Stomachion

sabato 4 agosto 2018

Topolino #3271: numero da spiaggia

Con una definizione azzeccata, ma non nella sua accezione positiva, il direttore Valentina De Poli si riferisce a Topolino #3271 come a un numero da spiaggia. Il numero in edicola, in effetti, non presenta nulla di particolarmente eccezionale a parte la storia dedicata al compleanno di Paperoga.
Buon compleanno, Paperoga!
Paperoga, in origine Fethry Duck, venne ideato per il mercato estero da Dick Kinney e Al Hubbard. Personaggio decisamente sopra le righe, da spesso il tormento a Paperino con idee e progetti strambi, spesso ispirati dalla lettura di improbabili manuali o da corsi per corrispondenza dai titoli inusitati. Proprio questo elemento così travolgente e al limite del logico viene magistralmente catturato in Tipico di Paperoga di Giorgio Salati e Lorenzo Pastrovicchio.
I due autori riescono a cogliere l'anima dinamica e travolgente del personaggio e mostrano letteralmente il contenuto della sua testa con uno schedario straripante di fogli archiviati in cassetti che non riescono a restare chiusi!
Paperino per la prima volta (e come si scoprirà alla fine proprio come regalo di compleanno) aiuterà il cugino a portare a compimento uno dei suoi progetti: una macchina in grado di suonare tutti gli strumenti di un'orchestra. Non deve stupire tale scelta, vista la passione di Salati per la musica (ricordo che lo sceneggiatore è anche un musicista).
A completare il tutto ecco un bravissimo Pastrovicchio che, nonostante sia lontano dalle storie spettacolari di PK, riesce con efficacia a mostrare le espressioni dei personaggi di fronte al progetto di Paperoga, che viene spettacolarmente rappresentato dal disegnatore come una sorta di papero vitruviano. Un piccolo gioiello all'interno di un numero sostanzialmente dimenticabile.
Due righe sul resto del sommario
Hanno rubato il tramonto è il titolo evocativo del solito giallo estivo di Marco Bosco, qui affiancato da Andrea Lucci, che limita le sue capacità e il suo tratto alla Donald Soffritti per la storia sostanzialmente classica e tranquilla di Bosco.
Storia lineare, quasi da Settimana enigmistica, presenta un unico elemento interessante, ovviamente non sfruttato: la riunione degli astrofili del Calisota (vi ricordo che la prossima sarà la settimana delle stelle cadenti!).
La cena dei cento di Carlo Panaro e Federico Franzò, come molte storie di Panaro, è potenzialmente interessante: Paperone scommette con Rockerduck di riuscire a realizzare una cena luculliana per i cento più ricchi miliardari del Calisota con appena cento dollari. A tenere incollati alla lettura è sostanzialmente l'assurdità della scommessa e la curiosità di capire come Paperone riuscirà a limitare i danni. Incredibile a dirsi, vince la scommessa praticamente perdendola, visto che spenderà più dei cento dollari promessi, me grazie alla taglia sui Bassotti guadagnare una cifra ben superiore a quella spesa. Rockerduck, però, si dichiara sconfitto nonostante l'evidente vittoria.
L'insolita vacanza in città di Valentina Camerini e Roberto Vian è indubbiamente la seconda storia migliore del numero: classica storia estiva ha un difetto abbastanza evidente nel finale. L'invenzione di Archimede che risolleva le vacanze cittadine di Qui Quo Qua, nonostante abbia una diffusione locale, ottiene un'influenza globale, come se i cittadini di Paperopoli fossero gli unici abitanti del pianeta!

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