera, su questo numero, prosegue, con il 5.o capitolo, la saga di Byron Erickson e Giorgio Cavazzano, Dragon Lords con Fuga da Morg; inoltre è presente in sommario una bella storia di Marco Rota, La coppa aerea di Paperopoli, e l'ennesima impresa di Paperoga, Paperoga e la "pedagogia progressiva", dei grandi Dick Kinney e Al Hubbard.
Le altre storie spero vogliate scoprirle da soli!

martedì 14 ottobre 2003

[1397]

Le strade sembravano correre,
poi si fermavano.
Tutto ciò che vedevamo alla finestra era un'eclissi.
Tutto ciò che sentivamo era sgomento.
Di lì a poco uscì il più audace dal rifugio
per vedere se il Tempo c'era ancora.
Nel suo grembiule d'opale la Natura
impastava un'aria nuova.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

lunedì 13 ottobre 2003

Hanno stoppato il Grillo...

...al 4.o posto del mondiale di Hamilton.
Paolo Bettini non è riuscito a coronare il suo (e nostro) sogno di diventare quest'anno campione del mondo; il titolo, infatti, è andato ad Astarloa, il 3.o spagnolo a vincere il mondiale (gli altri 3 sono stati di Olano e Freire 2 volte).
La corsa è stata condotta in maniera magistrale dalla nostra squadra e solo un errore, se proprio dobbiamo trovarlo, è stato fatto: lascire solo Bettini nell'azione decisiva, perché era evidente che il nostro Paolino sarebbe stato il più controllato nel finale.
Per il resto, l'unica grande delusione è stata aver concluso tutte le manifestazioni senza medaglie (non succedeva dal 1974, se ho letto bene gli articoli questa mattina, sempre in Canada, ma a Montreal): speriamo di rifarci l'anno prossimo, in casa, a Verona!

domenica 12 ottobre 2003

La Lega o la Leggenda? Eroi o Supereroi?

Su ABC #13, di prossima, si spera, uscita, inizieranno ad essere serializzate le avventure della seconda serie della Lega degli Straordinari Gentiluomini, che proprio in questo periodo invadono i cinema della nostra bella Italia con una riduzione cinematografica dal titolo: La leggenda degli Uomini Straordinari!
Vorrei tanto sapere chi ha avuto la bella idea di tradurre in questo modo il titolo del film (ma Leonardo Rizzi, il traduttore dei fumetti di Moore in Italia, è stato contattato?), ma a parte questo volevo porre l'attenzione sul manifesto italiano che, oggi, ho avuto modo di vedere sul giornale; in fondo, infatti, viene fatto suppore al povero cine-fun che si appresta ad entrare nella sala che i protagonisti del film abbiano tutti dei poteri che li rendono più dei Supereroi e non degli eroi che sventano, agli ordini di Sua Maestà, minacce contro l'Inghilterra e il mondo intero.
In effetti, nel gruppo, gli unici che hanno dei poteri sono L'Uomo Invisibile (e chi ha letto il volume della Magic Press che raccoglieva la prima serie può capirmi quando dico che non era molto utile al film, per quel che riguarda la censura, ridurre questa prima avventura!) e il dott.Jekil (quello che si trasforma in Mr.Hide, per intenderci), mentre il resto del gruppo non ha dei veri poteri, a parte l'ingegno e la non trascurabile esperienza in avventure strane e incredibili.
Un grazie a Moore (e O'Neil che ne ha disegnato l'opera) per ognuna delle sue opere, iniziando proprio dalla Lega, e per tutte quelle serie che ci ha regalato in questi anni, le cui ultime possono essere lette sull'antologico ABC, sempre della Magic Press!
Per info sul film, il sito ufficiale è The League of Extraordinary Gentlemen.

Ancora lì, sul tetto del mondo!

L'ultima gara del mondiale di Formula1 si conclude in gloria per la Ferrari: Rubens Barrichelo vince il GP del Giappone (circuito di Suzuka), mentre Schumacher, con l'8.o posto (partito 14.mo e finito anche ultimo a causa di una toccata con il rientrante Sato) vince il suo 6.o (4.o consecutivo) titolo mondiale. Infine la Ferrari ottiene il 5.o titolo costruttori (il più importante) consecutivo: non si poteva chiedere di meglio!
La gara è stata emozionante: su una pista umida gli pneumatici Micheline avevano dato a Montoya, nei primi giri della gara, un buon vantaggio che aveva di poco superato i 4 secondi. Poi, poco prima della rottura del colombiano, Barrichello aveva iniziato il suo recupero che, molto probabilmente, avrebbe portato ad una lotta per la vittoria in pista. Mentre il solo che, dietro, riusciva a tenere, almeno fino al 1.o pit stop, il ritmo del brasiliano era Alonso, dopo la sua uscita, anche lui per guasto meccanico, non c'è stato nessun altro in grado di impensierire il dominio di Barrichello, che ha gestito la gara fino alla meritatissima vittoria finale. Il podio è stato, quindi, completato da Raikkonen e Culthard, i due piloti McLaren.
Nelle retrovie, intanto, Schumacher ha lottato con tutte le sue forze per arrivare almeno all'8.o posto, difeso con i denti dai ripetuti attacchi del fratello Ralf, con cui hanno poi avuto un lieve scontro in cui il secondo ha avuto la peggio. L'uscita, per cambiare il musetto, del tedesco della Williams ha quindi dato a Schumi la possibilità di gestire gli ultimi giri fino all'apoteosi finale e al suo 6.o titolo piloti.
Questa stagione, appena conclusa, riserva per la prossima ottimi spunti di riflessione, iniziando dalla Williams che avrà l'arduo compito di riconfermarsi come prima sfidante della Rossa, che a sua volta dovrà dimostrare di non volersi accontentare. Nel mezzo la McLaren, chiamata a realizzare finalmente una macchina competitiva (e possibilmente ad iniziare con una nuova vettura la prossima stagione per non perdere troppo terreno, considerando che le nuove regole ormai saranno state assimilate da tutti), senza dimenticare la Reanult che, con Alonso e Trulli, sicuramente, proverà ad inserirsi almeno nel discorso della vittoria parziale.
Tra le piccole potrebbero avere un ruolo importante la Sauber, che finalmente potrà disporre degli stessi motori della Ferrari (e non di quelli della stagione precedente), cui unirà l'avveniristica galleria del vento, e la BAR, dove la Honda sicuramente si impegnerà di più nella produzione di motori affidabili e performanti. Non dimentichiamoci, poi, che la Bridgestone dovrà recuperare il distacco che ha nei confronti degli pneumatici francesi.
Tutti questi elementi dovrebbero contribuire, in peso diverso, alla prossima stagione (anno 2004), sperando che la Ferrari e i piloti italiani (Fisichella sulla Sauber e Trulli con la Reanult) continuino a vincere e divertire.

(nota di colore: la nazionale di calcio ha vinto, ieri sera, contro l'Azerbaigian per 4-0, ottenendo la qualificazione diretta a Portogallo 2004)
(2.a nota di colore: sempre questa mattina -ora italiana- Valentino Rossi ha vinto il suo 3.o moto-mondiale consecutivo nella classe maggiore: il suo numero era ancora il 46 e, purtroppo, penso che resterà lo stesso anche per la prossima stagione. Speriamo in una SuperDucati e in un grande Capirossi, per la prossima stagione, per rivedere un 1 su una moto guidata da un pilota italiano)

sabato 11 ottobre 2003

Centro Recupero Fauna Selvatica

Sull'ultimo numero di Topolino, il 2498, c'è un bel servizio di Emilio Nessi sul Centro Recupero Fauna Selvatica di Belpasso (Ct), dove un gruppo di volontari aiutano gli animali in difficoltà, prestando loro soccorso e aiuto e, non appena sono sicuri che questi nostri amici sono pronti ad affrontare nuovamente le difficoltà del loro habitat, li lasciano liberi di esprimere la loro natura così come hanno sempre fatto.
Al link di sopra che vi ho segnalato, potrete trovare alcune informazioni sul Centro, corredate da alcune foto.

Wildstorm #28

Dopo una lunga attesa finalmente abbiamo la possibilità di leggere, con i disegni di Arthur Adams, la saga finale di Mark Millar!!!
Finalmente vediamo che fine hanno fatto i nostri eroi di Authority e non vedo l'ora di leggere i due numeri successivi per sapere in che modo Midnighter e la piccola Jenny Quantum riusciranno a liberare gli altri componenti del gruppo dal controllo del G7!
Nel frattempo Planetary, il capolavoro di Ellis e Cassaday, sembra riprendere con un certo buon ritmo, mentre finisce col botto la miniserie in 3 numeri di Moore e Baikie su Deathblow. Continuano, sempre più allineati al nuovo corso da complotto mondiale ideato da Ellis per il Wildstorm-verse, le avventure dei Wildcats sulle pagine della loro 3.a serie (grandissimi, come sempre, i disegni di Dustin Nguyen).

venerdì 10 ottobre 2003

[314]

La natura talvolta fa seccare
un arbusto, talvolta scalpa un albero -
il suo popolo verde lo ricorda
nel caso in cui non muoia.
Foglie stremate alle nuove stagioni
testimoniano mute -
e noi che abbiamo un'anima moriamo
più sovente, e non così vitalmente.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

giovedì 9 ottobre 2003

Vajont

Ieri sera, su Rai Uno, è stato trasmesso in prima serata il film Vajont, che ha raccontato la storia di una terribile sciagura, accaduta il 9 Ottobre del 1963. Il film, tratto dal libro di Paolini e Vacis, Il racconto del Vajont, non ha solo raccontato splendidamente la vicenda, per bocca di uno dei protagonisti, ma ci ha fatto sentire la sofferenza e il terrore delle persone che sono morte. Una sola pecca, forse, nel doppiaggio.
Vorrei, però, concludere con le parole che un mio amico (Pietro) ha inviato a me e ad altri per ricordarci della terribile sciagura:

40 anni fa 1909 morti per colpa di persone che hanno fatto prevalere i loro interessi economici sulla vita di migliaia di uomini.
Per far conoscere e per non dimenticare:

Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (Italia). La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1909 vittime. Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione. Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi. Ora Longarone ed i paesi colpiti sono stati ricostruiti. La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere.


Per chi vuol saperne di più (la storia di cui sopra è l'introduzione che trovate al seguente sito):
Disastro del VAJONT


Non penso ci sia altro da aggiungere, a parte il consiglio di andare al sito de Il Messaggero, che dedica all'argomento uno splendido articolo.

mercoledì 8 ottobre 2003

Sogni

Quando gli uomini non coltivano alcun sogno nel loro cuore, il loro spirito muore.
Quando coltivano un sogno, ma non fanno niente per realizzarlo, il loro spirito imputridisce.
La colpa di aver concepito un sogno, può essere espiata solo dandosi da fare per realizzarlo!

(Kaos, da Alita - Last Order #4, di Yukito Kishiro)

martedì 7 ottobre 2003

Conan (4): Camminando...

Sai... la gente è strana... cantava alcuni anni fa Mimì.
Camminando in mezzo alla gente si incrociano sguardi persi, stanchi, arrabbiati, più raramente felici o rilassati. Si ha la sensazione che ogni persona che incroci camminando altro non sia che un fantasma di quello che ha dentro e ti chiedi: "Ma sono veramente così? O semplicemente non hanno il coraggio di essere? O forse vivono per inerzia, andando avanti secondo consuetudine..."
E a volte hai la sensazione di non voler far parte di questo mondo, hai la sensazione di non esserne una parte... e non riesci a definire il mondo che ti circonda se non con queste parole... E' un mondo di adulti, fondato sui compromessi e sulle consuetudini, un mondo di persone "grandi"...
Per favore, datemi una definizione di adulto...

30 anni in rosa

mini-cover Giornalino#40


Su Il Giornalino #40 vengono festeggiati i 30 anni di Pinky, il coniglio rosa ideato da Massimo Mattioli.
Questo che segue è un estratto dall'articolino che precede la storia Strilli per gli acquisti e che festeggia il piccolo coniglietto rosa:


Era il 7 Novembre 1973: una barretta di cioccolato al latte costava 50 lire (meno di 3 centesimi) e sulle pagine del Giornalino (che invece costava 120 lire) comparve un coniglietto rosa con una grande macchina fotografica.
Il suo papà: Massimo Mattioli.
Professione: fotoreporter.
Stato civile: eternamente fidanzato.
Segni particolari: simpaticissimo!
Sono passati trent'anni e Pinky è ancora qui, con le sue storie coloratissime, bizzarre, piene di strane creature, e con i suoi inseparabili compagni di avventure: la fidanzata Petulia, il grande amico Giorgione, il rivale Joe Cornacchia e il direttore della Notizia, Perry Pachiderma. (...) Pinky è il personaggio più longevo del Giornalino, il più fedele e anche il più amato (...).

E noi siamo qui per festeggiarlo, nonostante 30 anni di onorata carriera non fanno di lui un Classico del fumetto!!

lunedì 6 ottobre 2003

Per risolvere il problema delle malattie nel mondo...

Lucky: Se uno prova a sternutire, faccio un macello!

(da Il piedidolci, di Goscinny e Morris, trad.Ferruccio Alessandrini, ristampato sul volume Lucky Luke de I Classici del fumetto)

domenica 5 ottobre 2003

Spesso i libri parlano di altri libri

(Guglielmo, da Il nome della Rosa, pag.289 - Umberto Eco)

(...) rispose Jorge " (...) come hai indovinato che si trattava del secondo libro di Aristotele?"

(si narra che Aristotele, dopo aver scritto un libro sulla tragedia - il primo libro sulla Poetica - scrisse anche un libro sulla commedia)

(Guglielmo espone a Jorge il processo logico che lo ha condotto a capire quale fosse il libro proibito che così bene ha protetto e in che misura è in grado di ricostruirne il contenuto. Al che Jorge chiede:)
"L'hai ricostruito leggendo altri libri?"
"Su molti dei quali stava lavorando Venanzio. Credo che Venanzio fosse da tempo alla ricerca di questo libro."

(dal manoscritto di Adso, Il nome della Rosa, pag.475 - sempre Umberto Eco!)

sabato 4 ottobre 2003

[341]

Dopo un grande dolore si prova
un sentimento composto -
i nervi si fanno solenni, come tombe -
e il cuore, freddo, si chiede
se in lui, davvero, si è aperta una ferita -
e se è accaduto ieri o secoli prima.
I piedi si muovono meccanici
per una via di legno -
se di terra, d'aria o d'altro
indifferenti -
un appagamento di quarzo, come pietra.
Questa è l'ora di piombo.
Chi sopravvive la ricorda
come gli assiderati ricordano la neve -
il gelo prima, poi lo stupore,
e infine l'abbandono.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

venerdì 3 ottobre 2003

Jolly Show (1.a puntata)

Ragazzino: Morde?
Jolly Jumper: Quando uno vede pescare un cavallo, fa domande idiote!...

(da Mà Dalton, di Goscinny e Morris, trad.Ferruccio Alessandrini, ristampato sul volume Lucky Luke de I Classici del fumetto)

mercoledì 1 ottobre 2003

I grandi (1)

Mafalda: "Fai questo, fai quello, vieni, vai, dimmi, taci!!!!" Voi grandi siete tutti uguali! Vi sentite superiori perché siete grandi! Credete di essere diventati grandi per vostro merito? eh? Non sarà che siete grandi perchè il corpo vi è cresciuto da solo? ehee? non sarà che siete grandi perchè non avete scelta? eheee? Sì, proprio così, poveretti, scusatemi!
(Quino)