Stomachion

venerdì 31 agosto 2012

I giocatori di Titano

More about I giocatori di Titano
Quello della vita intelligente nell'universo sembra essere uno temi temi cari della letteratura di Philip K. Dick. Ancora più importante, per Dick, è anche capire quale possa essere l'eventuale rapporto tra gli esseri umani e questi alieni, ma non tanto per pura accademia, quanto soprattutto perché dal confronto con una civiltà differente lo scrittore statunitense è in grado di esplorare la stessa società umana, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Un'altra tematica tipica dickiana è anche il rapporto con la religione, che a volte è esplicito, come ad esempio in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? o ancor meglio ne Il mondo che Jones creò, e altre è decisamente più nascosto, come ad esempio ne I giocatori di Titano. In questa occasione i punti più evidenti del romanzo sono la passione per il gioco e il rapporto con una civiltà aliena, quella dei titaniani, gli abitanti di una delle lune di Saturno, giunti apparentemente con intenti pacififi, ma ritenuti invasori praticamente da tutti i terrestri.
L'idea portante del romanzo è il Bluff, una sorta di monopoli che le caste più alte della popolazione giocano tra loro, riuniti in gruppi. Durante le partite ciascun giocatore può vincere o perdere non tanto dei possedimenti fittizi, come nel vero monopoli, ma delle vere e proprie città, oltre a vincere o perdere il proprio coniuge. L'idea di un cambiamento più o meno continuo del coniuge è un tentativo della razza umana di ritrovare la fertilità e ricominciare a crescere in termini di numero di abitanti sul pianeta (la razza umana, infatti, ha subito una sorta di epidemia a causa della non meglio specificata Radiazione Hinkel, che ne ha invertito il tasso di crescita, anche se ha portato allo sviluppo di medicine e tecniche mediche per consentire non solo l'allungamento della vita, ma anche della giovinezza).
In questa struttura abbastanza rigida si inseriscono i titaniani, una sorta di esseri gelatinosi senza una forma ben definita, che ricordano da vicino alcuni dei mostri partoriti dalla mente di Howard Philips Lovecraft nel suo ciclo dei Miti di Cthulu. Inoltre la partita a Bluff che la squadra di Peter Garden si troverà ad affrontare contro la squadra di Titano ricorda molto da vicino i racconti onirici di Lovecraft, dove i sognatori venivano trasportati istantaneamente su pianeti alieni dalle geometrie inusiali e incomprensibili per la mente umana.
Un altro aspetto interessante del romanzo è poi la struttura sociale che viene descritta: ogni città appartiene a un Vincolato, ovvero un appartenente alla casta dei giocatori, che può scegliere dove risiedere, se ha più di un possedimento, e che viene per certi versi visto un po' come una sorta di divinità dalla popolazione, essendo la sua posizione piena di privilegi. In questa situazione, quindi, i Vincolati si sfidano tra loro per il possesso delle città e per guadagnare il diritto più che di riprodursi di avere un coniuge con cui provare. In questa situazione si inserisce Jerome Luckman, il Vincolato con i maggiori possedimenti sulla costa est e l'unico Vincolato che abbia mai permesso ai non-V di partecipare al gioco, ottenendo come risultato non indifferente una sorta di inversione nel tasso di decrescita della popolazione.
E' per questo motivo che la prima parte del romanzo ruota inevitabilmente intorno a Luckman, dalla cui morte gli eventi inizieranno a precipitare con la scoperta di complotti, controcomplotti, complotti all'interno dei controcomplotti e con un finale al tempo stesso aperto e inquietante, come nella migliore tradizione lovecraftiana.

giovedì 30 agosto 2012

Fumettista in prova

Mentre scrivevo l'introduzione a questo articolo, che il buon Andrea ha segnato come scritto a due mani (anche se la maggior parte dell'articolo è sua!), ho provato stripgenerator, producendo questa cosina qui:

Prova by anonymous
Questa, invece, è l'introduzione che ho scritto:
Se si pensa all’innovazione a fumetti in Italia sul lato editoria, inevitabilmente ci si deve rivolgere alla Shockdom, editore di web comics nato nel 2000 (il 19 luglio, riferiscono sul loro sito) con un gruppo di 7 fumettisti, la cui punta di diamante è sicuramente eriadan, e che oggi sulla nuova piattaforma web comics conta più di 100 web cartoonist.
Come infatti ha ricordato Lucio Staiano durante SGRUNT!, la tavola rotonda sui fumetti tenutasi nel maggio 2010 durante le libertà digitali (manifestazione su web organizzata da Wikimedia Italia), Shockdom, che al'’inizio voleva essere semplicemente un sito dove sperimentare un modo nuovo per diffondere i fumetti e le animazioni, è diventato ben presto, anche grazie al successo dei 7 autori "fondatori", un vero e proprio punto di riferimento per il web comics all'italiana, tanto da trasformarsi nell'analogo di Blogspot per i fumetti: qualunque giovane web cartoonist, infatti, può iscriversi alla piattaforma e iniziare a postare le proprie vignette con la cadenza che più preferisce. E grazie allo Shockdom Store, i migliori (o comunque quelli considerati tali dalla redazione) avranno la possibilità di vedere i propri fumetti commercializzati su carta, o diffusi sui tablet e gli smartphone grazie ad iComics.
Di webcomics interessanti sulla piattaforma se ne trovano sicuramente: si va da strisce d'avventura classiche come la quattordicinale Frank Carter, ad altre umoristiche, come quella dell'ortolaniano Giro, ad altre più nerd come Bitmover (a sua volta realizzata con Stripgenerator) o come Advanced Nerds, scritto e disegnato da the Marius, di cui ci andremo ad occupare in questo articolo.

lunedì 27 agosto 2012

In viaggio verso la Luna

domenica 26 agosto 2012

I pinguini del deserto

Il fumetto d'avventura italiano, quello de Gli scorpioni del deserto di Hugo Pratt, per intenderci, si fonde con un manga assurdo e surreale come One Piece di ... e partorisce I pinguini del deserto, storia scritta e disegnata da Marco Tanca, pubblicata originariamente sulla fanzine Fatece Largo tra il 2005 e il 2007 e finalmente raccolta in volume nel 2008 dalla Cagliostro E-Press.
La protagonista è Luna Longue, una postina galattica, che deve recapitare un pacco ai Pinguini del deserto, un gruppo di predoni che, si scoprirà poi, sono tutti un po' particolari. In generale un po' tutti i personaggi sembrano usciti dal manga di ..., inclusa la stessa Luna, che d'altra parte, riprendendo i dialoghi di Pinky di Mario Mattioli con la Luna (e gli astri in generale), esordisce proprio con una pagina nella quale parla con il nostro satellite!
Con questo inizio le cose non possono che proseguire trai binari dell'assurdo, tra gag, inseguimenti, battutine sagaci e personaggi megalomani, come il capo dei Pinguini del deserto, Zopa il grande, che pensa di essere stato prescelto per guidare un gruppo di eroi (che poi si comportano da predoni, ma in fondo questo è un dettaglio).
Una storia carina e divertente, una buona opera prima ben scritta e, nonostante alcune incertezze, gradevole anche per gli occhi, con un tratto che si trova a metà strada tra il manga e la linea chiara tipica della bande-desinee.

sabato 25 agosto 2012

Joe il barbaro

More about Joe the Barbarian
Succede a volte quando, leggendo per caso una recensione su web di un tizio mai letto prima (non riesco a ritrovare il link... scusatemi e quindi vi segnalo la recensione su Lo Spazio Bianco!), che questo tizio è così bravo e preciso da metterti curiosità in quello che ha recensito. Se poi ci aggiungiamo che metà degli autori dell'opera è lo sceneggiatore di fumetti Grant Morrison, allora la curiosità di leggere quella stessa opera recensita aumenta a dismisura.
Mi riferisco a Joe the barbarian, un racconto che vuole essere al tempo stesso un omaggio al Conan di Howard e all'heroic fantasy, ma anche a un'opera complessa e intrigante come La storia infinita di Ende. Il protagonista del romanzo a fumetti, disegnato da Sean Murphy, autore che si ispira in maniera abbastanza evidente al bravissimo (e lentissimo) Travis Charest, è infatti il giovane Joe, un ragazzino affetto dal diabete di tipo I, che come il Sebastian de La storia infinita, si trova immerso in un mondo fantastico. Mentre, però, il giovane protagonista del romanzo di Ende si ritrova a Fantasia all'improvviso a metà lettura del romanzo, Joe viene catapultato in un mondo fantastico quasi sin dall'inizio della storia: a fine del primo capitolo (corrispondente, ovviamente, al primo albo della miniserie originale, uscita per la Vertigo) infatti il ragazzo ha un attacco ipoglicemico e iniziano quelle che egli crede delle visioni e che forse sono un vero e proprio mondo alternativo, sovrapposto al nostro.
Una delle migliori trovate di Morrison sta nel parallellismo tra il mondo reale e quello fantastico: per ogni posizione nel mondo corrisponde una posizione e una struttura geografica nel mondo parallelo, e per ogni evento nel mondo parallelo ecco il corrispondente evento nel mondo reale. La spiegazione di questo parallellismo è anche fornita da un gruppo di strani personaggi che si oppongono al classico tiranno che si oppone alla regina di questo mondo, dalla fisionomia identica alla madre di Joe (richiamando quindi il nome che Sebastian assegna alla regina di Fantasia prima di vivere le sue avventure in quel mondo, invece di leggerle sul libro). La loro introduzione, però, sembra un omaggio al Pinocchio di Collodi: Joe si sveglia, dopo essere svenuto, circondato da quattro strani personaggi con in testa dei teschi di rettile che stanno parlando di come lo hanno salvato, richiamando la scena che, all'opposto, vedeva un gruppo di dottori riuniti al capezzale del burattino. Uno di questi personaggi, Zodra, il supremo assente, spiega l'arcano parallellismo:
La radice quadrata dell'occhio dinewt, su funzione del coseno dove eee equivale a magia fissa la velocità di tutte leprobabilità al quadrato.
Mi seguite?
Come risultato abbiamo due stati d'essereisomorficamente collegati che sono rappresentati da queste ellisse, mentre questa circonferenza qui rappresenta la somma del totale nel suo complesso.
Ora, tutto questo era semplice teoria, finché non sei apparso tu.
Sei nato per esistere in due mondi simultaneamente.
Per unire assieme ciò che, nel bene e nel male, era separato.
Questo collegamento senza precedenti ha causato un catastrofico collasso nell'ordine naturale delle cose.
La luce del giorno sta svanendo e le ombre si stanno levando da Hypogea.
E' stata aperta una porta sull'oscurità remota.(1)
Un bellissimo fumetto sull'amicizia, l'amore, il rapporto con un padre morto e con una madre preoccupata per la situazione economica non proprio tranquilla, che si conclude con una delle scene migliori mai scritte da Morrison per uno dei migliori fumetti mai scritti dallo sceneggiatore scozzese, subito dopo Gli Invisibili.

(1) Traduzione di Michele Foschini

venerdì 24 agosto 2012

Pasticciando in cucina: spaghetti con salmone

Dopo gli spaghetti di carne con mia madre abbiamo provato a fare gli spaghetti con il salmone, sempre utilizzando la salsa di soia come ingrediente. La prima volta ci sono venuti così bene che li abbiamo rifatti, ieri, questa volta per mia sorella (ma non solo!).
Vediamo cosa abbiamo utilizzato:

Salsa di soia (ovviamente!): due o tre cucchiai (dipende da quanto salmone si utilizza) Uno o due spicchi d'aglio (vedi sopra)
Zucchero di canna (un paio di cucchiai)

Con questi ingredienti si prepara una salsina, schiacciando l'aglio e mettendolo insieme con lo zucchero in una terrina con la salsa di soia. A questo si gira e la salsina è pronta per la seconda parte del piatto, dove servono:

Un paio di zucchine e una melanzana
Salmone (400g, ma potete usarne di meno o di più a seconda della vostra fame!)
1 uovo
Olio
250g di spaghetti (abbiamo mangiato in 4).

Proseguiamo, però, con la nostra ricetta: si mette a marinare il salmone, lavato e asciugato, opportunamente tagliato a pezzi, nella salsa precedentemente preparata:
Il salmone deve restare a marinare per circa 15 minuti, rigirandolo ogni tanto.
Nel frattempo mettete a friggere le verdure (che abbiamo tagliato a strisce, ma non è obbligatorio!), sia quelle della prima versione della ricetta, ovvero solo le melanzane:
sia quelle nella versione dedicata alla sorella, ovvero melanzane e zucchine:

giovedì 23 agosto 2012

Gli strani incantesimi dello stregone e altre storie

Joe Kubert era un'altra cosa. Aveva un carattere completamente diverso da Gardner [Fox], ma era altrettanto meticoloso. Molto spesso avevi l'impressione che ciò che vedevi sulla pagina era sepolto nel cervello di Joe prima che lo disegnasse e lo stava semplicemente trascrivendo, tensione e tutto. Joe era il miglior disegnatore di storie di guerra che ci fosse, e i suoi trascorsi nel genere super eroistico erano pochi. Ma con la nuova origine di Hawkman, lo stile di Joe funzionò ottimamente.
Il thanagariano Carter Hall era un classicista, un curatore di museo, un esperto dei tempi storici, specialmente di armi classiche. Così che avevamo un futuristico combattente del crimine che indossava ali e piume e inseguiva i cattivi con mazze, lance ed armi del passato. E chi erameglio di Joe Kubert a disegnare un armamentario fantastico in azione?
Questa è una domanda retorica.
La risposta è: "nessuno".

(dall'introduzione di Julius Schwartz a Hawkman, edizione italiana Play Book n.15, 1991, traduzione Francesco Cinquemani, Pasquale Rinaldi)

Le altre storie sono tutte avventure tra il fantastico e il fantascientifico, vicende dove Hawkman e Hawkgirl affrontano mostri dello spazio profondo, esseri dagli incredibili poteri, malvagi cavalieri che cavalcano libellule giganti, mostri giganteschi che sembrano i Ki-Kongi di Rodolfo Cimino, a dimostrazione che la fantascienza è un'unica raccolta di idee cui autori differenti, in continenti differenti, attingono con grande successo per rappresentare sogni e incubi dell'animo umano. E in questo Joe Kubert era certamente un maestro.

Una volta sola nella vita

Jack London è stato uno dei più grandi narratori del profondo nord, dell'epopea degli uomini tra i ghiacci con grandi romanzi come Il richiamo della foresta o Zanna Bianca. Entrambi questi grandi romanzi sono diventati dei fumetti stupendi ed eccezionali, realizzati da Sergio Toppi. Il suo tratto realistico e, per certi versi sporco, ricco di ombre (o di rughe) è sempre stato perfetto per la rappresentazione della grande avventura, quella che si svolge nei grandi spazi naturali, come nella serie Magda e Moroni, nel racconto L'amore alla vita, dal racconto Love of life sempre di London, o nell'altro grande racconto Una volta sola nella vita, questa volta interamente realizzato, storia e disegni, dal cartoonist milanese.
E' la prima pagina di questo splendido racconto del nord è dedicata proprio a Sergio e a tutti i lettori, di fumetti e non.

venerdì 17 agosto 2012

Biografie essenziali: Pierre de Fermat

La citazione che segue è tratta dal romanzo "The Girl Who Played with Fire", secondo della serie "Millennium" ed è tratta dal sito found in books; la traduzione è mia, non possedendo le edizioni italiane dei romanzi, quindi se è identica a quella pubblicata è semplicemente per un caso.

Pierre de Fermat nacque nel 1601 a Beaumont-de-Lomange nel sudovest della Francia. Egli non fu solo un matematico, ma anche un magistrato che si dedicò alla matematica per hobby. E' stato considerato come uno dei più geniali matematici auto-didatti mai vissuto.

(Stieg Larsson)

martedì 14 agosto 2012

Perfezione

\[h_b = \frac{C_{pa} \rho_a (T - 35)}{60 C_{pb} \rho_b} h_a\] \[w_b = \frac{C_{pa} (T-35)}{60 C_{pb}} w_a\] «Sono perfetta, Don. Sono così bella che faccio impazzire chiunque abbia un sistema nervoso. Quando mi vedono, non riescono a pensare ad altro e non vogliono vedere nient'altro e smettono di fare le cose che facevano prima e pensano che se solo potessero avermi lì con loro, sempre, tutto andrebbe bene. Tutto. Come se io fossi la soluzione al loro profondo schiavizzante bisogno di abbracciare la perfezione».
«Stai scherzando».
«Sono così bella che sono deforme»

(la citazione è tratta da Infinite Jest di David Foster Wallace via manyinwonderland; le due equazioni iniziali sono riferite al tost perfetto - dettagli su Political Calculations)

lunedì 13 agosto 2012

Un milione di scale... per la precisione!

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
(Eugenio Montale)
Il che significa che, considerando dei gradini con un'alzata media di 16,5 cm e una quota di piano arrotondata a 3 m, quindi una quantità media di 18 gradini per piano, pianerottoli compresi, Eugenio ha sceso, dandole il braccio, almeno 55mila piani. Immaginiamo che Eugenio vivesse al primo piano di un'abitazione e avesse accompagnato la moglie sei volte al giorno su e giù per le scale. Servono 9259 giorni, il che significa 25 anni. La moglie è stata conosciuta nel 1929 ed è morta nel 1963, in un lasso di tempo di 34 anni, quindi l'affermazione di Eugenio è credibile.
(miemoltopiaciuto via mynameislaziness)

sabato 11 agosto 2012

Incredibile!

Asterix: Calma, calma! Obelix è mio amico, dopo tutto!
Matusalemix: Ebbene, mia moglie gli fa gli occhi dolci al tuo amico!
Asterix
: E' incredibile! Lei che non ha mai guardato un altro uomo!
Panoramix: Incredibile davvero! Mi sono chiesto spesso anch'io...

(da Asterix e la Obelix SpA, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix - Le storie più belle, ed.Mondadori, trad.Fedora Dei)

venerdì 10 agosto 2012

Ritratti: Mary Winston

La prima donna che sappiamo ruppe l'egemonia maschile nella scienza, che nell'antichità era sostanzialmente costituita dall'astronomia e dalla matematica, fu Ipazia (Hypatia) di Alessandria. Nonostante il suo lavoro venne in larga parte distrutto durante una serie di guerre civili religiose, quelle stesse che ne causarono la morte, noi oggi siamo riusciti, grazie al crescente interesse degli storici sulla sua figura, a conoscere molti dettagli sulla sua vita, rendendola di fatto il simbolo della scienza in generale e delle scienziate in particolare.
Ipazia fu, dunque, solo la prima di una lunga serie di scienziate (fisiche, matematiche, chimiche, biologhe, ...) tra una delle più note è sicuramente Emmy Noether, che ha dato nome a un importante teorema della fisica, o la nostra Gaetana Agnesi che ha dato nome a una curva di cui ha contribuito a dedurre le proprietà. Da questo elenco, folto ma non numeroso quanto quello dei matematici maschi, oggi estraggo la matematica Mary Frances Winston, la prima statunitense ad ottenere un Ph.D. in Europa, presso la prestigiosa Università di Gottinga.
Nata il 7 agosto del 1869 a Forreston, Illinois, da Thomas Winston, un medico di campagna nato in Galles e trasferitosi con la famiglia in giovane età(4), e da Caroline, che la istruì durante i suoi primi anni, andò a vivere, all'età di 15 anni, con il fratello maggiore, che si era iscritto all'Università del Wisconsin, la stessa dove, nel 1889, Mary si laureò in matematica(1, 2).
Per i due anni successivi lavorò al Downer College di Fox Lake, sempre nel Wisconsin, come insegnante di matematica e successivamente ricevette una fellowship (una sorta di assegno pre-dottorato) per studiare al Bryn Mawr College con Charlotte Scott, dove rimase fino al 1892, anno durante il quale si trasferì all'Università di Chicago. Fu qui che, nell'estate dell'anno successivo, incontrò una delle massime autorità del tempo per quel che riguarda la matematica: Felix Klein. Fu uno dei due incontri fortunati di Mary, perché fu proprio Klein che le chiese di venire a Gottinga a lavorare con lui(2)!
L'offerta era certo allettante ma non si sarebbe concretizzata senza un po' di aiuto, in particolare da Christine Ladd-Franklin, una di quelle donne che hanno speso buona parte della loro vita ad aiutare altre donne per sviluppare il proprio talento o avere la possibilità di concretizzare i propri progetti, oltre ad essere la prima donna statunitense ad ottenere un PhD in matematica negli Stati Uniti(5). Fu grazie ai suoi fondi, 500 dollari, che Mary riuscì ad andare in Germania, dove, una volta giunta, ricevette successivamente anche uno European Fellowship da parte della Association of Collegiate Alumnae(1).
A Gottinga Mary non era l'unica donna: erano, infatti, ospitate anche la matematica britannica Grace Chisholm e la fisica statunitense Margaret Maltby(1). Non era un caso che tutte e tre non fossero tedesche. Come infatti ricorda Judy Green(5), in quel tempo c'era una sorta di battaglia politica tra il Ministro della Cultura prussiano, abbastanza favorevole all'introduzione delle donne in Gottinga, e il rettore dell'università che era, invece, contrario. Alla fine si arrivò a un compromesso: ammettere donne straniere(5).
Atal proposito Klein ebbe a dire:
Mathematics had here rendered a pioneering service to the other disciplines. With it matters are, indeed, most straightforward. In mathematics, deception as to whether real understanding is present or not, is least possible.(5)
Il lavoro a Gottinga venne coronato dalla discussione della tesi di dottorato (Über den Hermiteschen Fall der Laméschen Differentialgleichungen(7), supervisore: Felix Klein) nel 1896 e dalla pubblicazione, l'anno precedente, su Mathematische Annalen vol. 46, di un articolo sulle funzioni ipergeometriche.

martedì 7 agosto 2012

Poesia al limone

Stavo gustando un bicchiere di acqua al limone (fatta con granita di limone e aggiunta di acqua, rigorosamenye "da muntagna") quando mia zia (una delle tante) dice:
Gianlui'! E prenditela tutta in una volta! Sembra che ci stai facendo una poesia!
In effetti gustare un bicchiere di acqua al limone, un cucchiaino alla volta, fino a che la granita non e' diventata meno dell'acqua ed ecco! siamo pronti a sorseggiare quel che e' rimasto, riempiendo la bocca del gusto del limone... ecco! tutto questo, in effetti, e' un po' una poesia...
O un haiku:

Fresco ristoro,
uno alla volta un lento cucchiaino,
limone temperato con l'acqua

lunedì 6 agosto 2012

Star Party 2012

Le Perseidi sono uno sciame meteorico che attraversa l'atmosfera terrestre per poi cadere sulla superficie a partire dalla fine di luglio e per buona parte d'agosto quando l'orbita del nostro pianeta attraversa ciò che la cometa Swift-Tuttle ha lasciato nello spazio durante la sua orbita.
Soprattutto a causa del picco, che avviene nelle notti che vanno dal 10 al 12 agosto, lo sciame è anche detto Lacrime di San Lorenzo, mentre il nome deriva dal fatto che, prospetticamente, appartengono alla costellazione di Perseo.
Infine, il legame tra la Swift-Tuttle e le Perseidi venne scoperto da Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1866 a fronte delle osservazioni fatte durante il passaggio della cometa di quattro anni prima.
Tutto questo, però, è soprattutto per introdurvi a una iniziativa del Gruppo Astrofili "Luigi Lilio" di Torretta che il 10 e il 13 agosto organizzeranno delle osservazioni del cielo, come da locandina qui sotto:

venerdì 3 agosto 2012

The four seasons: metal versions

The Four Seasons is a set of four violin concertos composed in 1723 by Antonio Vivaldi. One of the most interesting detail is that every concerto presents a variation in the theme of the previous season. And, like Wikipedia remembers,
"Winter" is peppered with silvery pizzicato notes from the high strings, calling to mind icy rain, whereas "Summer" evokes a thunderstorm in its final movement, which is why the movement is often dubbed "Storm."
In the recent days I found on YouTube some interesting metal interpretation of The Four Seasons, inspired by this post by Paolo Gifh on Google Plus.
Enjoy!

Spring

giovedì 2 agosto 2012

Pasticciando in cucina: spaghetti di carne e verdure

La base di questa ricetta la trovate su Giallo Zafferano. Qui ovviamente c'è la solita variazione.
Iniziamo, diligentemente, con gli ingredienti:

200 gr di straccetti di manzo (il macellaio, in effetti, ne ha fatti 300!)
200 gr di gamberetti
80 gr di zucchine con fiore (in effetti i fiori mia mamma li ha procurati a parte)
180 gr di pasta (spaghetti nello specifico)
un po' di peperoncino
uno spicchio d'aglio
olio e salsa di soia
La preparazione originale prevederebbe la realizzazione di una crema, di cui una parte andrebbe poi messa a cuocere insieme con carne e gamberetti. Non avendo però alcuni ingredienti della ricetta originale, mi sono arrangiato in questo modo.
Su una padella ecco il classico soffritto di aglio e peperoncino (manca la cipolla perché non c'era in casa!) dove successivamente mettere la zucchina (in questo caso una mezza zucchina, che mamma in frigo ne ha di 200 gr minimo!) tagliata a rondelle insieme con i fiori di zucca.
Su un'altra padella ecco, insieme con un paio di cucchiai di olio, prima ho messo gli straccetti per un paio di minuti, quindi i gamberetti. Dopo altri due o tre minuti, togliere dal fuoco e ridurre al minimo il raffreddamento (li ho messi nel forno chiuso, giusto per limitare al minimo la dispersione del calore e l'abbassamento della temperatura).
Nel frattempo si da il via alla cottura della pasta. Quando è pronta, la si mette prima nella padella delle zucchine, si salta un po' e poi si mette il tutto nella padella degli straccetti per un minutino o due, quindi si aggiunge la salsa di soia (due o tre cucchiai) e si salta per un altro paio di minuti. A questo punto la pasta è pronta e si può impiattare, aspettando il Buono! dei commensali (in questo caso mia madre!).

mercoledì 1 agosto 2012

Compagni di viaggio

Il cielo stellato è sempre una fonte inesauribile di soddisfazioni, non solo per gli scienziati, ma per ognuno di noi. Fermarsi anche solo un attimo ad ammirarne la meraviglia ci fa comprendere quanto siamo piccoli e ci aiuta a "relativizzare" i nostri affanni terreni. In fondo tutti noi viaggiamo nello spazio a bordo della stessa astronave - il pianeta Terra - e imparare a conoscere non solo l'astronave, ma anche l'Universo che ci circonda, aiuta a comprendere noi stessi. E a osservare da una nuova prospettiva le altre persone, che sono, volenti o nolenti, consapevoli o inconsapevoli, nostre compagne di viaggio.

(Emiliano Ricci da I viaggi dell'Orsa Maggiore)