Stomachion

venerdì 30 aprile 2004

Storie antiche

Théophile Gautier, abile scrittore del Il romanzo della mummia, dimostra di essere abile nello scrivere romanzi e racconti storici, dalle atmosfere evocative. In Una notte di Cleopatra e in Arria Marcella narra di storie d'amore impossibili. La prima nell'Antico Egitto un giovane umile è colto da frenesia amorosa verso la sua regina Cleopatra e trova l'ardire di affrontarla per ottenere da lei anche sono una notte d'amore. Alla fine, però otterrà anche la morte.
La seconda, un lungo racconto ambientato a Pompei, racconta di un giovane turista francese che si innamora di una pompeiana dei tempi dell'eruzione solo guardandone lo stampo del fianco e del seno perfetto rimasto nella lava ormai fredda. Il suo amore è così intenso che lo porta nel regno dei morti, a vivere una illusione che verrà spezzata, per sempre, dall'ombra del padre della giovane, ancora desiderosa di amore e vita.
Storie impossibili in ambientazioni storiche ben descritte dallo scrittore francese, abile costruttore di immagini evocative e intense.

giovedì 29 aprile 2004

[757]

Crescono inosservate le montagne,
le loro forme purpuree s'innalzano
senza sforzo, senza spossatezza,
e non ricevono soccorso o applausi.
Il sole, deliziandosi innocente,
con i suoi linghi, estremi raggi d'oro,
va cercando nei loro volti eterni
compagnia per la notte che viene.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

martedì 27 aprile 2004

Democrazia

La democrazia... Puoi dire quel che vuoi, ma devi fare quel che ti dicono.

(Flo, devota moglie di Andy Capp, by Reg Smythe, dal 59.mo volume de I Classici del Fumetto di Repubblica)

lunedì 26 aprile 2004

Denti aguzzi

Uno degli ultimi romanzi gotici, forse l'ultimo, Dracula di Bram Stoker è una storia appassionante, che ha posto le basi alla moderna mitologia vampirica, antica quanto la superstizione. Gli eroi della vicenda affrontano un mostro terribile, un succhiasangue che infetta gli altri esseri viventi con il suo morbo, dopo averli sfruttati per la sua stessa sopravvivenza. Il recente La Leggenda degli Uomini Straordinari e il prossimo Van Helsing per certi aspetti tradiscono i personaggi inventati da Stoker. Nel primo Mina Harker è una vampira, ma nel romanzo viene salvata (non so se nei racconti viene compiuto il destino che sembra aver subito nel film succitato, ma per ora mi baso solo sulla lettura del romanzo), ritornando alla salvezza dell'anima: è anche questa la Mina (Murray) che compare nel fumetto di Moore e O'Neil. Nel secondo si interpreta il buon dottore come un cavaliere che combatte contro i vampiri, più giovane che il personaggio di Stoker, e in un film in cui fa la sua comparsa anche il buon dr.Frankenstein.
Purtroppo la tradizione del romanzo gotico, iniziata con Walpole, si è persa e resta, ogni tanto, nelle storie dell'ultimo personaggio gotico ancora esistente: Batman.

domenica 25 aprile 2004

San Marino 2004

E sono quattro! Quattro vittore consecutive, ottenute tutte con relativa tranquillità. Per cui parlare di Schumacher, ormai, non è tanto necessario.
Vediamo il resto del gruppo: al momento sembra che la BAR, motorizzata Honda (sembra che la casa giapponese sia tornata a costruire motori competitivi), in particolare con Jenson Button, sia diventata la vera alternativa alla Ferrari dominatrice di quest'anno. Quindi viene Montoya, con una Williams che, almeno in questa gara, sembra aver ritrovato l'affidabilità, al pari della derelitta McLaren, che per la prima volta porta entrambe le vetture al traguardo e consente a Raikkonen di andare finalmente a punti (1, ma meglio di niente), ai danni del nostro Fisico, che fa una buona gara ma viene sorpassato ai box.
Ma questa è la Formula 1: lo stesso Trulli (bella la sua gara) deve accontentarsi del 5.o posto, davanti ad un anonimo Barrichello, perché il suo compagno di scuderia, Alonso, sceglie una tattica che lo rimette in pista, dopo l'ultimo cambio, davanti all'italiano: gara anonima, tattica migliore, macchina leggera e scattante, e 4.o posto alla fine dopo un maschio confronto con Ralf, che a causa dello scontro si gira e prende il 7.o posto. Certo lo scatto nel finale di Alonso anima una gara che era vissuta delle emozioni iniziali con lo scatto di Montoya che attacca subito il campione del mondo, ma niente di più fino ai giri finali con Alonso davanti e Barrichello dietro che cercano di guadagnare una posizione.
Questi due piloti, particolarmente anonimi in questa gara, hanno avuto fortune un pò avverse: i loro compagni si lasciano, almeno al momento, preferire, per grinta e intensità, ma Trulli ha dovuto cedere il passo proprio perché non sta guidando una Ferrari o una BAR, ma solo una Renault.
E mentre i due mondiali stanno prendendo la solita strada, e mentre si ricorda, 10 anni dopo, la morte dell'immenso Ayrton Senna, e mentre Imola cerca di salvare il suo Gran Premio Mondiale, la domanda è: riuscirà Barrichello a diventare vice campione alla fine della stagione?

venerdì 23 aprile 2004

Adulti?

Alberto: Tutti questi discorsi sugli adulti e i ragazzi... chissà... Come si capisce quando si è adulti?
Pogo: Quando diventi capace di guardarti alle spalle... senza dare peso ai tuoi errori...

(da Prigioniero d'amore, su Pogo, 51° volume della serie I Classici del Fumetto di Repubblica, trad. Marco M.Lupoi, Bruno Cavallone)

giovedì 22 aprile 2004

Sulla retta via

Frank James: Jesse! Quella cassa! Siamo ricchi!
Jesse James: E' questo il problema... Robin Hood donava ai poveri e...
Frank: Bé, darai il denaro a me, che sono povero, e io lo renderò a te che lo sarai diventato... Così il ricco donerà al povero in continuazione e dalla famiglia non uscirà nulla!
Robin Hood a circuito chiuso, insomma!
Jesse: Frank, fratellino, sei un genio!
(una mente così geniale non esiste sulla faccia della Terra!)

(da Jesse James, di Goscinny e Morris, trad.Ferruccio Alessandrini, ristampato sul volume Lucky Luke de I Classici del fumetto)

mercoledì 21 aprile 2004

Mocciosetto

Le storie Disney vengono spesso considerate passatempi (niente di sbagliato) utili soprattutto per i bambini, piuttosto che per gli adulti, che loro sì ne avrebbero bisogno.
Bisognerebbe leggere l'ultimo Zio Paperone, il 175, dove la penultima puntata di Dragon Lords, come sempre magistralmente disegnata da Giorgio Cavazzano e Sandro Zemolin, e' una storia senza dialoghi e senza parole, a parte la prima vignetta con alcune didascalie di spiegazione e lo straziante urlo finale...
Grandissimo anche Byron Erickson.
Il resto del sommario è completato da due splendide storie del maestro veneziano Romano Scarpa (Avventure a Euro Disney e Paperetta Yé-Yé e la stella di nessuno) e, sempre in tema DisneyLand, la storia di Strobl Paperino capitano "sui generis".
Buona lettura, nell'attesa del prossimo, scoppiettante numero!

martedì 20 aprile 2004

La banalità del bene

Ho finito da un paio di giorni La banalità del bene di Enrico Deaglio. Racconta la storia di Giorgio Perlasca, la storia di un uomo che si è ritrovato per caso nell'Ungheria nazista proprio sul finire della guerra, proprio mentre il nazismo si preparava al suo ultimo colpo di coda, a quella che poteva essere la deportazione più spietata di tutte, ma che grazie a persone come Perlasca non lo è stata. Molte persone, grazie al suo altruismo, si sono salvate, perché chiunque l'avrebbe fatto.

venerdì 16 aprile 2004

Dialogo

Guardia romana: Ehi! tu!
Obelix
: Io?
Guardia: Sì, tu! Hai l'aria di chi ha intenzione di fare una rapina in banca, ma non farti illusioni!
La banca è sempre sorvegliata, il cambio della guardia si fa a mezzogiorno, alle sei e a mezzanotte e di notte ci sono le guardie...
L'oro è nel sotterraneo protetto da una grossa porta di ferro, la cui combinazione si trova nascosta in una delle modanature del bassorilievo...
...per cui non insistere!
Didascalia
: Poco dopo...
Obelix: E' andata male, m'ha scoperto prima ancora che potessi venire a sapere qualcosa.
Asterix: Non importa. Da questa finestra potremo sorvegliare il cambio della guardia.

(da Asterix e il paiolo, di Goscinny e Uderzo, allegato a Il Giornalino, trad.Luciana Marconcini)

giovedì 15 aprile 2004

(...)

La notizia circolava già ieri sera, ma non si avevano ancora conferme certe. Non si sapeva chi era stato ucciso, né se effettivamente era stato ucciso uno dei quattro ostaggi italiani. Questa mattina, svegliandomi, ho saputo che la notizia era vera (e su questo pochi dubbi si potevano avere) e su chi era stato scelto per questa prima esecuzione.
Sembra che il nostro governo non cederà al ricatto (non lo ha fatto per Moro e non lo farà per 4 civili) ma proverà in tutti i modi a ritrovare gli ostaggi, nella speranza di arrivare in tempo, nella speranza che non siano già morti: perché sono stati accusati di essere spie, e non è detto che la loro condanna a morte non sia stata già scritta al momento della cattura.
La speranza è l'ultima a morire, ma in questo periodo è messa veramente a dura prova.

mercoledì 14 aprile 2004

La morte sul ghiaccio

Questa notizia è apparsa sull'edizione odierna de La Gazzetta del Sud, probabilmente un'agenzia, e rende conto di un nuovo sterminio ai danni dei cuccioli di foca:

Lontano dalle telecamere degli ambientalisti ha preso il via in Canada la più grande caccia alla foca in mezzo secolo. Il governo canadese ha dato luce verde al massacro di 300 mila animali, quasi tutti in una mattanza di 36 ore cominciata sulla banchisa insanguinata del Canada Atlantico, tra Labrador e Terranova. La caccia alle baby foche era stata praticamente abolita nelle coste orientali del Canada 25 anni fa a causa delle proteste internazionali guidate dai gruppi ecologisti e di cui era stata testimonial in Europa l'attrice francese Brigitte Bardot. Le autorità canadesi hanno adesso fatto marcia indietro sostenendo che la caccia e' necessaria anche dal punto di vista degli equilibri ambientali e verrebbe condotta con metodi che rispettano i malcapitati animali da pelliccia (o forse rispettano le malcapitate pellicce? ndb). Impressionati dalle immagini delle baby-foche massacrate a colpi di mazza e spellate vive, gli Stati Uniti avevano messo al bando le pellicce di foca nel 1972 e l'Europa ne aveva seguito l'esempio un decennio più tardi. In conseguenza dei bando il Canada aveva ridotto le quote della caccia alla foca a 15 mila esemplari all'anno destinati essenzialmente al mercato della carne e al piccolo artigianato locale. Il ritorno in auge delle pellicce sulle passerelle degli stilisti di moda ha cambiato le carte in tavola. L'anno scorso il Canada ha aumentato a un milione il numero dei capi di foca che possono essere cacciati in tre anni. Il piano triennale del Canada prevede l'abbattimento di 975 mila foche di qui al 2005 con un plafond di 350 mila foche per anno. E' nel Golfo del San Lorenzo, tra le isole di Maddalena, Terranova e Labrador dove le foche dell'Artico si vengono a riprodurre a fine inverno che la caccia si svolgerà nei prossimi giorni. La pelle è tuttora il prodotto più ricercato e dev'essere strappata all'animale entro i primi mesi di vita perché mantenga il pregiato colore bianco. Il suo prezzo è raddoppiato negli ultimi due anni e ha trovato nuovo mercati di sbocco in Polonia, Cina, Russia. La caccia, ha sostenuto il governo canadese, è adesso condotta sulla base di severi regolamenti e molte foche verrebbero uccise con colpi di arma da fuoco, non prese a bastonate. Ciò nonostante il numero di animali uccisi quest'anno sarà il più alto in decenni e le battute hanno nuovamente attirato l'attenzione internazionale.

Questo, invece, il dispaccio, sempre di ieri, diramato da Greenpeace Italia:

Il Canada ha approvato il più grande massacro commerciale di foche della Groenlandia dal 1967, che porterà alla decimazione di questa specie nell’Atlantico nord-occidentale. La quota di foche cacciabili, quasi un milione in tre anni (di cui 350.000 nel 2004), è la quota più alta mai consentita dal governo canadese. Le foche della Groenlandia, foche sellate, sono la preda principale della caccia commerciale, ma anche un piccolo numero di foche Cystophora crestata vengono cacciate ogni anno in Canada.
Greenpeace si oppone a qualunque attività umana che possa danneggiare le popolazioni di foche; si oppone alla caccia commerciale alle foche; si oppone alla caccia di ogni specie a rischio di estinzione, o le cui popolazioni sono minacciate o già decimate, o di cui non si hanno certezze su quanti individui ne rimangono.
Tra il 1976 e il 1983 Greenpeace è stata tra le principali organizzazioni che hanno attivamente portato avanti la campagna contro la caccia commerciale alle foche in Canada. Dopo quel periodo, l’intensità della caccia è diminuita, nuove regole hanno vietato e vietano tuttora la caccia dei cuccioli di foca della Groenlandia (di età compresa tra 0 e 2 settimane), e sono diventate illegali alcune delle pratiche più crudeli su questi animali. Ciò nonostante, quando nei primi anni ’90 la pesca industriale canadese del merluzzo è collassata, si è cominciato ad incolpare le foche. La motivazione per il sostegno alla caccia - proteggere gli stock ittici - non ha un fondamento scientifico. La colpa non è delle foche, ma il risultato di decenni di sfruttamento eccessivo della pesca, frutto della cattiva gestione dei governi.

Chissà se il governo canadese tornerà sui suoi passi, ma per intanto Greenpeace invita tutti gli internauri a firmare una petizione internazionale.
Vedremo come andrà a finire.

lunedì 12 aprile 2004

Mosé

Amate dunque il forestiero, perché anche voi siete stati forestieri nella terra d'Egitto.

(Deuteronomio, 10,19)

domenica 11 aprile 2004

Il romanzo della mummia

In effetti è vecchia la storia del ritrovamento di una mummia tra le rovine dell'Egitto. Vecchia quanto i primi scavi archeologici in quesi siti misteriosi, tra le piramidi, tombe di faraoni e sacerdoti. I primi ritrovamenti ispirarono romanzi e racconti, a volte dell'orrore, come nel caso de L'Ira della Mummia, di Anthony Wylm, letto alcuni anni fa, a volte racconti che, con il pretesto di narrare storie tradotte da papiri rinvenuti insieme alle mummie stesse, in realtà erano racconti e romanzi classificabili sotto il filone di romanzi storici. Uno dei primi esempi di romanzi storici sull'antico Egitto è Il romanzo della Mummia, di cui ho appena concluso la lettura, che racconta la drammatica storia Tahoser, giovane figlia di un alto sacerdote, morto da poco, amata, senza ricambiarlo, dal Faraone. Il suo cuore, infatti, è rivolto verso un giovane ebreo, Poeri, che a sua volta ama la giovane Ra'hel, proprio nel periodo in cui gli ebrei cercano di affrancarsi dal dominio egiziano e di iniziare il loro lungo viaggio nel deserto. La vicenda, quindi, si intreccia con il più importante racconto biblico, qui in parte reinterpretato e romanzato, dove Gautier presenta un Mosé dall'aspetto imponente e importante, circondato da un'aura mistica e descritto similmente a come lo vedeva Michelangelo nella sua famosa scultura.
Alla fine la giovane Tahoser muore, in attesa di un Faraone che non voleva e che si era gettato all'inseguimento più per odio e ripicca, piuttosto che restare per l'amore di una giovane fanciulla.

sabato 10 aprile 2004

La vita

Decidere se la vita sia preferibile alla morte è una responsabilità troppo grande per dei semplici esseri umani.
Proprio per questo, noi dei congresso monarchico riteniamo che solo vivere secondo gli antichi cicli della natura, significhi appunto "vivere" in senso pieno.

(Regina Limeira di Marte, da Alita Last Order #6, di Yukito Kishiro)

venerdì 9 aprile 2004

Lieve e inspiegabile

Se gliel'avessero chiesto, Hervé Joncour avrebbe risposto che sarebbero vissuti così, per sempre. Aveva con sé l'inattaccabile quiete degli uomini che si sentono al loro posto. Ogni tanto, nelle giornate di vento, scendeva attraverso il parco fino al lago, e si fermava per ore, sulla riva, a guardare la superficie dell'acqua incresparsi formando figure imprevedibili che luccicavano a caso, in tutte le direzioni. Era uno solo, il vento: ma su quello specchio d'acqua, sembravano mille, a soffiare. Da ogni parte. Uno spettacolo. Lieve e inspiegabile.
Ogni tanto, nelle giornate di vento, Hervé Joncour scendeva fino al lago e passava ore a guardarlo, giacché, disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.
- da Seta, di Alessandro Baricco

giovedì 8 aprile 2004

Leggere

(...) e ora che Guglielmo - coi suoi nuovi vetri sul naso - poteva attardarsi a leggere i libri, a ogni titolo che scopriva prorompeva in esclamazioni di allegrezza, o perché conosceva l'opera, o perché da tempo la cercava o infine perché non l'aveva mai sentita menzionare ed era oltremodo eccitato e incuriosito. Insomma, ogni libro era per lui come un animale favoloso che egli incontrasse in una terra sconosciuta.

(dal manoscritto di Adso, Il Nome della Rosa, pag.313 - Umberto Eco)

mercoledì 7 aprile 2004

"Voi volete la vita, noi vogliamo la morte"

Con queste parole i terroristi di Al Qaida hanno rivendicato l'attentato di Madrid. Queste parole, però, si trovano anche sui libri di testo palestinesi delle scuole elementari. Libri che sono finanziati con soldi dell'Unione Europea, o almeno non lo escule l'Ufficio europeo lotta Antifrode.
Altre perle dai libri di testo sono: Centinaia di palestinesi, uomini e donne, sono caduti come martiri per la libertà.
Il fedayn sacrifica la sua anima per la sua patria.
Queste gocce di sangue che fuoriescono dal mio corpo diverranno lucenti proiettili che sfonderanno la testa del nemico.
La cosa drammatica è che questi libri finiscono in mano a dei bambini. La cosa drammatica è che questa storia è così simile a quanto successo in Iran quando la Rivoluzione Islamica si insediò e mosse guerra all'Iraq.

(le frasi citate dal libro Letture sono tratte dall'articolo Dove il terrorismo si impara sui libri di scuola di Federico Novella, apparso sul numero odierno de Il Giornale)

martedì 6 aprile 2004

Il ritorno degli eroi!

Finalmente l'evento tanto atteso è arrivato nelle edicole italiane. E' iniziata la sfida definitiva, il crossover per eccellenza: JLA/Vendicatori.
L'indera miniserie, composta da 4 numeri, verrà edita dalla Panini Comics ed è stata realizzata da due numi tutelari dei comics: Kurt Busiek ai testi e George Pérez ai disegni, ovvero gli stessi autori che hanno reso di nuovo gtandi i Vendicatori. Ci sono molte cose da dire, ma mi aspetto che altre ancora se dovranno dire con gli altri capitoli, qujndi penso che aspetterò l'uscita di tutta la miniserie per poter dare un giudizio definitivo. Intanto posso dire che sono bellissimi i testi di Busiek, ma ancor più spettacolari i disegni di Pérez, ai livelli di Crisi sulle Terre Infinite, giusto per capirsi...
Ultima cosa: questa miniserie ha anche due pregi: riportare in copertina ad un albo una formazione dei Vendicatori dopo un anno o giù di lì e, soprattutto, riportare in edicola la JLA, al momento relegata al solo circuito delle fumetterie, come il resto del fantastico DC Universe. Ma in casa Play Press sembra che le cose stiano per cambiare.
Nell'attesa del resto della miniserie, non resta che sperare!

lunedì 5 aprile 2004

[1045]

La natura usa poco il giallo,
più raramente degli altri colori,
lo risparmia con cura
per riversarlo tutto nel tramonto.
E' prodiga di azzurro e di scarlatto:
come una donna, si permette il giallo
solo in maniera limitata e scelta
come le parole di un amante.

(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)

domenica 4 aprile 2004

In mezzo alla sabbia e alle dune

Un gran premio completamente nuovo. Un circuito su cui mai si era corso. E le regole che valgono per tutti. Il resto come sempre. Schumacher re del Bahrein, dietro di lui il fido Barrichello e sul podio, per la seconda gara consecutiva, Jenson Button sulla stupefacente BAR. Tra gli sconfitti ci si lecca le ferite: la McLaren ha rotto entrambe le vetture (crisi nera, anzi nerissima), la Williams ha visto il solo Ralf a punti (7.mo), mentre Montoya (13.mo) ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di una rottura del cambio quando era terzo. Alla fine della gara dirà che non sarebbe stato in grado di vincere nemmeno con il caldo che di solito è norma in Bahrein (giornata fresca, una delle cinque in cui, in media, piove in un anno nella repubblica islamica).
In casa Renault, intanto, limitano i danni e sorpassano la Williams grazie al 4.o posto di Jarno Trulli e al 6.o di Alonso, che con una buona gara corregge gli errori che lo hanno fatto partire in posizione arretrata.
Da notare che, a differenza della scorsa stagione, non solo Williams e McLaren sono peggiorate nell'affidabilità, ma anche gli pneumatici Bridgestone sembrano migliorati, mentre in casa Ferrari si riesce ad interpretare queste nuove qualifiche in maniera migliore rispetto alla scorsa stagione. Ultima cosa: la sorprendente BAR motorizzata Honda, continua a migliorare gara dopo gara e rischia di essere, sin da Imola, insieme con la Renault, il vero avversario della Rossa nella corsa ai titoli mondiali. Certamente Button sarà un duro cliente nella prossima stagione.

venerdì 2 aprile 2004

Castelli, dentro castelli, dentro castelli...

Immagine di Castelli di rabbiaDi solito si dice: costruire castelli in aria. Di solito si costruisce in aria quando si la propria mente realizza sogni e immagina cose e vuole staccarsi dalla vita di ogni giorno. E ognuno inventa mondi diversi, nei quali rifugiarsi, nei quali rifugiare i suoi personaggi, come amici invisibili che vede solo lui, nessunaltro. E a volte capita di imbattersi in certe storie, che sembrano vere, che sono dei sogni fatti di sabbia, che al primo vento volano via e lasciano una traccia solo nel ricordo di chi le ha lette, di chi le ha ascoltate. A volte sono sogni fatti di vetro, destinati a rompersi non appena qualcuno di maldestro li tocca, e li fa cadere a terra, senza che nessuno li possa raccogliere. A volte sono sogni fatti di rabbia, che impediscono di crollare quando si e' nel fondo, quando sembra di non riuscirsi a sollevare e solo l'obiettivo finale spinge ad andare avanti, e avanti, e avanti... fino a che non si arriva. E allora anche quei sogni volano via, senza troppi rimpianti.
Una volta ho letto una storia che sembrava vera. Le persone, per quanto particolari, sembravano vere e niente potevi dir loro: esistevano e basta. Facevano sogni e castelli in aria e la loro sostanza era quella del vetro, dell'aria, della rabbia. Ma alla fine, quando ormai quelle persone erano amici fedeli, la storia altro non era che un castello con dentro tanti altri castelli: e la storia era bella lo stesso...