Stomachion

domenica 30 giugno 2013

Lettera di Margherita Hack ai precari della ricerca


(Margherita Hack by Claudio Naccari)
Il 9 e 10 ottobre 2009 si tenne presso l'Università della Calabria la Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico. Gli organizzatori decisero di invitare Margherita Hack, che però non riuscì a venire. Questa la sua lettera di solidarietà, che avevo già pubblicato su SciBack, ora cancellata per decisione unilaterale dell'editore. La ripropongo qui, viste le tristi notizie di ieri, soprattutto come ulteriore testimonianza dell'impegno dell'astronoma nei confronti della ricerca in Italia. Ad ogni modo potete consultare una sua versione (da cui l'ho tratta anche io) su archive.org:
Cari colleghi, non potendo per ragioni di salute essere presente alla vostra manifestazione, desidero esprimervi la mia solidarietà.
In un paese come il nostro, in cui si parla sempre di innovazione si dimentica che l'innovazione si fa con la ricerca e la ricerca si fa con i ricercatori.
Quando per esigenze di bilancio si deve tagliare, per prima cosa si taglia alla scuola, all'università alla ricerca.
Evidentemente per i nostri governanti cultura e ricerca sono cose di secondaria importanza. Le nostre università formano spesso eccellenti ricercatori, che costretti ad emigrare hanno successo all'estero.
E' un comportamento masochistico: preparare giovani ricercatori, costringerli ad anni di precariato o ad emigrare, regalando così a Francia Germania, UK, USA le menti migliori e condannando il nostro paese a una penosa recessione.
Mi auguro che ci si cominci a render conto del danno che questa politica reca al nostro paese, e la vergogna di mantenere in stato di precariato, senza una prevedibile data per una qualche certezza migliaia di giovani neodottori di ricerca.
Per fare buona ricerca è necessaria anche una certa tranquillità sul proprio futuro.
Con i miei migliori auguri e tutta la mia solidarietà

Margherita Hack

sabato 29 giugno 2013

Epsilon Aurigae

Un semplice omaggio
La stella brillante Epsilon Aurigae (HD 31964) è una stella binaria famosa per il suo lungo periodo orbitale (27.1 anni), che è scandito da una eclissi lunga quasi due anni causata da un oggetto essenzialmente invisibile.
Esaminando lo spettro ottico della Epsilon Aurigae verso la fine dell'eclisse del 1954-1956(1), Hack fu in grado di dedurre la densità degli elettroni e sviluppare l'ipotesi di una stella di tipo B al centro di un ampio disco di materiale occultante(2).
(da Hoard D.W., Howell S.B. & Stencel R.E. (2010). Taming the invisible monster: Systme parameter constraints for ϵ Aurigae from the far-ultraviolet to the mid-infrared, The Astrophysical Journal, 714 (1) 549-560. DOI: )
(1) Margherita Hack si confrontò con le osservazioni di Adams e Sanford del 1929 e pubblicate l'anno successivo:
Lo spettro mostra un raddoppio delle linee simile a quello del 1929, con la componente violetta che appare originata in uno shell molto rarefatto, che circonda una stella invisibile in accordo con l'ipotesi di Struve (1956) ed è responsabile dell'eclisse osservata. Lo studio dello spettro dello shell mediante la curva du accrescimento mostra effetti di diluizione della radiazione.
Hack M. (1959). The Spectrum of Epsilon Aurigae., The Astrophysical Journal, 129 291. DOI:
(2) Alcune delle osservazioni riportate sono state successivamente corrette da altri ricercatori, ma la strada era sostanzialmente quella:
secondo parecchi indizi concordanti, il compagno sarebbe una stella di tipo O9 o B circondato da uno shell di idrogeno ionizzato dalla radiazione ultravioletta del compagno stesso. Questo shell eclissa la stella principale assorbendone la luce per scattering elettronico. Il compagno molto probabilmente è una stella di tipo P Cygni, di grandezza assoluta visuale -4 o -5 e temperatura effettiva compresa fra 20000 e 30000 K.
Hack M. (1962). A new explanation of the binary system $\varepsilon$ Aurigae, Memorie della Società Astronomia Italiana, Vol. 32, p.351 A proposito dello shell, insieme con Ferluga, osservò che:
questo shell è responsabile per il selettivo assorbimento della luce primaria e per la produzione dello spettro dello shell.
(...)
Possiamo meravigliarci di come sia possibile per lo shell gassoso parzialmente ionizzato coesistere con l'oggetto freddo. Pensiamo che la luce calda secondaria in fuga dai poli sia in grado di eccitare e ionizzare il sottile shell gassoso che che si estende oltre il piano orbitale, mentre un disco freddo o un anello che circonda la secondaria ed eclissa la primaria si trova in vicinanza del piano orbitale, e rende la secondaria più debole di quanto non sia realmente.
Ferluga S., Hack M. (1985). High-dispersion spectroscopy of the eclipse of Epsilon Aurigae at visible and ultraviolet wavelengths, Astronomy and Astrophysics, vol. 144, no. 2, March 1985, p. 395-402.

venerdì 28 giugno 2013

Corsi estivi

Attenzione: post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione con l'aggiunta dei link e della formattazione
Questa settimana ho ricominciato l'attività scolastica con i corsi di recupero in due delle tre scuole in cui sono stato durante l'anno scolastico appena concluso.
Uscendo oggi dal liceo "Majorana" di Rho mi sono venuti in mente questi tre versi, che non ho però controllato se rientrano in una sistemazione tradizionale degli haiku:

Corsi estivi:
le cornacchie gracchiano
sulla scuola
Nell'immagine, uno scorcio del centro di Rho modificato con l'applicazione Paper Camera

martedì 25 giugno 2013

Chi ha ucciso...?

Abbassiamo un po' il livello del blog e parliamo di questo libricino, un piccolo romanzo dal titolo ambiguo ma non troppo.
Premetto che non condivido i metodi che vengono suggeriti nel romanzo per risolvere alcune situazioni italiane poco piacevoli ma purtroppo reali, però lo trovo un bel libro, un romanzo non troppo impegnativo e anche interessante. 
Un libro scritto da un ragazzo italiano (quando posso preferisco 'aiutare' anche miei connazionali, non solo autori stranieri), si lascia leggere facilmente, ma dal quale non prenderei molte ispirazioni. Le soluzioni ci sono, diverse e meno violente (e pericolose) da quelle suggerite e attuate nel romanzo!


domenica 23 giugno 2013

Carnevale della Chimica #29

Provate a pensare a un rompicapo di questo genere: avete due bicchieri, uno riempito con 50 cucchiai di brandy e un altro con 50 cucchiai di acqua. A questo punto si prende un cucchiaio di brandy dal primo bicchiere e lo si versa all'interno del secondo. Si mescola e quindi si prende un cucchiaio da questa seconda mistura e lo si versa nel bicchiere di brandy. Fatto questo, provate a rispondere alla domanda: è maggiore la quantità di brandy trasferita dal primo bicchiere al secondo o la quantità di acqua trasferita dal secondo bicchiere al primo?
Rispondere correttamente può fornirvi, per esempio, un'utile chiave per comprendere un concetto di base per la chimica come la concentrazione, ma fate attenzione: un modo corretto per giungere alla risposta passa per la matematica!
La matematica, però, può essere utilizzata nella chimica anche in modi differenti, ad esempio utilizzando il concetto di simmetria: si possono infatti classificare i cristalli attraverso le loro simmetrie, siano esse assiali o puntuali. Oppure si potrebbe utilizzare il DNA per costruire dei solidi platonici: è molto interessante, infatti, notare come nella nanocostruzione di alcune particolari strutture chimiche, le molecole sembrano mostrare una maggiore stabilità quando si utilizzano come intelaiature proprio i solidi platonici:

Da Bhatia D., Mehtab S., Krishnan R., Indi S., Basu A. & Krishnan Y. (2009). Icosahedral DNA Nanocapsules by Modular Assembly, Angewandte Chemie International Edition, 48 (23) 4134-4137. DOI: (pdf)
Inoltre i solidi platonici permettono il massimo volume di incapsulamento.
La tecnica in cui questo tipo di struttura viene utilizzata è l'assemblaggio modulare. Uno dei vantaggi della tecnica è che:
capsule chiuse stechiometricamente ben definite possono essere costruite con resa elevata anche ad alte concentrazioni come conseguenza della formazione di moduli intermedi precostituiti, oltre che un aumento della cooperazione associata con un ordine di assemblaggio progressivamente più elevato.
L'assemblaggio modulare può essere utilizzato anche per migliorare l'assemblaggio virale, poiché permette la costruzione di icosaedri sempre più complessi, e questo, aggiungo io, con un miglioramento nello studio dei virus e delle loro cure.
D'altra parte si può anche giocare con i solidi platonici e osservare che, probabilmente grazie alla loro capacità di essere associati con la spirale di Fibonacci, questi possono essere messi in una relazione visiva evidente con la struttura a doppia elica del DNA, struttura che, d'altra parte, può essere riprodotta utilizzando proprio la spirale di Fibonacci!

sabato 22 giugno 2013

L'anno del sole quieto

Trovo che questo video degli Amaranthe sia perfetto per un eventuale film tratto da L'anno del sole quieto, splendido romanzo di fantascienza di Wilson Tucker:
La storia del libro parte nel 1978, futuro recente nel momento in cui l'autore scriveva. In questo mondo le guerre in Estremo Oriente (Vietnam, Cambogia e Laos) in cui sono coinvolti gli Stati Uniti si aggravano, portando all'intervento della Cina e minacciando una crisi mondiale. Sul fronte interno cresce la tensione per le spese e le perdite di vite dovute alle varie operazioni militari d'oltreoceano, e a causa degli scontri tra bianchi e neri a causa della discriminazione cui sono sottoposti gli afro-americani. Brian Chaney uno studioso di statistiche, esperto di studi biblici ed autore di un controverso libro sui rotoli di Qumran, viene selezionato da un ente governativo statunitense affinché prenda parte ad un esperimento segreto del governo per esplorare il futuro tramite una macchina del tempo, Veicolo a Dislocazione Temporale o VDT. Affiancato da altri due militari, successivi balzi temporali lo porteranno a scoprire un inquietante futuro in cui, alla fine, rimarrà bloccato senza alcuna possibilità di tornare al proprio presente.(1)
(1) L'anno del sole quieto su it.wiki

venerdì 21 giugno 2013

giovedì 20 giugno 2013

Kroyer, Barks e il polistirene espanso

Nel 1964 la nave AL Kuwait si ribaltò giusto nel porto da cui prende il nome. La società assicuratrice danese decise, viste le difficoltà dei portuali di risollevare e rimettere a posto la nave stessa, decise di rivolgersi al brillante inventore Karl Kroyer, che risolse il problema con una soluzione venuta in mente a uno dei suoi giovani collaboratori. L'idea era molto semplice: utilizzare il polistirene espanso, utilizzato normalmente come isolante. Per capire il motivo di questa idea, basta andare a leggere le proprietà del polistirene sulla wiki:
In forma non espansa il suo peso specifico è pari a circa 1.050 kg/m3, mentre si va da 15 kg/m3 a 100 kg/m3 nella forma espansa.
Ora immaginate un cubo di un metro di polistirene: se proviamo a immergerlo in acqua, il cubo, a causa della spinta di Archimede corrispondente, sarà immerso per circa 10 cm. Potete quindi immaginare quale spinta enorme può dare il polistirene espanso (dalle 10 alle 100 volte in più rispetto a quella del polistirene non espanso). Ad ogni modo, una volta portato il polistirene non espanso in Kuwait, si è proceduto alla sua espansione utilizzando del vapore caldo e le palline così prodotte sono state successivamente pompate all'interno dello scafo, che si è così potuto risollevare!
Lo schema di azione dell'intera operazione è stato descritto dallo stesso Kroyer, come potete vedere nella foto seguente:
A questo punto, vista l'efficacia del metodo sviluppato(1), Kroyer pensò bene di brevettarlo: l'ingegnere ottene i brevetti nel Regno Unito e in Germania, ma non quello olandese e il motivo è semplice: un impiegato del locale ufficio brevetti era, evidentemente, quello che oggi definiremmo un nerd, visto che ricordava che Paperino e nipoti avevano utilizzato un sistema non troppo differente in una storia di Carl Barks del 1949: L'eredità di Paperino

Una sinossi dell'universo

Mappa sull'universo conosciuto (detta anche sistema pitagorico) realizzata nel 1742 dall'astronomo britannico Thomas Wright.

mercoledì 19 giugno 2013

Storia di due figlie famose

Dopo aver letto il riassunto della storiella che vi vado a scrivere qui sotto sulle pagine di Straniero in terra straniera di Robert Heinlein dovevo inevitabilmente andare a verificare. E questo è quello che ho trovato:
Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo.
Chiamarono Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!".
Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: "No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto".
Tratto da Genesi, 19, 8.

martedì 18 giugno 2013

Legare con l'ossigeno: cooperare è meglio!

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Continuiamo il discorso sull'ossigeno e l'emogoblina iniziato con l'articolo di Sergio Barocci con la traduzione/adattamento di un post trovato su tumblr grazie a scientificillustration: "Hemoglobin: Binding O2 — Cooperation Makes It Easier"
La gif animata qui sopra, realizzata dal Research Collaboratory for Structural Bioinformatics Protein Data Bank, illustra i cambiamenti di conformazione nell'emogoblina durante il suo legame con l'ossigeno(1).
Ma... cos'è l'emogoblina?
L'emogiblina è un'importante metalloproteina (una proteina che contiene uno ione metallico), che si trova nelle cellule rosse del sangue e gioca un ruolo importante nel trasporto dell'ossigeno. L'emogoblina è un eterotetramero costituito da quattro sottounità: due denominate $\alpha$ (una rosa pallido, mentre l'altra non può essere vista) e due $\beta$ (una blu chiaro e l'altra viola chiaro), disposte in due sottounità $\alpha\beta$ (due gruppi di dimeri). Ciascuna sottounità contiene un gruppo eme (rosso) - un anello di protoporfirina con Fe2+ al centro dell'anello - ottenendo così quattro gruppi eme in totale(2)

domenica 16 giugno 2013

Ritratti: Giuseppe Dalla Santa

All'inizio del mese, è stato assegnato il Premio Papersera 2013 a "Topolino" in occasione dello storico traguardo delle 3000 uscite. A ricevere il prestigioso premio è stata il direttore che ha raggiunto l'obiettivo, la mitica Valentina De Poli. Con un po' di ritardo rispetto a quello che avrei voluto, pubblico l'articolo con il quale ho contribuito al volumone realizzato quest'anno dai formisti.
Nato a Venezia il 18 settembre del 1950, muore il 29 aprile del 2011 dopo una lunga malattia. Sulla scheda I.N.D.U.C.K.S. le informazioni essenziali sulla sua carriera: formatosi all'Accademia delle Belle Arti della sua città natale, debutta nel mondo del fumetto nel 1976 su LancioStory e Skorpio. Negli anni Ottanta del XX secolo lavora tra Francia e Italia su fumetti di vario genere (western, erotico, giallo), per poi approdare alla Disney a partire dal 1989, dove debutta su Topolino n.1768 con Zio Paperone e la scatola del tempo, su testi di Fabio Michelini.
Disegna anche storie per l'estero, in particolare per gli Stati Uniti nella serie Duck Tales (mi piace segnalare The Relic Racket su testi di Marv Wolfman).
Per una strana coincidenza se ne va pochi mesi dopo Bruno Concina, con il quale ha collaborato in varie occasioni, ad esempio su Zio Paperone e il tempo rovesciato o per la storia a bivi Paperino e la città western. Su testi di Massimo Marconi realizza, poi, una bella Avventura sull'acqua, che riprende la moda estiva dello sci acquatico (alimentata probabilmente anche dai successi in campo sportivo degli atleti italiani... ero troppo giovane e distratto per ricordare di più, però).
Scegliere quale storia o quali punti significativi della sua carriera siano importanti è veramente difficile: sicuramente nella mia memoria di ragazzino, ho la netta sensazione di un suo inizio di carriera insieme a Roberto Santillo (l'I.N.D.U.C.K.S. conferma), oggi a capo dell'Accademia Disney. A differenza di Santillo, dal tratto ispirato soprattutto da Giovan Battista Carpi, primo direttore dell'Accademia, Dalla Santa aveva un tratto ispirato a Romano Scarpa. Ha collaborato con vari sceneggiatori e scritto storie di vario genere, da quelle in costume (Passaggio a Nord Ovest su testi di Giorgio Pezzin, prima puntata di una serie che non è mai proseguita; Topolino e la colazione di sua maestà e Topolino e il ventaglio di Sua Maestà su testi di Horace, ambientate alla corte del Re di Francia). Un paio di storie particolari che mi vengono in mente, legate ad eventi italiani, sono Zio Paperone e l'indi-gestione telefonica sui testi di Alessandro Sisti riguardo la liberalizzazione del mercato della telefonia fissa, e Zio Paperone e il doppio evento di capodanno, terz'ultima storia di Dalla Santa pubblicata su Topolino su testi di Carlo Panaro, sul passaggio al digitale terrestre.
I ricordi migliori, però, sono legati alle sue collaborazioni ad alcune serie specifiche, l'ultima delle quali Topolinia 20802, serie corale scritta e disegnata a più mani. Si conta, poi, un episodio ne I bis-bis di Pippo scritta da Alessandro Sisti e, sempre su testi di Sisti, è uno dei quattro scarpiani (insieme con Cavazzano, Gervasio e Mazzarello) a disegnare Topolino e la deriva U-Cronica, che segna il ritorno in grande stile della serie sulla Macchina del Tempo con una storia intricata dove Topolino e Pippo incontrano anche dei viaggiatori del tempo provenienti dal futuro, con i quali dovranno risolvere un paradosso temporale che richiama alla memoria la serie della Time patrol di Poul Anderson.
La fantascienza, insieme al fantasy, sono due degli ambiti dove il tratto di Dalla Santa sembra sia riuscito più efficace. Andando a ritroso c'è il 4.o e ultimo episodio della serie dei Paperi Galattici, Zio Paperone e il recupero monetario. Nella serie, scritta da Stefano Ambrosio, si recuperano alcuni personaggi del passato, dai Paperoidi di Romano Scarpa, presentati in una versione per certi versi più inquietante e minacciosa, visto che non è mai chiarito fino all'ultimo episodio il loro essere nemici o amici nei confronti dei Paperi, ai Ki Kongi di Rodolfo Cimino, una sorta di golem di un pianeta lontano contro cui, nel 1973, Paperone dovette fare i conti.
Sempre nella fantascienza si contano varie storie come Topolino e Pippo pionieri a Straluna, la collaborazione con la saga di Pezzin e De Vita de I Signori della Galassia con i disegni de L'invasione dei replicanti, e poi c'è anche Topolino e il mistero della Luna Nera su testi della moglie, Caterina Mognato.
Sempre con la moglie ha realizzato forse una delle saghe più note, memorabili e amate dagli appassionati disneyani, recentemente pubblicata sugli Astromondi di Topolino n.7 (aprile 2011), primo numero di una serie di 6 albi dal titolo ombrello Disney Fantasy: mi sto riferendo alle Fantaleggende.

sabato 15 giugno 2013

Le curve di legame per l’ossigeno della mioglobina e della emoglobina

Come saprete dall'annuncio del Carnevale della Chimica, la prossima edizione sarà dedicata al legame tra chimica e matematica. A proposito di questo legame, oggi propongo una sorta di "guest post" di Sergio Barocci, dell'associazione Chimicare, che mi ha gentilmente inviato nei giorni scorsi e che ospito molto volentieri su DropSea. Poiché l'articolo che Sergio mi ha inviato è lungo 16 pagine, ricco di immagini e formule, chimiche e matematiche, vi propongo una introduzione, mentre il resto potrete leggerlo su issuu o nel "widget" in fondo al post.
Buona lettura!

La matematica viene da sempre considerata un valido strumento specialmente nel campo della chimica, della fisica e della biologia allo scopo di quantificare e razionalizzare ipotesi formulate sulla base di osservazioni sperimentali. In questo modo, fenomeni reali presentati attraverso funzioni, equazioni, logaritmi ecc., relazionati sulla base di nozioni chimiche, fisiche o biologiche, possono essere presentati con utili modelli matematici.
Nel ventesimo secolo, la maggior parte delle connessioni o delle interazioni tra la matematica e la chimica ma in particolar modo tra la matematica e la biochimica sono state affrontate da molti ricercatori per risolvere alcuni concetti in maniera tale che determinate interpretazioni e/o la soluzione di processi biologici potesse avvenire con configurazioni, strutture e/o modelli.
Alcuni esempi di queste interazioni sono rappresentate dallo studio della combinazione reversibile tra proteine (P) (enzima, recettore, trasportatore) e ligandi (L) (substrato, ormone, molecole) come base della funzione di molte proteine; interazioni in genere governate da un equilibrio chimico mediante la legge dell'azione di massa:

Tutti pazzi per...

...gli scarti della pasta madre!
Ieri sera sono stati usati come salva-cena, creando delle piadine brutte ma buone!

domenica 9 giugno 2013

A me il viola piace!

Due libri, presi quasi per caso, perché l'edizione per me è sconosciuta, il colore viola mi piace, sono piccoli e si possono mettere in borsa, la quarta di copertina li rende interessanti, e lo sono davvero! Nonostante siano un po' 'politici' (e a me non piace leggere né parlare di politica) li ho trovati belli, interessanti e scorrevoli. Ma a mio parere sono libri per molti ma (purtroppo) non per tutti


sabato 1 giugno 2013

L'universo di Lisa Randall

La fisica teorica più famosa del mondo, Lisa Randall, ieri pomeriggio era a Milano, al Planetario Ulrico Hoepli, per una conferenza all'interno della Next Fest organizzata da Wired. La Randall, che si presenta al pubblico del Planetario (non pienissimo, purtroppo) con una conferenza dal titolo Fisica, tecnologia e multidimensionalità, discute essenzialmente del suo lavoro come fisica teorica, di LHC e di ATLAS e della scoperta del bosone di Higgs.
La conferenza inizia con una introduzione sulle scale che ci circondano, da quella macroscopica a quella microscopica e di come sia necessario utilizzare la scala opportuna per approcciarsi a problemi differenti e per realizzare osservazioni differenti. Il modo migliore per capirlo è, per esempio, osservare un oggetto reale specifico utilizzando scale differenti: ad esempio la Torre Eiffel a Parigi: