Stomachion

venerdì 31 luglio 2009

Tradimenti

More about Il campo del vasaioI tradimenti che Il campo del vasaio, intelligentemente accostato con l'omonimo campo evangelico dove Giuda si uccise, induce nei protagonisti della vicenda sono molteplici. Da una parte i tradimenti all'amicizia tra Salvo Montalbano e Mimì Augello, dall'altra quello che quest'ultimo compie ai danni di Beba, sua moglie, senza contare le bugie e le mezze verità che il più amato commissario d'Italia è costretto a dire ora al fidato Fazio, ora all'amata Livia.
La vicenda ideata da Camilleri è come al solito complessa e di doppia lettura, una superficiale che indirizza sulla strada tracciata dall'assassino, e una più profonda, che coinvolge lo stesso Mimì e che viene pezzo dopo pezzo ricostruita dal mitico commissario. Questo è, a mio giudizio, probabilmente il miglior Montalbano che ho letto fino ad ora (una decina di romanzi in tutto): assolutamente imperdibile!

giovedì 30 luglio 2009

Acque oscure

More about Acque oscureAnche questa raccolta di racconti di Valerio Evangelisti è stata letta durante il periodo degli esami: Acque oscure, secondo numero della nuova collana da edicola Epix, raccoglie una serie di racconti ambientati soprattutto nel futuro oscuro e terribile dominato da Euro Force e Rache.
Ci sono alcune puntate nel mondo di Eymerich, con un estratto da La luce di Orione, e alcuni racconti che oscillano tra il grottesco, la fantascienza, lo splatter, il gotico, e, come detto, la maggior parte ambientata nell'oscuro futuro ideato da Evangelisti per i romanzi del suo inquisitore preferito.
In particolare spicca Gocce nere, che è la versione estesa di Sepultura presente in Metallo urlante. Oserei dire un mini-romanzo molto cyber punk sullo stile di Sterling, che promette anche di avere un seguito.
In definitiva una raccolta interessante da leggere in questo periodo di calda estate.

Altra recensione potete leggerla su smile... it confuses people.

mercoledì 29 luglio 2009

Bar Sport (2)

More about Bar sport DuemilaConsiderato anche del suo autore il seguito del Bar Sport, Bar Sport Duemila è un'esilarante discesa nell'oscuro mondo dei bar, quelli di periferia, quelli delle grandi città, quelli del passato, quelli del futuro, quelli del presente, anche, con le manie, le storie epiche, le feroci discussioni tra i clienti; con la concorrenza a volte feroce e spietata tra locali; con le storie assurde che più assurde non si può.
Un'esilarante viaggio tra le manie baristiche di un luogo di aggregazione sociale che, oggi, sta sempre più diventando un luogo di passaggio. Un modo come un altro per riscoprire il passato e capire ciò che non è cambiato da allora ad oggi.

martedì 28 luglio 2009

Storie impreviste

More about Storie imprevisteChe gli esami di quest'anno fossero per me ricchi di situazioni impreviste non l'avrei mai detto, per quanto sapessi in partenza che rappresentavano un'esperienza totalmente nuova. D'altra parte anche le due raccolte di Roald Dahl, Storie impreviste e Storie ancora più impreviste sono quanto di meglio ci sia in giro di questo autore per l'infanzia.
Molti dei racconti raccolti in queste due edizioni li avevo già letti su Il meglio di Roald Dahl: alcuni di questi li ricordavo perfettamente (e quindi ne ho saltato la lettura dopo poche pagine), altri invece li ho riletti con molto piacere, anche perché è questo il Dahl che preferisco, non certo quello del GGG. Fondamentalmente ricchi di situazioni incredibili, assurde, in una parola impreviste.
La lettura delle due raccolte è stata, però, inevitabilmente influenzata (e rallentata) dall'impegno degli esami e da tutto quello che, in quella sede, è accaduta (ma anche da altri fattori esterni con cui non sto qui ad annoiarvi). Sta di fatto che, in ogni caso, alla fine è stata comunque una lettura apprezzata e altamente consigliabile!

Dedicato a Felipe

Le ultimissime notizie dicono che Felipe rischia l'occhio sinistro, e qui si fermano le brutte notizie della giornata di ieri: per il resto sembra che tutto vada bene. La sostituzione di Massa, quindi, sembra debba essere a lungo termine (praticamente definitiva, oserei dire a questo punto), questo potrebbe spingere la Ferrari, finalmente, a puntare su un giovane pilota, da far crescere nel corso di una stagione in cui, in maniera non proprio ufficiale, si è deciso di non sviluppare più l'attuale vettura. Una vettura che, però, proprio in Ungheria si stava comportando molto bene, sia grazie al box, quasi impeccabile, sia grazie ai piloti, soprattutto Kimi Raikkonen, finalmente di un altro pianeta.
La sue possibilità di vittoria sono state frenate solo da un problema di affidabilità e quindi solo il desiderio di portare a casa un risultato positivo in un week-end difficile hanno suggerito una maggiore prudenza nel finale.
Mentre la vittoria è andata alla McLaren, lei si in recupero (solo col prossimo Gran Premio di Valencia sapremo se veramente la Ferrari avrà rinunciato allo sviluppo dell'attuale F60 o no), magistralmente guidata da Hamilton, la Renault combina un pasticcio al primo pit stop costringendo Alonso al ritiro, causa perdita pezzi e pneumatico, e spingendo la federazione, sull'onda dell'emozione per l'incidente del giorno prima a Massa, a squalificare la squadra francese per un turno. Non penso che questa squalifica e la difficile situazione di Felipe spingeranno Ferrare e Alonso ad anticipare il loro annunciatissimo matrimonio, anche perché Kimi domenica è stato eccezionale sia in partenza (sembrava quello che ha lottato con Alonso per il titolo ai tempi della McLaren), sia durante la gara.
Fin qui tre dei quattro piloti più forti in assoluto (avrete capito che il quarto è Massa, che al momento speriamo che si riprenda completamente, occhi a parte), poi il resto del gruppo, guidato da Webber giunto terzo, diventato l'avversario principale (e probabilmente unico) di Button (7.mo alla fine) nella corsa al titolo 2009. Il pilota australiano, aiutato da una comunque buona Red Bull, è riuscito a portare a casa un podio che forse, con Alonso in campo, sarebbe stato molto più difficile da ottenere.
Per il resto alla fine bene Rosberg (dategli un'auto decente l'anno prossimo, per favore!), bene le due Toyota che con una buona strategia sono riuscite a recuperare dalle posizioni di rincalzo in cui erano finite, senza dimenticare Kovalainen, che continua a combattere con una monoposto vecchia di un gran premio.
Nel complesso, comunque, se venisse confermata la notizia dello sviluppo bloccato della F60, come tifoso potrei solo dire: un vero peccato, visto che si iniziavano a vedere i risultati del buon lavoro del Cavallino Rampante. D'altra parte, però, concentrarsi sulla stagione 2010, come ha dimostrato la Brawn GP, potrebbe portare alla Ferrari un vantaggio che, considerando le disponibilità dell'azienda italiana, sarebbe difficilmente colmabile nel corso della stagione, e allora, forse, Alondo potrebbe anche allontanarsi dalla rossa.

lunedì 27 luglio 2009

Il vile villaggio

More about Il vile villaggioFinalmente gli orfani Baudelaire scoprono cosa si nasconde dientro V.F.: un villaggio!
E' lì che si dirigono ed è lì che si fanno adottare: il villaggio di V.F., infatti, aderisce all'iniziativa Ci vuole un villaggio per allevare un bambino e quindi sarà l'intero villaggio ad occuparsi dei Baudelaire, o come più probabile, saranno gli orfani a doversi occupare del villaggio in cambio dell'ospitalità!
Ovviamente ci sarà qualcuno ad aiutarli, il pavido Hector, che in gran segreto ha costruito una macchina volante, questo perché V.F. è un villaggio con così tante regole, che anche costruire un aggeggio meccanico è punibile con la morte!
Pensate, in tutto questo, che i poveri orfani, oltre a dover cercare i trigemini Pantano, grazie a una serie di poesie di Isadora, dovranno anche difendersi da un'accusa di omicidio: in questo caso a indagare sarà ancora una volta il famigerato conte Olaf, travestito da pacchiano investigatore in stile anni Settanta, aiutato dalla sua allieva e ormai fidanzata Esmé Squalor, in questa occasione travestita da tutore della legge di V.F.
Personalmente, per colpi di scema, assurdità varie e costruzione generale dell'episodio, è questo il libro migliore della serie, seguito, come ho già scritto in altre occasioni, da La stanza delle serpi: tra fogliettini, regole, corvi e cappelli corvini, Snicket costruisce un'altra bella vicenda per gli orfani Baudelaire che, nel finale, sembra aprire nuovi e interessanti orizzonti per i 6 romanzi successivi.

Gli infausti precedenti:
1. Un infausto inizio
2. La stanza delle serpi
3. La funesta finestra
4. La sinistra segheria
5. L'atroce accademia
6. L'ascensore ansiogeno

La locomotiva (pensieri sparsi)

E' da un pò che non scrivo su questo blog... il motivo forse è che sono un pò stanco.
Ci sarebbe così tanto da dire, da riflettere, da discutere... ma a volte mi chiedo: a che serve? possono le mie riflessioni contribuire a cambiare le cose? a volte credo proprio di no.

Consapevole che la nostra civiltà è ormai alla "frutta", che il declino a livello mondiale è iniziato da tempo, non possiamo fare a meno che assistere alla nave che affonda...

La nostra civiltà che anno dopo anno è diventata sempre più complessa sta per collassare sotto il peso dei mancati benefici (economici ma non solo) che la complessità stessa gli dava fino a pochi anni fa; insomma stiamo per fare la fine di tutte le altre civiltà della storia che si sono espanse fino ad un certo punto e poi sono implose, come l'impero romano. Naturalmente tutto ha origine dalla non "sostenibilità" di queste civiltà; dalla loro "crescita" come condizioni necessaria all'esistenza.

Ma mentre il mondo va a rotoli lentamente, ma inesorabilmente, l'Italia ha deciso di suicidarsi subito. Non riesco più a guardare le notizie che vengono dall'Italia. Mi deprimo; mi disgusto; e non vedo via di uscita. Come siamo caduti così in basso? come è possibile che il governo che guida l'Italia sia sostenuto dalla popolazione? capisco che non si vede alternativa valida all'orizzonte (anche se forse c'è ma semplicemente i media non gli danno voce, e quindi non esiste) ma esaltare il "principe" no!
Possibile che non si vede il pericolo? l'Italia è ormai nelle mani di donne pronte a concedersi al "drago" ed uomini che per aggraziarselo sono pronti a strisciare come vermi. Gli italiani hanno dato il paese in mano a puttane e leccaculo.

Questo clima da "fine dell'impero" è asfissiante. Ma naturalmente questo è quello che in pochi vedono, sentono, percepiscono e si preoccupano; il resto degli italiani bela.

Non c'è un giorno che trovi una buona notizia; la lista delle leggi devastanti per il nostro futuro si susseguono ad un ritmo incredibile. Andiamo dalla nuova legge sulla caccia alla nuove centrali nucleari; dalla legge sulla "sicurezza" alla legge per imbavagliare internet; senza parlare delle leggi che dovrebbero "sostenere" il nostro futuro economico.

L'Italia è diventata fascista; e si vede nella superficialità dei discorsi, nell'egoismo che ci vede tutti contro tutti: il nord contro il sud, una regione contro l'altra, una provincia contro l'altra; possibilmente un comune contro l'altro o un quartiere contro l'alto.

Ci si è dimenticati dell'ABC della democrazia: è il popolo che sa cosa è meglio per se stesso (invece ora è il capo del governo che sa cosa è meglio per il popolo); i processi decisionali vanno sempre dal basso verso l'alto (e non dall'alto verso il basso).

E mentre in Europa si chiedono come tutto ciò sia possibile la credibilità del nostro Paese e degli italiani scende sotto zero...

Sembra passato un secolo da quando si scendeva in milioni per le strade a contestare il potere... un'altra grande forza spiegava allora le sue ali, parole che dicevano "gli uomini sono tutti uguali"....

domenica 26 luglio 2009

sabato 25 luglio 2009

La pulizia degli occhiali

(ora che sono tornato a casa, quando la mattina, dopo essermi sbarbato, quell'unica mattina a settimana, per pulirmi gli occhiali, semplicemente posso fare come il buon Linus...)

venerdì 24 luglio 2009

Shannara (9): I talismani

More about I talismani di ShannaraEd eccoci giunti alla fine dell'Eredità. Tutti i nodi vengono al pettine: Par dovrà affrontare la verità sulla sua natura per riprendere il controllo sulla canzone magica, fidandosi semplicemente del fratello, Col, l'unica persona di cui si fidi da sempre; Wren dovrà affrontare e vincere la Federazione, e con essa conquistare un posto nella storia degli elfi, sfruttando le informazioni ottenute a Morrowindl; Walker dovrà prima affrontare una prova apparentemente impossibile, cominciando a comprendere veramente la natura e l'estensione dei suoi poteri e della sua eredità druidica.
Tutto questo e altro ancora fino alla sfida finale con Rimmer Dall, capo dei cercatori e degli Ombrati, fino alla liberazione della Magia, intrappolata dalle oscure creature per il loro avido ed esclusivo uso.
Le Quattro Terre ritrovano, così, la loro armonia, mentre Walker dorme il sonno dei druidi in attesa della prossima crisi.
Brooks ne I talismani di Shannara ritorna alla struttura classica della Saga: diverse compagnie sparse per le Quettro Terre, ognuna con un obiettivo e con una serie di ostacoli da superare. Il romanzo non è completamente originale, all'interno dell'Eredità, è probabilmente quello meno originale di tutti, anche se si può dire che finalmente Brooks gestisce bene le diverse compagnie separate. Ogni personaggio, poi, compie una sorta di percorso a ostacoli, superando inganni e trappole tese loro dagli Ombrati, fino alla conclusione, devo dire abbastanza scontata una volta compreso che Sentinella del Sud era la prigione di un immenso potere.
La saga dell'Eredità, però, presa nel suo complesso, è decisamente migliore rispetto alla Saga, raggiungendo a tratti i picchi letti ne Il primo re di Shannara.

Puntate precedenti:
- La saga di Shannara
1. Il primo re
2. La spada nella roccia
3. Le pietre magiche
4. La canzone magica
5. Lo spirito oscuro
6. Gli eredi
7. Il druido di Shannara
8. La regina degli elfi

giovedì 23 luglio 2009

Emergenze

E ora passiamo ai Velvet con questo bel video sul loro ultimo singolo, I nuovi emergenti. Per maggiori dettagli, leggete il blog di Luca Boschi con una critica precisa e puntuale di Bramo, lettore del blog che ha proposto il video.
Buona visione e buon ascolto!

Un saluto e un arrivederci

Finalmente si torna a casa, dopo un lungo anno scolastico e di lavoro. Ovviamente potrete continuare a leggermi su queste pagine e su SciBack, ma per intanto, mentre io mi appresto ad affrontare il viaggio di ritorno in Calabria, ascoltatevi la canzone di Dori Ghezzi giunta terza nel Sanremo del 1983, Margherita:



Una canzone tipicamente da anni '80, mentre il video è, come potete vedere, la performance di Dori Ghezzi proprio sul palco dell'Ariston.

mercoledì 22 luglio 2009

Omicidio nel bianco

More about WhiteoutGreg Rucka è uno dei più abili scrittori di fumetti statunitense. Attualmente scrive (per fortuna) per la DC Comics, però ha iniziato ormai più di un decennio fa nel mondo indipendente. La sua opera principale, che ne ha rivelato le qualità di sceneggiatore e soprattutto giallista, è Whiteout.
Realizzato insieme a Steve Lieber, il disegnatore, Whiteout è una intricata vicenda di morte, spionaggio e avidità, ambientata nel freddo e isolato mondo dell'Antartide. Rucka costruisce un romanzo (perché questo è), preciso in ogni suo punto: nei tempi della narrazione, nella caratterizzazione dei personaggi, nell'alternanza dei momenti di tensione e di indagine pura e semplice. E Lieber lo supporta con uno stile semplice ma efficace, soprattutto grazie alla scelta di proporre l'opera in bianco e nero.
Ritornata in Italia grazie ad una nuova edizione della bd, è forse un ottimo acquisto e una lettura perfetta per rinfrescare le calde giornate estive.

martedì 21 luglio 2009

Atmosfera letale

More about Atmosfera letaleBruce Sterling è semplicemente un grandissimo scrittore contemporaneo. Insieme a William Gibson ha creato il cyberpunk, un sottogenere della fantascienza che, piuttosto che essere un vero e proprio movimento letterario, può essere considerato come un momento storico in cui molti autori si interrogarono su come la scienza e la tecnica (in particolare il cyber-spazio) potessero influenzare il futuro dell'uomo.
Ora, dopo il più classico (per l'ambientazione) La matrice spezzata, ecco Atmosfera letale, un romanzo ecologista ed estremamente lucido in cui Sterling esamina il futuro della Terra di fronte a un radicale cambiamento climatico: aumento della temperatura media, dovuto a un inquinamento incontrollato, con conseguente diffusione di malattie e di povertà, dovuta ad una scarsità delle materie prime. Gli esseri umani, però, si adattano alla nuova situazione, con una economia fittizia, basata su una sorta di valuta cibernetica, ritornando anche ad essere nomadi.
In tutto questo caos, ecco che nel bel mezzo degli Stati Uniti, ormai desertici, un gruppo di folli guidati dalla passione per il rischio, si getta all'inseguimento dei tornado: sono quelli del Progetto Tempesta, alla ricerca del Tornado, quello potenzialmente in grado di spazzare tutto e tutti. Sono un gruppo di persone altrimenti senza alcuno scopo, una sorta di anarchici senza anarchia che trovano nell'inseguimento potenzialmente letale dei tornado un modo interessante per vivere una vita altrimenti inutile.
Uno dei punti più interessanti del romanzo, comunque, è l'esame della storia umana, di come si è arrivati a questo punto, un esame che suona come una condanna postuma (fatta 15 anni fa!). Il futuro di Sterling, nel complesso, suona come una condanna delle politiche ambientali già nel 1994, a maggior ragione oggi. Sterling aveva probabilmente già compreso che proprio la crisi ambientale era la più importante di tutte, e oggi, con una crisi globale in corso, continuiamo a illuderci che sia solo una crisi economica e non soprattutto ambientale e di risorse.
L'ultima volta che Bruce è stato segnalato era in Italia, tra Milano e Torino: speriamo che oltre ad altri bei romanzi, continui anche a regalarci altrettanto belle e curiose foto.

La morte nera

Sto uscendo da casa per l'ultimo giorno del corso di recupero in matematica, eppure voglio proporvi un video interessante, segnalato da Beppe Grillo, su come ha iniziato il rappresentante della lista civica a 5 stelle che si è infiltrato nel consiglio comunale di Bologna.
Buona visione!



Date poi un'occhiata anche a questo video, sempre da Beppe Grillo:

lunedì 20 luglio 2009

Shannara (8): La regina degli elfi

More about La regina degli elfi di ShannaraStrano romanzo, quello imbastito da Brooks, questo La regina degli elfi di Shannara. Strano perché rispetto alle ispirazioni classiche del fantasy, Brooks si ispira in maniera evidente a un classico della fantascienza, calando la trama de L'isola del dottor Moreau di Wells nel mondo fantastico delle Quattro Terre.
Wren arriva finalmente là dove si sono nascosti gli elfi, attraversando un'isola piena di mostruose creature, molto simili agli Ombrati, e scoprendo la terribile verità che sta dietro alla scomparsa degli elfi e all'avanzata di questa nuova minaccia. Wren, quindi, da una parte è costretta ad abbracciare l'eredità degli Elessedil, alla cui discendenza appartiene (in questo modo Brooks riporta sul trono della nazione elfa un discendente della casata di Shannara, quale è Wren), dall'altra deve svelare il velo che nasconde la verità. Proprio la ricerca della verità sembra accomunare le vicende parallele di Par (in questa occasione piuttosto defilato), Col, Walker.
Anche la vicenda di Walker, comunque, è molto simile a quella di Wren: lo Zio Oscuro dovrà accettare l'eredità dei druidi e farsi carico del loro potere ancestrale e dell'essenza di tutti i druidi rinchiusa all'interno della fortezza da Allanon. E così Brooks risponde anche a una delle poche perplessità della Canzone magica: la fin troppo facile sconfitta di Allanon. Semplicemente il druido aveva lasciato parte della sua essenza e del suo potere nella fortezza per proteggerla e tenerla lontana dal mondo in attesa che i tempi ne richiedessero il ritorno.
La ricerca della verità, l'unica cosa che può vincere le paure e i dubbi, è il filo conduttore de La regina degli elfi, un romanzo bello e appassionante, una verità che porterà alla risoluzione delle avventure degli eredi nel prossimo e ultimo capitolo della saga, I talismani di Shannara.

Puntate precedenti:
- La saga di Shannara
1. Il primo re
2. La spada nella roccia
3. Le pietre magiche
4. La canzone magica
5. Lo spirito oscuro
6. Gli eredi
7. Il druido di Shannara

domenica 19 luglio 2009

The Gene Terapy, n.04

(il povero Frank, cavia inconsapevole, ancora non lo sa; glielo dite voi?)

(precedente | continua)

sabato 18 luglio 2009

Paese che vai...

(Asterix e Obelix, a causa di una terribile tempesta abbattutasi sul mare di fronte al loro villaggio, sbarcano in America, senza però sapere di essere finiti in un nuovo -per loro- mondo. Si stanno intrattenendo mangiando un Gluglu, ovvero un tacchino)

Asterix: E' molto buono!
Obelix: Sì, ma mi chiedo se non sarebbe più buono farcito... SCRONTCH... con cinghiale, per esempio...

(da Asterix in America, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)

venerdì 17 luglio 2009

Pluto

More about Pluto vol. 1La riproposizione in un nuovo formato e da un nuovo punto di vista di vecchi fumetti non è una prerogativa esclusivamente statunitense. Ultimamente anche tra i manga, almeno tra quelli che stanno venendo in Italia, la moda si sta diffondendo. Tra i manga che sto leggendo, in particolare, ce ne sono due cui sto pensando: prima di tutto Kikaider 02 di Meimu, pubbicato dalla Planeta, e che ripropone Kikaider, l'androide ideato da Ishinomori Shotaro, reinterpretandolo alla luce di una rinnovata e ancor più moderna sensibilità ambientale, rendendolo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, attuale vista l'attuale sitazione di crisi economico-ambientale (e non sto pensando solo all'inquinamento, ma anche allo sfruttamento industriale delle risorse).
Molto più asimoviano è invece Pluto, manga realizzato da Naoki Urasawa che reinterpreta Il più grande robot del mondo, episodio della saga di Astro Boy del grande Osamu Tezuka. In breve: c'è qualcuno (un robot? un uomo?) che sta uccidendo alcuni dei robot più forti del mondo, tutte potenziali macchine di distruzione di massa il cui potenziale distruttivo non viene espresso grazie alle leggi della robotica di asimoviana memoria che impediscono ai robot di uccidere gli esseri umani. Eppure un essere umano muore: Bernard Lange, leader del gruppo per la difesa dei diritti dei robot. A occuparsi delle indagini è l'ispettore Gesicht, robot e poliziotto tedesco: protagonista assoluto del primo episodio e della saga, conduce il lettore nel mondo dei robot, non delle semplici macchine, ma esseri pensanti così sofisticati da essere in grado di amare, soffrire, avere incubi, flashback di cui non hanno memoria alcuna e, soprattutto, morire.
E' qui, in sintesi, il manga, che parte dalla distruzione di Mont-Blanc, robot svizzero che incarna lo spirito ambientalista. Amatissimo da tutti, faceva della tutela dell'ambiente un punto fondamentale del suo lavoro: la sua morte rappresenta la morte della difesa dell'ambiente, dei movimenti ambientalisti. D'altra parte la morte di North #2, ex soldato e compagno di Mont-Blanc, rappresenta la morte dello spirito pacifista che si oppone agli orrori della guerra, in particolare quelli che l'individuo ha visto con i propri occhi, che ha contribuito a creare.
Lo svolgimento della vicenda è comunque quello di un classico giallo dei nostri tempi: il detective raccolgie le prove e le testimonianze, le sensazioni e le osservazioni, fino all'incontro finale, in Giappone, con il mitico Atom, il protagonista della serie originale.
Ultime note sparse: molto bello l'incontro tra Gesicht e Brau 1589, il robot che per primo, e per ora unico, ha ucciso un essere umano. Ricorda terribilmente l'incontro tra Hannibal Lecter e ...: Il silenzio degli innocenti, l'episodio più noto di tutta la saga lecteriana, è entrato nell'immaginario colletivo con così tanta forza che non poteva non fare da base per un incontro che, molto probabilmente, sarà un episodio chiave in tutta la vicenda raccontata da Urasawa.
Torniamo al manga, però. L'episodio di North #2, che si suddivide in tre parti, come detto rappresenta in un certo senso l'evoluzione e la morte dello spirito pacifista a partire dagli orrori della guerra. Interessante come il robot protagonista del trittico sia affiancato a un compositore cieco e ormai vecchio, che per ritrovare il contatto con il suo passato avrà bisogno di un robot, comprendendo anche che dietro un'intelligenza artificiale non si nascondono solo freddi dati, ma anche poesia e voglia di riscatto. E così se l'abbraccio della folla a Mont-Blanc era la speranza che il messaggio di quest'ultimo non sarebbe andato perso, allo stesso modo le parole di sir Duncan in chiusura di episodio rappresentano la speranza che quella poesia, quella musica, quella voglia di riscatto reciproca nata dal confronto tra due mondi diversi uno dall'altro non sia persa per sempre.
E infine Brando, il lottatore, che anche nella figura (ma anche nel carattere) sembra richiamare il famoso attore italo-statunitense, Marlon Brando. Ottimismo, responsabilità, un pizzico di follia, fortuna: tutto questo in un personaggio simpatico e accativante.
E infine l'incontro tra Atom e Gesicht può quindi essere visto come il tentativo di quest'ultimo di salvare tutto ciò che di buono rappresenta Brando e rappresentavano Mont-Blanc e North #2. Il tentativo di salvare l'essenza dell'umanità.

giovedì 16 luglio 2009

L'uomo cannone

More about L'uomo cannoneMentre La donna cannone è una romantica canzone di De Gregori, L'uomo cannone in questo caso è un uomo senza scrupoli che, pur di guadagnare, smaltisce in maniera illegale rifiuti e scorie radioattive nel sottosuolo della campagna milanese. Il romanzo di Piero Colaprico, con il quale riprendo la normale programmazione del blog dopo la serie dedicata agli esami, è infatti ambientato a Milano: un noir italiano, in perfetto stile hitchcockiano, ambientato principalmente in due luighi: il commissariato e la villa di Fausto Giarletti, sospettato dell'omicidio di una giovane africana. A condurre le indagini è l'ispettore Bagni, che all'improvviso si ritroverà coinvolto in un incredibile caso sullo smaltimento illegale dei rifiuti tossici.
Un progetto internazionale, inizialmente finanziato dagli stessi governi europei, Sennacherib, viene abbandonato a causa degli alti tempi di dimezzamento dei materiali tossici, ma non così dagli imprenditori, in particolare da Giangiacomo Giarletti, come si scoprirà alla fine, che tra gli altri luoghi dove seppellire le scorie penserà bene di usare i suoi terreni nella campagna milanese, terreni che poi cederà al fratello. Giangiacomo alla fine si giustifica affermando che le radiazioni provenienti dalle scorie che ha sepolto sono inferiori rispetto a quella naturale, ma ciò non lo salverà dall'ira del fratello, ma certo dà l'idea di come la pensano i veri diavoli, i veri uomini cannone, gli uomini che per guadagnare sempre di più decidono di mettere a rischio la salute e la vita degli altri.
Negli approfondimenti alla fine del libro, poi, spuntano fuori i nomi della Rigel, della Aso, della Michigan, della Four Star I, navi inabissate con i loro carichi radioattivi. E spunta anche il nome del mai citato Natale De Grazia, capitano di fregata della Capitaneria di Reggio Calabria, morto in circostante sospette mentre indagava proprio su alcuni di questi affondamenti.
Uno spaccato sulla società italiana, sulla Milano criminale mai raccontata (e non sto pensando agli atti criminali come rapine, omicidi e quant'altro in cui sono coinvolti gli extracomunitari), sui disastri della politica quando si accosta agli affari e alla criminalità organizzata, quella che sta trasformando l'Italia e la politica, quella che finanzia i nostri partiti, quella che corrompe imprenditori e politici. Quella che dobbiamo combattere tutti insieme, un passo alla volta.

mercoledì 15 luglio 2009

L'acqua come diritto umano

Ricorderete che, nella famosa legge 133 di Tremonti giunta alla ribalta grazie ai tagli alle università, una delle tante iniziative prese dal governo era quella di avviare la privatizzazione dell'acqua (leggi anche Crisis), proprio mentre la Francia avviava il processo opposto. Un editoriale del PLoS Medicine afferma, qualora ce ne fosse bisogno, che l'acqua è un diritto umano, ribadito giusto qualche giorno dopo da una lettera aperta indirizzata a Barack Obama.
L'editoriale parte dalla risoluzone presentata nel marzo del 2009 da Germania e Spagna nella riunione delle Nazioni Unite per dichiarare l'acqua come diritto umano basilare. A causa dell'opposizione di Canada, Stati Uniti e Russia, la risoluzione è stata respinta. Come fanno notare proprio gli autori dell'editoriale, l'opposizione suona strana e stridente se si considera che le Nazioni Unite hanno dati preoccupanti sull'acqua e sulle possibilità di accesso a questa risorsa essenziale per la vita. Basti pensare che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, 1,2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua potabile, e un ulteriore 2,6 miliardi non ha la possibilità di accedere ad adeguati servizi igienico-sanitari. Questi numeri dovrebbero crescere nei prossimi anni: proprio le Nazioni Unite hanno stimato che 2,8 miliardi di persone in 48 paesi vivrà in condizioni di stress o di scarsità d'acqua entro il 2025.
Secondo l'editoriale, l'acqua dovrebbe essere diritto umano per tre fondamentali ragioni. Esaminiamole:
Innanzitutto l'accesso all'acqua pulita ridurrebbe l'incidenza delle malattie nella vita quotidiana. Milioni di persone ogni anno sono colpite da una serie di malattie tra cui il colera, l'epatite A, la febbre tifoidea, e altre ancora tutte legate al consumo di acqua non potabile, senza contare che 6 milioni di persone nel mondo sono diventate cieche a casua del tracoma, la cui trasmissione può essere drasticamente ridotta dal semplice lavaggio delle mani. Sempre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che un migliore accesso all'acqua potabile e condizioni igienico-sanitarie migliori potrebbe portare ad una diminuzione delle malattie nell'ordine del 9,1%, con un 6,3% in meno di decessi.
Quindi la privatizzazione dell'acqua, in realtà, non ha portato a situazioni paritarie nell'accesso all'acqua potabile, anzi è andata nella direzione opposta, come ha già dimostrato in diverse occasioni lo stesso Report (vedi L'acqua alla gola di Fabrizio Lazzaretti): non solo l'acqua è diventata più cara, ma la stessa distribuzione è diventata anche più problematica, senza veri e propri miglioramenti nella sua qualità.
L'alto costo dell'acqua, il tagli dei poveri, la riduzione dei servizi, la rottura delle promesse e l'inquinamento sono state l'eredità della provatizzazione
afferma Maude Barlow, il consulente sugli affari idrici delle Nazioni Unite, che prosegue affermando che il fatto che l'acqua non sia un diritto umano riconosciuto ha consentito ai politici, in molti paesi, di favorire la gestione privata della rete idrica. E si sa che la gestione privata va sempre di pari passo con i profitti, ovvero, nel caso specifico, si è arrivati alla trasformazione dell'acqua da bene naturale a merce, ottenibile solo da chi può pagarla. Si potrebbe obiettare che solo con la gestione del privato, si riescono a tenere in piedi infrastrutture complesse, ma una gestione esclusivamente privata non fornirà mai un servizio, ma una merce.
Infine si deve tener conto dei cambiamenti climatici del pianeta. Da una parte l'aumento della temperatura media aumenta i rischi di siccità non solo nei paesi poveri, ma in tutto il globo, dall'altra bisogna tener conto dell'aumento della popolazione mondiale: questi e altri aspetti del problema potrebbero portare ad una scarsità d'acqua e conseguentemente a un aumento nella diffusione delle malattie.
Per questi motivi e per altri accennati sempre nell'editoriale citato, l'acqua dovrebbe diventare un diritto umano, in maniera tale da divetare accessibile a tutti. Ovviamente ci vorrà innanzitutto lo sforzo della politica, che ancora non sembra rendersi conto che per uscire dalla crisi globale (e in questo caso intendo economica e ambientale) in cui stiamo lentamente cadendo bisogna abbandonare completamente il modello socio-economico che venti anni fa ha abbattuto il muro di Berlino (cosa buona) e diffuso un modo di pensare eccessivamente liberale (cosa che oggi stentiamo a riconoscere come cattiva).

Per approfondire: Water should be a human right | Clean Water Should Be Recognized as a Human Right

martedì 14 luglio 2009

Oggi parlo, domani pure


In un certo senso avrei molti motivi per scioperare e non contro il DDL Alfano, eppure su SciBack non solo ho scritto un articolo dedicato alla protesta odierna dei blog, ma ho anche rilanciato con altri due articoli, uno dedicato a una news scientifica e uno dedicato a un evento sull'anno astronomico.
Ho anche sfruttato la giornata per far uscire un post su Stipaturi, che era inattivo dai primi di giugno.
Quindi alla fin fine, piuttosto che scioperare sono stato addirittura più attivo del solito: in fondo è l'anima della rete, e l'unico modo che ha per reagire agli attacchi è quello di aumentare le informazioni da distribuire ai propri lettori. Internet non può restare in silenzio e questo deve dimostrare, anche a costo di tappezzare l'intera rete di V cerchiate!

lunedì 13 luglio 2009

Un po' di respiro in Germania

Il respiro è quello che prende la Ferrari con il terzo posto di Felipe Massa, per la prima volta quest'anno sul podio. Mentre la rossa di Raikkonen ha dei problemi con il radiatore (forse bucato da un detrito nelle prime fasi di gara), costringendolo così al ritiro, le vetture di Ross Brawn si eliminano a causa di una tattica errata: al momento non sono più così forti da potersi permettere tre pit stop senza essere sopravanzati dagli avversari più immediati: la Red Bull di quel genio di Neway, la Ferrari in recupero (lento), la Williams intelligentemente gestita da un bravo team e guidata da un abile pilota come Rosberg, che forse su un'altra vettura avrebbe ottenuto, in cariera, molti più risultati interessanti.
In generale, comunque, questo Gran Premio di Germania 2009 risulta bello e interessante: da una parte per il drive trough che ha dovuto scontare Marc Webber, alla fine trionfatore assoluto della gara, a causa della maschia partenza con Barrichello (che vede ripetersi le scelte da secondo pilota inflittegli già ai tempi della Ferrari, e questo inzia a innervosirlo), dall'altra il recupero delle prestazioni da parte delle altre vetture. Nelle fasi iniziali, infatti, oltre a Red Bull, Ferrari e Williams, la corsa veniva animata anche dalla McLaren, anche se con il solo Kovalainen (Hamilton purtroppo è stato eliminato da una foratura a inizio gara che ne ha condizionato il resto, anche se vista la scomparsa del finlandese della McLaren, giunto alla fine 8.o, si può immaginare che ancora di strada da fare ce ne sia), e dalla Force India che con Sutil è rimasta tra i primi dieci almeno fino all'incidente con Raikkonen che lo ha costretto a cambiare il muso.
Insomma una gara appassionante, che ha riservato sorprese e spettacolo nelle posizioni di rincalzo, anche nel finale quando Alonso, che voci danno sempre più vicino a Maranello (anche se preferirei che venisse Neway!), con una Renault estremamente veloce ha attaccato fino all'ultima curva la 6.a posizione di Barrichello.
Le premesse per vedere una seconda parte di stagione molto meno noiosa della prima ci sono tutte e queste sono legate a quanto vicine saranno nel futuro le prestazioni delle varie monoposto.

domenica 12 luglio 2009

The Gene Terapy, n.03

(forse possiamo anche essere d'accordo: gli esseri umani, e i maschi in particolare, lo sono, ma certo a tutto c'è un limite e prenderne il sembiante potrebbe portare a terribili conseguenze, non per le donzelle che capitano di là, ma per il povero scienziato...)

(precedente | continua)

sabato 11 luglio 2009

I giorni delle parole: fine

Finalmente è finita. La lunga avventura degli esami stagione 2008/2009 è finita. Ho già detto tanto stress, la convinzione, rafforzata, che non sono fatto per fare l'insegnante (anche se, nonostante questo, ho comunque rinnovato l'iscrizione in terza fascia e rinnoverò, anche, la lista delle 20 scuole) e altre sciocchezze sparse.
Per oggi mi resta da dire che, semplicemente, ho festeggiato la fine degli esami con l'ultimo cd dei Dream Theater, Black clouds & silver linings, nel mio lettore proprio mentre scrivo queste ultime note. E poi in giro per la città (ho anche acquistato All Star - Batman e Robin, giusto per non farsi mancare niente), e quindi alla fine posso dirmi contento come i bambini di questa domenicale dei Mutts:

Una buona fine a tutti gli studenti che stanno per finire e buone vacanze a tutti quelli che hanno finito (ma non a me, che mi tocca ancora una decina di giorni qui a Milano per un corso di recupero per la quarta classe...)

venerdì 10 luglio 2009

I giorni delle parole: countdown

Ormai ci siamo quasi. La fine dell'impresa è vicina e sta giungendo con una giornata un po' a metà. Certo abbastanza tranquilla: forse l'avvicinarsi della fine dell'impresa rende l'atmosfera più tranquilla, ma questo ha in generale giovato.
Domani sarà, invece, una lunga giornata con la chiusura dei lavori.
Vedremo come finirà.
Speriamo bene.

giovedì 9 luglio 2009

I giorni delle parole: stanco ma tranquillo

Oggi, tornando a casa, sono arrivato decisamente stanco, vuoi per i colloqui odierni, vuoi perché sono passato dalla fumetteria. In ogni caso quella di oggi è stata una giornata bella come non mai, nonostante l'Uomo Nero si sia fatto male (una notizia che, in altri tempi, avrei preso per buona e giusta!).
Domani penso che ci sarà da combattere, anche se, questo lo si sa già, sarà comunque una giornata lunga. Speriamo solo che possa anche essere fruttuosa e tranquilla. Le premesse ci sono tutte, ma una grossa mano devono darcela, come sempre, gli studenti.
Per intanto, visto che mi sento in vena (e che ne sento un gran bisogno) eccovi un The Dreamer's Paradox dei JT Bruce, del buon progressive metal strumentale.
Buon ascolto!

  

mercoledì 8 luglio 2009

I giorni delle parole: un po' tardi ma ci sono...

E' un po' tardi per il solito post sugli esami, ma la serata è stata interessante e più divertente e per certi versi più rilassante della giornata, tesa e soprattutto segnata da quello che è avvenuto il giorno prima.
In effetti oggi è venuta una giornata che speravo non venisse e che spero fortemente non venga più, l'ennesima giornata che ha confermato come non solo sia difficile giudicare, ma anche piuttosto idealistico farlo obiettivamente e freddamente. Anzi, oserei dire che si ha paura di giudicare freddamente, dopo averlo fatto a caldo. Sembra quasi che, dato che non è prevista dalla legge, l'umanità e la logica non si possano applicare.

Alla prossima...

martedì 7 luglio 2009

I giorni delle parole: piove sulla città

Un gran diluvio, questa mattina, andando a scuola per gli esami. E alla fine una giornata tesa come le altre (forse un po' di più, ma speriamo bene fino alla conclusione), ma comunque ricca e in ogni caso faticosa, con la chiusura di una delle due classi (grande emozione e curiosità con la sistemazione della ceralacca sul plico, su cui poi mettiamo sigle, sigline e siglette!).
A tutto questo aggiungiamo che su Milano, sin da questa notte per poi arrivare a questa mattina, si è abbattuto un temporale terribile che ha ricordato, a tratti il periodo invernale. Difficoltà con i tram, strade allagate, situazione più africana che da paese del G8, e in tutto questo bisogna sentire i cori razzisti di un parlamentare, che per fortuna alla fine si dimette. In tutto questo, poi, non bisogna scordare il pomeriggio e la serata da... confessore!!!!
Qualcuno di voi, poi, i lettori più attenti magari, avrà notato che il post precedente non è uscito all'orario indicato: ho fatto un altro esperimento di programmazione, che però a quanto sembra non è andato a buon fine. Evidentemente il team di blogger non ha ancora risolto i problemi di cui mi parlava nei commenti al suo blog Tenebrae.

Milano mette le ali!

Bruce Sterling in questo periodo è tornato a Milano. Gira con la macchina fotografica, pronto a scattare foto curiose. Questa foto mi ha incuriosito parecchio, e ha ovviamente suggerito il titolo che vi ho proposto!

lunedì 6 luglio 2009

I giorni delle parole: un lunedì da leoni

In un certo senso questo lunedì è stato un crescendo rossiniano alla rovescia: un buon inizio e poi un calare lento lento.
D'altra parte sembra che alcuni problemi, trascinati dalla settimana scorsa, si sono risolti, ma proprio la loro risoluzione rafforza le impressioni fatte a caldo. Fino a qui, quindi, dal mio personale punto di vista, questi esami di stato non hanno un bilancio positivo (al di là di promozioni, bocciature e quant'altro di direttamente collegato con gli studenti).

E speriamo il vostro inizio di settimana sia stato buono e, perché no, migliore del mio (che non è stato così cattivo come si potrebbe pensare, comunque!).

domenica 5 luglio 2009

The Gene Terapy, n.02

(ok; va bene; siamo nell'anno dell'evoluzione, però a tutto c'è un limite, anche negli aiuti che un amico può dare a un altro, depresso come il Frank qui presente; a volte mi chiedo se farò la sua stessa fine... Per intanto, divertiamoci!)

(precedente | continua)

giovedì 2 luglio 2009

I giorni delle parole: l'errore che cancella tutto il resto

Indeciso tra stare in silenzio e parlare, decido alla fine di dire solo poche cose. Queste:

Questi esami di stato mi stanno sempre più convincendo che non sono fatto per fare l'insegnante. I giochi politici e le ipocrisie e le beghe che stanno dietro a tutto questo non sono fatte per me. L'ambiente è ancora più malato e per certi versi ancora più baronale di quello universitario.
Se non fosse che ho già preso l'impegno degli esami, sarei scappato.
Se non fosse che ho bisogno di lavorare, sarei scappato.
Spero solo di poter scappare il prima possibile.

mercoledì 1 luglio 2009

I giorni delle parole: dedicato a te

Non è che ho voglia di essere romantico il primo giorno dell'inizio degli orali, almeno per quel che riguarda la mia commissione, né vorrei prendere dal verso sbagliato i problemi che sto esorcizzando con la pubblicazione di strisce scelte di liberty meadows, ma semplicemente dopo una lunga giornata come quella di oggi, iniziata questa mattina presto, e finita col lavoro nel tardo pomeriggio e poi a casa con la visione di un film bello e divertente, I love Radio Rock, ecco spiegata questa propensione tutta radiofonica alla dedica.
Ed eccovi la dedica e soprattutto l'ascolto:

Dedicato a tutti quelli che amo,
Dedicato a tutti quelli che non amo (e che sono decisamente pochi),
Dedicato a tutti quelli che conosco... e anche a quelli che non conosco,
Dedicato a tutti quelli che soffronto,
Dedicato a tutti quelli che sono felici,
Dedicato a tutte le nostre persone speciali,
E dedicato anche ad Alberto che con la sua Infobloggando Radio mi ha fatto conoscere i Bézèd'h, il cui album potete ascoltare qui sotto.

E infine dedicato a te che stai leggendo: magari tra un po' ci vedremo, o forse non ci vedremo mai, l'importante è in ogni caso essere blues (ma anche rock, metal, classica, ...)!