Stomachion

lunedì 31 dicembre 2012

Un personaggio, le sue citazioni: Rita Levi-Montalcini


ritratto di orticanoodles - fonti: deviantart | flickr
Rita Levi-Montalcini è nata il 22 aprile del 1909 a Torino. Si è trasferita in Belgio nel 1938 a causa delle leggi razziali per poi ritornare in Italia, ad Asti, alla fine della guerra. Qui ha allestito un piccolo laboratorio per studiare il sistema nervoso dei polli. Nel 1947, insieme con il suo amico Renato Dulbecco, è andata negli Stati Uniti dove è rimasta fino al 1977. Nel 1986 ha vinto il Premio Nobel per la medicina insieme con il suo allievo Stanley Cohen
per la loro scoperta dei fattori di crescita.
Riguardo il potenziale degli NGF, scrisse nella Nobel lecture:
Ad esempio, quando la morte cellulare di specifiche popolazioni neuronali può essere collegata a una diminuita disponibilità locale di fattori neurotrofici, come gli NGF, il suo apporto esogeno o la stimolazione della produzione endogena tramite agenti farmacologici possono offrire un approccio promettente per malattie attualmente incurabili.
Riguardo il ruolo delle donne nella scienza, ebbe a dire:
L'umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi.
Nel 1975 venne supportata dalla Fidia, un'industria farmaceutica italiana, ma in una decina di anni si scoprì che il farmaco pubblicizzato era nocivo. Riguardo questa storia dichiarò a Riccardo Chiaberge:
Certo, non nascondo che mi importunava vedere talvolta il mio nome legato a quello della Fidia. Ma pensavo che fosse il prezzo da pagare, non me ne importava niente pur di avere qualche aiuto per la ricerca. Se impediamo all'industria di aiutare il laboratorio, noi moriamo.
Aveva anche una precisa opinione sul rapporto tra i giovani e la tecnologia:
Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e distrugge il fascino dell'ignoto.
In questo senso era, ed è ancora un esempio per tutti noi:
Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.
Ci ha lasciato il 30 dicembre del 2012. A Roma. Aveva 103 anni.
Non ho mai saputo tenere un protocollo. Tutto in me è immaginazione, intuito. Niente è scientifico.
Io non sono una scienziata, sono un'artista della scienza.

Levi-Montalcini R. (1987). The nerve growth factor: Thirty-five years later, Bioscience Reports, 7 (9) 681-699. DOI: (pdf)
Citazioni di Rita Levi-Montalcini
Wiki-biografie: italiano | inglese
Video-intervista con Tullio Regge

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