giovedì 8 aprile 2004

Leggere

(...) e ora che Guglielmo - coi suoi nuovi vetri sul naso - poteva attardarsi a leggere i libri, a ogni titolo che scopriva prorompeva in esclamazioni di allegrezza, o perché conosceva l'opera, o perché da tempo la cercava o infine perché non l'aveva mai sentita menzionare ed era oltremodo eccitato e incuriosito. Insomma, ogni libro era per lui come un animale favoloso che egli incontrasse in una terra sconosciuta.

(dal manoscritto di Adso, Il Nome della Rosa, pag.313 - Umberto Eco)

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