giovedì 9 ottobre 2003

Vajont

Ieri sera, su Rai Uno, è stato trasmesso in prima serata il film Vajont, che ha raccontato la storia di una terribile sciagura, accaduta il 9 Ottobre del 1963. Il film, tratto dal libro di Paolini e Vacis, Il racconto del Vajont, non ha solo raccontato splendidamente la vicenda, per bocca di uno dei protagonisti, ma ci ha fatto sentire la sofferenza e il terrore delle persone che sono morte. Una sola pecca, forse, nel doppiaggio.
Vorrei, però, concludere con le parole che un mio amico (Pietro) ha inviato a me e ad altri per ricordarci della terribile sciagura:

40 anni fa 1909 morti per colpa di persone che hanno fatto prevalere i loro interessi economici sulla vita di migliaia di uomini.
Per far conoscere e per non dimenticare:

Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (Italia). La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1909 vittime. Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione. Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi. Ora Longarone ed i paesi colpiti sono stati ricostruiti. La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere.


Per chi vuol saperne di più (la storia di cui sopra è l'introduzione che trovate al seguente sito):
Disastro del VAJONT


Non penso ci sia altro da aggiungere, a parte il consiglio di andare al sito de Il Messaggero, che dedica all'argomento uno splendido articolo.

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