giovedì 29 aprile 2010
martedì 27 aprile 2010
Ipocrisie scolastiche
A volte le scuole propongono le riunioni per materia, ovvero riunioni dove tutti gli insegnanti di una stessa materia si riuniscono per discutere di varie cose (immagini libri di testo, programmi, metodi didattici). Succede che alcuni di questi insegnanti siano precari, oggi qui, domani non si sa (molto probabilmente a casa). Succede anche che siano estremamente importanti e di fatto obbligatorie, anche per gli insegnanti precari che di fatto non saranno presenti l'anno dopo (e chissà dove saranno).
Spero di scappare in tempo per andare alla Feltrinelli per l'incontro con Bressanini.
Spero di scappare in tempo per andare alla Feltrinelli per l'incontro con Bressanini.
lunedì 26 aprile 2010
Vietato essere in disaccordo
Questo video mi è stato segnalato da mia sorella. Può essere visto anche sul blog di Piero Ricca, che come vedrete è stato zittito da un tizio che, avvicinatosi alle spalle di Piero, gli ha sottratto il megafono.
A quanto pare, con mia sorella e una nostra amica, siamo giunti giusto poco dopo la partenza (fischiata) di Berlusconi. Abbiamo atteso, invece, l'uscita di Napolitano, la cui partenza è stata applaudita.
A quanto pare, con mia sorella e una nostra amica, siamo giunti giusto poco dopo la partenza (fischiata) di Berlusconi. Abbiamo atteso, invece, l'uscita di Napolitano, la cui partenza è stata applaudita.
domenica 25 aprile 2010
sabato 24 aprile 2010
Poverta'
A volte i titoli delle notizie che vengono date sui giornali mi fanno imbestialire. E' il caso di un titolo che oggi trovo su Repubblica: "Tragedia della poverta' a Genova. Muore a 12 anni, in casa tagliato il gas".
L'uso della parola "poverta'" spinge ad allontanare i problemi.... si sono poveri.... e quindi sono lontani, perche' noi siamo ricchi.... la poverta' e' vista come qualcosa che non ci appartiene, lontana nello spazio e nel tempo.
Quindi, questa notizia finisce tra la cronaca, si dimentica subito, a noi non accadra' mai:
venerdì 23 aprile 2010
Umori sportivi
I milanisti sono maleducati. Gli interisti signori. E' questa la sintesi di una persona (che conosco) che ha avuto a che fare, per lavoro, con alcuni dirigenti delle due squadre negli ultimi due giorni.
giovedì 22 aprile 2010
Fard
Il fard, anche detto blush (dall'inglese arrossire), è un cosmetico utilizzato per dare colore al viso, dando l'effetto di un aspetto più giovane.Il fard, dunque, è un trucco, che serve per nascondere difetti dovuti al passare del tempo, principalmente. D'altra parte un trucco del genere, al mondo, hanno provato a farlo in tanti, da Orwell con 1984, fino a Ende con Momo.
(da Wikipedia)
E proprio in Momo fanno la loro comparsa gli uomini grigi, strane entità che rubano il tempo agli umani, uniformando esigenze e stili di vita e di pensiero, tutti incentrati sul lavoro. Probabilmente Luis Briceno e David Alapont pensavano proprio al romanzo di Ende e ai suoi uomini grigi in Fard, corto animato francese, ambientato in un mondo particolare, simile al 1984 orwelliano; d'altra parte si pensa subito: questo è il destino del mondo se cadesse nelle mani degli uomini grigi!
In definitiva un cortometraggio bello, intelligente, inquietante, per certi versi attuale quanto la cultura dell'immagine (se possiamo chiamarla cultura)...
Video pubblicato su twitch, segnalato dal mio omonimo.
Buona visione
mercoledì 21 aprile 2010
martedì 20 aprile 2010
L'importante è farsi sentire
(estratto di una delle ultime telefonate fatte al bar dei miei genitori, giù a Cosenza:)
Mamma: Pronto?(1)
Io: Ma'...
Mamma. Ah! Gia'! Non posso parlare! Ciao!(2)
(quando hanno molti clienti, non c'è tempo per fare conversazione, così la discussione si riduce a questo semplice scambio di battute... l'importante è farsi sentire!)
Mamma: Pronto?(1)
Io: Ma'...
Mamma. Ah! Gia'! Non posso parlare! Ciao!(2)
(quando hanno molti clienti, non c'è tempo per fare conversazione, così la discussione si riduce a questo semplice scambio di battute... l'importante è farsi sentire!)
lunedì 19 aprile 2010
Il mondo che Jones creò
Non lasciatevi influenzare dal titolo, Il mondo che Jones creò: questo Jones non è un personaggio dai grandi poteri in grado di modificare il mondo a proprio piacimento, non è quello che interessa e interessava a Dick realizzare. Allo scrittore statunitense interessava scrivere sul rapporto tra l'uomo e la religione da un punto di vista differente, in particolare interessava scrivere un romanzo essenzialmente incentrato sulla religione.
Anticipatore se non addirittura da considerarsi vero fondatore, insieme a Ballard, dello steampunk, il sottogenere della fantascienza corrispondente al noir del giallo, Dick in questo romanzo racconta le vicende che coinvolgono Jones e Cussick. Costruito nella prima parte con una serie di flashback (addirittura due uno dentro l'altro!), racconta di come un uomo, nato e cresciuto con il potere di conoscere e vivere gli eventi con un anno di anticipo, cerca di dominare il suo pianeta, cogliendo come occasione l'arrivo di alcuni giganteschi esseri biologici provenienti dallo spazio profondo e chiamati fluttuanti. Il successo di Jones è legato da una parte al suo potere, dall'altro dalla società post guerra globale che si è venuta a creare un po' in tutto il mondo.
Anticipatore se non addirittura da considerarsi vero fondatore, insieme a Ballard, dello steampunk, il sottogenere della fantascienza corrispondente al noir del giallo, Dick in questo romanzo racconta le vicende che coinvolgono Jones e Cussick. Costruito nella prima parte con una serie di flashback (addirittura due uno dentro l'altro!), racconta di come un uomo, nato e cresciuto con il potere di conoscere e vivere gli eventi con un anno di anticipo, cerca di dominare il suo pianeta, cogliendo come occasione l'arrivo di alcuni giganteschi esseri biologici provenienti dallo spazio profondo e chiamati fluttuanti. Il successo di Jones è legato da una parte al suo potere, dall'altro dalla società post guerra globale che si è venuta a creare un po' in tutto il mondo.
domenica 18 aprile 2010
Unità di misura
Asterix: Non ci seguono più! E' ancora lontana Londinum?
Beltorax: No... ancora qualche piede e ci siamo. I romani misurano le distanze coi passi, noi coi piedi.
Obelix: Coi piedi?
Beltorax: Ci vogliono sei piedi per fare un passo.
Obelix: Sono Pazzi Questi Britanni!
(da Asterix e i Britanni, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)
Beltorax: No... ancora qualche piede e ci siamo. I romani misurano le distanze coi passi, noi coi piedi.
Obelix: Coi piedi?
Beltorax: Ci vogliono sei piedi per fare un passo.
Obelix: Sono Pazzi Questi Britanni!
(da Asterix e i Britanni, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)
sabato 17 aprile 2010
Antracite
Il più bel romanzo di Valerio Evangelisti. Soprattutto un romanzo inatteso, visto che il protagonista è Pantera, il palero e assassino che ha esordito in Metallo urlante con una vicenda tra l'horror e il gotico in una ambientazione western. Tra l'altro alcuni dei personaggi e delle situazioni presentate sia nell'esordio sia in Black flag sono citate anche in questo romanzo, che sembra concludersi con una morte gloriosa per il nostro eroe (almeno fino a che Evangelisti non lo tirerà di nuovo fuori dal cilindro), quello che però non ritorna sono i mostri e gli orrori, che sono appena accennati, fanno da semplice sfondo a quello che in altri termini è da definirsi un romanzo storico a tutti gli effetti, o con maggior precisione un western noir.
Evangelisti in Antracite, infatti, si concentra sugli Stati Uniti in crescita, con le ferrovie in grandissimo sviluppo, ambientando nel periodo subito successivo alla guerra civile, che ha visto la vittoria del Nord industrializzato contro il Sud agricolo. Da quella guerra uscì una nazione unita più di prima, ma nella quale le uguaglianze sociali promesse dai vincitori non diventavano dati di fatto per tutte le minoranze etniche che sostenevano la nazione con il loro lavoro e senza alcun effettivo riconoscimento. Il viaggio di Pantera, infatti, lo porterà a conoscere minatori, ferrovieri, immigrati, ma grazie al gioco del caso e ai doppi e tripli giochi politici della nazione nascente, entrerà anche in contatto con la corrotta classe politica del tempo, un gruppo di uomini che, per il loro tornaconto personale e per quello dei loro amici e più stretti collaboratori, sono disposti a vendere e far uccidere anche la stessa popolazione statunitense.
Così tra Molly Maguires (Evangelisti, nella bibliografia, suggerisce anche il sito Tamaqua per approfondimenti), una sorta di società segreta a difesa degli irlandesi (più un gruppo di vendicatori, che non un sindacato vero e proprio), sindacalisti e sindacati, come il Knights of Labor e le Cinque Stelle, il Partito dei Lavoratori, la comune di Las Vegas (dove finisce il romanzo), il colpo di stato di Hayes, Pantera diventa gli occhi del lettore, che trasportato dalla prosa di Evangelisti vede un mondo violentato e sempre più nero e grigio, dove le malattie dovute all'estrazione del carbone si diffondono dagli animali fino agli uomini, dove le condizioni dei lavoratori sono ogni giorno sempre più pesanti e intollerabili. Solo l'uso della forza può reprimere una rivolta, come spesso accade anche oggi in alcuni paesi civilizzati quando i cittadini hanno il coraggio di protestare contro le decisioni dei propri rappresentanti (che pensano, invece, di essere i loro governanti!).
Oggi la politica, per risparmiare vite, cerca di irretire e imbottire di assurdità la mente degli elettori, mentre al tempo di Pantera le lotte si facevano con le armi e lo spargimento del sangue, a meno che non ci sia in giro ancora qualcuno disposto a pensare con la propria testa.
Evangelisti in Antracite, infatti, si concentra sugli Stati Uniti in crescita, con le ferrovie in grandissimo sviluppo, ambientando nel periodo subito successivo alla guerra civile, che ha visto la vittoria del Nord industrializzato contro il Sud agricolo. Da quella guerra uscì una nazione unita più di prima, ma nella quale le uguaglianze sociali promesse dai vincitori non diventavano dati di fatto per tutte le minoranze etniche che sostenevano la nazione con il loro lavoro e senza alcun effettivo riconoscimento. Il viaggio di Pantera, infatti, lo porterà a conoscere minatori, ferrovieri, immigrati, ma grazie al gioco del caso e ai doppi e tripli giochi politici della nazione nascente, entrerà anche in contatto con la corrotta classe politica del tempo, un gruppo di uomini che, per il loro tornaconto personale e per quello dei loro amici e più stretti collaboratori, sono disposti a vendere e far uccidere anche la stessa popolazione statunitense.
Così tra Molly Maguires (Evangelisti, nella bibliografia, suggerisce anche il sito Tamaqua per approfondimenti), una sorta di società segreta a difesa degli irlandesi (più un gruppo di vendicatori, che non un sindacato vero e proprio), sindacalisti e sindacati, come il Knights of Labor e le Cinque Stelle, il Partito dei Lavoratori, la comune di Las Vegas (dove finisce il romanzo), il colpo di stato di Hayes, Pantera diventa gli occhi del lettore, che trasportato dalla prosa di Evangelisti vede un mondo violentato e sempre più nero e grigio, dove le malattie dovute all'estrazione del carbone si diffondono dagli animali fino agli uomini, dove le condizioni dei lavoratori sono ogni giorno sempre più pesanti e intollerabili. Solo l'uso della forza può reprimere una rivolta, come spesso accade anche oggi in alcuni paesi civilizzati quando i cittadini hanno il coraggio di protestare contro le decisioni dei propri rappresentanti (che pensano, invece, di essere i loro governanti!).
Oggi la politica, per risparmiare vite, cerca di irretire e imbottire di assurdità la mente degli elettori, mentre al tempo di Pantera le lotte si facevano con le armi e lo spargimento del sangue, a meno che non ci sia in giro ancora qualcuno disposto a pensare con la propria testa.
venerdì 16 aprile 2010
Non gioco più! Me ne vado!
(Caius Infarctus è uno dei partecipanti all'orgia organizzata dal governatore di Geneva -l'odierna Ginevra- Diplodocus, le cui regole potete leggere su Giochi di società. A causa di Diplodocus il suo pezzetto di pane cade nel formaggio fuso. Al che, dopo aver dato una preziosa informazione, il nostro si lamento in tal modo:)
Caius: Voglio i colpi di bastone. Se non mi date le bastonate che mi spettano, non sto più al gioco!
(da Asterix e gli Elvezi, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)
Caius: Voglio i colpi di bastone. Se non mi date le bastonate che mi spettano, non sto più al gioco!
(da Asterix e gli Elvezi, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)
Interazioni a ComunicareFisica 2010
Piccolo script per presentare live i contributi dei blog scientifici, durante l'ultimo giorno di conferenza, dedicato alla tavola rotonda dei blogger alle 11:30.
Se volete lasciate un commento. Tra poco, per i segugi di sciback, lascerò un messaggio di interazione con noi durante la discussione.
Vi segnalo anche altri contributi: articolo di Aldo Domenico Ficara proprio sulla conferenza che oggi si conclude, quindi un contributo di Aldo Piombino, Claudio Pasqua, il grandissimo Popinga, la mitica Annarita Ruberto. Segnalo poi la... segnalazione di Barabba alle ultime biografie essenziali di Peppe.
Chi non ho citato, non si deve preoccupare, perché presto realizzerò un articolo apposito, una sorta di Carnevale di ComunicareFisica su SciBack.
Se volete lasciate un commento. Tra poco, per i segugi di sciback, lascerò un messaggio di interazione con noi durante la discussione.
Vi segnalo anche altri contributi: articolo di Aldo Domenico Ficara proprio sulla conferenza che oggi si conclude, quindi un contributo di Aldo Piombino, Claudio Pasqua, il grandissimo Popinga, la mitica Annarita Ruberto. Segnalo poi la... segnalazione di Barabba alle ultime biografie essenziali di Peppe.
Chi non ho citato, non si deve preoccupare, perché presto realizzerò un articolo apposito, una sorta di Carnevale di ComunicareFisica su SciBack.
mercoledì 14 aprile 2010
Un economista controcorrente
Jeff Rubin è un economista canadese; uno dei pochi che cerca di leggere i segnali che il nostro sistema economico ci manda senza pregiudizi, arrivando così a delle conclusioni che raramente un economista è pronto ad accettare.
Ha fatto clamore la sua affermazione che nel giro di un paio di anni il prezzo del petrolio potrebbe arrivare ad avere 3 cifre, raggiungendo i 225$ a barile nel 2012. La sua affermazione è accompagnata da importanti conseguenze, prima di tutto gli effetti di questo sui trasporti con la conseguente trasformazione del commercio da transoceanico a regionale (la fine della globalizzazione!). Il prezzo del carburante, con l'aumento del costo del petrolio, raggiungerebbe valori così elevati da non consentire più il commercio come lo conosciamo oggi, con container che vengono spediti dalla Cina all'Europa fino agli USA.
Le sue premesse sono molto semplici: ogni cosa che noi facciamo, acquistiamo o mangiamo è intimamente legata al petrolio e così come il suo prezzo aumenta, allo stesso modo aumenta il prezzo per estrarre, lavorare, produrre, impacchettare e spedire i beni che consumiamo.
Lui è uno dei pochi che ha legato la crisi scoppiata negli USA l'anno scorso al rapido aumento del petrolio che raggiunse i 150$ nel Luglio del 2008, giusto prima che la "crisi" scoppiasse. Mentre gli altri si affannavano a parlare di "speculazione" (come d'altronde stanno facendo anche ai giorni nostri) lui ci spiega come fu proprio il prezzo del petrolio che portò ad un aumento dei tassi di interesse e dell'inflazione, innescando la crisi dei mutui, che in una reazione a catena ha portato alla crisi del mercato globale.
Le cose che dice sono ragionevoli e dette e stradette in tanti blog che si occupano di cosa succede intorno a noi; sentirselo dire da un importante economista però fa la sua impressione... chissà cosa succederebbe se i politici cominciassero ad ascoltarlo...
Probabilmente il picco di produzione del petrolio è già dietro di noi ed il prezzo del petrolio ha ricominciato la sua risalita; come dice Jeff Rubin "appena l'economia riprenderà a crescere il prezzo del petrolio tornerà a salire" e questo porterà ad una nuova crisi.
Quindi una cosa è certa, quello che succederà nei prossimi anni non potrà non essere che "traumatico": il peggio deve ancora venire (per quanto sembra che stasera sulla tv pubblica si stia discutendo se la crisi esista davvero... c'è ancora chi è convinto che le cose non esistano se non se ne parla... o che i problemi si superino solo facendo gli ottimisti...).
Vi lascio con questo intervento di Jeff Rubin (32 minuti di intervento seguito da alcune domande):
martedì 13 aprile 2010
In attesa dell'esordio...
Qualcuno avrà sicuramente seguito twitter(1) e gli aggiornamenti live(2) di ieri (e di questa mattina): in ogni caso il primo giorno di conferenza è stato piuttosto interessante, anche se la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un mondo complesso, fatto di compartimenti stagni, che stenta a dialogare, che ha solo (o ha voglia di ritagliarsi solo) questo momento per scambiarsi delle idee.
Arriveranno progetti, idee, proposte da fare e portare avanti grazie a questa esperienza? Ho come l'impressione che ben poco si possa muovere, tutti arroccati come sono sulle loro posizioni, come se fossero le migliori. Mi sa che dovrò accontentarmi del Master in e-learning...
Vorrei però porre enfasi su alcune presentazioni del pomeriggio che sono sembrate particolarmente interessanti: quelle di Manuela Cirilli e Marisa Michelini, ma anche quella di Romeo Bassoli, sulla quale mi limito a dire che è stata vittima del cambio all'ultimo minuto del programma. Personalmente avrei iniziato al sessione pomeridiana con il suo intervento, che si è rivelato estremamente interessante, piuttosto che con quello di Elisabetta Durante, raccontato più con una nota di pessimismo che con vero spirito propositivo. Altre considerazioni sparse, più che altro a caldo, le trovate su SciBack, mentre qui al massimo qualche considerazione a freddo che poi, spero, potranno finire su un post più organico lì dove compete loro. In questa sede, l'unica cosa che mi resta da scrivere è, umilmente:
Ah! Interessante come nel giorno espressamente dedicato agli insegnanti, non sia stato organizzato alcun evento collaterale...
(1) Science Backstage e Gianluigi
(2) Aggiungerei anche il tumblr
Arriveranno progetti, idee, proposte da fare e portare avanti grazie a questa esperienza? Ho come l'impressione che ben poco si possa muovere, tutti arroccati come sono sulle loro posizioni, come se fossero le migliori. Mi sa che dovrò accontentarmi del Master in e-learning...
Vorrei però porre enfasi su alcune presentazioni del pomeriggio che sono sembrate particolarmente interessanti: quelle di Manuela Cirilli e Marisa Michelini, ma anche quella di Romeo Bassoli, sulla quale mi limito a dire che è stata vittima del cambio all'ultimo minuto del programma. Personalmente avrei iniziato al sessione pomeridiana con il suo intervento, che si è rivelato estremamente interessante, piuttosto che con quello di Elisabetta Durante, raccontato più con una nota di pessimismo che con vero spirito propositivo. Altre considerazioni sparse, più che altro a caldo, le trovate su SciBack, mentre qui al massimo qualche considerazione a freddo che poi, spero, potranno finire su un post più organico lì dove compete loro. In questa sede, l'unica cosa che mi resta da scrivere è, umilmente:
Hulk spacca!P.S.: oggi avrò l'onore di essere protagonista della sessione IBlog insieme ad Annarita. Peccato non poter fare un video post live.
Ah! Interessante come nel giorno espressamente dedicato agli insegnanti, non sia stato organizzato alcun evento collaterale...
(1) Science Backstage e Gianluigi
(2) Aggiungerei anche il tumblr
lunedì 12 aprile 2010
La teoria del tutto
(inizia ComunicareFisica, e io sono lì; seguendo il link potrete avere qualche aggiornamento sull'evento, oppure dare un'occhiata ai vari siti su twitter (Science Backstage, Gianluigi), google buzz (Science Backstage, Gianluigi Filippelli), posterous (ulaulaman) o magari iscrivervi al gruppo; per ora beccatevi questa citazione...)
Oh sì, gli scienziati avranno campo di azione per qualche tempo. Ma la maggior parte dei fisici con i quali ho parlato recentemente, hanno manifestato il sospetto che il campo d'azione della scienza non sia illimitato. Pensano che le varie leggi della natura e i fenomeni che si possono scoprire siano di numero limitato, in quanto in definitiva farebbero capo ad un'unica teoria, e oggi non siamo molto lontani dall'aver scoperto questa teoria. Non si tratta di un postulato che possa essere senz'altro accettato senza discutere, ma sembra molto accettabile. In ogni caso non possiamo essere tutti scienziati.(oggi per noi questa teoria del tutto è la teoria delle stringhe, ma non è il caso né la sede di parlarne...)
(Rossman in Quoziente 1000 di Poul Anderson)
domenica 11 aprile 2010
Ministero
Francisco Solano Lopez ritorna, dopo L'eternauta con Oesterheld, alla fantascienza di denuncia questa volta affiancato ai testi da Ricardo Barreiro.
Un gruppo di esseri umani (gli ultimi sulla Terra?) sono rinchiusi in un grandissimo grattacielo, il Ministero del titolo della historieta, suddivisi in livelli. Ogni livello è accessibile solo in base ad alcuni permessi dovuti alla propria posizione di casta, mentre l'intera struttura serve per la sopravvivenza della casta superiore, degli eletti, di coloro che comandano l'intera struttura sopravvivendo in maniera parassitaria al resto degli abitanti.
Eppure c'è un movimento di rivolta che cova nei piani inferiori, un movimento che esplode e trova le sue motivazioni nell'ultima spedizione della polizia segreta, una sorta di SS naziste nelle quali i due autori inseriscono anche una critica evidente agli Stati Uniti e alle loro politiche così vicine a quelle naziste sul controllo e la repressione, che recluta a forza un gruppo di giovani donne che dovranno fornire nuova linfa vitale agli eletti attraverso macchine che estraggono una sorta di elisir di giovinezza alcune, e sollazzi e piaceri sessuali altre.
In questo modo una società estremamente maschilista, quella degli eletti, è in grado di sopravvivere senza la necessità di avere troppe donne nel gruppo, mentre le classi inferiori vengono mantenute all'oscuro, in una serrata competizione tra loro per ottenere una agognata e impossibile promozione, sacrificate per il bene dei pochi e nutrite con le loro stesse carcasse. Sarebbe semplice chiedervi se vi ricorda qualcosa, certo l'ultima pagina, che dopo la vittoria dei rivoltosi e la loro uscita dal Ministero riporta il lettore nel mondo dei nostri giorni, chiarisce in maniera drammatica la vicinanza della vicenda di fantapolitica con la storia moderna dell'Argentina.
Un gruppo di esseri umani (gli ultimi sulla Terra?) sono rinchiusi in un grandissimo grattacielo, il Ministero del titolo della historieta, suddivisi in livelli. Ogni livello è accessibile solo in base ad alcuni permessi dovuti alla propria posizione di casta, mentre l'intera struttura serve per la sopravvivenza della casta superiore, degli eletti, di coloro che comandano l'intera struttura sopravvivendo in maniera parassitaria al resto degli abitanti.
Eppure c'è un movimento di rivolta che cova nei piani inferiori, un movimento che esplode e trova le sue motivazioni nell'ultima spedizione della polizia segreta, una sorta di SS naziste nelle quali i due autori inseriscono anche una critica evidente agli Stati Uniti e alle loro politiche così vicine a quelle naziste sul controllo e la repressione, che recluta a forza un gruppo di giovani donne che dovranno fornire nuova linfa vitale agli eletti attraverso macchine che estraggono una sorta di elisir di giovinezza alcune, e sollazzi e piaceri sessuali altre.
In questo modo una società estremamente maschilista, quella degli eletti, è in grado di sopravvivere senza la necessità di avere troppe donne nel gruppo, mentre le classi inferiori vengono mantenute all'oscuro, in una serrata competizione tra loro per ottenere una agognata e impossibile promozione, sacrificate per il bene dei pochi e nutrite con le loro stesse carcasse. Sarebbe semplice chiedervi se vi ricorda qualcosa, certo l'ultima pagina, che dopo la vittoria dei rivoltosi e la loro uscita dal Ministero riporta il lettore nel mondo dei nostri giorni, chiarisce in maniera drammatica la vicinanza della vicenda di fantapolitica con la storia moderna dell'Argentina.
sabato 10 aprile 2010
L'uomo al balcone
Vicenda scabrosa, quella de L'uomo al balcone, romanzo poliziesco della coppia Sjowall-Wahloo, i coniugi svedesi che idearono Martin Beck e la sua squadra.
Come tutti i romanzi della serie, anche questo presenta elementi di realismo e aderenza alla realtà svedese decisamente fedeli. Non è un caso, in effetti, che proprio nella telefonata di apertura alla polizia si trovino i semi della risoluzione del caso e che sono dopo settimane di dura indagine sul campo e di accerchiamento dei parchi si riesca a catturare l'assassino, questa volta assolutamente per caso.
La casualità che rientra generalmente nelle indagini di polizia è il primo elemento di forte realismo della vicenda, cui vanno aggiunte le vicende reali di politica e attualità svedesi che entrano nel romanzo e lo ispirano, come sempre avviene. Questo lascia spazio alle critiche sociali dei due autori, critiche sul modo in cui la politica, negli ultimi anni, aveva gestito il corpo di polizia, di fatto militarizzandolo e spingendo la popolazione ad avere più timore che rispetto verso i poliziotti.
Come tutti i romanzi della serie, anche questo presenta elementi di realismo e aderenza alla realtà svedese decisamente fedeli. Non è un caso, in effetti, che proprio nella telefonata di apertura alla polizia si trovino i semi della risoluzione del caso e che sono dopo settimane di dura indagine sul campo e di accerchiamento dei parchi si riesca a catturare l'assassino, questa volta assolutamente per caso.
La casualità che rientra generalmente nelle indagini di polizia è il primo elemento di forte realismo della vicenda, cui vanno aggiunte le vicende reali di politica e attualità svedesi che entrano nel romanzo e lo ispirano, come sempre avviene. Questo lascia spazio alle critiche sociali dei due autori, critiche sul modo in cui la politica, negli ultimi anni, aveva gestito il corpo di polizia, di fatto militarizzandolo e spingendo la popolazione ad avere più timore che rispetto verso i poliziotti.
venerdì 9 aprile 2010
L'albero dei microchip
Un bambino, affetto da handicap cognitivi, viene preso in giro dai suoi compagni di classe, gli unici amici che ha. Questi, preparando il campo dove andranno a giocare a calcio, scoprono un deposito abusivo di rifiuti elettronici e hanno la bella idea di appendere alcuni di essi ai rami degli alberi in modo da spingere il loro amico ad andare ad innaffiare il campo ogni giorno, così che gli alberi possano fornire i frutti elettronici delle cure del ragazzo.
Da qui il titolo del romanzo, L'albero dei microchip, scritto a quattro mani da Francesco Abate e Massimo Carlotto. La vicenda si svolge in parallelo in Italia, tra Piemonte, Lombardia, Liguria, e Liberia. E' fatto abbastanza noto, infatti, che le organizzazioni criminali, grazie a società di smaltimento di rifiuti speciali fittizie e all'appoggio di faccendieri senza scrupoli più interessati ai soldi, alle ville e al lusso che al rispetto e alla conoscenza delle leggi, smaltiscono i rifiuti speciali, in particolare quelli elettronici, prevalentemente all'estero, in nazioni come la Liberia, dove vengono a contatto con donne e bambini, che maneggiano giornalmente a mani nude componenti elettroniche che andrebbero smaltiti ed eventualmente bruciati con appositi impianti.
Aumento delle emissioni inquinanti di quei paesi, danni alla salute per le fasce più deboli della popolazione sono solo alcuni dei danni causati dallo smaltimento illegale. Smaltimento da cui non è esente nemmeno la nostra nazione. Tra le discariche abusive meridionali e gli ampi spazi pianeggianti del settentrione, in caso di uno smaltimento improvviso, di zone dove seppellire abusivamente i rifiuti se ne trovano in ogni dove. E' una realtà devastante, dunque, dove i criminali e i faccendieri, più interessati al denaro, si diceva, non si chiedono del perché certe leggi e procedure sono state emendate, ma le ritengono un ostacolo all'unica lor attività: guadagnare denaro oltre ogni limite e a qualunque costo.
E a qualunque costo va anche risolta l'indagine, bisogna incastrare il faccendiere di turno, anche a costo di mettere nei guai un onesto funzionario della Guardia di Finanza (una delle cose assurde di questa Italia: un'indagine ambientale affidata al corpo che dovrebbe invece fare indagini in campo fiscale!) o di coinvolgere un ufficiale dell'ONU giunto in Italia per collaborare con le nostre forze dell'ordine.
Alla fine quello che si otterrà sarà solo la morte di quell'unico faccendiere, da anni nel mirino della Finanza, ma che è solo la punta dell'iceberg dell'organizzazione criminale, già pronta a sostituire la piccola pedina appena eliminata.
Un bel romanzo, terribile anche perché descrive uno dei tanti tasselli di questa Italia che chiede di cambiare ma che, per convenienza, non ha alcuna intenzione di farlo...
Da qui il titolo del romanzo, L'albero dei microchip, scritto a quattro mani da Francesco Abate e Massimo Carlotto. La vicenda si svolge in parallelo in Italia, tra Piemonte, Lombardia, Liguria, e Liberia. E' fatto abbastanza noto, infatti, che le organizzazioni criminali, grazie a società di smaltimento di rifiuti speciali fittizie e all'appoggio di faccendieri senza scrupoli più interessati ai soldi, alle ville e al lusso che al rispetto e alla conoscenza delle leggi, smaltiscono i rifiuti speciali, in particolare quelli elettronici, prevalentemente all'estero, in nazioni come la Liberia, dove vengono a contatto con donne e bambini, che maneggiano giornalmente a mani nude componenti elettroniche che andrebbero smaltiti ed eventualmente bruciati con appositi impianti.
Aumento delle emissioni inquinanti di quei paesi, danni alla salute per le fasce più deboli della popolazione sono solo alcuni dei danni causati dallo smaltimento illegale. Smaltimento da cui non è esente nemmeno la nostra nazione. Tra le discariche abusive meridionali e gli ampi spazi pianeggianti del settentrione, in caso di uno smaltimento improvviso, di zone dove seppellire abusivamente i rifiuti se ne trovano in ogni dove. E' una realtà devastante, dunque, dove i criminali e i faccendieri, più interessati al denaro, si diceva, non si chiedono del perché certe leggi e procedure sono state emendate, ma le ritengono un ostacolo all'unica lor attività: guadagnare denaro oltre ogni limite e a qualunque costo.
E a qualunque costo va anche risolta l'indagine, bisogna incastrare il faccendiere di turno, anche a costo di mettere nei guai un onesto funzionario della Guardia di Finanza (una delle cose assurde di questa Italia: un'indagine ambientale affidata al corpo che dovrebbe invece fare indagini in campo fiscale!) o di coinvolgere un ufficiale dell'ONU giunto in Italia per collaborare con le nostre forze dell'ordine.
Alla fine quello che si otterrà sarà solo la morte di quell'unico faccendiere, da anni nel mirino della Finanza, ma che è solo la punta dell'iceberg dell'organizzazione criminale, già pronta a sostituire la piccola pedina appena eliminata.
Un bel romanzo, terribile anche perché descrive uno dei tanti tasselli di questa Italia che chiede di cambiare ma che, per convenienza, non ha alcuna intenzione di farlo...
giovedì 8 aprile 2010
Quoziente 1000
Cosa succederebbe se all'improvviso ogni essere vivente, dagli animali agli uomini, acquisisse un quoziente intellettivo superiore? O per meglio dire un miglioramento delle proprie facoltà intellettive? La domanda se la pone Poul Anderson in Quoziente 1000 (che però in originale si chiama Brian Wave), romanzo differente rispetto a Hanno distrutto la Terra, epopea spaziale obiettivamente un po' monca.
Questo sembra essere una sorta di prequel alla nascita della super razza umana che ha ideato la Time Patrol nella omonima serie di racconti: in questo caso la Terra sembra uscire da una sorta di campo di inibizione, che ha costretto gli uomini a evolvere con delle facoltà intellettive inferiori alle proprie possibilità. Uscita fuori dall'influenza di questo campo, tutti gli abitanti del pianeta hanno sviluppato completamente le proprie facoltà e con un ritmo abbastanza elevato, tanto che le situazioni di disordine e di follia sono state per molto tempo all'ordine del giorno.
Questo sembra essere una sorta di prequel alla nascita della super razza umana che ha ideato la Time Patrol nella omonima serie di racconti: in questo caso la Terra sembra uscire da una sorta di campo di inibizione, che ha costretto gli uomini a evolvere con delle facoltà intellettive inferiori alle proprie possibilità. Uscita fuori dall'influenza di questo campo, tutti gli abitanti del pianeta hanno sviluppato completamente le proprie facoltà e con un ritmo abbastanza elevato, tanto che le situazioni di disordine e di follia sono state per molto tempo all'ordine del giorno.
mercoledì 7 aprile 2010
Con la morte nel cuore
Il Camilleri milanese, anzi quertoggiarese! E chi è questo genio del nord? (anche se genio mi sembra una parola grossa, anche accostata al pur bravissimo Camilleri). Ma ovviamente Gianni Biondillo.
Forse così ovvio non è, l'accostamento, però ne La morte nel cuore Biondillo si dimostra un bravissimo autore, con uno stile e un modo di presentare i personaggi che si avvicina molto a quello di Camilleri.
I personaggi principali sono Ferraro e Lanza, ispettori della polizia di Quarto Oggiaro, quartiere nella periferia di Milano. Un quartiere che ho visitato andando con mia sorella a trovare una nostra amica. Quartiere che ricorda la nostra Via Popilia, per molti versi e senza offesa né per un quartiere né per l'altro (in fondo sento Via Popilia molto più casa di qualunque altra casa vera abbia mai avuto fino ad ora).
Forse così ovvio non è, l'accostamento, però ne La morte nel cuore Biondillo si dimostra un bravissimo autore, con uno stile e un modo di presentare i personaggi che si avvicina molto a quello di Camilleri.
I personaggi principali sono Ferraro e Lanza, ispettori della polizia di Quarto Oggiaro, quartiere nella periferia di Milano. Un quartiere che ho visitato andando con mia sorella a trovare una nostra amica. Quartiere che ricorda la nostra Via Popilia, per molti versi e senza offesa né per un quartiere né per l'altro (in fondo sento Via Popilia molto più casa di qualunque altra casa vera abbia mai avuto fino ad ora).
martedì 6 aprile 2010
Assassini nella giungla
Iniziamo con alcune informazioni storiche. Tarzan: The Lost Adventure è stato per anni un testo incompiuto di Edgar Burroughs. Iniziata nel 1946, venne successivamente completata da Joe Lansdale e pubblicata, prima in volumetti e poi raccolta in un unico volume, dalla Dark Horse. Secondo una cronologia ufficiale, questa è la 26.ma avventura dell'avventuriero della giungla, dopo le 24 scritte completamente da Burroughs e il 25.mo romanzo scritto, con autorizzazione, da Fritz Lieber.
sabato 3 aprile 2010
Multiblogger
ma quanti cavoli di blog hai?Si chiede, giustamente, Peppe. In effetti ne ho due, questo e SciBack, però scrivo anche su Stipaturi, che però dovrebbe essere un blog multi-utente, o come si dice oggi un corporative blog. Peccato che alla fin fine sono l'unico che scrive lì sopra.
A tutto questo dobbiamo aggiungere anche la collaborazione con Lo Spazio Bianco e, ovviamente, i Carnevali, di cui l'ultima, la 5.a edizione, è ospitata dalla mitica Annarita Ruberto.
Sotto il logo del suo Carnevale: Buon divertimento! Ci risentiamo al ritorno dalle vacanze pasqualizie!
venerdì 2 aprile 2010
Pagare lo Scotto!
In effetti non è tanto (o solo) pagare lo scotto delle proprie azioni, ma anche pagare proprio lo Scotto, nel senso del Pino Scotto metallaro nazionale che nella sua ultima fatica ha collaborato con Caparezza in un pezzo tipicamente italiano, Gli arbitri ti picchiano.
Il video, segnalato da Musica Metal, è girato in uno studio fotografico e poco ha a che fare con il calcio, a parte l'inizio, e sembra una critica, anche nel testo in ogni caso, alla nostra cultura in generale (come un po' tutta la filosofia dello Scotto - sempre da pagare - e del Caparezza). I due personaggi, i due protagonisti, Scotto e Caparezza, sono complementari e si completano a vicenda e la canzone ricalca quella fusione tra rap, hip-hop e metal tipica dei Linkin Park, ma anche del nostro Caparezza.
Prima di lasciarvi al video, l'invito è condividerlo, diffonderlo, anche senza citare necessariamente la fonte: in fondo anche questo è uno scotto da pagare!
Il video, segnalato da Musica Metal, è girato in uno studio fotografico e poco ha a che fare con il calcio, a parte l'inizio, e sembra una critica, anche nel testo in ogni caso, alla nostra cultura in generale (come un po' tutta la filosofia dello Scotto - sempre da pagare - e del Caparezza). I due personaggi, i due protagonisti, Scotto e Caparezza, sono complementari e si completano a vicenda e la canzone ricalca quella fusione tra rap, hip-hop e metal tipica dei Linkin Park, ma anche del nostro Caparezza.
Prima di lasciarvi al video, l'invito è condividerlo, diffonderlo, anche senza citare necessariamente la fonte: in fondo anche questo è uno scotto da pagare!