Stomachion

giovedì 24 dicembre 2015

Natale con zia Nena su Topolino #3135

Una recensione per fare gli auguri a tutti i lettori del blog
Secondo numero natalizio per Topolino, questa volta con storie tutte incentrate sul Natale, inclusa l'ultima della serie dedicata a zia Nena, il nuovo personaggio disneyano ideato da Blasco Pisapia e basato su quel fenomento della zia Mame di Patrick Dennis.
Dalle stelle alle stalle
Nena, zia di Clarabella e sorella di Camillo Cow, zio e legittimo tutore della suddetta nipote. Come nel romanzo di Dennis, anche in questo caso Clarabella viene affidata alla zia, ma non a causa della morte di Camillo, ma per via del fatto che quest'ultimo, sempre via per lavoro, non può occuparsi della bambina.
Caratterialmente Nerissa, detta Nena, è una copia sputata della Mame di Dennis: dinamica, entusiasta, mai doma e con un gusto estetico piuttosto discutibile. Con piccole variazioni la serie dei racconti, iniziata su Topolino #3049, è fedele non solo nello spirito, ma anche nei soggetti. Tutte le modifiche sono abbastanza marginali, partendo dall'ambientazione, spostata semplicemente di qualche decennio in avanti:
Ho fissato come riferimento i primi anni Sessanta, e ho scelto abiti, arredi, complementi, in modo da formare un insieme omogeneo, anche se caricaturale.
Probabilmente la modifica più importante è il maggiore spazio dato all'avvocato curatore delle ricchezze di Camillo Cow, Balky Headstrong, il cui equivalente nel libro di Dennis è, a parte il primo racconto, una figura tutto sommato marginale.
Stilisticamente, infine, Pisapia propone un tratto gottfredsoniano che ben si adatta alle atmosfere retrò della serie e alla narrazione dinamica e divertente di ciascuna delle singole avventure.
Dalle stelle alle stalle, il racconto natalizio della serie, è anche uno dei più fedeli all'opera originale: Nena, rivelandosi una non così attenta amministratrice, si ritroverà abbastanza rapidamente sul lastrico che la porterà dopo una sequela di lavori vari, a diventare una ballerina nello spettacolo della sua amica diva Bo Vyne. Come nell'originale, l'esperienza è catastrofica e permette a Pisapia di proporre al lettore una serie di gag grafiche dal gusto fortemente teatrale, proprio come la scrittura di Dennis o il modello di riferimento, l'attrice Rosalind Russell che ha interpretato non solo al cinema ma anche al teatro la vulcanica zia Mame.
Il natalizio lieto fine conclusivo, in perfetto stile disneyano, permette poi a Pisapia di disneyzzare Steve Russell, ideatore di uno dei primi videogiochi propriamente detti (sicuramente il primo a presentare un mondo dotato di regole fisiche, con situazioni variabili e completamente in tempo reale) che diventa per l'occasione Steer Russel. Le difficoltà economiche legate essenzialmente all'adattabilità del gioco a uno strumento economico che ne permettesse una larga diffusione sono molto simili tra i due personaggi, quello reale e quello fittizio, e vennero risolti per Russell sul finire del 1973 grazie alla trasformazione di Space War in un gioco da sala.
Nel caso di Steer dovremmo essere ancora all'inizio dello sviluppo del gioco (quindi primi anni Sessanta) e sarà interessante vedere se questo investimento di zia Nena si concluderà con lo stesso parziale insuccesso che ebbe all'inizio Space War.
Lo spirito natalizio
Il resto del sommario è incentrato essenzialmente nella ricerca dello spirito natalizio. A spiccare è soprattutto Il Natale perduto di Fausto Vitaliano e Carlo Limido.
La storia è molto divertente, con didascalie in rima, ricca di battute simpatiche e basata sull'eccessivo stress che colpisce la gente sotto le feste natalizie: i paperopolesi, infatti, arrivano a chiedere la sospensione del Natale, e quando questo viene incredibilmente cancellato inizia una incredibile e magica ricerca del perduto spirito del Natale: il senso della compagnia e della condivisione, l'idea che un regalo è importante per ciò che vuole comunicare e non per come appare, sono gli elementi che rendono questa festa particolare e sono proprio quelli che Vitaliano riesce a comunicare con maggiore efficacia, tanto che alla fine della lettura gli posso tranquillamente perdonare il modo superficiale, per quanto divertente, con cui ha rappresentato il metodo scientifico.
L'altra storia su cui vorrei spendere qualche parola è Le raccolte salva-Natale di Roberto Gagnor e Luca Usai. Per l'occasione Gagnor ripropone il classico incontro natalizio tra Topolino e Paperino, ma non certo in un contesto altrettanto classico. I due amici, infatti, si ritroveranno coinvolti in una spedizione che dallo sperduto Puerto Spaparanzado li porta via mare verso Paperopoli in compagnia di Lillow e Gregor, versioni disneyane dei famosi Lillo e Greg che prestano il volto ai produttori di corsi per corrispondenza acquistati, indovinate un po', dall'immancabile Paperoga.
La storia, animata anche dalla presenza dei Bassotti e di Gambadilegno, è veloce e divertente e si conclude con la classica mega riunione di auguri natalizia:

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