Stomachion

martedì 10 luglio 2012

Spending review: INFN

a sorpresa l’Infn, Istituto che raggruppa i fisici italiani - il cui contributo è stato fondamentale per l’individuazione dell’ultima particella elementare che ancora sfuggiva all’osservazione - si vede ridurre pesantemente i fondi dal governo, vittima della spending review. L’allegato 3 che correda la versione definitiva del decreto in vigore da oggi lascia pochi dubbi: la punta di eccellenza della ricerca italiana avrà una decurtazione delle dotazioni del 3,78 per cento quest’anno (-9,1 milioni di euro) e del 10 per cento nel 2013 e nel 2014, con una riduzione annua di 24,3 milioni di euro.
(da Repubblica via gravitazero)

Considerando il possibile (se non addirittura probabile, a meno di Bignami) accorpamento dell'INAF nell'INFN, lasciatemi un po' preoccupare (vista la marginalità delle Olimpiadi dell'Astronomia) per questi tagli.
Ad essere preoccupato non sono, in ogni caso, solo io, ma anche Fernando Ferroni, presidente dell'INFN, come si apprende da questa Ansa (della vicenda, scrive anche il Guardian):
Se poi leggiamo in particolare le dichiarazioni del ministro Profumo, c'è da chiedersi, innanzitutto quel differenziale di soldi persi per strada sugli investimenti nella ricerca dove va a finire (stipendi dei cervelli in fuga che non rientrano, per esempio?), e soprattutto c'è da chiedersi: la ricerca (ma anche la formazione a tutti i livelli) la si fa necessariamente con il ragioniere a fianco?
Nella speranza che il rivedere i nostri modelli di gestione della ricerca non coincida realmente con lo stipendiare l'ennesimo ragioniere che si prende la responsabilità di licenziare i ricercatori (precari, s'intende!) ma che si vada, strettamente parlando per la fisica, alla creazione di un Istituto Nazionale di Fisica, come auspicato su ROARS (non è certo la soluzione a tutti i mali, ma comunque un primo passo), forse dovremmo iniziare a considerare un po' di opzioni: emigrare (dove? qualcuno in aiuto con suggerimenti? indicazioni?); iniziare la strada dell'indipendenza economica dai fondi statali (così se la prossima volta tagliano, siamo sicuri che non tagliano la ricerca, visto che questa è indipendente anche dallo stato!); seguire l'esempio di Beck:

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