mercoledì 31 dicembre 2008

Coctail

Il ''gripenbergare'' si prepara con circa otto decilitri di gin, tre dita di succo di pompelmo, acqua tonica e ghiaccio tritato. Un ufficiale di cavalleria finno-svedese, che si chiamava Gripenberg, gli aveva insegnato quella miscela a Villmanstrand subito dopo la guerra, quando il pompelmo con acqua tonica era ancora una bevanda esclusiva; da allora Månsson vi si era affezionato.

(da L'autopompa fantasma di Maj Siöwall e Per Wahlöö, trad. Renato Zatti)

P.S.: Buona fine d'anno a tutti... e mi raccomando... non bevete troppo, se dovete guidare!

sabato 27 dicembre 2008

Incubi, incubi

Immagine di Gli incubi di HazelAttirato un po' dalla copertina, un po' dalle illustrazioni, un po' tanto dalla trama, una sorta di Nightmare before Christmas ma con una bambina come protagonista, come in Una serie di sfortunati eventi, cui è esplicitamente accostato, Gli incubi di Hazel di Deeny Leander è una sorta di favola oscura, un viaggio nei demoni interiori degli esseri umani, una scoperta dei sentimenti e un insegnamento sulla tolleranza, un invito a cercare di comprendere le persone che ci circondano.
Un bel libro, una bella scoperta sotto l'albero tra mille pacchi natalizi!

venerdì 26 dicembre 2008

Il matematico impossibile

Immagine di L'equazione impossibileEvariste Galois è stato uno dei matematici più influenti in assoluto: la sua ricerca delle soluzioni alle equazioni di 5.o grado, o per meglio dire il suo lavoro per dimostrare quando un'equazione di 5.o grado è risolvibile con le usuali operazioni di addizione, moltiplicazione e radice. L'avventura di Galois però non si è limitata alle sole equazioni, ma ha addirittura aperto la strada alla teoria dei gruppi, una delle teorie più potenti, molto utilizzata, come posso testimoniarvi grazie alla mia tesi di dottorato, in fisica.
Il libro L'equazione impossibile di Mario Livio, è una splendida cavalcata nella storia della matematica, tra i protagonisti, anche italiani, che hanno cercato di risolvere le equazioni di 5.o grado, ma anche una lucida descrizione della simmetria e dei suoi usi nella vita quotidiana.
Un bel libro, ben scritto, un saggio molto preciso e divulgativo sulla matematica e la simmetria, con in aggiunta, per gli appassionati dei gialli, una personalissima ricostruzione della morte violenta, leggendaria e a tratti misteriosa del giovanissimo e romantico matematico.

giovedì 25 dicembre 2008

Chiedetelo in Italia...

Does your physics background help you now?
Physics gives you a great way of looking at the world. No problem is ever too big or too small to be solved, and that view of the world really helps. I think the study of physics is all about problem solving, and that's also what life is all about.

(da Once a physicist: Ali Parsa)

P.S.: Buon Natale a tutti i fisici italiani, quelli che lavorano e quelli che no...

mercoledì 24 dicembre 2008

Io una volta ho visto gli angeli

(...) lui era uno di quelli che quando non ci sono più lo senti. Come se il mondo intero diventasse, da un giorno all'altro, più pesante. Capace che questo pianeta, e tutto quanto, resta a galla nell'aria solo perché ci sono tanti Bartleboom, in giro, che ci pensano a tenerlo su. Con quella loro leggerezza. Senza aver la faccia da eroi, ma intanto tengono su la baracca. Sono fatti così. Bartleboom, lui, era fatto così. Per dire: era uno capace di prenderti sottobraccio, un giorno qualsiasi, per strada, e dirti in gran segreto
- Io una volta ho visto gli angeli. Stavano sulla riva del mare.
Con tutto che lui non ci credeva, in Dio, era uno scienziato, e per le cose di chiesa non aveva una gran predisposizione, se capite cosa voglio dire. Ma aveva visto gli angeli. E te lo diceva. Ti prendeva sottobraccio, un giorno qualsiasi, per strada e con la meraviglia negli occhi, te lo diceva.
- Io una volta ho visto gli angeli.
Si può non voler bene a uno così?

(da Oceano mare, di Alessandro Baricco)

martedì 23 dicembre 2008

TORHTHELM

E voi per sempre lo rimpiangerete,
Sassoni e Inglesi, dai marini lidi
alle nere foreste in occidente!
Caduto è il muro, e già le donne piangono,
il legno brucia e con gran fiamma splende.
Alto il tumulo sia per le ossa!
Ché lì staranno l'elmo e la sua spada;
e nella terra il corsaretto d'oro,
e ricche vesti, e scintillanti anelli,
senza risparmio per il molto amato,
il più fiero e il più nobile altruista,
perenne ausilio per i suoi compagni,
il più imparziale padre per il suo popolo.
La gloria amava; e gloria meritando,
sarà verde la tomba finché il mondo
ci sia e risuoni parola o lamento.

(da Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm di J.R.R.Tolkien, all'interno di Albero e foglia, trad.Francesco Saba Sardi)

P.S.: in questo momento, se tutto va bene, ho appena iniziato il viaggio che mi riporterà in Calabria, a Cosenza...

lunedì 22 dicembre 2008

Natalie a Natale

Domenica, sfidando il freddo e il gelo della serata milanese, siamo andati al concerto di Natalie Cole in piazza Duomo: un bel concerto jazz dove, dopo l'inizio dell'orchestra che propone alcuni pezzi natalizi jazzati (certo non è il modo ideale di ascoltare il jazz, suonato da un'orchestra ordinata, ma non si può avere tutto dalla vita!), Natalie sale sul palco infagottata nella pelliccia. La bella voce della figlia di Nat King Cole propone anche dei pezzi famosi, come Mona Lisa, Besame Mucho, e soprattutto Unforgattable, sulle cui note, a causa del freddo, con mia sorella siamo tornati a casa.
Una serata fredda, bella e comunque divertente nella cornice di piazza Duomo.

sabato 20 dicembre 2008

Punti di vista

(Spartakis il greco e un gruppo di schiavi romani hanno rubato la galera di Giulio Cesare. Giunti al villaggio degli irriducibili per chiedere asilo, questi, grazie alla magica pozione di Panoramix, sollevano la galera dall'acqua per portarla sulla terra ferma, all'interno del villaggio. Alla scena, oltre a Spartakis, assiste un comandante romano, che così rispettivamente commentano:)

Spartakis: Per Poseidone! Che gioco di prestigio!!!
Capitano
: Per Nettuno! Che gioco sporco!

(da Asterix e la galera di Obelix, di Uderzo, dal volume Asterix - Le storie più belle, ed.Mondadori, trad.Alba Avesini)

giovedì 18 dicembre 2008

Caino dello spazio

Immagine di Caino dello spazio
Lasciamo da parte la stampa errata del sommario della raccolta, Caino dello spazio è stata una vera e propria scoperta, della quale consiglio al lettore di saltare a piè pari il saggio finale di Vittorio Curtone su Sandro Sandrelli, l'autore italiano di fantascienza cui è dedicata la raccolta. I due romanzi brevi, Caino dello spazio e I ritorni di Cameron McClure sono splendidi e al di là di tutte le considerazioni filosofiche mi fanno pensare a Sandrelli a una sorta di Lovecraft italiano della fantascienza: belle ambientazioni, atmosfere piene di tensione e orrore.
Il resto del sommario è costituito da piccoli racconti sulla falsa riga, anche se in alcuni tratti emerge un lato quasi ironico dell'autore, che però si perde nella visione drammatica e tragica di Sandrelli.
Un grande autore italiano per una bella raccolta che onora una collana, Urania Collezione, sempre ricca di piccoli tesori!

lunedì 15 dicembre 2008

Suicidio di stato!

Lutto - Il pilota Igor Dylaniev, di anni trentasei, oggetto di unanime stima, è stato trovato morto suicida nella sua cabina. Il medico di servizio ha stabilito che la morte è avvenuta per overdose di alcol e barbiturici in soggetto debilitato da sei coltellate al petto. I funerali avverranno domani.

(da Terra! di Stefano Benni)

domenica 14 dicembre 2008

Il valore della cultura (nei parlamenti esteri!)

Nel 2003 nel parlamento britannico ci fu una accesa discussione sulle equazioni, e già questo da la differenza di vedute e di attenzioni che hanno all'estero nei confronti della cultura e dell'istruzione di base. In particolare Tony McWAlter, laburista (i laburisti stanno nel partito socialista europeo, per intenderci), disse nel suo intervento:
Perché qualcuno dovrebbe appassionarsi alle x e alle y in un sistema di equazioni? Una risposta è questa: perché chi non fa lo sforzo di vedere cosa nascondono quelle x e quelle y, sarà tagliato fuori dalla possibilità di comprendere realmente la scienza [...]. Perché qualcuno dovrebbe tentare di capire le equazioni di secondo grado e i principi che stanno dietro la loro soluzione? Perché puntellano saldamente la scienza moderna, così come i metodi di fusione dei romani erano la chiave della loro cultura edilizia.

Un'altra interessante frase di McWalter è:
Il nostro sistema educativo è diventato troppo incentrato sullo sviluppo delle attuali convinzioni ed entusiasmi dello studente e insufficientemente focalizzato sull'ignoranza.

Tanto che:
Nel mio collegio elettorale di Hemel Hempstead, le donne devono attendere 18 settimane per un test di laboratorio sulla cervicale, perché molti giovani vogliono lavorare in televisione piuttosto che nelle scienze, così non ci sono abbastanza persone che lavorano nei laboratori.

Nel frattempo, in Italia, non si riescono a trovare fondi per la ricerca quasi in nessun campo (ad esempio la ricerca medica, che oggi chiede soldi ai cittadini con Telethon perché quelli che il governo italiano passa non sono sufficienti - non dimentichiamo che anche i soldi che la ricerca medica prende dal governo sono dei cittadini, ovvero dello stato), e quei pochi che riescono a lavorare nella ricerca, a volte rischiano anche la vita.
In Italia non si riesce a trovare nessuno che riesca a difendere la ricerca, sia essa tecnologica e avanzata, sia essa di base, mentre in Gran Bretagna, appena 5 anni fa o poco più, un parlamentare democraticamente eletto riesce a proporre nel suo parlamento una accorata, puntuale nei contenuti e abbastanza competente difesa della cultura matematica e scientifica di base. Qualcosa che, in Italia, ci sogniamo...

P.S.: la prima citazione, nella traduzione di Sara Beltrame, Emanuela Cervini, Andrea Zucchetti, è tratta da L'equazione impossibile di Mario Livio. Le altre citazioni sono tratte da Debate over maths teaching con la mia traduzione, della quale me ne eventualmente scuso.

sabato 13 dicembre 2008

Il mestiere dello scalatore

Varrebbe la pena, a questo punto, menzionare il fatto che nell'universo di Ciccio Charlie le donne non erano molto presenti. Ci voleva qualcuno che te le presentasse, dovevi trovare il coraggio di rivolgere loro la parola, avevi bisogno di un argomento di conversazione, e poi, una volta raggiunti questi vertici, c'erano altre vette da scalare. Dovevi osare chiedere se sabato sera erano libere e, una volta chiesto, scoprivi che nella maggior parte dei casi dovevano assolutamente lavarsi i capelli, o aggiornare il diario o portare a tosare il cane, o semplicemente dovevano stare sedute accanto al telefono in attesa della chiamata di un uomo che non avrebbe chiamato.

(da I ragazzi di Anansi di Neil Gaimann)

venerdì 12 dicembre 2008

Buone nuove da Ginevra

LHC ripartirà a fine Giugno 2009 (e forse, per qualcuno, non è una buona notizia, e non sto pensando a chi ha paura del buco nero cattivo, ma di chi ha paura della buona ricerca italiana...)

giovedì 11 dicembre 2008

Tremonti e la scienza

Correva l’anno 2003, quando la Legge 326, del 24 novembre, istituiva all’articolo 4 l’Istituto italiano di tecnologia. Il MIT italiano, andava dicendo orgoglioso il ministro dell’economia di allora, che è poi lo stesso di adesso. Con un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2004, giusto il minimo per iniziare i lavori, e poi di 100 milioni alll’anno dal 2005 al 2014 (comma 10). Bei soldi, quando già la ricerca italiana navigava in acque bassissime e dannatamente torbide.

(Marco Cattaneo su Istituto Italiano Tremonti)

martedì 9 dicembre 2008

Anime nere

Tutta quella violenza era nata perché un pezzente qualunque aveva avuto un posto di lavoro che don Peppino aveva riservato a un suo amico.
Forte della sua ideologia politica e legge alla mano, il padre di Luciano aveva ottenuto quel lavoro facendo esposti e denunce, costringendo lo Stato a far rispettare il diritto ed escludere dalla graduatoria chi lo precedeva in modo truffaldino, come andava dicendo orgoglioso, il pover'uomo, di questa sua vittoria.
Non c'era riunione di sezione nella quale non si autoelogiasse per il suo coraggio, il suo esempio. Quante vite distrusse quell'emerito coglione.
(da Anime Nere di Gioacchino Criaco)

Immagine di Anime nereE' con l'ultima frase che si potrebbe sintetizzare il pensiero dei protagonisti di Anime Nere, ma in fondo di buona parte della Calabria e dei calabresi: l'importante è farsi i fatti propri, non cercare di ottenere quello che spetta di diritto, soprattutto quando il tuo diritto viene strappato da un potente, che sia di città o di campagna poco importa.
La Calabria è una terra da sempre schiacciata, invasa: i calabresi sono diventati un popolo ospitale ma duro, che nei secoli ha imparato le scorciatoie legali ma più spesso illegali. La sua forma di ribellione al potere imposto non è mai stata una protesta di massa, ma è sempre stata delegata al brigantaggio: i briganti si sono spesso sostituiti ai governi che dovevano proteggere e sostenere piuttosto che sfruttare una terra ricca di risorse e uomini. Non dimentichiamo che molte delle produzioni odierne del nord Italia sono state strappate al sud e non grazie a concorrenza leale; non dimentichiamo che molti dei lavoratori del nord sono stati strappati al sud e ancora una volta non grazie a una concorrenza leale.
In una situazione del genere, in posti dove le alternative, per i giovani, sono poche, diventa inevitabile che i calabresi si dividano tra gli onesti che lavorano sodo, nella propria terra, o più spesso lontano da essa, e gli altri, quelli che vivono di sotterfugi, dell'aiuto del politico di turno, del doppio lavoro (quello legale nella forestale, ad esempio, e un secondo, non ufficiale nella migliore delle ipotesi), quelli che vivono delle sofferenze altrui: il pizzo, la droga, la violenza. I protagonisti di Anime Nere fanno parte di quest'ultimo gruppo, nonostante uno di loro se la cavi molto bene anche a scuola.
Leggendo il romanzo edito da Rubettino, si scoprono, poi, molti altri aspetti sulla nostra bella terra: le leggende profane che si sono fuse, nei secoli, con la fede nei santi, la bellezza della natura sconfinata, che riesce ad ammaliare e a incantare anche gli spiriti dei protagonisti (che in questo senso dimostrano di avere un'anima ambientalista molto profonda, forse ingenua, ma certo molto profonda).
Speriamo che la Calabria riesca a svegliarsi, a dimostrare di non essere solo la terra che ha generato i gruppi criminali più efficienti del mondo...

sabato 6 dicembre 2008

I gusti sono gusti

Asterix: Non hai paura di incontrare qualche lupo?
Obelix: No, ma spero di trovare anche dei cinghiali perché ho fame e i lupi non mi piacciono!...
Asterix: Troveremo anche dei briganti!
Obelix: Ah, no! Io non mangio di quella roba!

(da Asterix e il falcetto d'oro, di Goscinny e Uderzo, allegato a Il Giornalino, trad.Luciana Marconcini)

venerdì 5 dicembre 2008

Fisica animata!

In Visualizing a silicon quantum computer ci sono le immagini prodotte dal team di Barry Sanders utilizzando un'animazione quantistica.
L'idea che mi ha colpito di più è stata proprio quella di utilizzare le animazioni per raccontare la moderna ricerca fisica sul computer quantistico: se questo dovesse diventare realtà, le magie dell'animazione della Pixar diventerebbero la norma probabilmente su molti computer casalinghi!
Leggete, rimirate, divertitevi!

P.S.: interessante da leggere anche la discussione sul valore delle costanti nel tempo: dategli un'occhiata...

giovedì 4 dicembre 2008

Lucida mente

Immagine di Troppo lontani dalle stelleE' difficile trovare uno scrittore più lucido, vivido e preciso di Ray Bradbury. Ed è difficile trovare anche un divulgatore più lucido, vivido, serio e preciso di Ray Bradbury. Ho provato invidia per il suo incontro con Disney, descritto come se fosse avvenuto giusto l'altro giorno. Ho provato gioia mentre descriveva l'avvicinarsi della cometa di Halley. Ho provato divertimento ad ogni pagina, e un senso di maestoso mentre parlava di Moby Dick e di 20000 leghe sotto i mari.
Troppo lontani dalle stelle: una raccolta di saggi imperdibile!

mercoledì 3 dicembre 2008

Omaggio a La linea

La linea, di Osvaldo Cavandoli, è uno dei personaggi più famosi e divertenti dell'animazione italiana. Nell'ultima Cartoomics gli è stata dedicata una mostra personale all'interno dello spazio centrale espositivo della convention fumettistica milanese. Su YouTube, invece, oltre ad essere presenti una serie di spezzoni dedicati alla Linea, c'è anche un video interattivo, opera di Patrick Boivin, giovane regista canadese, che è un bell'omaggio al nostro personaggio.
Vi propongo il video in questa sede: buona visione e buon divertimento!

martedì 2 dicembre 2008

Il paradosso dei gemelli

Immagine di Ritorno al domani
Non voglio parlarvi della relatività, né quella ristretta né quella generale, ma di un romanzo che fa del paradosso dei gemelli il punto nodale di tutto: cosa succederebbe in una società in grado di viaggiare nelle stelle, a velocità prossime a quella della luce, ai viaggiatori dello spazio?
A questo risponde Ritorno al domani di Ron Hubbard, il fondatori di Scientology: Hubbard, prima di fondare una discussa società pseudo-scientifica, era un abile scrittore di fantascienza, che con grande abilità realizza un bel romanzo in cui si interroga sull'uomo, la civiltà, le pulsioni che portano verso l'esplorazione, unendo il tutto con quel minimo di divulgazione scientifica così rara nei romanzi di questo genere.
Un romanzo stupefacente, più bello di quello che ci si potesse aspettare.

domenica 30 novembre 2008

Terrorismi

Fa comodo al potere che il terrorismo continui a minacciare i cittadini, che così non penseranno mai abbastanza ai problemi veri.
Uno stato di crisi continua costruito sul sangue delle persone, mentre i politici e i politicanti del terrorismo continuano a stare nelle loro case, comodi comodi.

Scusate se queste parole vi urtano...

venerdì 28 novembre 2008

Neve in val padania

Questa mattina la neve cadeva sulla città di Milano. E ora, mentre scrivo, cade ancora più copiosa.
Cosa troverò uscito all'aperto, dirigendomi verso la scuola, questa sera, per la serale?
Non lo so. So però cosa ho trovato: il solito schiacciarsi di gente sulla metro, il solito guardarsi strano, con diffidenza, il solito fuggi fuggi.
Nulla sembra rallentare una città che corre, tranne forse i pochi spazi personali che, chi non sopporta il fuggi fuggi, prova a ritagliarsi.

giovedì 27 novembre 2008

Un mondo adolescente

Stavo seguendo sabato pomeriggio Scalo 72 (ho scritto giusto?), la trasmissione di musica e altro di RaiDue e veniva proposta una discussione sui bamboccioni, il termine così malamente apparso sulla bocca dell'allora ministro Padoa Schioppa. A un certo punto dell'animata discussione, ecco farsi largo una teoria interessante: gli italiani, nonostante l'età, continuano a considerarsi ragazzi, giovani.
Vorrei, piuttosto che commentare tale teoria, estenderla alla società. Mi viene in aiuto Crociera nell'infinito, splendido romanzo di quell'abile scrittore che era Alfred Elton Van Vogt. In questo romanzo, lo scrittore statunitense propone una teoria semplice ma apparentemente efficace per descrivere l'evoluzione di una società, che in base alle sue pulsioni collettivistiche procede verso il suo destino. Analogamente si potrebbe dire che la nostra società, nonostante tutto lo sviluppo scientifico e tecnologico, non sia ancora adulta, ma di fatto adolescenziale, pur se guidata da un gruppo di comando sempre più vecchio. La difficoltà di vedere un futuro a lunga gittata, di limitarsi al più all'immediato futuro, quando non al solo presente, l'egoistica idea di gestire la società in maniera personalistica e limitata mi fa pensare a una società adolescenziale, un genere umano che non riesce mai a sperimentare veramente la così detta età adulta: non tanto una sindrome da Peter Pan, ma un comportamento poco responsabile, a meno di non parlare dei fatti propri.
A cosa serve non inquinare, riciclare, comportarsi in maniera rispettosa non già verso la legge, ma verso gli altri, quando non mi arricchisco, non penso la mio benessere, e che cosa me ne importa dei miei figli?
Non sembra esistere l'età adulta, che oggi è più un'estensione dell'età adolescenziale che altro, probabilmente, tra i vari motivi, perché la nostra società è profondamente maschilista (il problema non sarebbe risolto da una società profondamente femminista, perché, come ci insegnano i latini, solo l'equilibrio, anche non perfetto, può portare qualcosa di buono).

mercoledì 26 novembre 2008

popolo "gregge"

Frase di Fini:

"Del resto oggi un partito leggero deve porsi il problema di
selezionare la classe dirigente e di guidare la pubblica opinione, non
si può limitare a inseguirla che è poi la differenza tra leadership e
followship...".

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/pdl-10/pdl-10/pdl-10.html

Ma i partiti non dovrebbero essere al servizio dei cittadini e fare
quello che i cittadidi chiedono, per il loro bene ?!!?!? cosa vuol
dire "guidare l'opinione pubblica" !?!?!!?
c'e' dietro l'idea del popolo "gregge" che bisogna portare al pascolo....?

Mah!

martedì 25 novembre 2008

L'orologio del lato oscuro

Immagine di Il lato oscuro dell'animaUn orologio oscuro che batte il tempo che manca verso il contatto con quel lato oscuro che si nasconde dentro gli esseri umani. Quel lato oscuro che si impossessa di un ragazzo che, morto il suo migliore amico, colui che gli ha aperto le porte verso lo stupro e l'omicidio, diventa l'involucro dentro cui abitano lui, il suo amico e l'oscuro Dio del Rasoio. E' anche il lato oscuro che emerge in una tranquilla coppia che diventerà vittima dell'insensata vendetta di questa banda di giovani assassini, che uccidono per il puro gusto di uccidere, perché fino alla maggiore età non devono sobbarcarsi della responsabilità dei loro gesti.
Lansdale, in un romanzo pulp che fonde atmosfere horror alla King con il classico hard boiled d'azione e con il più intimista e riflessivo noir, costruisce un romanzo stupendo che alterna descrizioni vivide e cinematografiche a dialoghi serranti e teatrali, brillanti e veloci, senza risparmiarci il sangue, gli spari, la morte, l'orrore, le passioni dei protagonisti.
Il lato oscuro dell'anima: un romanzo da leggere!

lunedì 24 novembre 2008

Stranezze di Milano

Nelle grandi città i disservizi sono sempre lì, dietro l'angolo. Questa mattina devo prendere il filobus e succede già la prima stranezza: l'autista a un certo punto ci invita ascendere. Ecco che inizia il bello: quattro filobus di seguito piene fino a scoppiare!
Di necessità virtù e sulla quarta riesco a infilarmi e così... firmo un contratto per una supplenza serale!
Sarà quindi nei prossimi giorni difficile un aggiornamento costante del blog, ma nel frattempo farò una nuova e interessante esperienza!

Vedremo come andrà a finire.

domenica 23 novembre 2008

Obelix l'enciclopedico

Giosué Apié:Cos'è il cinghiale?
Obelix: Singularis Porcus: mammifero pachiderma ungulato degli artiodattili. E' molto diffuso in Gallia ed è buono da morire!
Asterix e Zerozeroseix: ?!

(da L'odissea di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

sabato 22 novembre 2008

La materia oscura

Si sa, l'universo è costituito dalla materia usuale (protoni, elettroni, neutroni) e, in base alle più recenti osservazioni, da qualcosa d'altro. Infatti, se non si considera questo qualcosa d'altro nelle equazioni, non si riesce a decrivere completamente il moto delle galassie, ad esempio. I fisici hanno iniziato a chiamare questo qualcosa d'altro materia oscura. E non poteva esserci nulla di più oscuro di questo nuovo tipo di materia, considerato che è una supposizione completamente teorica non supportata da osservazioni dirette (la sua esistenza è teorizzata a partire da osservazioni indirette).
Eppure, forse, un po' di luce in tanta oscurità sembra iniziare a farsi largo:
Un esperimento che ha lanciato un pallone sull'Antartico è riuscito a trovare la prova più convincente che anche le particelle di materia oscura si annichiliscono intorno alla nostra galassia.
Infatti, la Terra potrebbe essere attraversata da un flusso di materia oscura che si annichila.
L'Advanced Thin Ionization Calorimeter (ATIC) rileva un eccesso di raggi cosmici ad alta nell'intervallo di 300-800 GeV, un'osservazione inaspettata che potrebbe essere causata da particelle massive debolmente interagenti, i WIMPS, uno dei principali candidati a costiture la materia oscura. Se confermato, il segnale potrebbe essere la prima osservazione diretta della materia oscira e un aiuto ai fisici nella comprensione della natura.

Sembra, quindi, che si sia trovato una prima e più diretta osservazione della materia oscura.

giovedì 20 novembre 2008

Il gelo

Non siamo qui per registrare l’Onda, dell’Onda noi ne abbiamo parlato dall’inizio, non possiamo continuare su questo. La puntata sarà su tangentopoli, parentopoli e la truffa all’Università della Calabria.

Così si rivolge Sandro Ruotolo, giornalista di Anno Zero, a uno dei precari invisibili dell'Unical incontrati sul ponte Bucci: la sua presenza nei giorni scorsi all'Università della Calabria non è, quindi, legata alle manifestazioni di protesta contro il governo italiano e le gerarchie accademiche sempre più bloccate, ma punta l'attenzione contro gli scandali nell'Università della Calabria, di cui si parlerà a margine della corruzione nell'accademia messinese, decisamente più pesante rispetto a quella nella nostra città.
Interessante come, nonostante la mia segnalazione sul post che abbiamo pubblicato su Stipaturi, Anno Zero non solo non ha considerato opportuno ricontattarmi per ringraziarmi della segnalazione o per che altro, ma adesso ritiene opportuno parlare della nostra Università non per il contributo che diamo alla ricerca o per le richieste specifiche dei suoi studenti e precari, ma per i pochi fatti negativi presenti nell'ateneo.
Sarà ancora più interessante vedere se nella puntata sulla corruzione universitaria a Messina si menzionerà il corteo contro la mafia che si è tenuto (almeno secondo l'edizione del 17 Novembre 2008 di Calabria Ora) due giorni fa.
A questo punto, in conclusione di post vi sottopongo il testo introduttivo della mia e-mail inviata ad Anno Zero:
Buongiorno. Sono Gianluigi Filippelli, uno degli autori e creatori del blog Stipaturi, blog a carattere locale che ha pubblicato un articolo sulla manifestazione di ieri tenutasi all'Università della Calabria. Vi inoltro il post per segnalarvi una delle realtà che in questi giorni è rimasta in silenzio (tra l'altro è anche una delle poche università italiane a mantenere un bilancio in attivo).

Vedremo questa sera come andrà a finire...

mercoledì 19 novembre 2008

Lettore, in guardia!

Immagine di Lettore, in guardia!Un romanzo classico, ma anche una variazione interessante dell'enigma della camera chiusa. Gli ingredienti sono uno strano personaggio convinto di avere poteri paranormali, una misteriosa morte predetta da questa stessa persona e un gruppo di gentiluomini facilmente impressionabili. La storia diventa interessante quando la prima, presunta assassina viene a sua volta assassinata: inizia così la caccia a Pennik, il presunto telepate, e al movente dell'assassino, quello vero!
Un bel giallo di John Dickson Carr nel quale il titolo, Lettore, in guardia!, è un invito a tenere alta l'attenzione non solo del lettore del pensiero co-protagonista del romanzo, ma anche un invito al lettore del romanzo stesso di non perdersi tra i vari indizi e le superstizioni disseminate per il romanzo dall'autore.

martedì 18 novembre 2008

La morte di un cavallo

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Inizia così La pista di sabbia, tra l'altro la terza delle quattro avventure diventate film per la tv in quest'ultima stagione autunno-inverno. Rispetto ai precedenti, in particolare a Le ali della sfinge, la differenza tra il prodotto televisivo e il romanzo è abissale: mancano molti approfondimenti dei personaggi che Andrea Camilleri, con grande maestria teatrale, riesce a rendere con poche battute e con dialoghi brillanti e divertenti, e la stessa atmosfera generale non rende quella del romanzo originale. C'è poi da aggiungere che, nel complesso, pur restando un prodotto ben confezionato, La morte del cavallo (il film), resta comunque al di sotto della media decisamente molto alta cui la serie ci aveva abituati.
Tornando al romanzo: è una classica indagine camilleriana, condita dal secondo tradimento del commissario alla storica fidanzata, Livia (e nel giorno dell'80.mo compleanno di Topolino, la citazione ci sta tutta!), che inizia da un cavallo morto ritrovato sulla spiaggia di fronte a Marinella per finire con una storia sporca e brutta di bassezze umane.
Un buon Montalbano, un buon Camilleri, che a tratti ricorda, per la lunghezza dei dialoghi senza descrizioni, La concessione del telefono.

lunedì 17 novembre 2008

La pietra filosofale

Immagine di La grande dinastia dei paperi - 1955 - Vol. 10Se Carl Barks fosse ancora con noi, con questa crisi economica mondiale, cosa farebbe? Probabilmente niente di più che riproporre Zio Paperone e la favolosa pietra filosofale. In questa occasione Paperone si lancia nell'impresa di recuperare la famosa pietra alchemica che dovrebbe trasformare ogni oggetto di metallo in oro. Avversario nella sua ricerca è, però, Mounsier Materasso del Consiglio Internazionale della Valuta (che circa 45 anni più tardi Don Rosa supporrà essere un'istituzione... templare!), un tozzo e dinamico omino dotato di occhiali e barbona. A un certo punto il nostro signor Materasso incontra i nipotini, ai quali dice:
Sono stato incaricato di ritrovarla [la pietra filosofale], poiché il suo uso incontrollato distruggerebbe il valore di tutte le monete d'oro del mondo!

Il punto è proprio questo: l'influenza sul valore del denaro e la concentrazione dello stesso in poche mani (quelle di un unico ricco imprenditore nel caso di Paperon de Paperoni). Il ricco papero barksiano è un personaggio intelligente e abile negli affari, sa leggere le differenti e complicate situazioni che gestisce quotidianamente, e rappresenta completamente la classe dirigente finanziaria mondiale, impegata ad accumulare risorse, o ad aumentare il proprio prestigio (vedi a esempio Zio Paperone e la regina del cotone) o alla conquista di inattaccabili status symbol (vedi Zio Paperone e il vello d'oro, storia comunque interessante per l'uso ironico e leggero del mito di partenza). Spesso Paperone ha avuto bisogno di un intervento esterno per comprendere la gravità di certe condotte sconsiderate: ed è proprio questo il caso de La pietra filosofale. In generale Paperone ha un attegiamento, nel finale, più positivo dei suoi colleghi miliardari, pur se nel corso della storia ne rappresenta più che degnamente i difetti: rispetto al solito il finale de La pietra filosofale si distingue anche per l'astio di Paperone nei confronti della conclusione dell'avventura.

domenica 16 novembre 2008

Solidarietà

Obelix: E questo sarebbe il cinghiale che ride?... non c'è proprio niente da ridere!
Asterix: Obelix, mangia senza commenti. In Britannia dobbiamo mangiare come i britanni.
Obelix: Ma Asterix!... E' bollito con la salsa alla menta, povera bestia!

(da Asterix e i Britanni, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)

sabato 15 novembre 2008

La Terra (7)

I Mutts per la Terra

(La strada più chiara nell'Universo è attraverso una foresta oscura, John Muir)

venerdì 14 novembre 2008

Fritz lo scrittore

Fritz Leiber, scrittore di fantascienza e fantasy statunitense, nasce nel dicembre del 1910 per poi lasciarci nel 1992, a settembre. Scrittore lucido, lo conosco, per ora, solo per due romanzi fantascientifici, un recupero e l'ultima uscita di Urania Collezione.
Immagine di Novilunio
In effetti ho trovato non poche analogie tra Lieber e un altro grande maestro del genere da me adorato: Heinlein. Come quest'ultimo, Leiber preferisce scrivere un romanzo ricco di eventi in cui le idee sono seminate qua e là, piccole ma forti: in questo modo sembrano quasi spiccare più che se l'intero romanzo fosse centrato su esse. Esempio lampante è Novilunio, il primo del dittico. In questo caso il punto di partenza è l'avvicinarsi minaccioso di un pianeta Vagabondo abitato da una razza di felinidi. Leiber, grazie a una narrazione lucida e fitta, in cui si concentra con salti di scene tra vari protagonisti, da una parte descrive gli effetti di una gravità esterna superiore a quella della Luna, distrutta dal nuovo ospite, dall'altra gli effetti psicologici sulle persone. Il romanzo, alla fine, risulta splendido, ben orchestrato, probabilmente il punto d'origine per molti romanzi successivi, come ad esempio il recente Il quinto giorno di Schatzing (col quale condivide la vena catastrofista) e può essere sintetizzato con questa semplice frase:
Un romanzo sulla fine e sul sovraffollamento del mondo, un romanzo sullo sfruttamento degli uomini sugli uomini e delle risorse.
Un romanzo immancabile.
Immagine di Il grande tempo
Un po' diverso il discorso su Il Grande Tempo, romanzo atipico incentrato sui viaggi nel tempo. L'impianto del tutto è più che altro un noir un po' fantasy un po' fantascientifico. Leiber, che non si dilunga più di tanto sui caratteri tecnologici della storia, rinchiude in una stanza un gruppo di persone (sembra quasi il Grande Fratello, vero?), viaggiatorminii del tempo e intrattenitori, e li costringe a interrogarsi sul significato della guerra e della vita. Le lotte e le discussioni interne, le sfide che si lanciano uno con l'altro, aumentano la tensione all'interno del gruppo fino alle fasi finali, con una conclusione positiva per tutti i protagonisti, che però per essere giunti a quel finale saranno costretti a perdere qualcosa di loro stessi.

giovedì 13 novembre 2008

"il tocco Plasson"

(...) curiosa caratteristica stilistica altrimenti traducibile nel talento, invero singolare, con cui l'apprezzato pittore sapeva regalare un riflesso d'intelligenza a qualsiasi sguardo, foss'anche un vitello. "Foss'anche un vitello" era una precisazione che, di solito, nei salotti si stralciava.

(da Oceano mare di Alessandro Baricco)

mercoledì 12 novembre 2008

911 numero per le emergenze!

Copertina di David Murphy - 911, n.1David Murphy - 911, serie ideata da Roberto Recchioni per la Panini Comics, fa il suo esordio in questi giorni nelle edicole italiane. Quello che ho da dire è semplicemente questo: se siete amanti di Pahlaniuk o, ancora di più, di Lansdale, questa serie fa per voi. E se non lo siete, vi consiglio di leggere il primo numero e, se poi vi è piaciuto, di andare in libreria e recuperare con tutta la calma dei bravi lettori i romanzi del grande Joe!
David Murphy, però, consente di introdurre un discorso più ampio sulla politica degli editori italiani riguardo i nuovi progetti dei nostri autori. E', infatti, da quando nelle edicole ha fatto la sua comparsa, ricca di successi, la mini (o maxi? esempio: Crisi sulle Terre Infinite è considerata una maxi serie ed è lunga 12 numeri!) serie in 12 numeri Detective Dante dell'Eura editoriale, che ormai gli editori nostrani sembrano preferire le miniserie mensili o bimestrali che siano a prodotti regolari. Questo modo di procedere (tra l'altro sta per esordire una nuova miniserie targata Star, Trigger, ideata da Ade Capone) presenta alcuni innegabili vantaggi non solo economici.
Sicuramente gli editori, in caso di basse vendite, non sono costretti a interrompere un prodotto nel mezzo del cammin, costringendo magari a una chiusura frettolosa della trama, e d'altra parte sono eventualmente invogliati a proporre nuove storie con quei personaggi proposti. Inoltre il formato italiano tascabile, quello proposto da Topolino nel lontano 1949 e quindi dalla Bonelli, ottiene la giusta visibilità riuscendo tradizionale nella forma. Per quel che riguarda gli autori, invece, possono utilizzare in questo modo una maggiore libertà creativa, oltre a una notevole maggiore comodità nella gestione delle storie e dei personaggi. L'efficacia e il successo di tali prodotti viene ovviamente affidata ai lettori, il cui giudizio è di fondo quello sovrano.
In un certo senso si potrebbe dire che, dopo anni che si è importati manga di vario genere, gli editori italiani si stanno accorgendo che si può importare anche un modo di lavorare diverso, almeno per il mercato italiano, e che probabilmente è una delle basi del successo del fumetto giapponese nel nostro paese.

martedì 11 novembre 2008

Forza d'animo

Miguelito: Mi stavo chiedendo se anche il tuo fratellino dovrà trascorrere i primi mesi coricato
Mafalda: Naturalmente. Nessuno ha tanta forza d'animo da accettare in piedi l'idea di dover vivere in un mondo come questo!

(Quino)

lunedì 10 novembre 2008

Motti e proverbi

Assurancetourix: Devo ricordarvelo o no che solo i druidi e i bardi hanno il diritto di insegnare?!
Beniamina: Beh? Non hai mai visto una donna barda, tu?!
Assurancetourix
: E tu non hai sentito il detto: meglio bardi che mai?
Beniamina
: Sai cosa ti dico...?!
Assurancetourix
: Con quella bocca puoi dire ciò che vuoi!

(da Asterix - La rosa e il gladio, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)

sabato 8 novembre 2008

La strana storia dell'oro

Immagine di La grande dinastia dei paperi - 1963-64 - Vol. 28La passione di Paperon de Paperoni per l'oro e i tesori lo ha spesso portato a viaggiare in giro per il mondo, seguendo soldi e ricchezza, a volte anche tesori nascosti. Nelle sue avventure in giro per il mondo, però, spesso si è trovato tra le mani dei tesori perduti per puro caso, come avviene in Zio Paperone e il tappeto volante. In questo caso Barks ripropone innanzitutto i miti dell'antico oriente, in questo caso il tappeto volante. Già in un'altra storia Barks ripropone le magiche atmosfere dell'oriente misterioso di Alì Babà e de Le mille e una notte, e ancora una volta vengono un po' messe in ridicolo con una serie di gag esilaranti: l'avventura era Zio Paperone e la caverna di Alì Babà. Mentre in quest'ultima storia i paperi sono preda di un sonno ipnotico che li fa viaggiare nel passato attraverso il sogno, nel Tappeto volante la sfida con Amelia oltre a portare i paperi alla scoperta, come detto, di un perduto tesoro, consente all'Uomo dei Paperi di realizzare una nuova capatina umoristica nel mondo del mito e della leggenda.
Proprio alla leggenda popolare, spesso, Barks si ispira per costruire alcune delle sue storie più lunghe e efficaci. Una delle leggende più diffuse e che più hanno ispirato autori di mezzo mondo è certamente quella dovuta alla filastrocca The goose that laid the golden eggs, ovvero L'oca che produce uova d'oro.
La favola originale è stata ideata dal buon Esopo: da allora le versioni popolari hanno fatto il giro del mondo, con modifiche più o meno profonde dall'originale, vedi ad esempio la versione in versi di La Fontaine (in Italia, poi, diventa La gallina dalle uova d'oro). Ispirandosi alla versione anglosassone, il Maestro dell'Oregon regala ai suoi lettori una versione moderna della fiaba: Zio Paperone - L'arcipelago dei piumati. Amelia è ancora una volta antagonista di Paperone e mette in scena con il suo rivale una sfida di avidità nel tentativo di accaparrarsi le leggendarie uova d'oro. Tra i due contendenti c'è la piccola pastorella di oche Fanny Verpelledoca e i nipotini. Grazie a Fanny Barks può sottolineare la differenza tra il mondo semplice, quello contadino a contatto stretto con la natura, e quello moderno, proteso al profitto e al guadagno ad ogni costo, quello rappresentato da Paperone in quanto finanziere e da Amelia, che in un certo senso rappresenta quella parte di mondo che vuole risollevare la sua situazione di povertà a una più dignitosa. La differenza tra questi aspetti, però, viene ancor più sottolineata dalla differenza di attegiamento di Fanny e dei nipotini di fronte al denaro: vediamo come. Ad un certo punto Paperone vuole acquistare tutto il lotto uova-penne per poche decine di dollari. Nella seconda contrattazione intervengono i nipotini che costringono lo zione a pagare la pastorella con il giusto presso. Da parte sua Fanny si sarebbe accontentata dei pochi dollari offertili da Paperone: per lei quell'oro era inutile, una sorta di immondizia, assolutamente inutile per i suoi usi: mangiare e farci dei cuscini!
Per Fanny, in fin dei conti, tutto quell'accapigliarsi per quel materiale luccicante è assolutamente incomprensibile: ella, che ha costruito un rapporto così stretto con la natura che non ha bisogno di formule magiche o di bacchette per comandare alle oche, è assolutamente indifferente al valore dell'oro, non avendo questo alcuna diretta utilità nella vita di ogni giorno, cosa che a quanto pare non solo non pensano Paperone e Amelia, ma anche i nipotini.

mercoledì 5 novembre 2008

A colpo sicuro!

Su Calabria Ora di sabato 1 novembre viene pubblicato un estratto dell'intervista radiofonica che Radio 24 ha fatto a Nicola Gratteri, pm del Tribunale di Cosenza. L'estratto esordisce con questa affermazione di Gratteri:
Se si vuole arginare il fenomeno mafioso ci vogliono stomaco, milza e pancreas e bisogna cambiare il codice di procedura penale e l'ordinamento penitenziario, ovviamente nel rispetto della Costituzione.

Altra stoccata in questo senso è:
Una persona condannata per 416 bis sta in carcere al netto 5 anni, questo sistema è ridicolo.

E parlando delle tangenti, dice:
Se un usurato denuncia un usuraio, seguirà una pena talmente ridicola e coi riti alternativi come il rito abbreviato, l'usuraio starà in carcere solo un anno. Dove troviamo il commerciante che verrà a denunciare così? Non c'è un sistema giudiziario serio.

Ciò porta alla memoria le intimidazioni fatte ai danni delle imprese di pompe funebri cosentine un paio di settimane prima del fine settimana dei morti: nessuno ha denunciato nulla, nessuno aveva nulla da dichiarare, e non solo a Cosenza, ma anche a Milano. In un trafiletto passato sotto sinlenzio, infatti, anche nel capoluogo lombardo sono state fatte intimidazioni simili nei modi e nei gesti, creando così l'ennesima, inquietante connessione tra Nord e Sud.
E' poi cronaca recente le notizie sulle ultime intimidazioni fatte ai danni del consigliere di Lamezia, Talarico, dell'Udc, che fanno il paio con quelle subite a Decollatura da Esposito, sempre dello stesso gruppo politico: l'Udc, in questi giorni, sembra sia stato preso di mira con una serie di intimidazioni e attacchi mafiosi da parte delle 'ndrine locali, tanto che ieri Casini ha esortato Maroni, il ministro dell'interno, a intervenire immediatamente. E subito mi è andato il pensiero alla seguente affermazione di Gratteri:
Il Sud viene munto in periodo elettorale e poi chi fa promesse sparisce. Lo Stato, inteso come ministero della Giustizia o degli Interni, si muove solo dopo che la criminalità organizzata è da tre quattro giorni sulle prime pagine dei giornali. Si dice che c'è il problema quando c'è il morto ammazzato per terra, mentre è esattamente il contrario. Le mafie ingrassano quando tutto sembra filare liscio.

E guarda un po', ancora non è intervenuto nessuno...

martedì 4 novembre 2008

Le paci di Aquis...grana!

La città tedesca di Aquisgrana è famosa soprattutto per i trattati di pace ivi firmati. Quindi non a caso, sentendo parlare dell'AQUIS mi viene in mente la città tedesca: l'AQUIS è la risposta dei rettori italiani, di alcuni rettori italiani al governo per cercare di firmare una pace che possa portare a risultati non molto devastanti per le università virtuose.
La nuova associazione, esterna alla CRUI, fondata a Bologna, raccoglie il Politecnico delle Marche, le università di Bologna, Calabria, Ferrara, Milano-Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Padova, Roma Tor Vergata, Trento, Verona, nonché i politecnici di Milano e Torino. A queste si vorrebbero aggiungere altre università virtuose per un totale di 19 atenei nazionali. I loro intenti sono quelli di seguire dei criteri ferrei che dovrebbero stabilire quali atenei sono meritevoli del finanziamento pubblico e quali no:
Questi atenei rispondono a rigorosi requisiti oggettivi di qualità. In particolare vantano una produttività superiore alla media, e almeno due dei seguenti punti di forza: una sostenibilità finanziaria (come da Libro verde della finanza pubblica del ministero del Tesoro) che vede i costi fissi del personale incidere per meno del 90 per cento sul finanziamento statale (FFO); una dimensione adeguata ad operare in ambito internazionale fissata ad almeno 15mila allievi tra lauree triennali, magistrali e dottorati; la recensione in almeno una delle più autorevoli classifiche accademiche internazionali (es. quella del quotidiano The Times di Londra o dell’Università Jiao Tong di Shanghai).

Si potrebbe parlare di una rottura del fronte della CRUI, ma in effetti non esiste al momento un vero fronte dei rettori contro la legge 133/2008 di Tremonti (a proposito: sapete che tra le altre cose, nell'articolo 23-bis, viene privatizzata l'acqua?): esistono invece molti movimenti, costituiti soprattutto da studenti e precari, con qualche ricercatore e qualche professore, che cerca di battersi contro le molte idiozie che sono uscite in questi giorni dalle bocche dei nostri politici.
Ad esempio un contributo interessante è quello del professore Ugo Amaldi del Dipartimento di Fisica di Roma, che in base alla valutazione di alcune tabelle pubblicate, se non ricordo male, un paio di anni fa, valutando il numero di pubblicazioni in relazione al numero di articoli scientifici italiani, calcola che la ricerca italiana è la terza nel mondo.
Chissà cosa sarebbe successo se avessimo avuto la stessa quantità di fondi degli altri stati mondiali?

Altre notizie sull'AQUIS:
* Aquis, il gruppo delle università migliori
* Nasce il club dei 19 atenei d'elite

lunedì 3 novembre 2008

Come il G8?

Mi sembra il caso, in questi giorni di grande confusione, di stagione selvaggia, proporre all'attenzione il video uscito su youtube in cui si vede un personaggio sospetto durante gli scontri di Piazza Navona, personaggio che fa sorgere l'idea che gli inviti di Cossiga a infiltrare agitatori politici tra i ribelli forse non è caduto così nel vuoto.
Buona visione:



Diamo, però, un'occhiata ai video proposti da NoirPink Nel primo viene proposto un ottimo resoconto della giornata politica e mediatica:



Nel secondo, invece, viene presentato il video realizzato dal gruppo studentesco di destra:



Al di là delle considerazioni di merito sui singoli video, interessanti sono le posizioni di NoirPink sul presunto anti-fascismo di questi due gruppi violenti. Personalmente in tutta la vicenda ho visto solo due gruppi di adolescenti o più estensivamente giovani che scimmiottano nel modo peggiore possibile le qualità del genere umano, che non può fare altro che essere unito sulle parole e separarsi sui fatti, come la posizione di un vaso o l'ordine delle firme su un documento. Indipendentemente da tutto, se continueremo in questo modo egoistico e limitato, non si riuscirà a combinare un bel niente e quegli scontri di Piazza Navona sono stati utili a tutti fuorché al movimento di protesta.

Infine date un'occhiata anche a repubblica e al corriere.

domenica 2 novembre 2008

I guerrieri

Immagine di Comici spaventati guerrieriI protagonisti di Comici spaventati guerrieri di Stefano Benni sono, in un certo senso, dei guerrieri: lottano ogni giorno per sopravvivere, per ottenere uno spazio mentre il mondo che li circonda diventa un rullo compressore, un sistema in cui l'unico motore è il guadagno personale ad ogni costo, anche ottenuto sul sangue degli altri.
Tecnicamente non è il libro migliore di Benni: a tratti pesante, contiene però, soprattutto nella fase centrale, una serie di trovate esilaranti e terribili al tempo stesso, forse anche più genuine del solito. A livello di contenuti, comunque, colpisce come, alla luce delle crisi economica, finanziaria, razziale, Comici spaventati guerrieri sia di una attualità devastante ancora oggi a 20 anni dalla sua prima pubblicazione.

sabato 1 novembre 2008

La fabbrica delle bestie

Immagine di Animal factoryImmaginate di rinchiudere un gruppo di uomini che hanno fatto del crimine la loro vita. Immaginate di osservare e controllare ogni giorno le loro azioni. Non è un nuovo reality, ma la cruda realtà, descritta in terza persona da uno dei suoi protagonisti, Edward Bunker. Grandissimo scrittore pulp, riscopritore del genere carcerario, che con lui ha avuto un nuovo modo di essere concepito (in Europa l'unico che gli si potrebbe avviginare è René Fregni), in Animal Farm racconta le avventure di due galeotti, un giovane al suo primo arresto e uno dei recidivi, grazie alla cui amicizia il primo, Ron, riuscirà a evitare la sodomizzazione da parte dei compagni di sventure.
Animal Farm, comunque, al di là dei dettagli tecnici e sulla trama, è una rappresentazione cruda e realistica della vita carceraria negli Stati Uniti (ma probabilmente si potrebbe generalizzare il discorso), fatta di violenze, sotterfugi, gang, sfide razziali come e più radicali di quelle del mondo esterno. Il romanzo diventa, così, un'accusa a un sistema che ben lungi dal voler recuperare la persona, produce in serie delle vere e proprie bestie pronte, una volta scontata la pena, a rendere il mondo un posto peggiore, al di là delle storie personali.

venerdì 31 ottobre 2008

Scoperte

Ciò a cui aneliamo perlopiù ci sfugge. Viaggiamo fino all'estremità della terra solo per scoprire che ciò che volevamo trovare se ne è andato un mese, un giorno, addirittura un minuto fa. Ci resta la sensazione che se solo ci fossimo decisi ad agire un po' prima, avremmo scoperto quel che cercavamo.

(da Il sogno di disegnare il mondo di James Cowan, trad. Emanuela Muratori)

giovedì 30 ottobre 2008

Droni d'Italia

Lo scorso cinque agosto il governo italiano ha annunciato che acquisterà quattro esemplari di droni spendendo 330 milioni di dollari, compresi ricambi, assistenza e corsi di formazione. I droni, per inciso ma non troppo, sono dei velivoli senza pilota utilizzati per fare ricognizioni e bombardamenti su zone particolarmente ricche di attività contraerea.

Conclude Concari che con la cifra spesa si potrebbe dar da mangiare dignitosamente a 10.400
persone per un anno. E non pensate che la notizia non sia verificata: leggete un po' cosa scrive il Corriere l'11 Ottobre.
Interessante, vero? Soprattutto considerando la grande quantità di tagli che il nostro governo sta facendo a destra e a manca...

mercoledì 29 ottobre 2008

Fuoco alle polveri

Forse era questo il titolo più indicato per Zeppelins West, presentato recentemente in Italia da Fanucci con il titolo di Fuoco nella polvere. Il suo autore? Joe R. Lansdale!
E già qui potrei fermarmi: come sapete, miei buoni e cari e pochi lettori, Lansdale è stata una illuminante scoperta di questo 2008 con la sua serie dedicata agli scalcinati e improbabili Hap e Leonard. E questo Fuoco nella polvere, se da una parte conferma le capacità del buon Lansdale come autore pulp, nel senso di autore a tutto tondo abile in molti generi, risulta però un puro gioco, un divertimento quasi fine a se stesso, senza nulla togliere alla gradevolezza della lettura e ai piccoli colpi, oserei dire di genio disseminati lungo tutto il romanzo.
Lansdale, infatti, riprendendo una moda ritornata in voga negli Stati Uniti grazie alla Lega degli Straordinari Gentlemen di quel genio che è Alan Moore, riprende in un universo parallelo alcune grandi glorie del west statunitense (su tutte Buffalo Bill) accostandole a grandi personaggi vittoriani come il mostro di Frankenstein, a uomini di scienza realmente esistiti come Morse, realizzando un romanzo un po' western, tanto steampunk e soprattutto molto divertente. La vicenda si divide in due parti: all'inizio il viaggio di Buffalo e compagnia su un dirigibile alla volta del Giappone per recuperare la perduta creatura assemblata da Frankenstein e in mano ai nipponici; quindi a causa dell'abbattimento dello zeppelin da parte dei giapponesi i nostri finiscono sull'isola di un chirurgo pazzo. Questa seconda parte, che si sviluppa sull'isola, costituisce anche la parte più corposa della vicenda, riprendendo un classico della letteratura fantascientifica, L'isola del dottor Moureau. Qui hanno un cammeo importante l'Uomo di Latta de Il mago di Oz e uno piccolo ma a modo suo geniale il conte Vlad Tepes, il famoso Dracula di Bram Stoker: Lansdale, in questo caso, si diverte a uccidere in maniera simpatica e terribile il mitico vampiro, facendolo divorare dagli uomini-bestia del dottore!
E il romanzo, in realtà, ha proprio in questa sua vena dissacrante l'orma distintiva, il marchio indelebile che lo rende una lettura divertente e godibile pur senza restare la migliore opera di Lansdale. In effetti mi sentirei di consigliarlo solo agli amanti dello scrittore statunitense (quale sono io), agli amanti del cinema di Mel Brooks e a tutti coloro che sono in grado di leggere una macedonia letteraria senza restare sconvolti perché troppo fedelmente legati ai riferimenti originali.

martedì 28 ottobre 2008

Polizia

Portarci via i soldi per il viaggio era come invitarci a rubare. Sapevano che eravamo al verde, che non avevamo parenti da quelle parti, e nemmeno lontani, a cui telegrafare per chiedere soldi. I poliziotti d'America conducono una guerra psicologica contro quegli americani che non li spaventano con documenti importanti e minacce. E' una polizia vittoriana; spia i cittadini da finestre cadenti, vuol sapere tutto e fabbrica i crimini se quelli esistenti non la soddisfano. «Nove righe di crimini, una di noia» diceva Louis-Ferdinand Céline.

(da Sulla strada di Jack Kerouac, trad. Marisa Caramella)

lunedì 27 ottobre 2008

Gli orsi in Sicilia

Immagine di La famosa invasione degli orsi in SiciliaLa Sicilia è una delle due isole principali dell'Italia (la secona è la Sardegna, la terza sarebbe dovuta essere la Corsica), posta giusto sotto lo stivale e separata dalla Calabria dall'anticamente terribile Stretto di Messina. Con un'idea travolgente e interessante, Dino Buzzati ambienta in un non meglio definito passato dell'isola La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Dopo anni di ricerche, ispirate dalla lettura di Topolino e la valle degli orsetti del grande Massimo De Vita, riesco finalmente a trovare questo piccolo romanzo di Buzzati, il primo libro dell'autore lombardo che leggo.
L'opera di Buzzati si divide in due fasi: la prima, che ha come prologo il rapimento del figlio del re degli orsi, è l'invasione vera e propria della Sicilia da parte della comunità dei plantigradi che, spinti da un freddo intenso e terribile, vanno verso fondovalle in cerca di ristoro; la seconda narra del regno di re Leonzio in Sicilia e della permanenza degli orsi tra gli umani.
Gli orsi, soprattutto nella prima fase, vengono descritti come spiriti puri, a contatto con la natura, ma non per questo privi di sentimenti e difetti prettamente umani (Leonzio, per esempio, per la vergogna, preferisce dire che il figlio è caduto da un dirupo piuttosto che ammettere di averlo perso!). Nella loro discesa verso la valle non si aspettano le armi e le astuzie che gli umani mettono in campo contro di loro: la loro avanzata è così rallentata e i nostri eroi affrontano personaggi e luoghi inquietanti, rappresentati con un gusto un po' macabro ma comunque in voga già nei primi cartoni prodotti e realizzati da Disney e Iwerks. Giunti in città, in nostri resteranno per 13 anni e qui Buzzati rappresenterà come la società degli orsi venga negativamente influenzata da quella umana, come una società ingenua e contadina (si potrebbe dire) venga distorta e conosca l'inganno e il complotto, l'avidità e il doppio-gioco della... civiltà!
Buzzati ripropone, in forma favolistica, ma non per questo meno complessa, la contrapposizione già presente in Conan e che poi sarà marchio di fabbrica di un altro autore disneyano, Rodolfo Cimino, tra un rapporto più semplice e sincero tra gli esseri umani e uno, che spesso viene spacciato come civiltà, in cui la menzogna e l'inganno è spesso l'unico modo per comunicare con gli altri.
Una di quelle letture imprescindibili, e che personalmente possa essere un buon punto di inizio per la scoperta di un grande autore dell'immaginario italiano (da notare che le illustrazioni del libro, uscito per la prima volta a puntate su Il Corriere dei Piccoli, sono di Buzzati stesso).

domenica 26 ottobre 2008

Lezione di economia latina

Cartiglio: quanto segue sarà difficilmente comprensibile a chi non abbia familiarità con il mondo degli affari antichi. Tanto più che ai nostri giorni tutto questo sarebbe impensabile: nessuno tenterebbe di vendere qualcosa di completamente inutile.

Caius Assurdus: Al momento attuale la domanda di menhir è praticamente zero. Bisogna dunque usare creatività per provocare nell'acquirente potenziale un bisogno dinamico... Scegliamo perciò gli elementi che ci permetteranno di circuire il nostro bersaglio...
La gente compera,
A: ciò che è utile;
B: ciò che è comodo;
C: ciò che è divertente;
D: ciò che fa invidia ai vicini.
D: ecco l'addentellato che ci interessa!
Una campagna impostata su una strategia di prestigio dovrebbe permetterci di far presa su una vasta clientela, suscettibile di assorbire rapidamente tutte le giacenze.
Otterremo l'identificazione immediata del prodotto con l'iterazione incessante delle qualità del prodotto stesso...
Possiamo definire le qualità come segue:
A: Inconsumabilità
B: Solidità
C: Altre...
Non faccio dunque un prospetto azzardato se indico come si svilupperanno ben presto i risultati più positivi.
Cesare: Eh?
Caius: Secondo me i menhir li venderai facile!

(da Asterix e la Obelix SpA, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix - Le storie più belle, ed.Mondadori , trad.Fedora Dei)

sabato 25 ottobre 2008

Apocalisse tascabile

Immagine di Apocalisse tascabile
In Livello 7 Roshwald rinchiuse un gruppo di persone in una struttura sotterranea a prova di radiazioni, un po' come Aldani in Eclissi 2000, e costruì un mondo separato dalla superficie che si stava preparando per le generazioni future, con tanto di struttura e leggendo un po' come accadeva in un passato lontano ai protagonisti di Universo di Heinlein. La struttura, infine, era quella del diario in prima persona e accompagnava il lettore alla catastrofe finale, la fine del genere umano sulla Terra, in una sorta di versione più apocalittica e generalizzata de Le avventure si Arthur Gordon Pym di Poe. L'attenzione di Roshwald era tutta puntata sugli armamenti nucleari e sulla loro pericolosità e, soprattutto, su quanto in effetti fosse ancora più pericoloso automatizzare il processo: non solo venivano fortemente criticati gli stessi armamenti, ma anche il sistema di gestione degli stessi.
Qualcosa di simile, anche se inserita in un romanzo di tenore diverso, avviene in Apocalisse tascabile, recentemente proposto dalla Mondadori per la prima volta in Italia su Urania n.1539.
Tre i protagonisti negativi della vicenda: gli armamenti nucleari, Gerald Brown e Peter Schumacher. Sui primi ben poco c'è da aggiungere: vediamo, quindi, gli altri due.
Brown, invece, è un arrivista della marina, secondo su un sommergibile agli ordini del capitano John Q. Johnson. Una sera, in preda all'ira e ai fumi dell'alcool, uccide il capitano e, per evitare la corte marziale, decide di trasformarsi nel primo pirata nucleare sottomarino della storia. La sua sete di potere, il suo desiderio di apparire sempre e comunque sui giornali, di essere sulla bocca di tutti, dall'uomo della strada ai governanti dei paesi civilizzati, lo spinge a una serie di ricatti prima agli Stati Uniti, poi alle altre nazioni in modo da ottenere soldi, liquori e donne.
Schumacher, invece, è, in un certo senso, il prodotto della reazione del governo statunitense alla nascita di Brown: per evitare il ripetersi di un nuovo caso Polar Lion (così si chiama il sottomarino pirata), le alte sfere decidono di mettere nelle posizioni di responsabilità persone di alta rettitudine morale e comprovata fede cristiana. Purtroppo uno di questi è proprio Peter Schumacher, un fanatico religioso che, credendo che i suoi sogni sono messaggi divini, inizia una crociata contro la corruzione imponendo ai vari governi di promulgare leggi proibizioniste con l'alcool e ogni altro genere di vizi.

venerdì 24 ottobre 2008

I moti della ricerca

Mentre ci stiamo impegnando per sensibilizzare e pubblicizzare al massimo le motivazioni del no alla manovra finanziaria dell'attuale governo, c'è chi in Sicilia e nel Sud in generale non ci aiuta per niente...
Ogni altro commento viene lasciato alla sensibilità dei lettori!

giovedì 23 ottobre 2008

La serenità dello scienziato

È normale che ci siano persone che lavorano con enormi sacrifici, dedicando la loro vita alla scienza, senza ricevere il Nobel.

Sono le parole di Douglas Prasher, oggi autista una decina di anni fa ricercatore universitario, biochimico. La sua ricerca ha permesso a Roger Tsien e Martin Chalfie di vincere il Nobel 2008 per la chimica.
E il pensiero va subito alle polemiche sul mancato Nobel per la fisica a Cabibbo: decisamente una grande differenza di stile!

mercoledì 22 ottobre 2008

Soffocare

L'opera migliore di un autore spesso è la prima che si legge. Le altre possono al massimo uguagliarla, difficilmente superarla, più spesso risultano inferiori, anche se non di molto. O almeno così accade a me con la maggior parte degli scrittori, soprattutto quando ho ancora molto da leggere dell'autore in considerazione. A questa regola non sembra sfuggire nemmeno Soffocare di Chuck Palahniuk: da una parte abbiamo una sinossi semplice, in cui un sessodipendente medico mancato ogni sera va in un ristorante diverso e fa finta di soffocare. E ogni sera c'è sempre qualcuno che lo salva. E molte di queste persone gli resteranno attaccate, inviandogli bigliettini d'auguri e spesso anche delle donazioni in denaro. In questo modo Victor Mancini, il protagonista, riesce a pagare le cure della madre. Sicuramente un altro autore, con questa sinossi, si sarebbe perso, banalizzando magari l'intera vicenda. Palahniuk invece non risparmia nessuno: dal suo protagonista fino alla società che lo circonda, che per potersi ripulire la coscienza deve aggrapparsi alle fandonie di un piccolo mentitore. In sostanza lo scrittore statunitense, con intelligenza, riesce a mettere in discussione una società e una serie di comportamenti che si fondano sulla finzione e sull'appagamento.
Non sarà Fight Club, ma certo Soffocare resta un buon romanzo comunque da leggere!

martedì 21 ottobre 2008

Il pesce, il sindaco e le monete

Non voglio farvi la recensione di un libro fantasy (o di qualsiasi altro genere) ispirato alle Cronache di Narnia, né voglio proporvi un mio racconto ispirato all'opera di C.S.Lewis, ma è semplicemente la naturale prosecuzione dei post sulla crisi e l'ambiente della settimana scorsa.
Innanzitutto il pesce: come e forse più delle altre risorse della Terra, il pesce sta iniziando a mostrare i suoi limiti di riproducibilità a fronte di un ritmo di consumo eccessivo e concentrato. In pratica il pesce sta diminuendo perché i pescatori del mondo stanno pescando a un ritmo più veloce rispetto a quello di cui hanno bisogno i pesci per riprodursi. La conseguenza prima e più evidente è in Europa, con le recenti proteste dei pescatori che si lamentano della concorrenza, che pretendono aiuti economici e che vogliono tutti pescare e tutti con gli stessi mezzi altamente competitivi. In testa alla protesta, ovviamente, i nostri: notizia sicuramente vecchia, di Luglio, ma le considerazioni restano purtroppo drammaticamente reali, perché nulla sembra essere cambiato.
Sempre di Luglio è la notizia dell'opposizione del sindaco di Gela al progetto di un impianto eolico, perché paesaggisticamente controproducente al turismo (o per meglio dire agli affari turistici e relativi introiti per l'erario comunale). Interessante come in un'Italia in cui la guerra al paesaggio, alle foreste e alle acque è stata fatta in nome del progresso e che ha portato molte vittime umane (causate da inondazioni e smottamenti che, con una maggiore cura del territorio sarebbero state evitate), un piccolo sindaco di un piccolo comune di una piccola regione, per quanto si sia coperto di molte iniziative meritorie, preferisca sacrificare l'ambiente e la possibilità di un reale sviluppo energetico del territorio in nome del turismo e non già della difesa del paesaggio.
Finché sarà questa l'idea di sviluppo dell'Italia, fondata come in molti altri paesi dell'Occidente sull'oro e sull'accumulazione della ricchezza, sarà difficile trovare uno sbocco serio. Probabilmente si arriverà a un prevedibile collasso del sistema economico, di questo attuale sistema economico, almeno, come in un certo senso sembra proporre Ugo Bardi in questo post dedicato all'oro dei nostri tempi. Se comunque ci soffermiamo ad esaminare l'articolo 1 della nostra costituzione:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro

allora probabilmente abbiamo quello che dovrebbe essere il vero valore del denaro: esso dovrebbe rappresentare non già una ricchezza da accumulare ma un modo per testimoniare il lavoro di una persona. Forse è utopia, ma se non ci autodistruggiamo prima con qualche guerra devastante, probabilmente solo il crollo dell'economia potrà salvarci.

P.S.: nel frattempo i nostri governi provano a salvare le banche con interventi che, generalmente, sarebbero sanzionati dall'Unione Europea. Leggere per farsi un'idea il recente intervento di Pietro Cambi.

lunedì 20 ottobre 2008

Tornare a casa

E dopo una giornata di viaggio, torno a casa. Dopo una nuova esperienza milanese, torno a casa.
Il viaggio è stato tranquillo: ho prima finito Urania 1539, i due racconti messi in appendice ad Apocalisse tascabile di Roshwald, quindi sono passato e ho finito La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati e, infine, ecco Fuoco nella polvere di Joe Lansdale, la cui lettura ho concluso a casa.
Tutto questo, in un certo senso, mi ha anche consentito di non riflettere tanto su questo piccolo fatto: da una parte avevo una gran voglia di andare via, tornare a casa; dall'altra non ne avevo alcuna intenzione...

domenica 19 ottobre 2008

Il treno

«Si sta dimostrando davvero molto utile», disse la Seconda Voce. «Come vacanza e ristoro. Ottimo per la convalescenza; e non solo per questa, perché per molti è la migliore introduzione alle Montagne. In certi casi, fa veri e propri miracoli. Ve ne mando sempre più, e di rado capita che debbano tornare».
«Già, proprio così», confermò la Prima Voce. «Credo che dovremo dare un nome alla regione. Lei, che cosa propone?».
«Il Facchino ha già risolto la questione tempo fa», rispose la Seconda Voce: «"Il treno per Niggle's Parish è in partenza". E' da un pezzo che lo annuncia. Niggle's Parish*. Ho mandato un messaggio a tutti e due, per informarli».
«E che han detto?»
«Si son messi entrambi a ridere. A ridere tanto che le Montagne ne achegiavvano».

*parish: parrocchia; to niggle: gingillarsi, perdere tempo.

(da «Foglia», di Niggle di J.R.R.Tolkien, all'interno di Albero e foglia, trad.Francesco Saba Sardi)

sabato 18 ottobre 2008

Quanto costa proteggere la salute dei nostri nipoti e pronipoti?

Per l'Italia costa troppo, è uno sforzo e una sfida che non vale il futuro delle prossime generazioni, troppo lontane. E' la stessa ottica che ha trasformato quei pochi contadini ribelli che si rifugiarono sulle montagne per non sottostare al governo centrale dei Savoia (governo centrale che all'inizio stava bene solo al Nord!) nelle moderne organizzazioni criminali dei nostri tempi, oggi impegnate sy fronti legali della finanza e della moda.
L'Europa, consapevole del pericolo che incombe sull'economia reale, trovi una sintesi su temi altrettanto importanti, come quello della tutela dell'ambiente, ma sicuramente meno emergenziali rispetto alla crisi finanziaria e al rischio di recessione.

Continuare a considerare, come fa Schifani e con lui tutto il mondo politico (non penso che, nonostante tutte le belle parole dell'opposizione in questo momento, se fossero stati al governo avrebbero avuto una posizione differente!), che l'attuale crisi finanziaria sia slegata dai problemi ambientali non solo è probabilmente sbagliato, ma rischia di acuire la crisi stessa, di posporre il problema a quando questo diverrà irreversibile (sempre che non lo sia già), almeno nell'ottica delle generazioni umane. In fondo la salute dei cittadini e la conservazione di quell'ambiente che è casa di tutti è subordinata ai soldi in tasca, alla ricerca di una impossibile ricchezza generalizzata, che per inciso esiste se non la si quantifica con il denaro e quindi con l'attuale sistema economico.
Alle parole di Schifani fa eco Brunetta:
E' una follia! L'Italia bene ha fatto a rallentare i processi decisionali anche perché sarebbero costati dieci miliardi di euro in più al 2020. Non ce lo possiamo permettere e non è giusto. Noi vogliamo un ambiente pulito. Vogliamo controlli di tipo ambientale che non uccidano però le nostre imprese e le nostre famiglie.

Peccato che senza controlli ambientali, le nostre famiglie le uccidiamo comunque, certo poco alla volta, ma le uccidiamo comunque, il tutto restando dell'idea che, finché i vivi stanno bene, saranno problemi di quelli che stanno nascendo ora o che dovranno ancora nascere.
E tutto questo perché l'Europa ha detto no alle richieste dell'Italia.

venerdì 17 ottobre 2008

Gomorra a Milano

Per la serie Gli Incontri con i protagonisti, ieri sera alle 18:00 allo Spazio Eventi della Mondadori di Piazza Duomo si è tenuto in incontro di presentazione sullo spettacolo teatrale Gomorra, che giunge a Milano dove verrà rappresentato fino al 9 Novembre al Teatro Leonardo. All'incontro, presentato da Antonio Calbi, hanno partecipato Mario Gelardi, regista e co-autore dello spettacolo insieme a Saviano, Gianni Barbacetto, giornalista, Ferdinando Bruni, direttore artistico di Teatridithalia e Sergio Escobar, giunto con alcuni minuti di ritardo, direttore del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa.
L'incontro è iniziato con l'assenza/presenza aleggiante di Roberto Saviano che, a causa dei recenti eventi che lo hanno spinto a inviare una lettera a Repubblica, ha deciso di non presentarsi all'incontro. In un certo senso al suo posto si è presentato Gianni Barbacetto e alla fin fine suoi e di Gelardi gli interventi più lunghi e appassionati, anche se interessanti sono anche state le idee messe nella discussione da Escobar e le testimonianze degli attori dello spettacolo.
In sintesi Gelardi racconta delle genesi dell'opera: iniziata quando ancora Saviano stava concludendo il testo del libro, viene costantemente revisionata per tenerla aggiornata e al passo con una realtà in costante evoluzione. In questo senso, a un certo punto, un appassionato Gelardi si scaglia contro certa critica per sottolineare le sue idee: non era sua intenzione quella di presnetare un prodotto artistico intriso di metafore e quant'altro, ma una rappresentazione quanto più fedele possibile della realtà. Egli, e con lui Saviano, voleva andare al cuore del problema, in maniera diretta e senza compromessi. Si accoda a Gelardi Escobar che esalta le qualità di denuncia e di istigazione alla discussione dell'opera teatrale nel suo complesso.
Degno di nota e accolto da una pioggia di applausi l'intervento di Barbacetto, sullo stesso tenore del suo articolo uscito nel blog di Franca Rame: omicidi in stile mafioso, arrivo della 'ndrangheta, della camorra, di cosa nostra in quel di Milano per gestire affari e politica, nomi e cognomi citati senza problemi (vedi anche La camorra torna a uccidere). Ciò che resta interessante e che durante l'intervento di Barbacetto balza subito agli occhi è come simili omicidi di mafia non sono mai presenti nelle cronache nazionali, quando invece stragi in Calabria, Sicilia, Campania, o stragi internazionali a loro ascrivibili, sono spesso presentate al pubblico, così come le corrispondenti azioni di polizia. Le indagini e gli arresti e gli omicidi mafiosi nel nord Italia e in particolare in Lombardia non vengono mai comunicati all'opinione pubblica. E pensare che ho passato, fino ad ora, poco più di sei mesi qui a Milano, e solo in un'occasione mi sono accorto di un omicidio di 'ndragheta in zona! Tra l'altro, per assurdo, le ultime notizie criminose sulle 'ndrine a Milano le ho apprese quest'estate, una volta rientrato a Cosenza, sulle pagine di CalabriaOra, che ha dedicato una serie di servizi alle attività criminali calabresi nel capoluogo lombardo (vedi, ad esempio, la morte di Carmelo Novella, o l'inchiesta su Buccinasco, nell'hinterland milanese, considerata la Platì del Nord).
La cosa più bella dell'incontro, oltre ai commenti sull'irrisolto problema della spazzatura a Napoli (solo perché si sono ripuliti i quartieri in, non vuol dire che il problema è stato risolto), sono stati, appunto, gli applausi a Barbacetto: personalmente mi sarei aspettato una fuga generale da parte degli spettatori, cosa che, invece, non è avvenuta.
Alla fine un bell'incontro, una discussione animata e interessante, conclusa con le testimonianze degli attori e poche e sintetiche domande da parte del pubblico.
Se potrò (cosa molto difficile), cercherò di andare a vedere lo spettacolo teatrale, dopo aver letto il libro e visto il film, e in ogni caso consiglio anche a voi una delle esperienze più multimediali in assoluto che si possono fare in questo momento: indipendentemente da quello che pensate di Saviano e del suo intervento a Matrix dell'altra sera, ciò che dice non è comunque meno giusto o meno vero, purtroppo.

Vedi anche: Solidarietà per Roberto Saviano