Stomachion

giovedì 9 aprile 2015

Educazione libertaria

sulla #scuola libertaria via @A_rivista_anarc
Su "A" #396 è uscito un bell'articolo di Maurizio Giannangeli sulle scuole libertarie, su cui avevo scritto tempo fa. Da quell'articolo estraggo un passaggio interessante che racconta cosa è l'educazione libertaria, che scopro di aver portato avanti con grande naturalezza o ottimi risultati, almeno nelle scuole (intese come presidi, vicepresidi e colleghi innanzitutto, e studenti in seconda battuta) dove era presente un ambiente adatto per portare avanti questo genere di fruttuoso discorso. A me, personalmente, fa pensare molto alla direzione intrapresa dalla scuola statale finlandese.
Sul sito della Rete per l'Educazione libertaria è possibile leggere e scaricare la proposta di un Manifesto per l'Educazione Libertaria che potrà modificarsi nel tempo e che, per ora, fissa alcuni aspetti che accomunano alcune esperienze autoeducative libertarie nate in Italia. In questo documento si trova descritto cosa si possa intendere per educazione libertaria: «L'educazione libertaria è un insieme di principi ed esperienze unite ad una pratica organizzativa di tipo democratico che riconosce ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze la capacità di decidere individualmente e in gruppo come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e la capacità di condividere in modo paritario le scelte che riguardano i loro ambiti organizzativi. L'educazione libertaria fonda la relazione educativa adulto-bambino sul riconoscimento di tali capacità quali mezzi per lo sviluppo dell'autonomia e della libertà di scelta dei bambini. Il contesto da noi privilegiato per la messa in opera di principi e pratiche democratiche così intesi è la scuola.»
Questa possibile definizione indica già alcuni aspetti irrinunciabili:
  • principi ed esperienze sono strettamente collegate ad «una pratica organizzativa di tipo democratico» nella forma della democrazia diretta. Ciò consente ad ogni soggetto di partecipare concretamente alle scelte che riguardano gli «ambiti organizzativi» trovando riconosciuta nel collettivo la propria singolarità individuale;
  • ogni soggetto che prende parte al contesto educativo libertario viene considerato in grado di decidere, in piena autonomia, forme, tempi e modi della propria esperienza di autoapprendimento, sia da solo che insieme ad altri/e;
  • il contesto privilegiato si dice “scuola” e non istituzione scolastica, quindi di fatto esterna a qualsiasi istituzione formale riconosciuta che opera compiti educativi (Famiglia, Scuola e Chiesa).
Il primo aspetto, ossia l'unione indissolubile di principi e organizzazione è centrale. Il realizzarsi di relazioni paritarie, di scelte libere e autonome, di condivisione di regole e di attivazione di pratiche autoeducative non si dà se non grazie ad una forma di vita organizzata, anch'essa condivisa e partecipata, che ne consenta la realizzazione. Nelle esperienze educative libertarie non contano più di tanto i principi astratti quanto la loro concreta esperibilità.
Se il primo punto è ciò che rende possibile sul piano concreto le esperienze di educazione libertaria, il secondo aspetto è quello che di fatto gli attribuisce senso. Non è assolutamente possibile costruire contesti educativi libertari se non si parte dal riconoscimento che ogni essere è in grado da sé di decidere cosa per se stesso ha valore ed interesse. Questo riconoscimento vale per qualsiasi età, genere, cultura, aspetto, carattere, abilità, ecc...
Da questo presupposto discende il fatto che l'esperienza autoeducativa in ambito libertario si fonda sul riconoscimento di ogni singolarità al punto tale da darsi una forma organizzata che consenta ad ognuno e ognuna di autodeterminarsi e di partecipare liberamente alla forma più ampia dell'essere collettivo, dell'essere comunità. Tutto ciò con uno sforzo non da poco in quanto tale forma non si fissa una volta per tutte ma si trasforma e diviene costantemente entro la quotidiana esperienza.
Risulta a mio giudizio interessante dare un'occhiata alle caratteristiche fondative di una qualsiasi esperienza educativa libertaria, o ispirata ai principi libertari, così come indicate da Francesco Codello
  • democrazia diretta nella formulazione delle decisioni riguardanti la vita scolastica
  • partecipazione facoltativa alle lezioni
  • apertura totale al contesto ambientale come presupposto indispensabile per l'apprendimento attivo e partecipe
  • relazione egualitaria tra adulti e bambini/e, ragazzi/e
  • valutazione condivisa e non selettiva del percorso di apprendimento
  • molteplicità e varietà dei curricula
  • gestione non violenta e partecipata dei conflitti
  • molteplicità metodologica
  • on confessionalità religiosa e/o ideologica
  • ruolo di facilitatore dell'insegnante

Con sguardo sereno posso assicurarvi che ogni volta che ho avuto conflitti con la classe nel complesso o con dei singoli è stato a causa del sentire la pressione della scuola sulle spalle per il rispetto di alcune delle regole che più pesantemente confliggono con i principi or ora espressi.
A queste caratteristiche fondative sono poi da aggiungersi i principi proposti dall'Associazione Culturale Merzbau, che in parte ritrovo nella riforma finlandese che citavo all'inizio:

Paradigma pedagogico
  • un contesto educativo basato sulle pratiche dell'educazione libertaria è congeniale ai bisogni dei bambini/e;
  • la scuola è una bottega-laboratorio permanente, che i bambini possono abitare, [...] in cui la relazione fra le persone grandi e piccole è basata sull'ascolto e il rispetto reciproci;
  • la scuola è una fucina dove è possibile sviluppare punti di vista che offrano prospettive e soluzioni molteplici [...];
  • la relazione è al centro del processo educativo;
  • il ruolo dell'adulto è di educatore e accompagnatore ma anche di testimone, coordinatore e ricercatore;
  • la scuola è una piazza aperta e realtà laica aperta a tutti, [...] luogo del sapere condiviso;
  • le famiglie sono attivamente partecipi.
Pratica educativa
  • determinante apporto delle esperienze incidentali nell'apprendimento;
  • lo strumento dell'assemblea per ricercare percorsi, regole e scelte condivise tra adulti e bambini;
  • laboratori e progetti senza suddivisioni per classi e età;
  • flessibile negli orari e nella partecipazione;
  • no ai voti, costruzione di un curriculum individuale;
  • approccio sistemico alle conoscenze.

3 commenti:

  1. Salve prof. Sono una sua ex studentessa dell'istituto Besta. condivido assolutamente ciò che ha detto nell'articolo. Ma un sistema scolastico non potrà mai essere rivoluzionato. Infatti gli anarchici libertari optano per un élite primitivista che si distacca dalla liquefanza sociale. è anche il mio problema nelle sue materie. Io non riesco ad andare bene in matematica e in fisica a scuola perché provo una profonda noia per la mediocrità. Infatti riesco a capire l'alchimia e concetti di fisica quantistica, ma non riesco con due formule alla lavagna perché necessito di molti stimoli. Mi piacerebbe avere qualcuno che mi aiutasse in modo serio in queste materie che considero affascinanti (ma finché sarò al liceo sarò limitata). Vorrei andare molto meglio. Lei sarebbe disposto ad aiutarmi senza retribuzione o con una retribuzione economica? Mi chiamo Siria. siamo amici su Twitter. Mi chiamo cololler oppure a beat poet.

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  2. Salve prof. Sono una sua ex studentessa dell'istituto Besta. condivido assolutamente ciò che ha detto nell'articolo. Ma un sistema scolastico non potrà mai essere rivoluzionato. Infatti gli anarchici libertari optano per un élite primitivista che si distacca dalla liquefanza sociale. è anche il mio problema nelle sue materie. Io non riesco ad andare bene in matematica e in fisica a scuola perché provo una profonda noia per la mediocrità. Infatti riesco a capire l'alchimia e concetti di fisica quantistica, ma non riesco con due formule alla lavagna perché necessito di molti stimoli. Mi piacerebbe avere qualcuno che mi aiutasse in modo serio in queste materie che considero affascinanti (ma finché sarò al liceo sarò limitata). Vorrei andare molto meglio. Lei sarebbe disposto ad aiutarmi senza retribuzione o con una retribuzione economica? Mi chiamo Siria. siamo amici su Twitter. Mi chiamo cololler oppure a beat poet.

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    1. Carissima Siria,
      ti avevo riconosciuto ben prima di arrivare alla firma!
      Passiamo alle risposte:
      Innanzitutto credo che un sistema educativo anche molto vicino a quello libertario si trovi in Finlandia, dove, tra le altre cose, ho scoperto che nella scuola dell'obbligo non esistono le bocciature, mentre nella scuola superiore, quella che dovrebbe preparare all'università o al mondo del lavoro, gli studenti sono invogliati a costruire loro stessi il percorso educativo.
      Entrando più strettamente sul problema di fisica e matematica: in effetti una parte dei problemi potrebbe essere dovuta agli insegnanti, ma una buona parte è anche dovuta alla struttura stessa dell'istituzione scolastica. L'unico modo per risolvere (o arginare, che mi sembra il termine più adatto) è da un lato fare molti esercizi, dall'altro capire concettualmente quel che si studia, anche grazie a esempi pratici (vale per entrambe le materie): per cui prova sempre a chiedere a chi è l'insegnante esempi per le applicazioni.
      Per la questione del darti una mano: onestamente non mi piacciono molto le lezioni di ripetizione, ma sottoponimi pure problemi particolari via twitter e io, in funzione del tempo e delle forze, cercherò di risponderti nel modo migliore possibile!

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