sabato 31 agosto 2013
L'enigma di Mu
A voi l'enigma, provetti risolutori!
martedì 27 agosto 2013
Ad alta voce
Questa è la storia di una bimba di 4 anni, di sua mamma e di suo fratello che hanno perso il capofamiglia, perché ammazzato dalla mafia. E' la storia di una realtà che sembra ormai lontana ma che purtroppo ci appartiene ancora, vive ancora nelle nostre città, nei nostri paesi.
Un consiglio: procuratevi un fazzolettino mentre leggete questo libro, perchè usciranno delle lacrime di tristezza, di gioia, ma anche di rabbia e amarezza.
lunedì 26 agosto 2013
Siren Oceanus
The mermaid and siren are oft-confused and argued over as to distinguishing feature or attribute is more appropriate to their respective name. What is interesting of these ideas and descriptions, despite having been scribed in the guise of fiction and fairy tale, are that they denote an accurate account of some evolutionary aspects regarding the species. The Siren was once described as a bird in ancient folklore. It only later became a woman of the water, unfortunately, the key point of its change is missed in the general disbelief in the species as a whole. There was, at some point in the past, a scientific need to have made specifit distinctions between the water-human and the bird-human animals. Wheter it was a mistake in classification, or the siren evolved into an aquatic mammal is not well understood. However, it is evident that any distinction made now would not match what the common folklore would opine as to thei characteristics.(from The Resurrectionist: The Lost Work of Dr. Spencer Black by E.B. Hudspeth via exhibitionsinternational.org)
I will begin with the homogeneous nature of them as a species differing only as dogs may differ in breed- albeit, significant differences indeed.
The mermaid (the female of the species siren oceanus), despite its popularity, was perhaps less common and certainly more elusive than the siren. It would been able to breathe underwater without having need to surface. I speculate the possibility of several variants of the species that exhibit more mammalian traits and therefore require the occasional breath as do the dolphin or whale. The task of discovering any of the animals intact by means of good fortune alone are nearly impossible.
Read also Myth and Error in the Rise of Natural History by S. E. Longwell, Siren-Mermaid by Wilfred P. Mustard, Mythical Monsters by D. S. Lamb
domenica 25 agosto 2013
Emozione
Signori: Anna Oxa
venerdì 23 agosto 2013
Neutrini: tra Pontecorvo e Majorana
Il neutrino è una delle particelle più sfuggenti in tutto lo zoo delle particelle, elementari e non, a noi note. Le ragioni sono semplici: innanzitutto il neutrino è una particella senza carica elettrica e quindi impossibile da rilevare con esperimenti elettromagnetici, costringendo così i fisici a dover ideare degli esperimenti indiretti per rilevarli; inoltre il neutrino interagisce solo attraverso la forza debole. D'altra parte il neutrino, all'interno del Modello Standard, è anche considerato senza massa, mentre da un punto di vista sperimentale è stato scoperto che esso è dotato di questa qualità, di cui all'inizio del 2000 l'esperimento Mainz e Troitsk ha determinato un limite massimo intorno ai 2.2 eV, ovvero circa 4 milioni di volte più leggero di un elettrone! L'idea di massa del neutrino è dovuta a Bruno Pontecorvo, che introdusse nel 1957 la così detta oscillazione del neutrino(1, 2): il modello prevede l'esistenza di tre neutrini di base che combinandosi tra loro danno vita ai neutrini leptonici usualmente osservati negli esperimenti. I dettagli matematici vennero successivamente sviluppati nel 1962 da Ziro Maki, Masami Nakagawa e Shoichi Sakata(3):
mercoledì 21 agosto 2013
DC Nation: Wonder Woman
martedì 20 agosto 2013
Calcoli
(via Corrierino e Giornalino)
Condizione di equilibrio di una leva \[b_1 \cdot F_1 = b_2 \cdot F_2\] dove $b_1$, $b_2$ sono i due bracci, $F_1$, $F_2$ le forze applicate alle estremità dei due bracci.
Se la condizione non è di equilibrio, allora deve succedere qualcosa che rende dinamico il sistema...
lunedì 19 agosto 2013
Diario di un artista
Non ultimo poi, l'altro tema del romanzo, la domanda che aleggia su tutte le pagine: dove può arrivare il talento di una persona spinta agli estremi limiti dello stress? E può esserci l'arte senza la malattia mentale?
domenica 18 agosto 2013
Bruce Sterling about augmented reality
Augmented reality (AR) is a live, direct or indirect, view of a physical, real-world environment whose elements are augmented (or supplemented) by computer-generated sensory input such as sound, video, graphics or GPS data. It is related to a more general concept called mediated reality, in which a view of reality is modified (possibly even diminished rather than augmented) by a computer. As a result, the technology functions by enhancing one’s current perception of reality. By contrast, virtual reality replaces the real world with a simulated one. Augmentation is conventionally in real-time and in semantic context with environmental elements, such as sports scores on TV during a match. With the help of advanced AR technology (e.g. adding computer vision and object recognition) the information about the surrounding real world of the user becomes interactive and digitally manipulable. Artificial information about the environment and its objects can be overlaid on the real world
Il trono del re
La Reggia di Caserta nasce per volere di Carlo di Borbone nel 1750 e il suo progetto venne affidato a Luigi Vanvitelli, che inizio' la costruzione nel 1752. L'idea era quella di creare una sorta di Versailles italiana, ottenendo alla fine un edificio imponente con un parco immenso. La bellezza nella visita della Reggia sta infatti nell'imponenza della villa e delle statue presenti, ma anche dalla bellezza delle stanze e degli affreschi e dei quadri: nessuna delle decorazioni sono lascuate al caso. Ci sono poi una serie di modellini di tipo tecnico-scientifico che mi hanno reso la visita ancora piu' divertente.
Inoltre la visita al parco ha portato la non trascurabile soddisfazione di arrivare in bici (noleggiabili all'interno della Reggia) fino alle cascate conclusive del parco.
La visita e' stata completata dalla visita alla collezione di quadri prima di ripartire verso Napoli.
sabato 17 agosto 2013
Ritratti: Cesarea Tinaiero
2 novembre 1975:Verso la metà degli anni Settanta del XX secolo un gruppo di giovani poeti latinoamericani guidati da Arturo Belano e Ulises Lima, iniziano a sviluppare un movimento poetico d'avanguardia che si autodetermina come realismo viscerale, trovando ispirazione da un movimento poetico non dissimile fondato negli anni Venti del XX secolo dalla poetessa Cesarea Tinaiero attorno alla rivista Caborca, della quale è uscito un unico numero, il primo.
Sono stato cordialmente invitato a far parte del realismo viscerale. Naturalmente, ho accettato. Non c'è stata cerimonia di iniziazione. Meglio così.
(dal diario di Juan Garcìa Madero, poeta)
Cesarea, nata a Città del Messico e diplomata in stenografia, era la segretaria personale del generale Diego Carvajal e quindi unica donna ammessa nell'edificio dell'esercito. Furono certamente la protezione e il mecenatismo di Carvajal, amico degli stridentisti ma con ben scarse conoscenze di letteratura, nonostante la passione verso questa forma d'arte in particolare, che le permisero di mettere in piedi un gruppo di poeti d'avanguardia e raccoglierli intorno a Caborca e al realismo viscerale.
In effetti questa prima versione del realismo viscerale è da considerarsi una sorta di variazione sullo stridentismo, che vedeva in Manuel il suo motore principale: fu infatti lui a proporre la protezione di Carvajal. E così intorno all'ufficio di Carvajal, piccolo di statura e magrolino, un "rivoluzionario vero", secondo Salvatierra, morto per proteggere la sua amante dagli assassini mandati per ucciderlo nella casa chiusa dove si trovava, nacque il gruppo degli stridentisti, che critici successivi identificò come realvisceralisti dopo l'ingresso di Cesarea. Del gruppo faceva parte anche Encarnaciòn Guzmán, amica di Cesarea, ma ritenuta come poetessa non all'altezza non solo di Cesarea stessa, ma anche degli altri componenti del movimento.
Encarnacion lavorava come commessa in un negozio di abbigliamento di Ninò Perdido e conobbe Cesarea all'uscita dal cinema, dopo aver visto un film molto probabilmente triste, poiché entrambe erano uscite piangendo. La cosa curiosa fu che le due, una volta che si furono guardate negli occhi, si misero a ridere, e da questo episodio nacque la loro amicizia. Erano, però, due donne molto diverse, e forse fu per questo che divennero amiche più facilmente: Cesarea, nonostante non fosse una persona ricca, aveva un carattere forte e sapeva perfettamente ciò che voleva; Encarnacion, invece, era molto carina e sempre ben vestita, ma con un carattere fragile e insicuro. Uno dei suoi tratti distintivi era, poi, la voce, terribile, paragonata a un fischio fastidioso.
Dice di lei Amadeo Salvatierra:
Se fosse stata muta, credo che più d'uno si sarebbe innamorato di lei, ma con quella voce era impossibile. Per il resto, mancava di talento.
venerdì 16 agosto 2013
Un elmo per il Maschio
Ci sarebbero molte cose da raccontare o da far vedere, come il nome strano di una strada o la particolare cartellonistica partenopea o il tentativo di un ristorante dalle parti di Castel dell'Ovo di "pelarci" aggiungendo un primo non ordinato, ma alla fine mi limito a mostrarvi l'elmo dei Bruzi che si trova all'interno del Castello Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino. Una piccola calabra soddisfazione, dopo aver scoperto la borbonicita' architettonica di Cosenza!
Magia nera in quel di Gotham
Questa storia d'atmosfera venne successivamente reinterpretata da Matt Wagner nel 2007 in una miniserie di 6 numeri raccolta in volume dalla Planeta de Agostini, Batman e il Monaco Pazzo, che in effetti era la seconda storia di un dittico di riadattamenti in chiave moderna di storie classiche del personaggio. A precedere Il Monaco Pazzo fu un'altra avventura dai toni gotici, ma certo più semplice da adattare ai temi moderni, ovvero Batman e gli Uomini Mostro. Questa, infatti, è la rielaborazione della prima sfida tra Batman e Hugo Strange, la versione gothamita del Dr. Moureau: Strange, infatti, aveva il brutto vizio di trasformare le persone comuni in mostri violenti, sanguinari e senza cervello. Nella versione wagneriana, Strange diventa uno psicologo con interessi nella genetica che resta invischiato con la mafia locale. Questa nuova versione del criminale classico batmaniano rivaleggia certamente con quella classica, ma anche con quella che sul finire degli anni Settanta diede Steve Englehart con l'ausilio del maestro Marshall Rogers ai disegni. In effetti quest'ultima versione resta inarrivabile sia per crudeltà, sia per nobiltà, mentre quella che diede Doeg Moench nelle due Leggende, La preda e Terrore, entrambe disegnate da Paul Gulacy, risulta molto più folle e meno interessante (tridimensionale, direbbero i critici bravi) di quella precedente di Finger e Kane o di quella successiva di Wagner.
Torniamo, però, ai nostri vampiri, che nella versione del 2007 diventano semplicemente dei normali esseri umani che cercano attraverso dei riti sacrificali di ottenere l'immortalità, guidati appunto dal Monaco Pazzo del titolo. A rischiare, anche nella storia di Wagner, sarà sempre Julie Madison, anche qui fidanzata di Bruce. Da notare sicuramente la razionalizzazione della storia fatta dal creatore di Grendel, che propone una scelta ben precisa: non utilizzare elementi mistici o magici nel mondo del Cavaliere Oscuro (un po' come nella trilogia cinematografica di Nolan). Elementi che invece altri autori hanno riproposto nelle loro versioni del personaggio.
Buon ultimo in questa lista è Grant Morrison, che nella sua lunga gestione del personaggio che precede l'attuale versione post-Flashpoint, ha utilizzato il misticismo a piene mani. E questa scelta ben precisa dello sceneggiatore scozzese, che in effetti sembra confermare quanto già suggerito da Dennis O'Neil nella prima Leggenda, Sciamano, è in qualche modo una conseguenza della seconda storia batmaniana di Morrison: Gothic, dramma in cinque parti uscito su Legends e disegnato dal bravissimo Klaus Janson. Anche in questa occasione Batman deve affrontare una specie di monaco pazzo (in effetti un frate), tale Manfred, che, acquisita l'immortalità (nel senso che nulla può ucciderlo) per un periodo di 300 anni, sta ora cercando di portare a compimento un rito per ottenere una proroga sul pagamento. Quello che vuole realizzare è un sacrificio multiplo, quello di tutta la popolazione di Gotham!
La storia, un gotico intenso e in alcuni passaggi addirittura claustrofobico, intorduce tra le caratteristiche del personaggio un elemento tipico, invece, di Sandman. Wesley Dodds, l'uomo dietro la maschera antigas, combatte infatti il crimine spinto dai suoi stessi sogni, degli incubi che lo tormentano finché non ha risolto il crimine che li ha generati. E Morrison in questo caso, come faranno altri autori in altre occasioni (ad esempio Jeph Loeb e Tim Sale negli speciali stagionali di Legends), utilizza i sogni di Bruce un po' nello stesso modo, ovvero per fornire indizi sulla vicenda che si trova ad affrontare.
giovedì 15 agosto 2013
Una gita a Pompei
Questa settimana, con mia sorella e una nostra amica, siamo in gita a Napoli. Dopo una visita al Museo Archeologico, oggi siamo andati a Pompei: una giornata a camminare tra la polvere della storia e sotto il sole di ferragosto, in mezzo al variegato vociare di turisti provenienti da tutto il mondo.
Per un giorno, e come ogni giorno da quando e' aperta ai turisti, la Pompei caotica ha rivissuto ancora una volta, tra turisti fai da te, come noi, e gruppi organizzati, che hanno affollato il corso principale, la Via dell'Abbondanza, l'equivalente delle nostre vie dello shopping, e il centro nevralgico della citta', il Foro, dove si trovavano gli uffici amministrativi e il tribunale.
Interessante, poi, notare come la citta' presenti un gran numero di terme, taverne e templi dedicati a vari culti, di cui il piu' lontano era quello dedicato a Dioniso, relegato in quella che e' oggi nota come Villa dei Misteri.
Molti dei mosaici, ad ogni modo, tra quelli recuperati si trovano al Museo Archeologico, quindi la visita di Pompei e del Museo e' in un certo senso complementare una all'altra: spero, quindi, di poter pubblicare appena rientrato le foto della gita a Napoli!
mercoledì 14 agosto 2013
Quando Teresa si arrabbiò con Dio
E' lo stesso Jodorowki a scriverlo nelle avvertenze iniziali:
Tutti i personaggi, luoghi e avvenimenti (benché a volte l'ordine cronologico sia alterato) sono reali. Ma questa realtà è trasformata ed esaltata fino a diventare mito. Il nostro albero genealogico da un lato è la trappola che limita i nostri pensieri, emozioni, desideri e vita materiale... e dall'altro è il tesoro che racchiude la maggior parte dei nostri valori. Oltre a essere un romanzo, questo libro è un lavoro che, se riuscito, aspira a servire da esempio affinché ogni lettore possa seguirlo trasformando attraverso il perdono la propria memoria familiare in leggenda eroica.Ed è proprio quello che fa lo scrittore cileno, raccontando delle peregrinazioni della famiglia del padre e della madre, che dall'Europa vanno verso il sud America in cerca di fortuna e di un riscatto dalle angherie da un lato e dall'avanzare della guerra dall'altro. Entrambe le famiglie, infatti, sono di tradizione ebraica e il vento antisemita che spirava all'epoca in Europa non poteva lasciare completamente indifferenti. La tradizione ebraica, rappresentata dallo spirito del Rabbi tramandato con un soffio da padre in figlio, si fonde quindi con quella cattolica per creare una tradizione nuova, più familiare. Il romanzo non tocca solo il tema religioso, uno dei temi cari a Jodorowsky, e trattato sempre non dal punto di vista di una religione organizzata, ma da quello del popolo che la religione la vive, trasformandola in una sorta di percorso iniziatico, ma anche quello politico, altro nodo fondamentale nella narrativa dello scrittore.
In questo caso il riferimento esplicito è allo scontro tra destra e sinistra, tra fascismi e nazismi da un lato e comunismi dall'altro. In questo duello la posizione dello scrittore è chiara: anarchia. E la posizione viene chiaramente espressa in varie occasioni, ad esempio quando vengono poste delle velate critiche al comunismo in bocca a Reccabaren, leader del partito comunista cileno. Più che in quello che il politico dice, le critiche stanno in quello che tace, come suggerisce l'autore. Dalla sua visita in Russia, infatti, il politico ritorna con l'intenzione di dire agli operai e ai suoi commilitoni ciò che, in realtà, vorrebbero sentirsi dire, lasciando la sensazione nel lettore che quanto detto dall'Anarchico, un altro personaggio del romanzo incontrato prima, sia assolutamente vero:
Salve, fratelli russi. Nella vostra patria un tempo profonda ora è in gestazione il nuovo errore mondiale: la verità imbavagliata da un potere centripeto che detta rapporti di obbedienza verticale...
martedì 13 agosto 2013
La buona stella
P.S.: sarò una settimana a Napoli insieme a sorella e a un'amica di Milano. I post sono stati programmati e oggi spero di dare un'occhiata al cielo partenopeo!
Archimede e il primo laser della storia
Chi ha inventato il primo laser della storia?L'indizio per risolvere il quesito (che Rhona è anche gentile, oltre che geniale, pazza e vendicativa) è che quest'uomo è riuscito a sconfiggere una flotta intera. La risposta data da Tony è Archimede. Il problema è che è sbagliata, visto che venne dimostrato successivamente che il sistema dei così detti specchi ustori non era per nulla sufficiente a incendiare le navi romane che stavano avvicinandosi a Siracusa, ma a quanto pare gli sceneggiatori della bella serie animata non sembrano saperlo!
Per chiarire meglio la storia mi avvalgo di un lungo post che pubblicai nel 2010 da cui estraggo il seguente passaggio:
lunedì 12 agosto 2013
domenica 11 agosto 2013
Il cielo, di notte, su Domanico
Per vederle nei formati originali, basta cliccare.
sabato 10 agosto 2013
Rodney Matthews e gli Avantasia
Like only a few artists, Rodney Matthews frequently has the knack of exactly capturing not only the described detail of my scenes, but (much harder to accomplish) also of catching the exact mood of a piece.Degna di nota nell'attività di Matthews c'è la creazione, insieme con Gerry Anderson, della serie televisiva Lavender Castle, una serie animata che mescola la tecnica dello stop motion con l'animazione in CGI. E' lo stesso Matthews, in una intervista per il Festival in the Shire Journal, a definirla in questi termini:
I would describe it as an intergalactic comic adventure with a good moral code.I lettori più curiosi possono trovare il primo episodio su youtube mentre vi propongo per il blog il video ufficiale di Sleepwalking, estratto proprio da The Mistery of Time:
venerdì 9 agosto 2013
I sotterranei della cattedrale
Oggi, in questo 2013, la Newton Compton ha rispolverato quell'idea dando alle stampe la collana Live, una serie di libri di un centinaio di pagine o poco più al modico prezzo di 99 centesimi, in luogo delle classiche mille (o anche 1500) lire delle serie di un decennio fa (anche 15 anni, in effetti). L'idea, che sembra sia avversata in particolare dai librai e per motivi abbastanza inutili che nascondono quello vero, ovvero scarsi guadagni dietro una collana così economica, è dunque molto interessante e con una certa emozione, quando mi sono trovato di fronte allo scaffale che raccoglieva le prime uscite di Live, ho sfiorato le copertine, toccato con mano i libri dalla copertina sottile e dalla carta leggera, ritrovato le sensazioni di quei mitici libri che mi hanno permesso di scoprire Howard, Lovecraft, Alfred Elton van Vogt, Wells, Burroughs, Poe e molti altri e alla fine ho deciso di compiere un acquisto, puntando l'attenzione su una novità, un piccolissimo romanzo di Marcello Simoni, I sotterranei della cattedrale.
Il libricino, che sembra quasi il primo di una serie, ha per protagonista il giovane dottorando di filosofia Vitale Federici che, nella Urbino del 1789, si trova a indagare su una serie di morti misteriose iniziate con quella del suo maestro e mentore, il titolare della cattedra di filosofia della locale università, padre Lamberti. La storia ruota intorno a un fantomatico ninfeo, un tempio costruito in onore delle ninfe, citato nell'iscrizione, reale, di tale Caio Vesidieno Basso (CIL XI 6068), e costruito da qualche parte nel sottosuolo di Urbino. Ad avvalorare tale ipotesi, che nel romanzo diventa il motivo per una lotta tra un gruppo di accademici ambiziosi che vorrebbero mettersi in buona luce con il papa e un gruppo di difensori della fede cattolica contro le credenze pagane (un po' come succede in molti romanzi del genere, come ad esempio Il vagnelo proibito di Gibbins), c'è anche:
(...) il ritrovamento archeologico di un'ampia cisterna di epoca augustea presso la chiesa di San Sergio (dove in età repubblicana si estese l'abitato, fuori dalle mura) e l'impressionante labirinto di gallerie condotti e pozzi che attraversa, per buona parte inesplorato, il sottosuolo di Urbino.Al di là dell'aderenza alla realtà storica e archeologica di Urbino, il romanzo si fa apprezzare anche per la semplicità della prosa di Simoni e per la perfetta costruzione della vicenda, che risulta appassionante, divertente e stimolante.
giovedì 8 agosto 2013
58: il paccotto
Cinquantotto è dato dall'unione moltiplicatrice dei primi 2 e 29, e potreste essere stupiti dal constatare che 2 e 29 sono rispettivamente il primo e il decimo numero primo; curioso che un numero apparentemente così poco associabile alle potenze di dieci le abbia in realtà ben nascoste al suo interno. Potreste passare subito a generalizzare il concetto, e vedere quale numero sia generato dal prodotto del primo, del decimo e del centesimo numero primo; e magari poi proseguire moltiplicando il tutto per il primo numero mille, ma la sensazione è potreste aver bisogno presto d’una buona calcolatrice. Tra l'altro, come se non bastasse, 58 si permette il lusso di essere anche la somma dei primi sette numeri primi: (2+3+5+7+11+13+17=58); abbastanza impressionante, questa sua "familiarità con la primalità". Prodotto del primo e del decimo, somma dei primi sette: viene da chiedersi che male gli abbiano fatto l’ottavo numero primo (19) e il nono (23). Neanche il tempo di porsi la domanda, e si scopre con raccapriccio che la prima cifra di 58 è pari alla somma delle cifre del nono numero primo, mentre la seconda è pari alla differenza delle cifre dell'ottavo.(dal Carnevale della Matematica #58)
Per chi vuole approfondire un po' di link sulle mosche e i loro begl'occhi!
Scientists discover why flies are so hard to swat
This illustrates how rapidly the fly's brain can process sensory information into an appropriate motor responseWhat do flies see of their compound eye?
The best analogy to describe a fly's vision is to compare it to a mosaic -- thousands of tiny images convalesce, and together represent one visual image. Each one of these pictures represents information from the fly's individual ommatidium. The effect is much like how we see stippling or newspaper print -- up close the image is a lot of tiny dots, but take a step back and it's a complete image. The more ommatidia a compound eye contains, the clearer the image it creates.Fly like a fly
The eyes allow panoramic vision; the fly can see nearly all of the surrounding space at once, as if its worldview were projected onto a sphere. Also notable are three light-sensitive sensors arranged in a triangle on the top of the head, called ocelli. Their main role is to detect which direction is up, so that the fly can rapidly orient itself.
Each of the fly's compound eyes is composed of up to 6000 miniature hexagonal eyes, or ommatidia. Each ommatidium measures light intensities within a small solid angle of 1 to 2 degrees. This spatial resolution is much lower than that of the human eye, but the fly eye's temporal resolution--its ability to detect motion--is higher by an order of magnitude. That's why it's so hard to sneak up on a fly.
mercoledì 7 agosto 2013
martedì 6 agosto 2013
I rompicapi di Alice: Giocare con la carta
Aeroplanino realizzato con cartone a scuola durante l'ultima lezione di chiusura dell'anno scolastico
La storia di Cayley dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che gli aeroplanini sono un ottimo mezzo per sperimentare con la fisica: aeronautica, certamente, ma anche balistica e gravità, è possibile cioè utilizzare gli aeroplanini per sperimentare con una serie di concetti fisici di cui non sempre siamo realmente consapevoli. Il fatto stesso, però, di piegare la carta (oggetto bidimensionale) per realizzare una forma all'interno dello spazio tridimensionale è un'attività matematica, perché permette di sperimentare con mano con la geometria e la topologia, il più importante dei quali è l'isometria: le dimensioni dell'oggetto tridimensionale che realizziamo, infatti, dipendono dalle dimensioni del foglio di carta di partenza e dalle pieghe che vi applichiamo.
Questo legame tra origami e matematica, ad esempio, rendeva questa forma d'arte molto interessante agli occhi di Lewis Carroll(3). Ad esempio nel 1891, dopo che l'anno prima aveva appreso da Francis Epiphanius la tecnica, l'autore di Alice nel Paese delle Meraviglie impartì una lezione ai figli della duchessa di Albany per costruire una pistola di carta in grado di schioppettare se opportunamente mossa nell'aria. L'origami che invece ho provato io a fare è quello che racconta Freda Bremer a Collingwood in The life and letters of Lewis Carroll:
La nostra amicizia iniziò in modo alquanto singolare. Stavamo giocando sul forte a Margate e un signore seduto lì vicino ci domandò se eravamo in grado di fare una barca di carta, con un sedile su ogni lato e una cesta al centro per il pesce! Naturalmente fummo incantati dall'idea e il nostro nuovo amico, dopo aver finito l'opera, ci diede il suo biglietto da visita, che subito portammo a nostra madre.(3)
lunedì 5 agosto 2013
Bambini difficili
domenica 4 agosto 2013
Tarzan di Joe Kubert
Tarzan è per certi versi ancora più radicale di Conan: il re delle scimmie, infatti, non riesce ad andare troppo d'accordo quasi con nessuno degli esseri civilizzati che incontra, siano essi il colonizzatore bianco o gli abitanti dei villaggi africani. Se ci sono quegli elementi di proto-naturalismo, come ad esempio il consumare la carne cruda invece di quella cotta, come ne L'incubo, questo non riuscire a sopportare la civiltà in qualunque modo essa si presenti, dalla grande città come Parigi al piccolo villaggio disperso nella giungla, sembra nascondere una profonda critica e avversione a qualunque strutturazione sociale, a qualunque forma di gerarchizzazione che non sia basata sulla forza, come nella giungla selvaggia, o più in generale sul merito, come suggerirebbe il rapporto che Tarzan instaura con il tenente D'Arnot. In realtà forse quest'ultimo rapporto rappresenta la chiave per interpretare al meglio la critica politica all'interno di Tarzan: il selvaggio uomo della giungla instaura, infatti, un rapporto alla pari con il francese, e si rivela anche un re delle scimmie piuttosto recalcitrante nell'assumersi questo ruolo. Non a caso Tarzan verrà rappresentato circondato dagli scimpanzé, descritti con una struttura molto più anarchica rispetto alle scimmie dove è cresciuto; e alla pari è anche il rapporto con l'elefante Tantor, chiamato fratello, e diventa alla pari il rapporto con le scimmie dopo il salvataggio dei piccoli della sua tribù dall'attacco di due pantere affamate in Balu delle scimmie.
In un certo senso il non riconosce i valori della libertà individuale e dell'altruismo fine a se stesso e delle capacità di ciascuno sembrano essere la distinzione tra la vita nella giungla e quella nelle strutture sociali da essa distaccatesi, e la difesa di questi valori sta proprio nella giungla, quasi a voler suggerire che le società libertarie sono molto più naturali e al tempo stesso più giuste di quelle gerarchiche:
Chi può dire dove si trova la vera civiltà? In questa giungla, o altrove, dove gli uomini si uccidono l'un l'altro per avidità e degradazione?E' con queste parole che Tarzan si commiata dai lettori alla fine del quarto numero dell'albo a lui dedicato (il #210 della serie, in effetti) dal grande Joe Kubert, che nei suoi primi quattro numeri realizza una bellissima trasposizione del romanzo originale di Burroughs. Le successive uscite dimostrano ancora una volta l'amore di Kubert verso il personaggio che più di tutti lo hanno identificato tra gli appassionati, ancora di più del Sgt. Rock o di Tor (una sorta di Tarzan della preistoria, che man mano che veniva sviluppato si andava trasformando sempre più in una sorta di nuovo Conan), incominciando da La terra dei giganti, che in realtà è un rimontaggio, con aggiunta di vignette dello stesso Kubert, di una storia di Burne Hogarth e serializzata originariamente per i quotidiani, e proseguendo poi con la trasposizione dei racconti di Burroughs. I primi otto numeri di questa operazione sono stati raccolti in un primo volume, edito in Italia dalla Magic Press e uscito quasi contemporaneamente con la sua scomparsa, e questo lo rende forse ancora più prezioso, ben al di là del suo valore commerciale, proprio per il valore emotivo che si porta dietro.
sabato 3 agosto 2013
Strane storie
A riportare un breve revival di quelle atmosfere ci pensò un fumetto di enorme successo, un prodotto alternativo per l'epoca perché non solo era retto da una storia importante e intensa, ma anche per via di disegni dettagliati come mai prima: il riferimento è al Marvels di Kurt Busiek e Alex Ross. E visto che oggi si parla di storie non è sui disegni di Ross che voglio soffermarmi, ma proprio sullo sceneggiatore.
Considerato erede di Roy Thomas, Busiek dopo Marvels propose con la Marvel una serie di prodotti più leggeri, ma non meno interessanti, come una serie dedicata al giovane Uomo Ragno, o i rilanci delle testate dedicate ad Iron Man e ai Vendicatori. O ancora proprio un piccolo revival di Strange Tales, disegnato con una tecnica pittorica che ricorda Marvels da Riccardo Villagran.
venerdì 2 agosto 2013
I salutari effetti della bomba atomica
Questa rassegna esamina studi non pubblicizzati riguardo l'esposizione a basse dosi da bombe atomiche nei sopravvissuti giapponesi.(1)L'idea di Luckey è quella di testare il così detto paradigma LNT, da linear no threshold (lineare senza soglia), ovvero che tutta la radiazione ionizzante sia dannosa. Questo punto di vista, su cui per esempio si basano le informazioni giornalistiche o le decisioni dei legislatori, non sembra essere scientificamente corretto:
I consistenti benefici doviti all'esposizione a basse dosi di radiazione da bombe atomiche nega il paradigma LNT e indica che una singola esposizione a base dosi di radiazione produce un miglioramento della salute.(1)Per gli studi esaminati da Luckey sono importanti le popolazioni di controllo, e su queste si rileva che:
In alcuni casi le popolazioni di controllo sono state scarsamente selezionate. I controlli in città sono stati presi da popolazioni a 3 km dall'epicentro di ogni bomba. I controlli non in città da villaggi a più di 3 km dall'epicentro della bomba. Ciò ha un grande margine di errore: il fallout aveva raggiunto, per esempio, i 20 cGy in una città su una piccola montagna e a 3 km a est di Nagasaki.(1)Un'altra osservazione importante riguarda le esposizioni i campioni di controllo:
Un totale di 86543 persone sono state esposte nelle due città: 45148 hanno ricevuto fino a 1 cSv e sono state utilizzate come "controlli in città". Questi sopravvissuti erano spesso più in salute dei controlli esterni. Oltre il 90% degli esposti hanno ricevuto meno di 50 cSv.(1)