Stomachion

mercoledì 8 settembre 2021

Rompicapi di Alice: Scacchi tridimensionali

Gli scacchi tridimensionali sono una variante degli scacchi usuali in cui vengono utilizzate più tavole, generalmente disposte su livelli differenti.
La versione più vecchia, il Kubikschach (scacchi cubici) di Lionel Kieseritzky risale al 1851 ed era costituito da 8 tavole delle dimensioni di 8×8 una sull'altra e ogni tavola identificata da una lettera greca, da α in poi.
La versione successiva fu la Raumschachm (scacchi spaziali) di Ferdinand Maack. Datata 1907, nasce come variazione della Kubikschach, tanto che la prima versione era una 8×8×8, ma dopo vari esperimenti Maack giunnse alla conclusione che la versione migliore fosse la 5×5×5. In questa versione ciascuno dei due giocatori ha a disposizione 10 pedoni e 10 "figure", quelle classiche più due speciali, gli unicorni. Le sue mosse seguono lo schema qui sotto, dove la tavola $A$ è quella più in basso e la $E$ quella più in alto.
20210908-chess3d-raumschach-unicorn
Gli altri pezzi si muovono sostanzialmente come negli scacchi usuali:
  • La torre si muove attraverso le facce del cubo lungo qualsiasi riga o colonna attraverso i vari piani
  • L'alfiere si muove in diagonale attraverso i 12 spigoli
  • Il cavallo si muove a salti: in pratica un passo come la torre seguito da un passo come l'alfiere
  • La regina cobina le mosse di torre, alfiene e unicorno
  • Il re si muove come la regina ma di un passo alla volta
  • Il pedone, come negli scacchi usuali, si muove sempre in avanti verso il bordo della promozione, che coincide con l'ultima riga della scacchiera E per il bianco (che parte dalla scacchiera A) e con l'ultima riga della scacchiera A per il nero (che parte dalla scacchiera A). Inoltre in fase di cattura il pedone può catturare solo in diagonale (ovviamente diagonale tridimensionale).
Un'altra variazione interessante sono gli scacchi di Alice proposti nel 1953 dallo scacchista inglese Vernon Rylands Parton e ispirati da Attraverso lo specchio. In questo caso abbiamo due scacchiere usuali, A e B. Si parte dalla scacchiera A, dove i pezzi vengono posizionati normalmente. Ogni volta che si muove un pezzo, però, questi cambia scacchiera, per cui se alla prima mossa ad esempio il cavallo bianco va in f3, occuperà questa casella sulla scacchiera B. Se alla mossa successiva si sposterà ancora il cavallo in e5, poiché la scacchiera di partenza era la B, allora occuperà la casella e5 sulla scacchiera A. Ovviamente la scacchiera d'arrivo deve essere vuota.
Se, invece, si vuole catturare uno dei pezzi dell'avversario, questo pezzo deve trovarsi nella stessa scacchiera del pezzo catturatore. Ovviamente dopo la cattura, il catturatore finisce sull'altra scacchiera.
Probabilmente questa variante, decisamente "speculare", sarebbe piaciuta a Lewis Carroll, che effettivamente era un amante degli scacchi tradizionali!
Esistono altre varianti tridimensionali degli scacchi, e più o meno tutte impediscono le mosse "eccezionali" tipo l'arrocco, ma la variante pop più nota sono gli scacchi 3d di Star Trek.
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Questa versione, che semplicemente è un riarrangiamento su piani diversi delle 64 caselle classiche, fece la sua comparsa per la prima volta nel terzo episodio della serie classica, Oltre la galassia (in effetti il secondo pilot della serie). Inoltre utilizzava i pezzi realizzati dallo scultore Peter Ganine nel 1961, che all'epoca venivano ritenuti futuristici. Gli scacchi 3d in Star Trek hanno, poi, giocato un ruolo fondamentale nella trama dell'episodio Corte marziale grazie a una serie di partite di Spock contro il computer.
Per quel che riguarda le regole, queste non sono mai state specificate all'interno della serie, ma nel 1976 Andrew Bartmess, incoraggiato da Franz Joseph che aveva iniziato a proporre delle prime regole per il gioco, realizzò una guida con le regole complete del gioco. Ovviamente queste regole sono disponibili solo nei libri legati al merchandise della serie, ma è possibile trovarne un riassunto realizzato da Charles Roth.
A queste sono da aggiungersi le regole proposte da Jens Meder e basate sulle regole ufficiali degli scacchi e non su quelle di Bartmess.

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