mercoledì 31 marzo 2004

In lotta per la vita

Poche firme sono giunte al Tribunale Supremo della Nigeria, che ha ratificato la sentenza di morte ai danni di Amina: la sua esecuzione è stata solamente ritardata di due mesi, per permetterle di separarsi dalla sua bambina. Trascorso questo periodo sarà interrata fino al collo e lapidata, a meno che non si avvii una massiccia raccolta di firme, com'è stato per il caso di Safiya che è stata salvata proprio grazie a questo: una valanga di firme che hanno dissuaso le autorità nigeriane.
Amnesty International chiede il sostegno di tutti attraverso una firma sulla seguente pagina web: Amnistia por Nigeria (in spagnolo).
Non è inutile: nella stessa situazione la vita di Safyia è stata risparmiata.

martedì 30 marzo 2004

Bandiere in aria

Dopo alcuni giorni di riposo torno a scrivere. E quello che voglio raccontare è un evento ormai vecchio di due giorni, ma così suggestivo che non è il caso di lasciarlo nell'oblio.
Mia sorella, avisina, domenica ha partecipato alla Festa del Donatore, organizzata in occasione del 44.mo anniversario dell'AVIS di Cosenza. Pur non essendo donatore, anche io ho partecipato all'evento per tenerle compagnia. Dopo la messa al Duomo, durante la quale sono state conferite delle targhe alle famiglie dei donatori morti, si è scesi in Piazza Valdesi dove si e' atteso l'arrivo degli Sbandieratori di Bisignano: a questo punto c'è da dire che i due gonfaloni dell'AVIS sono stati assegnati a mia sorella e al sottoscritto, che in un certo senso si è sentito donatore onorario (anche se senza grosso merito) per l'onore che gli era stato (casualmente, a dirla tutta) assegnato.
Ma torniamo allo spettacolo di arte medioevale. Mentre attendevamo in piazza, si sentiva il suono delle trombe e dei tamburi del piccolo esercito che avanzava con ordine e compatto all'interno della città. Giunti in piazza, il ritmo dei tamburi a scandire le evoluzioni degli sbandieratori, gli astanti sono rimasti stupiti dalla bravura di quei giovani ragazzi che hanno deciso di intraprendere un'arte antica, nobile e altamente spettacolare. Il corteo, sempre scandito nel ritmo dal battere dei tamburi, un ritmo così intenso che non poteva fare altro che entrarti dentro e scuoterti ad ogni passo, si è spostato vero il comune, di fronte al quale gli sbandieratori hanno imbastito la parte più spettacolare del programma, che si è concluso di fronte al Cinema Italia, in uno spazio già angusto di suo, ma reso ancor piu' angusto dalla presenza degli ultimi rimasugli della Festa di Primavera che ogni anno si tiene in città.
La Giornata del Donatore, poi, è proseguita con la premiazione ai donatori che si sono distinti in questi anni e, nel pomeriggio, con una assemblea della sede comunale di Cosenza.
Questa giornata, che non si ripeteva da almeno dieci anni, si spera da più parti che possa essere ripetuta senza dover aspettare un tempo altrettanto lungo: a parte ciò è stata una bella giornata in cui molti in città hanno avuto modo di conoscere questa associazione, alla quale, per problemi insiti nel mio carattere, non ho l'onore di partecipare attivamente, ma almeno per un giorno mi sono sentito parte di una gran bella famiglia.

venerdì 26 marzo 2004

Conan (9): Forse...

E' un periodo difficile, questo. Un periodo in cui la vita sembra non avere più alcun valore. Prima un ragazzo muore, in Palestina, e Arafat si scusa, perché, pur se israeliano, era un arabo-palestinese-musulmano (e se fosse stato un semplice israeliano?), poi viene mandato un ragazzino allo sbaraglio, carico di esplosivo, pronto a morire... ma in realtà non era così pronto a morire come i suoi mandanti pensavano e speravano...
Forse da qualche parte qualcuno piange perché non c'è stata una strage, forse da qualche parte qualcuno piange perché un figlio si è salvato, forse da qualche parte bisogna pur andare se si vuole arrivare interi alla fine, e questo qualche parte non si trova certo in fondo ad una buca scavata nella terra bagnata di fresco dalle lacrime dei vivi...

giovedì 25 marzo 2004

Soluzione

Domanda - Dove sono e a chi appartengono le iniziali che Don Rosa dice di avere nascosto nell'ultima vignetta della sua storia Zio Paperone e il sogno di una vita (ZP n.172 di gennaio 2004)?
Risposta: le iniziali sono BT e appartengono a Barbara Taddei, vale a dire la tradittrice del tour di Don Rosa a Torino Comics 2002. Sono nascoste (ma non tanto) nell'orecchio della federa del cuscino, sul quale lo Zio Paperone sta ultimando uno dei più bei sogni della sua vita.
(da ZP n.174, Marzo 2004)

Va bene! Ho sbagliato le iniziali! Ho indicato una I che non ci voleva! Ma il posto l'ho indicato bene: sogni d'oro, per chi ha letto la storia, è un aiutino anche troppo esagerato! Le altre iniziali, che spero di avere indicato correttamente, come è chiaro dall'indicazione lasciata, sono il filo della lampadina nella prima vignetta, quella con l'incendio al saloon.
Buon divertimento con questo numero di ZP (con la 10.a puntata di Dragon Lords, con una serie di storie di Don Gunn, con la storia della ruota e con il grande maestro Romano Scarpa; chiude il sempre in forma Vicar)!

martedì 23 marzo 2004

Nel tempo e nello spazio...

Dopo le letture di Thomas Harris (Dragone Rosso e Il silenzio degli innocenti), si passa ad un libro inquittante, lovecraftiano nello stile e nella scrittura, opera di H. Warner Munn: Stirpe di lupo.
Un'entità aliena, incorporea, viene richiamata sulla Terra da una strega egizia, che però, tradisce il visitatore, attirando su di sé e sui suoi discendenti l'ira del Signore, che quindi attraverserà il tempo e lo spazio per tormentare, uccidere e assorbire tutti i discendenti di questa strega, nel tentativo di acquisire abbastanza energia per tornare sul suo pianeta.
Il romanzo, comunque, molto rispettoso della tradizione mannara, mescola in sé anche i miti vampirici: la sfida tra il Signore, entità praticamente eterna rispetto alla razza umana e in grado di creare molti esseri mostruosi quali vampiri, goul, lupi mannari, si scontra contro una dinastia la cui unica colpa è quella di discendere dalla strega che lo ha costretto a vivere sul nostro pianeta rinchiuso in un corpo reale, che può avvizzire senza mai morire. Questa stirpe, poi, trasporta nel suo sangue il destino dei lupi mannari: proprio questo destino, però, è anche il segreto per la vittoria finale.
La leggenda, poi, narra che fu sotto le insistenze di Lovecraft che Munn scrisse questo splendido romanzo, il cui stile, come detto, è simile a quello del solitario di Providence.

domenica 21 marzo 2004

La tigre che cavalcava lo squalo

Nemmeno il caldo ferma Schumachere e la Ferrari: il campione del mondo, dopo la pole, ottiene anche la vittoria in quel di Malesia, seconda prova di una lunga e massacrante stagione. E proprio nel giorno del compleanno del grandissimo Senna (avrebbe compiuto 44 anni). Unico avversario vero della gara un buon Montoya, che lasciate a casa le irruenze, riesce ad ottenere il secondo posto, unico tra tutti a dare fastidio al tedesco. Dietro i due, che sembrano poter riproporre l'appassionante sfida della scorsa stagione, un ottimo Button con una BAR in forte crescita (sembra avere un ottimo motore, forse il più potente di tutto il circus), e quindi un deludente Barrichello, penalizzato eccessivamente dalla poca acqua caduta nei primi giri ma soprattutto dalla scelta di gomme più dure. Dietro le due Renault di Trulli (5°) e Alonso (7°) che dopo le scintille iniziali (ottime partenze e molti sorpassi grazie alla poca benzina in serbatoio) si sono spente nel corso della gara, costrette a dover fare delle sezioni finali molto più lunghe rispetto agli altri. Tra queste l'unica McLaren superstite (non è andata meglio alla Williams, che ha perso Ralf) con Coulthard, che guidando tranquillo ha ottenuto il 6° posto. Chiude un buon Felipe Massa, che, al ritorno in Formula 1 dopo un anno da collaudatore Ferrari, ha ottenuto un buon 8° posto.
La gara forse non ha dato un dominio incredibile per le Ferrari, ma certo ha detto che le Williams sembrano sulla buona strada, salve i problemi di affidabilità (stesso discorso per la BAR), ma soprattutto sembra andare nella direzione di una forte lotta dietro Schumacher per il secondo posto, cui il favorito è ovviamente Barrichello, sempre che tutto vada per il verso giusto.
La Malesia, comunque, ha dimostrato ancora una volta che il motore unico rende, salvo per il gran finale di Barrichello, gli ultimi giri piuttosto noiosi, molto più delle altre fasi, che hanno visto molte lotte tra i piloti delle retrovie. Forse le uniche vetture che si possono permettere di attaccare fino alla fine sono proprio le due Ferrari.
Per il campionato costruttori, invece, la Renault dovrà certamente sudare con McLaren e BAR per ottenete quel terzo posto finale, tra gli obiettivi stagionali di Briatore, visto che anche la Williams (affidabilità a parte) sembra una spanna sopra gli altri.

martedì 16 marzo 2004

Esseri di altre terre

Forse ABC sta ritrovando il modo di rendere le uscite regolari, ma certo io non sono ancora riuscito a leggerlo in tempo.
Conclusa da poco la lettura di ABC#14, c'è da rilevare che in Esseri di altre terre, seconda puntata del secondo volume de La Lega degli Straordinari Gentlemen, la Lega fa da testimone passivo degli eventi, almeno fino allo sconvolgente finale, con Mr.Griffin, l'Uomo invisibile, che sembra combinare un terribile patto con gli extraterrestri per tradire la Terra.
Nel frattempo Promethea intraprende un lungo, esoterico viaggio verso la morte alla ricerca della sua amica Barbara, deceduta alcuni numeri fa, nel quale viene iniziata ad altri misteri esoterici che stanno alla base dell'Universo. A parte il valore in sé dell'opera, è comunque rarissimo vedere in un fumetto (e in generale in una qualsiasi opera di letteratura) il recupero di quei significati simbolici ai più persi nella memoria, che vanno ben al di là di quello che spesso sperimentiamo ogni giorno.
Il resto sono storie brevi: 3 dalla serie Tom Strong, una da Tomorrow Stroies, con un amore proibito per Grey Shirt, e due dalla nuova Tom Strong's Terrific Tales, con l'esordio di Jonni Future e la creazione di una vera e propria continuity per l'ABC Universe.

sabato 13 marzo 2004

Il pianto infinito

Mettetevi a vostro agio.
Da dove vi trovate, probabilmente, avete visto tutto. Ormai saprete che gli ospedali non sono il nido della disperazione umana.
I vicoli di questa città, le ombre, le camere di interminabili torture, i campi di battaglia: tutti i luoghi dove le miserie umane e l'iniquità cercano di sfuggire la luce del giorno ora sono esposti alla vostra vista.
Dimmi anima cara, è vero che viviamo solo un sogno, un sogno fulmineo, e poi ce ne andiamo, per lasciare il posto ad altri? Altri a cui dovremmo lasciare un pò d'ordine.
Allora l'individuo non conta? Stiamo solo conservando i principi dell'umanità? I suoi tratti essenziali?
So che non potete rispondere a questa domanda. Ma siete comunque i benvenuti.
Entrate, unitevi al banchetto.
Unitevi a questa danza.

A giudicare dai segni che ti porti addosso, il tuo assalitore era un maschio. Lo conoscevi, o era un uomo delle ombre? Non avevi documenti. I tuoi abiti erano strappati, ma non sei stata violentata. Cosa avevi con te, per dover pagare con la tua vita?
Qualche spicciolo? Dei gioielli? In altre parole, niente.
Tipico.

E' ora di cominciare.
Mi accorgo immediatamente del carpo fratturato. I segni sul suo corpo pallido sembrano tracce su una mappa. La rendono così fragile.
Il carpo sembra fratturato da un corpo contundente, un tubo, o un bastone.
Il bastardo.
La clavicola è slogata. Dev'essere caduta a terra.
Lividi alla gola. La stava strangolando... o forse si è ferita per liberarsi dalla presa. In cerca d'aria. Di vita.
Mi accorgo che d'un tratto ha cominciato a sorridere per un breve istante, penso che stia cercando di alleviare il mio dolore, il mio rimorso nel vederla in questo stato.
Poi ricordo che si tratta dello stabilizzarsi del rigor mortis.
In bocca ha del sangue raggrumato. Sapeva di essere ad un passo dalla morte. I graffi e le escoriazioni sulle sue braccia e sui gomiti indicano che si è sforzata a tirarsi in piedi. Spero che gli abbia tirato un bel cazzotto in bocca.
A giudicare dalle nocche, è andata proprio così.
Brava, ragazza.

Aspetta. Fà vedere.

Beh, che mi venga un colpo.
Un frammento di denti del bastardo. Un biglietto da visita. Nome, indirizzo e codice genetico.
Ti ha incastrato. Ti ha incastrato, bastardo.

Mi resta un'ultima cosa da fare.
Hai permesso che condividessi la tua tragedia, mi hai concesso di frugare il tuo corpo in cerca di risposte, ora lasciami penetrare nella tua anima.
Mi serve il tuo nome.

La gente pensa che io sia un cavaliere, un combattente. E invece sono soltanto un'urna che contiene i ricordi di chi ci ha lasciato. Di chi non ha più un guscio in cui riporli. Penseranno che io gioisca delle mie vittorie; gli parrà che io non abbia mai perso uno scontro.

Ne ho persi parecchi.
Coloro cui non sono servito. Coloro che non ho salvato in tempo. Li porto nel profondo del mio essere. Li porto dentro di me profondamente.

- Scusatemi, qualcuno conosce questa donna?
- E' Chelsea. Viene spesso qui. Si siede sempre allo stesso posto, alla stessa ora, legge sempre lo stesso libro... um com'è che si intitola...? Lei, uh, sono un paio di giorni che... perché stai... Oh Dio. No. Povera ragazza.

Per fortuna non avevi digerito il tuo ultimo pasto. Sono ben pochi i posti in cui servono torta di mirtillo a quell'ora del mattino.
Dinanzi a te hai solo i tuoi pensieri e i tuoi sogni. Ora sei qualcuno. Significhi qualcosa.
Io ricorderò. Ora resterai dentro di me.

Per sempre.

(Ted McKeever, trad. di Claudio Bispuri, da Batman Bianco&Nero #1, ed. Play Press Publishing)

venerdì 12 marzo 2004

Torna e torna ancora...

Sono molte le cose che vedi passare via. Che dimentichi. Che intimamente non faranno mai più parte di te.
Sono molte le cose che passano e non lasciano più traccia in te. Ma una in particolare. Una piccola, una grande, una cosa che arriva e e passa e torna e ancora va via per poi ritornare e non farsi più dimenticare, perché torna quando sembra che l'hai dimenticata.
Torna quel dolore, di cosa non sai. Sai solo che torna, a ricordarti quanto siano stupidi gli esseri umani, a ricordarti quanto siano crudeli, a ricordarti che anche il sangue scorre... purtroppo non solo nelle vene...

Un ricordo per l'11 Marzo 2004

mercoledì 10 marzo 2004

Come nascono le leggende

Il mondo è pieno di fatti curiosi. Questo è molto curioso. Ed è avvenuto in Italia. Precisamente ad Agrigento.
Durante il funerale di una donna creduta morta, due poliziotti si accorgono che questa muoveva le palpebre. I presenti hanno incominciato a gridare al miracolo, in realtà è stata semplicemente colpita da un ictus, per cui ora è ricoverata presso l'ospedale di Licata in prognosi riservata.
Oltre a questi eventi, se ne possono contare molti altri, ma questo fa capire come, ad esempio, sono nate le leggende sugli zombie: quando ancora non si avevano le conoscenze mediche di oggi o la fortuna di accorgersi dell'ancora presente stato di vita del defunto, si seppellivano veramente nei cimiteri i vivi, che accortisi di essere rinchiusi nella bara, iniziavano a battere contro la parete superiore, alimentando, così, la leggenda dei morti che tornano dalla tomba per tormentare i vivi.

martedì 9 marzo 2004

Uno e nessuno...

«Ciao. Chi sei?»
Ci fu un istante di esitazione all'altro capo del filo. Poi la risposta quasi soffiata nal suo innaturale riverbero.
«Non ha importanza. Io sono uno e nessuno. (...) L'unica cosa che conta è che è arrivato il momento di parlarci, anche se questo vuol, dire che dopo né tu né io saremo più gli stessi.»
«In che senso?»
«Io sarò presto un uomo inseguito e tu starai dalla parte dei cani abbaianti che daranno la caccia alle ombre. E' un peccato, perché adesso, in questo preciso momento, tu e io siamo uguali, siamo la stessa cosa.»
«In cosa siamo uguali?»
«Per il mondo siamo tutti e due una voce senza volto, da ascoltare con gli occhi chiusi, immaginando. Là fuori è pieno di gente occupata solo a procurarsi una faccia da mostrare con orgoglio, a costruirsene una che sia diversa da tutte le altre, senza nessuna preoccupazione all'infuori di quella. E' il momento di uscire e andare a vedere cosa c'è dietro...»

(Io uccido, di Giorgio Faletti)

lunedì 8 marzo 2004

8 Marzo

Mi dicono che oggi è la festa delle donne.
Mi dicono che non è solo una festa, è anche un ricordo.
Il ricordo di 129 operaie arse vive durante l'incendio della Triangle Factory, a New York, l'8 Marzo del 1911.
Senza diritti e con molti doveri.
Auguri a tutti

- La festa delle donne su Wikipedia

domenica 7 marzo 2004

Gp d'Australia 2004

Prima gara della nuova stagione, ma sembra di essere fermi a due anni fa, quando Schumacher e Barrichello erano incontrastati dominatori delle piste di mezzo mondo. E' ancora presto per dire che la Ferrari dominerà anche questa stagione e in maniera schiacciante, ma se il buongiorno si vede dal mattino, ben poco potranno fare gli altri. A cominciare dallo scatenato (anche troppo Montoya), che si troverà sulla strada il compagno Ralf, alla ricerca della conferma in Williams o di strappare un contratto in qualche altro team, e dal talentuoso Alonso, che sembra avere tra le mani un mezzo molto valido che rischia di essere l'unico a dare un pò di fastidio alle rosse di Maranello. Intanto, in casa McLaren, sembra che la crisi, ben mascherata nella scorsa stagione, sia destinata a perdurare, con un Coulthard che, con la solita guida tranquilla, porta a casa l'ottavo posto e un Raikkonen che, col suo rititro per guasto meccanico, dimostra quanto ancora la casa anglo-tedesca debba fare sul piano dell'affidabilità.

venerdì 5 marzo 2004

Occupazione

La giornata di ieri è stata dedicata all'occupazione simbolica dei Rettorati di tutt'Italia. Sul numero odierno della Gazzetta del Sud è stato pubblicato, a firma di Katia Cairo un resoconto della manifestazione locale, svoltasi all'Università della Calabria:

Le ragioni della mobilitazione. A innescare la protesta è, come in tutta Italia, il progetto del ministro della pubblica istruzione Letizia Moratti. Un progetto giudicato letale per il futuro delle università e, quindi, anche dell'ateneo cosentino.
I docenti ne chiedono perciò il « ritiro immediato». Si tratta, denunciano, di un provvedimento che mette a repentaglio le prospettive di quanti operano nelle università, dei docenti come dei ricercatori.
E' un disgeno di legge, quello del ministro Letizia Moratti, protestano all'Unical, che prevede tra l'altro la messa ad esaurimento dei ricercatori universitari e che getta perciò scompiglio nella realtà accademica. E' un disegno di legge che sancisce «la precarizzazione del sistema universitario e la mercificazione del sapere».
Nel giorno di blocco dell'Unical ieri l'azione di protesta è sfociata nell'occupazione degli uffici del Rettorato.
Le tappe della protesta. I manifestanti, circa 500, si sono dati appuntamento all'inizio del ponte Bucci. Muniti di striscioni e megafono hanno dato vita a una rumorosa manifestazione di protesta, scandita dal suono metallico di pentole, coperchi e cucchiai. Lo slogan più utilizzato: «Cuciniamo la Moratti».
I partecipanti al corteo hanno fatto irruzione nelle aule per invitare tutti ad aderire alla protesta, sono state "invase" le biblioteche e i centri di eccellenza. Il capolinea è stato Ingegneria. Qui il serpentone si è girato su se stesso e ha percorso nuovamente il ponte fino al Rettorato.
Dalla finestra dell'ufficio brevetti è stato calato uno striscione, gruppi di studenti hanno stazionato in catene nei corridoi dell'amministrazione. E il dissendo si è espresso anche fotocopiando stralci di libri, violando i diritti del Copyright. Poi la manifestazione si e' spostata fuori dal campus. L'intento, malriuscito, era quello di bloccare la statale 107. Oggi, a conclusione della settimana di agitazione, ancora seminari e assemblee.
I documento degli ingegneri. Un'assemblea di facoltà ha precisato ulteriormente le ragioni della contrarieta' al Ddl Moratti. «Elimina la figura dei ricercatori, scoraggia i giovani migliori dalla ricerca prospettando un precariato di oltre vent'anni, individua quale maggiore fonte di sostentamento per la ricerca i proventi delle collaborazioni con Aziende private, penalizzando la ricerca di base, e trasformando il sapere in pura professionalità». Date queste premesse l'appello a Ministro Governo e Parlamento: «Portare le risorse investite nella formazione e nella ricerca al livello degli altri paesi europei e individuare percorsi lavorativi chiari per i giovani che intendono intraprendere la carriera universitaria».

La protesta, comunque, è stata, come detto, a livello nazionale. E a livello nazionale, sempre sulla Gazzetta del Sud, a firma di Roberto Giustolisi, e' apparso un articolo dal titolo Le Universita' in rivolta, il 26 sciopero generale.
Questo il testo:

Una cordata di protesta ha unito ieri le Università italiane e le saldera' ancora il prossimo 26 Marzo per uno sciopero generale al quale potrebbero unirsi anche le scuole. La proclamazione ufficiale ancora non e' arrivata, ma la data ormai sembra essere quella. Bersaglio della mobilitazione è il disegno di legge delega per il riordino dello stato giuridico della docenza presentato dal ministro Moratti. Un provvedimento di cui, da più parti, si chiede il ritiro. Sotto accusa la precarizzazione del lavoro universitario, la messa a esaurimento del ruolo dei ricercatori, il blocco delle assunzioni, la scarsità dei finanziamenti e, più in generale, quello che viene definito «l'attacco all'istituzione pubblica, dalle scuole dell'infanzia all'università». Parecchi i rettori che hanno aderito alla protesta e tanti pure gli studenti che hanno solidarizzato con i propri professori. Occupazioni dei rettorati e assemblee di ateneo hanno avuto oggi inevitabili ripercussioni sulla didattica. Alcune università proseguiranno la mobilitazione anche nei prossimi giorni in attesa dell'appuntamento nazionale del 26. «Questa riforma spezza il collegamento tra università e ricerca, facendo diventare gli atenei dei semplici superlicei per la preparazione di massa degli studenti, ma senza eccellenza» ha spiegato il prorettore della Sapienza dove alcuni esami sono stati verbalizzati in piazza. Nell'ateneo romano di Tor Vergata anche per domani è previsto il blocco delle lezioni. A Venezia la protesta è stata simboleggiata oggi da un singolare gioco dell'oca, distribuito in forma di volantino, in cui vengono evidenziate tutte le difficoltà per raggiungere e poi, eventualmente, seguire la carriera di docente. Il Politecnico di Torino ha votato un documento fortemente critico sul ddl Moratti mentre il rettore dell'università degli studi della città, Rinaldo Bertolino ha partecipato all'assemblea assieme a centinaia di docenti. L'università di Bari ha annunciato il blocco delle lezioni per tutta la prossima settimana e gli studenti dell'Università della Calabria, dove da circa una settimana è in atto l'autogestione, non escludono di proseguire anche nei prossimi giorni. Riforma bocciata anche negli atenei sardi: a Cagliari il rettore Pasquale Mistretta ha portato la sua solidarieta' ai manifestanti e lo stesso ha fatto a Sassari il suo collega Alessandro Maida. Nel coro delle proteste c'è anche la voce di docenti e ricercatori degli atenei abruzzesi. Affollatissima l'assemblea nell'università di Trieste: «Sono accanto a voi» ha affermato il rettore Domenico Romeo aprendo il dibattito. Aule gremite anche a Firenze, Napoli, Benevento, Salerno, Macerata, Trento, Pisa, Genova. Solidali con i manifestanti gli studenti dell'Unione degli universitari e gli esponenti dell'opposizione. «Chiediamo al Governo e alla Moratti – ha dichiarato il segretario dei ds Piero Fassino – un ripensamento complessivo di questa riforma e nello stesso tempo continuiamo a lavorare insieme con i docenti e i ricercatori per elaborare proposte che ci permettano di costruire l'università migliore per tutto il Paese». Enzo Carra della Margherita ha invitato il ministro a partecipare a qualche assemblea di ateneo invece di andare in Tv mentre secondo Rifondazione comunista il prossimo passo non può che essere una unificazione della lotta di scuola e università. A difendere la Moratti e la sua riforma scendono in campo Antonio Martusciello e Mario Mauro di Forza Italia. «Sa tanto di ideologia – afferma Mauro – la levata di scudi contro la bozza di riforma dell'università proposta dal Governo». «E invece il provvedimento – assicura Martusciello – allinea la nostra università al sistema universitario degli Stati Uniti e a quello più avanzato d'Europa».

Per il momento questo è quanto. Si vedrà nei prossimi giorni come andrà a finire la storia...

mercoledì 3 marzo 2004

Nonhosonno

Per un caso fortuito ieri, Italia1 ha trasmesso il film di Dario Argento Non ho sonno. Il film, classificato sulla guida come horror, è in effetti un giallo alla Thomas Harris, il creatore di Hannibal Lecter, per intenderci: 17 anni dopo una serie di terribili omicidi commessi da un uomo chiamato il Nano, perché era proprio un nano ad essere stato accusato di questi omicidi, un altro serial killer sembra voler riprendere le gesta dell'ormai defunto omicida. Sul caso indagano il figlio di una delle vittime e il commissario che si occupò allora della prima serie di omicidi (il protagonista de L'esorcista), i quali ricostruiscono, seguendo le tracce di una vecchia filastrocca, gli omicidi di oggi e quelli di 17 anni fa, scoprendo che...
Un film intenso e mozzafiato, ben girato, ben interpretato, ma forse poco curato dal punto di vista del doppiaggio: merita di essere visto, almeno una volta!

martedì 2 marzo 2004

2. Mather Hope

Allora l'Universo comincia con un immenso schizzo di energia maschile?
D'accordo, è emozionante, ma se fosse iniziato tutto per caso? Che cosa c'entra la magia?
Per caso? Nella notte, un'esplosione
Mette ogni cosa a posto, chissà come?
Le forze dei nuclei, debole e forte:
E se non ci fosse equilibrio: per sorte?

Se la gravità o l'elettromagnetismo
Non conoscessero l'equilibrismo,
Ruoterebbe il cosmo nelle sue spire
Solo un istante, per poi scomparire!

No. Dopo quella scintilla iniziale
Fu un'eternità di buio fetale.
La prima carta viene ora successa
Dalla seconda, dalla papessa.

Su tutto l'abisso costei si estende,
Tra il molto e il tutto protesa si tende
E porta in grembo un'immensa raccolta
Di stelle che accende, una alla volta.

E' l'energia femminile elevata,
La levatrice di ogni forma mai nata.
Trova il cosmo nella sua foggia varia
L'inflazione di foggia secondaria.

Genitrice dei soli della realtà!
Lei è il ventre di ogni possibilità!
E' la madre di ogni combinazione
Della materia, sogno e aspirazione.


(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)

(trad. titolo: madre speranza)

(nota: per i colori vedi Promethea)

lunedì 1 marzo 2004

Per ricordarsi degli alberi, ogni tanto...

Nella giornata di oggi mi è giunta una segnalazione sulla Foresta Amazzonica. Mi sono incuriosito e ho approfondito l'argomento. L'estratto che segue viene dal sito di Greenpeace, e precisamente alla pagina dedicata all'Amazzonia:

Nel gennaio 2001, il governo brasiliano ha annunciato il lancio di un piano chiamato “Avança Brasil” (Avanza Brasile): un insieme di progetti "di sviluppo" per 40 miliardi di dollari di inve stimenti, gran parte destinati a grandi opere all'interno della Foresta Amazzonica con 10.000 km di autostrade, centrali idroelettriche, dighe, elettrodotti, miniere, gasdotti, pozzi petroliferi, canalidi navigazione, porti, concessioni di taglio e altri progetti di sviluppo industriale. Gli scienziati avvertono che questi progetti porteranno alla distruzione di un'area di Foresta Amazzonica tra il 33 e il 42 per cento dell'attuale estensione.Anche se il governo e l 'industria brasiliana non riusciranno a trovare tutti i fondi necessari, il progetto Avança Brasil mostra l'atteggiamento del governo verso le foreste, le genti e le altre creature che le abitano. Ma il governo brasiliano non è il solo responsabile dell'uccisione della Foresta Amazzonica. Sostenuta dalla domanda interna e internazionale di compensato a poco prezzo e di legno tropicale, l'estrazione illegale coinvolge l'80% del legno prodotto nell'Amazzonia brasiliana.

Tutti invitati ad approfondire l'argomento andando ai link proposti...