Stomachion

domenica 19 maggio 2013

Gli uomini che scoprirono il Big Bang

Ieri, con mia sorella e un altro paio di amici, siamo andati al Salone del Libro di Torino. Girando più o meno a casaccio tra i padiglioni del Lingotto, sono capitato allo stand di Codice edizioni e, al momento di pagare, sul banco, noto un volantino che pubblicizza la nuova iniziativa editoriale dell'editore, un libro intitolato Cosmicomic. Gli uomini che scoprirono il Big Bang:
1964, Holmdel, New Jersey. Mentre mettono a punto un'antenna, due giovani radioastronomi captano un fastidioso e onnipresente rumore di fondo di cui non riescono a darsi una spiegazione. Inizia così un'investigazione che li porterà a ripercorrere a ritroso mezzo secolo di storia della scienza, tra scoperte sensazionali e intuizioni ingiustamente trascurate, seguendo le tracce di scienziati noti e meno noti: dai mostri sacri Einstein e Hubble al prete-scienziato Lemaitre, dal dissacrante Gamow all'eretico Hoyle. Ognuno di loro ha intravisto un pezzo della soluzione, ma nessuno è riuscito a ricostruire il quadro completo. E mentre la storia si dipana, prende corpo la possibilità che dietro un banale ronzio possa nascondersi qualcosa di molto più importante, la risposta alla domanda che l'umanità si è posta fin dalla sua infanzia: come e quando è iniziato tutto quanto?
In effetti Cosmicomic è un romanzo a fumetti che prevede la presenza di due autori: uno è il disegnatore, Rossano Piccioni, che dalle immagini presenti nel volantino propone uno stile e un tratto che ricordano da una parte Leland Myrick (che con Jim Ottaviani ha realizzato Feynman, la cui recensione sto ritardando per motivi disparati...), dall'altra Guy Davis, disegnatore, tra gli altri, del Sandman Mystery Theatre. Lo scrittore, invece, è Amedeo Balbi, conosciuto un paio di anni e mezzo fa in quel di Frascati in occasione dell'edizione 2010 di Comunicare Fisica.
Il volume (di almeno 144 pagine, a quanto pare), uscirà a ottobre, quindi ancora ci vuole un po' di tempo, ma nel frattempo inizio a fargli un po' di pubblicità, visto che altre piccole anticipazioni sono uscite anche in questa intervista di Vittorio Bo per il Corriere.

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