Stomachion

martedì 15 ottobre 2019

Tinkering: ovvero mettere le mani nelle cose!

In effetti non è proprio così la definizione del tinkering, ma provandolo in prima persona è proprio la sensazione che ti lascia. Dopo la giornata sul coding, il secondo giorno del workshop interno dell'INAF sulle nuove pratiche in didattica e divulgazione dell'astronomia è dedicato completamente al gioco, ma non un gioco qualunque, un gioco serio finalizzato a comprendere alcuni concetti fondamentali. A tale scopo nella mattinata sono state invitate Angela Sofia Lombardo ed Elena Parodi non solo per parlarci delle loro esperienze, ma anche per farcele provare. Entrambe le attività prevedevano la costruzione di un circuito elettrico: nel primo caso uno così detto di carta, nel secondo uno molle.
La caratteristica del primo è quella di utilizzare una batteria da pochi volt, un led, del nastro conduttore e della carta per realizzare un piccolo circuito che illuminasse una cartolina premendo da qualche parte. Con un piccolo gruppo variegato (Padova e Palermo oltre al sottoscritto da Milano - certo non proprio Milano, ma è lì che lavoro!), abbiamo realizzato una cartolina di Halloween che premendo su un angolo illumina gli estremi delle ali di un pipistrello e le punte delle orecchie. Ed è stato molto divertente e stimolante perché c'erano da capire un po' di problemi, come ad esempio sistemare il nastro e i led, sistemare la batteria, far sì che non facesse contatto senza la pressione.
Il circuito molle, invece, prevedeva l'utilizzo della pasta modellabile (quella comunemente chiamata plastilina) e un po' di materiale di recupero insieme con, come prima, una batteria e un led per realizzare un satellite in avvicinamento a Saturno. Nel dettaglio abbiamo utilizzato (lo stesso gruppo di cui sopra) una batteria da 9V, ma per impedire che i led si bruciassero abbiamo messo come base per lo scambio di corrente della plastilina: essendo questa meno conduttrice di un metallo, ha permesso al led di ricevere meno energia, impedendo la sua bruciatura. Il risultato lo vedete qui sotto:
Nel pomeriggio, infine, dopo una introduzione di Sara Ricciardi al tinkering, ci siamo messi al lavoro su una scribing machine, mentre un altro gruppo si è messo a realizzare una sorta di Rubik machine, volgarmente detta pista per le biglie, con l'obiettivo di "andare a canestro"!
Sostanzialmente una scribing machine è una struttura con un motorino e dei pennarelli come base che, una volta attivato il motore, dovrebbe mettersi a scrivere. Su instagram ho messo il risultato sempre del solito gruppo misto di cui sopra!
Una giornata divertente e costruttiva, proprio come il costruttivismo di Jean Piaget o il costruzionismo di Seymour Papert, che oltre al divertimento, lascia anche un po' di materiale e spunti interessanti su cui pensare.
Ci sarà un approfondimento su Edu INAF tra un paio di settimane o giù di lì, per cui non scrivo oltre sulla parte pedagogica della questione, ma mi piace mettere qui sotto alcuni di questi spunti interessanti emersi nella giornata durante la fase di discussione:
L'apprendimento è: democratico
vero/reale
onesto
significativo
epowering
A questo si aggiungono anche alcuni spunti derivanti dal mondo della ricerca, in particolare l'importanza dello sbagliare.
L'apprendimento è uno sforzo umano profondo basato sull'esperienza diretta (la conoscenza è costruita mentre un oggetto fisico prende forma).
Non è un curruculim definito.
Non è lineare (ma) cumulativo
Gary Stager, allievo di Papert, così ha riassunto il suo pensiero:
Imparare facendo
Tecnologia come materiale da costruzione
Gioco serio
Imparare a imparare
Prendersi il giusto tempo
Sbagliare si impara
Fai da esempio
Il nostro è un mondo digitale

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