Stomachion

venerdì 29 giugno 2012

Il lavoro come scelta

Dopo le polemiche sulle affermazioni, tradotte male, del ministro Fornero, vorrei però proporre questa citazione di Ayn Rand, libertaria, che personalmente riassumerei con il titolo del post

Il diritto al lavoro non esiste: quello che esiste è il diritto alla libertà di scambio, cioè il diritto di accettare il posto di lavoro se un altro decide di offrirlo. Analogamente non esiste il diritto alla casa, bensì solo il diritto alla libertà di scambio, ovvero il diritto di costruire o di acquistare una casa

(Ayn Rand via thx-1138)

giovedì 28 giugno 2012

Immagini ad alta risoluzione con Picasa

Tempo addietro Paolo aveva chiesto, mi pare su GPlus, se e dove si potevano caricare immagini ad alta risoluzione, poiché Picasa ha il brutto vizio di presentare delle versioni rimpicciolite delle immagini caricate. Per la realizzazione del post su Aware-2, che necessitava delle foto ben definite proposte su Nature, ho cercato in giro su Google per sapere se ci fosse qualche consiglio per caricamenti alternativi, trovando un paio di articoli interessanti proprio riguardo Picasa: Sending and Printing Full Resolution Photos Using Google’s Picasa Photo Management Application e Flickr vs Picasa - A Quality Comparison.
Seguendo i consigli del primo, ho utilizzato il software da desktop per caricare le foto alla loro risoluzione massima (giusto per sicurezza, ma anche la versione on-line, in effetti, carica alla risoluzione massima, o almeno così è stato con le prove che ho fatto). Il problema, dopo l'upload, è sostanzialmente la risoluzione utilizzata sul blog e qui entra in campo un trucchetto che, osservando il codice sorgente proposto da Picasa, è addirittura banale.
Prendiamo come esempio la testata di Cartoon Crier (recensione):
L'immagine che ho caricato in originale ha dimensioni 1172×350. Non potendo, per questioni di spazio, incorporarla alle dimensioni reali, devo inevitabilmente ridurla, ma nella riduzione si perde inevitabilmente un po' di qualità, a maggio ragione se sto riducendo una immagine che è già parzialmente ridotta da Picasa. Vediamo, prima di tutto, come incorporarla nel post: si possono seguire due strade, o utilizzare il codice di incorporazione proposto da Picasa (basta cliccare su Link a questa foto e scegliere le dimensioni), oppure cliccare con il tasto destro del mouse e recuperare l'indirizzo dell'immagine. In entrambi i casi l'indirizzo sarà qualcosa del tipo:
https://lh3.googleusercontent.com/-yH68W7KFy2k/T9n-U4dmwjI/AAAAAAAAEic/-8vE0HWpVFo/s912/00-title.jpg
La parte dell'indirizzo che ho evidenziato con il rosso è quella che identifica le dimensioni dell'immagine incorporata. Questo vuol dire che modificando il numerino, ad esempio portandolo a 1172, sto incorporando e successivamente riducendo l'immagine alla sua massima risoluzione, con quindi una perdita di qualità dovuta a un solo rimpicciolimento e non a due come in molti casi si fa inconsapevolmente.
Se non siete convinti vi propongo, poi, questo confronto al vertice tra due versioni di una immagine che ho già utilizzato:

mercoledì 27 giugno 2012

Emozioni twittere!

Ed eccovi il permalink del tweet di cui sopra, e visto che ci sono anche il link all'infografica interattiva!

Gigafoto

Alle volte mi capita di utilizzare l'applicazione per Android Wondershare Panorama, con la quale si riescono a fare delle comunque buone foto panoramiche. Certo si potrebbe fare meglio, non solo usando delle macchine (e delle tecniche) professionali, ma anche rispetto alle usuali camere più avanzate in commercio: infatti queste, a partire dalle camere incluse negli smartphone, hanno un'apertura che spazia in un range tra 1 e 10 megapixel(1). In teoria(2) saremmo già stati in grado, un èpo' di tempo fa, di aggiornare questi limiti. Se definiamo $SW$ come il limite superiore per il numero di canali che possono essere gestiti in parallelo(2), dopo un po' di calcoli, Adolf W. Lohmann ha scoperto che senza aberrazione, questa dovrebbe aumentare con dipendenza quadratica dal fattore di scala $M$(2). Questo risultato è differente da quello dell'ottica geometrica, che stabilisce che $SW$ è indipendente dal fattore di scala.
Questo risultato non può essere realistico, altrimenti, i sistemi con lenti a lunghezza focale molto lunga sarebbero piuttosto inutili. In pratica, le aperture di questi sistemi lunghi sono ridotte, più o meno secondo la regola empirica(2)
Ora un gruppo di ricercatori ha sviluppato un nuovo sistema fotografico in grado di risolvere fino a 50 gigapixel: AWARE-2(1).
Per comprendere meglio delle possibilità di questo sistema, vi metto qui sotto le foto diffuse nell'articolo uscito su Nature(1):

lunedì 25 giugno 2012

Lo scudo di Capitan America

Dopo il rilascio, nel 2011, del film Capitan America: Il primo Vendicatore, Suveen N. Mathaudhu, ricercatore dell'esercito statunitense in scienza dei materiali, ha scritto una breve review, The Making of Captain America's Shield (pdf), dove cerca di capire se oggi siamo in grado di costruire il famoso scudo di Capitan America. Grazie a Lynne Robinson(1) e al film di Joss Whedon The Avengers, il piccolo articolo di Mathaudhu è tornato all'attenzione del pubblico.
Innanzitutto proverò a riassumente la storia dello scudo. Il prscudo era di forma triangolare, ma partire da Captain America Comics #2 (aprile 1941), venne fornito a Cap uno scudo circolare:
Un disco di metallo concavo-convesso di circa 0,76 m di diametro, è praticamente indistruttibile ed è rimasto il suo scudo più fedele per decenni.
Questo scudo venne consegnato a Steve Rogers dal presidente Franklin Roosevelt su Captain America #255 (marzo 1981)(6).
Lo scudo è stato creato da Myron MacLain durante alcuni esperimento con il vibranio, un metallo di provenienza extraterrestre introdotto in Fantastic Four #53 con la capacità di assorbire le vibrazioni(6). Un uso utile del vibranio venne fatto da Thor sulle pagine di Avengers #68 per contenere l'esplosione di un ormai sconfitto Ultron-6(5).
Durante questa stessa saga (iniziata su Avengers #66), MacLain presentò per la prima volta l'adamantio(6). Questo metallo venne creato (o scoperto) da MacLain alcuni anni dopo la costruzione dello scudo di Cap: quest'ultimo è costituito da una lega di vibranio e acciaio con un catalizzatore sconosciuto; così MacLain provò a riprodurre quell'esperimento e accidentalmente creò l'adamantio, come lo stesso scienziato racconta in Captain America #303.

sabato 23 giugno 2012

Ritratti: Alan Turing

Possiamo definire la seconda guerra mondiale una guerra totale un po' in tutti i sensi, non solo per l'uso dei più disparati mezzi belluci, o per la provenienza praticamente mondiale dei soldati e dei luoghi di battaglia, ma anche per l'importante coinvolgimento degli scienziati.
Se il gruppo di Oppenheimer negli Stati Uniti, al lavoro sul Progetto Manhattan, è il gruppo più noto, soprattutto a causa del suo coinvolgimento nella costruzione della bomba "atomica", ha avuto una grande importanza, se non addirittura superiore, il gruppo di crittografi britannici che riuscirono a scardinare il codice alla base della macchina tedesca Enigma, lo strumento utilizzato dai nazisti per scambiarsi le informazioni. Il merito maggiore in questa vittoria va sicuramente al capo del gruppo, colui che progettò la macchina in grado di battere Enigma: Alan Turing.
Alan possedeva una mente brillante, un carattere timido e un corpo ben allenato (tra le tante foto a nostra disposizione, ce ne sono alcune che lo ritraggono in tenuta da corsa!) e certo se c'è una persona che è l'emblema di come le inclinazioni e gli interessi che nascono nell'infanzia riescono a generare buoni frutti nelle età successive questa è certamente Alan Turing. Da quello che infatti ha raccontato la madre sul suo figlio così geniale e al tempo stesso sfortunato, da bambino Alan, secondogenito di Julius ed Ethel Sara Turing, erafortemente interessato ai numeri in quanto tali e all'invenzione di parole nuove, non presenti nel dizionario. Mostrava anche un certo interesse per la natura, tanto che è emblematico un disegno della madre che lo rappresenta durante una partita di hockey dal titolo esplicativo L'hockey, ovvero Guardar crescere le margherite. E in effetti la mente geniale e poliedrica del giovane Alan, crescendo, prese ad interessarsi proprio di logica, matematica, crittogrammi, macchine e biologia. Forse la scintilla finale del suo motore cerebrale venne posta da Natural wonder that every child should know di Edwin Tenney Brewster, dove biologia, evoluzione e natura vengono spiegate utilizzando il parallelismo della macchina. Forse è in questo modo che si possono sintetizzare tutti gli sforzi di Turing come ricercatore, quel tentativo di capire attraverso rappresentazioni schematiche (e semplici) la realtà, partendo dal cuore stesso dell'uomo, il suo cervello (con le ricerche sull'intelligenza artificiale) fino alle strutture presenti in natura (come le trame sulle pelli degli animali, come vedremo più avanti).
Dopo un primo periodo nelle scuole pubbliche, comunque, anche a causa di alcuni problemi con l'insegnante di matematica, i genitori decisero di mandarlo alla scuola privata di Sherborne e ciò, per molti versi, fu una bella fortuna per Alan: non solo l'ambiente era molto più stimolante, ma è anche qui che Turing conobbe Christipher Morcom, il suo primo vero amico nonché suo primo amore. Rimase, però, il rapporto puramente platonico e ancora allo stato di amicizia, per quanto profonda soprattutto da parte di Alan, a causa della morte prematura di Christopher a causa della tubercolosi. Il lutto lasciò Alan distrutto e gli impedì, soprattutto, di ricevere un probabile rifiuto, lasciandogli, secondo David Leavitt, un'idea piuttosto romantica dell'amore(11).
Ad ogni modo, superato il lutto, Alan nel 1931 si iscrive al King's College di Cambridge, scelta sicuramente molto più felice rispetto al Trinity: quest'ultimo, infatti, era un'istituzione non solo moralmente ma anche scientificamente più rigida e tradizionalista rispetto al King, e per un ragazzo che era pronto a mettere in dubbio anche gli assiomi più consolidati fu importante essere arrivato nell'ambiente giusto, anche perché il suo primo lavoro importante, On computable numbers, with an application to the Entscheidungsproblem(12), aveva come base e risultato proprio una messa in dubbio di uno dei punti fondamentali del programma tracciato da Hilbert nel 1900: dare alla matematica delle fondamenta solide e certe, o per dirla con Leavitt, trovare un algoritmo che decida la validità di una data formulazione del primo ordine(11).
Per capire l'essenza del lavoro di Turing basta leggere l'introduzione, iniziando dalla definizione di numeri computabili, ovvero quei numeri che
(...) possono essere descritti brevemente come i numeri reali le cui espressioni decimali sono calcolabili in modi finiti.
Tutto il lavoro potrebbe essere svolto utilizzando le funzioni computabili, ma utilizzare i numeri computabili avrebbe permesso a Turing di utilizzare la tecnica meno ingombrante.
Secondo la mia definizione, un numero è computabile se i suoi decimali possono essere scritti da una macchina.
La classe dei numeri computabili è molto ampia, ma un po' come le classi di numeri che possiamo definire cercando di affrontare, come Cantor, il problema dell'infinito, non contiene tutti i numeri che siamo in grado di definire. Alcuni numeri infatti, pur se definibili, non sono computabili (fanno comunque parte dei computabili anche numeri trascendenti, come $\pi$, $e$ numero di Nepero, ad esempio). Inoltre questa classe di numeri è anche numerabile, come l'infinito dei numeri naturali, per intenderci. Esaminando alcuni argomenti a supporto e contrari alla numerabilità dei computabili, Turing arriva agli stessi risultati di Godel riguardo il problema della decisione (l'Entscheidungsproblem), ovvero la sua insolubilità: è una di quelle affermazioni che, per dirla alla Godel, è indecidibile.
Poiché anche Alonzo Church raggiunse risultati simili utilizzando l'idea dell'effettiva calcolabilità, ciò che ha grande importanza e interesse nell'articolo di Turing, oltre all'importante conferma di quanto già dimostrato per primo da Godel,. è nella definizione di macchina calcolatrice, nella sua descrizione e nel suo funzionamento, creando di fatto il più incredibile e, dal punto di vista matematico, efficiente esperimento mentale mai realizzato. Turing, infatti, non pensava che una tale macchina potesse essere realmente costruita e probabilmente solo quando iniziò realmente a pensare di costruirla, iniziò il forte interesse verso l'intelligenza artificiale, che ritroviamo ad esempio nei suoi eredi che si occupano di reti neurali.

mercoledì 20 giugno 2012

Su terremoti, fracking e cattura di anidride carbonica

Una delle cose più interessanti dello studio dell'USGS citato dalla ricercatrice Maria Rita D'Orsogna sta nella citazione che la stessa Maria Rita mette nel suo blog:
Gli autori della USGS hanno affermato di non sapere perché l'attività del petrolio e del gas potrebbe causare un incremento sismico, ma una possibile spiegazione è l'aumento del numero di pozzi perforati nel corso dell'ultimo decennio e l'aumento nel liquido utilizzato nella fratturazione idraulica [l'hydraulic fracturing o anche detto fracking] di ogni pozzo. La combinazione dei fattori viene probabilmente a creare quantità molto più grandi di acque reflue che spesso le aziende iniettano nei pozzi di smaltimento sotterraneo. Gli scienziati hanno collegato questi pozzi di smaltimento ai terremoti fin dal 1960. Le iniezioni possono indurre sismicità modificando la pressione e aggiungendo lubrificazione lungo le fratture.(5)
E' interessante come Mark Zoback, intervistato dalla sua università, la Stanford, riguardo il fracking, la pratica di cui si scriveva poco sopra, non sembra preoccuparsi per nulla del problema terremoti:
Ha un che di ironico che quasi tutti i problemi segnalati connessi con lo sviluppo di gas dallo scisto sono stati attribuiti alla fratturazione idraulica, quando in realtà è l'esatto contrario. La maggior parte dei problemi associati con i pozzi di gas sono sorti dalla loro cattiva costruzione - è di fondamentale importanza per forare correttamente e per allineare i pozzi con rivestimenti in acciaio, che siano ben cementati in loco. Tuttavia, individuare le misure per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la sicurezza della produzione di gas sono precisamente le questioni che la commissione ci ha chiesto di affrontare nel nostro rapporto.
Ci sono tre aspetti principali della fratturazione idraulica che hanno causato preoccupazione: i prodotti chimici nel fango di fratturazione; la paura che il liquido di fratturazione interagisca con le falde di acqua potabile; e lo smaltimento del liquido di fratturazione che esce dal pozzo dopo che è stato in contatto con le formazioni di scisto.(6)
Nei passaggi successivi, tutte risposte ad altre domande, Zoback affronta nel dettaglio le questioni legate al fracking accennate nella risposta precedente, iniziando dalle sostanze chimiche (chemicals) presenti nel liquido di fratturazione:
Il liquido per la fratturazione idraulica è principalmente acqua, con piccole quantità di un agente addensante - solitamente guar, lo stesso agente addensante usato nella produzione di gelati. Vi è anche qualche biocida, per uccidere i batteri nell'acqua, come pure un po' di un riduttore di attrito.
Purtroppo, un atto del Congresso esenta le società del gas dal dover rivelare le sostanze chimiche nel liquido. Dico purtroppo perché ciò ha portato a sospetti inutili e paranoia. La nostra relazione raccomanda che i contenuti del liquido di fratturazione siano completamente divulgati.(7)
Il problema successivo è quello della contaminazione delle falde acquifere:
Ci sono stati timori che il fluido della fratturazione idraulica iniettato in profondità potesse arrivare fino alle falde acquifere potabili. Ma, l'iniezione viene eseguita in genere a profondità tra circa i 6.000 e i 7.000 metri e l'acqua potabile è di solito pompata da falde acquifere superficiali, non più di cento o duecento metri sotto la superficie. Fluidi fratturazione non hanno contaminato alcuna acqua e con quella grande distanza da una falda acquifera, è molto improbabile che potevano.
Detto questo, ci sono casi in cui il gas naturale è stato trovato nell'acqua potabile, che è uno dei problemi che possono essere causati da una cattiva costruzione del pozzo. Se l'involucro d'acciaio del pozzo non è completamente cementato, il gas può fuoriuscire all'esterno dell'involucro e contaminare falde poco profonde. Infatti, un problema correlato è che ci sono una serie di falde acquifere contaminate con gas naturale che possono essere ricondotte a perdite negli involucri di pozzi molto vecchi che precedono le recenti perforazioni di gas naturali di 40 o 50 anni.(8)
Infine c'è la questione dello smaltimento delle acque utilizzate nelle vasche realizzate nei siti del fracking:
Questo può essere un problema serio. Quando l'acqua torna nel pozzo, ha raccolto sostanze chimiche presenti nello scisto che non sono buone per la salute umana o per l'ambiente. L'acqua che ritorna può essere molto salina e può contenere sostanze chimiche come selenio, arsenico, ferro.
Questa acqua deve essere smaltita in modo corretto, il che vuol dire l'iniezione in un deposito che è stato consentito e autorizzato dalla Environmental Protection Agency per le norme che ne prevengono le perdite.
In alternativa, essa può essere trattata e riutilizzata, che è la soluzione preferibile. Sempre più, è questo ciò che si sta facendo nel nord-est degli Stati Uniti. Così l'acqua ritorna di nuovo nello scisto da cui proviene.(9)
Zobrack non è certo persona incline agli allarmismi, come si capisce dal tono delle risposte, ed è anche un geofisico abbastanza noto e apprezzato nel campo, che è in questi giorni arrivato all'attenzione per un articolo, scritto insieme con Steven Gorelick, relativo ai problemi connessi dalla cattura dell'anidride carbonica fatta su larga scala:

Valentina Lisitsa at the Royal Albert Hall, London

martedì 19 giugno 2012

Il tetracontainer di Alexander Bell

Tony Smith ha realizzato una sorta di piccola stanzetta ispirata al tetraedro, un particolare poliedro, ma stando a quanto pubblicato su Tropolism, questa idea venne utilizzata a suo tempo già da Alexander Graham Bell:
Il tetraedro è, in generale, un poliedro costituito da quattro lati triangolari. Se descriviamo ciascuno dei suoi vertici con vettori del tipo $(x_i, y_i, z_i)$, dove $i = 1, \cdots, 4$, allora il volume del tetraedro è dato dal determinante: \[V = \frac{1}{3!} \begin{vmatrix} x_1 & y_1 & z_1 & 1\\ x_2 & y_2 & z_2 & 1\\ x_3 & y_3 & z_3 & 1\\ x_4 & y_4 & z_4 & 1 \end{vmatrix}\] Se invece il tetraedro è regolare, possiamo legare in un'unica formula, il volume $V$, l'area $\Delta$ di ciascun triangolo e il raggio $R$ della sfera esterna (o circumsfera) al tetraedro(1, 2) \[6RV = \Delta^2\] Il tetraedro regolare, poi, è anche il solido platonico $P_5$
(...) con quattro vertici, sei lati e quattro facce triangolari equilatere uguali.
Le sue simmetrie sono un po' complesse, con 12 rotazioni possibili. Il gruppo tetraedrico è isomorfo con il gruppo simmetrico $S_4$, ovvero il gruppo di tutte le permutazioni di 4 elementi.
Il tetraedro è anche alla base dell'idea del Four corner project, sviluppato nel 1976 dall'artista David Barr, che aveva in mente di realizzare un tetraedro delle dimensioni della Terra in modo da racchiudere il nostro pianeta.
Il tetraedro, poi, possiamo trovarlo anche in chimica: metano, tetrossido di xenon, gli ioni perclorato, solfato, fosfato e altri ancora. E poi abbiamo anche qualcosa legato con la struttura dell'acqua:
The most common arrangement of liquid water molecules is tetrahedral with two hydrogen atoms covalently attached to oxygen and two attached by hydrogen bonds. Since the hydrogen bonds vary in length many of these water molecules are not symmetrical and form transient irregular tetrahedra between their four associated hydrogen atoms.(3, 4)

domenica 17 giugno 2012

Una gita al parco

Il Parco Sempione è il parco del Castello sforzesco. E' anche il parco più grande e direi più frequentato di Milano. Venerdì, visto che in ufficio non c'era nessuno in pausa pranzo, ho preso i miei panini mozzarella e tonno e sono andato a far la pausa al parco, che è lì vicino all'Osservatorio di Brera.
Appena entrate nel parco da quello che possiamo considerare l'ingresso principale (bisogna, però, prima attraversare i cortili interni del castello), lì in fondo nella fotografia di apertura, è l'Arco della Pace:
Ho scattato un po' di foto in giro, come potrete immaginare: ad esempio un paio di formiche che corrono su un corrimano:
o una famigliola di papere che sguazzano nell'acqua:
Le foto scattate sono nella galleria qui sotto, che potrebbe venire aggiornata in futuro:

Pasticciando ai fornelli: zucchine e gamberi

Mettersi in cucina è divertente. In particolare in questo periodo, perché mi permette di sentirmi un po' più utile in casa con mia sorella. E dopo aver un po' tergiversato a destra e a manca, ecco che alla fine ho deciso di sperimentare: un post dedicato a una delle ricette che ho preparato, nel dettaglio quella per il pranzo di ieri.
Il tutto inizia con la spesa al mercato della mattina, dove acquisto i gamberi argentini senza testa. Avevo una mezza idea di farli in umido, quando poi controllando nel frigorifero vedo che le zucchine stanno urlando: cucinaci, cucinaci!
Mi metto a cercare una ricetta che possa andare bene e alla fine ne trovo una per la pasta zucchine e gamberetti. Ovviamente c'è una piccola variazione sugli ingredienti, visto che sostituisco gamberetti con soli gamberi (200 g) e poi, avendo circa una zucchina e mezza (dopo averle ripulite... erano in frigo da un po'), aggiungo 4 carotine (circa un paio di carote di quelle grandi, quelle che si trovano di solito al mercato: quelle che ho usato hanno provenienza supermercato).
Quindi, ricapitoliamo gli ingredienti:

200 g di gamberi;
2 zucchine (circa!);
2 carote (circa!);
olio extravergine;
160 g di pasta;
sale e pepe (quello rosso, che siamo calabresi!)

A questo punto prepariamo zucchine e carote:
Nel frattempo mettiamo in padella (nel mio caso in un wok) abbondante olio e prepariamo un soffritto con uno spicchio d'aglio e un po' di cipolla (seconda variazione sulla ricetta originale). Quando le verdure sono pronte e il soffritto anche, mettiamo zucchine e carote in padella, ricordandosi (che a volte io mi scordo!) di aggiungere il sale:

sabato 16 giugno 2012

Cinema d'autore


(via tumblr)
Non è che mi piaccia sottolinearlo, però, giusto per ricordare, il tipo secondo cui il televisore è obsoleto è lo stesso che andava scrivendo che la scienza serve a nulla (o qualcosa del genere).
E per il resto ci vorrebbe sempre più gente che fa cinema d'autore come quello che fa Massimo.

venerdì 15 giugno 2012

Democrazia e governo


(via tumblr)
Non credo nel governo. Odio la politica. Sono contro di essa. E spero che un giorno questa cada, che noi possiamo distruggere una parte del nostro governo, e che in futuro ne distruggeremo ancora di più. Meno governo, più felici saremo.

(Ray Bradbury da una intervista al Time)

giovedì 14 giugno 2012

Godot

Questa sera avremmo dovuto recitare, io e un gruppo di attori amatoriali cimentatisi, come lo scorso anno, in un corso di teatro. C'era gente dello scorso anno e c'era gente nuova. E avremmo dovuto recitare, dopo opportuni tagli e ricomposizioni, un pezzo di teatro abbastanza importante:
Succede, però, nella vita che gli imprevisti impediscano di portare a buon termine i compiti, e così quest'anno il corso finisce (circa) un mese prima della sua naturale conclusione e il saggio di fine anno salta. Però non salta la mia intenzione di scrivere un paio di cose sul testo di Beckett.
More about Aspettando GodotAbbiamo passato molto tempo, e non solo all'inizio del corso, per cercare di capire cosa raccontasse il copione. Le ipotesi sono state molte, ma alla fin fine l'interpretazione preferita è quella legata a un doppio filo abbastanza evidente, ovvero che sul palco abbiamo da un lato una rappresentazione teatrale nel vero senso della parola (ognuno dei protagonisti si comporta e si muove come se stesse recitando, e alcuni lo fanno in maniera esplicita, come ad esempio Pozzo e Lucky, quando è chiamato ad essere protagonista), dall'altro è anche una rappresentazione della vita, perché i personaggi stanno anche vivendo, una vicenda assurda (è il modo più semplice per classificare la storia scritta da Beckett), ma comunque una vicenda assolutamente plausibile, ovvero due persone, Vladimiro ed Estragone nel dettaglio, stanno aspettando un tale, Godot, per concludere un non meglio specificato affare (sembrerebbe un lavoro che quest'ultimo deve affidare ai due).
In effetti a un esame successivo si notano per quasi tutto il testo delle interazioni sostanzialmente di coppia: sul palco, infatti, salgono le due coppie Vladimiro-Estragone e Pozzo-Lucky, che poi interagiscono tra loro quando sono tutti e quattro sulla scena. Da questa semplice osservazione si comprende come la probabile enfasi l'autore voleva portarla proprio sulle interazioni tra gli individui, in particolare tra due individui, e su come queste interazioni sono (o dovrebbero essere) fondate su rapporti di rispetto, amicizia, affetto, altrimenti, ad esempio, non si spiega perché Pozzo non riesce a liberarsi di Lucky. C'è poi la coppia sottintesa, per certi versi, che è quella del ragazzo, messaggero di Godot, che per interagire con Vladimiro ed Estragone deve allontanarsi dal fratello. Le dinamiche di quest'ultima coppia, però, sono intuibili dalle domande che Vladimiro rivolge al ragazzo.
In Aspettando Godot, però, ci sono anche altri spunti interessanti e soprattutto alcune parti che reputo di rara bellezza. La prima in particolare che vorrei sottoporvi è una sorta di monologo che a un certo punto Pozzo, da primo attore navigato quale è, recita catalizzando su di sé l'attenzione (come se non lo facesse mai!):
Abbiate pazienza. Non tarderà. Ma capisco benissimo, voi non siete di qui, non sapete ancora che cos'è il crepuscolo da noi. Volete che ve lo dica io?
Sarò lieto di accontentarvi!
Un po' di attenzione, prego...
...
Cos'è più che dicevo?
Ah, sì, la notte!
Ma insomma, cercate di stare un po' più attenti, altrimenti non combineremo mai niente.
Guardate: che cos'ha di tanto straordinario? Come cielo, voglio dire?
E' pallido e luminoso come qualsiasi altro cielo a quest'ora del giorno.
A queste latitudini.
Quando fa bello.
Un'ora fa, circa, dopo averci inondato fin dalle... diciamo... dalle dieci del mattino, senza requie, di torrenti di luce rossa e bianca, ha cominciato a perdere il suo splendore, a impallidire, a impallidire pian piano, adagio adagio, fintantoché... Bum! Finito! Non si muove più!
Ma... ma dietro quel velo di dolcezza e di calma la notte galoppa e si getterà su di noi... pfttt! Così! Proprio nel momento in cui meno ce lo aspettiamo.
Ecco come vanno le cose su questa porca Terra!
Non so quanto consapevolmente da parte dell'autore, ma questo monologo getta un ponte tra il cielo, quello astronomico che possiamo vedere a occhio nudo (in fondo Pozzo sta proprio facendo una tipica osservazione del cielo al tramonto a occhio nudo), e la Terra, il nostro pianeta. E' un modo come un altro per dire che, in fondo, i cieli non sono così tranquilli, come non è tranquillo nemmeno il nostro pianeta, del resto.

mercoledì 13 giugno 2012

Col cuore in gola

L'unica colpa di queste piante era quella di essere mutanti. OGM, per la precisione. Un po' come gli X-Men di marvelliana memoria. Perché il così detto principio di precauzione ci impone di bloccare la ricerca pubblica, in quanto tale più controllabile e trasparente, e chi se ne importa se le multinazionali sono contente di ciò:
E poi si strilla a squarciagola che gli OGM fanno solo l’interesse di poche multinazionali e danneggiano i piccoli agricoltori. Ma il giorno dopo si distruggono trent’anni di ricerca pubblica in materia. Così, quasi per gioco. Per un raffinato esercizio del potere. Il potere della legge, s’intende, nei confronti della quale però, quando fa comodo, si invoca la disobbedienza civile.
(Marco Cattaneo)
Su La Valle del Siele il report fotografico del primo giorno di distruzione. Potete poi trovare un appello per la ricerca (non si sa mai, la speranza è l'ultima a morire...) e infine un articolo sul blog di Nature sull'ennesima vergogna italiana.

sabato 9 giugno 2012

Fantascienza per telepati

Beh, voi sapete cosa voglio dire.

(E.Michael Blake via L'infinito cercare di Tullio Regge)

lunedì 4 giugno 2012

Luna piena a Milano

In questi giorni la luna, a Milano, è stata particolarmente suggestiva, vuoi perché ben visibile in cielo (grazie anche alla superluna del mese scorso), vuoi per quelle nuvole che intorno creavano una atmosfera suggestiva. E così ho raccolto un po' delle foto scattate tra venerdì e ieri e, nonostante il terremoto che ha colpito da poco più di un paio d'ore per l'ennesima volta l'Emilia Romagna, ho comunque deciso di pubblicare le foto, che stavo sistemando proprio mentre la sedia su cui ero seduto aveva iniziato a tremare.
Per cui mi piace pensare che queste foto possano aiutare le persone a dimenticare, per un po', il terremoto:

sabato 2 giugno 2012

Festa della Repubblica

Festa della Repubblica. Ho passeggiato per la vie. I petardi e le bandiere mi divertivano come un bambino. Eppure è molto stupido essere allegri a data fissa, per decreto del governo. Il popolo è un gregge imbecille, talora stupidamente paziente e talaltra ferocemente ribelle. Gli dicono: - Divertiti -. Si diverte. Gli dicono: - Vota per l'imperatore -. Vota per l'imperatore. Poi, gli dicono:- Vota per la Repubblica -. E vota per la Repubblica.
Coloro che lo dirigono sono altrettanto sciocchi; ma invece di obbedire a uomini, obbediscono a principi, i quali non possono essere altroché inutili, sterili e falsi, per la ragione stessa che sono principi,ovvero idee reputate certe e immutabili, in questo mondo dove non si è sicuri di nulla, giacché la luce è un'illusione, giacché il rumore è un'illusione.

(da L'horla di Guy de Maupassant, traduzione di Viviana Cento dalla raccolta La prima notte dei vampiri)