E' un prodigio che le grandi culture siano nate da tribù sparse, che abbiano prodotto tutte quelle cose incredibili, arte e testi e filosofia. Ma alla fine la cultura classica ha fatto il passo più lungo della gamba...
Gli imperi spesso aspirano a un culmine
Che la brama abbatte siccome un fulmine:
Un potere morale sfrenato, rapace,
Una sgualdrina su una bestia vorace.
La carta undici ha questo significato:
La nuova lascivia era forza in passato.
Pensa all'impero romano che sorge,
Mentre in città si sfrenavan le orge.
Un'ebbra sgualdrina tira la briglia
Di una forza che invade miglia su miglia.
La sgualdrina cavalca, colma di boria,
Accesa dal vino della vittoria.
Come il fuoco greco le è scatenata.
Lei è, dentro di noi, quella vampata,
La lascivia incurante della ferita
Di ogni qual volta ci bruciamo le dita.
Ogni capriccio di questo serraglio
Il leon dell'impero guida al guinzaglio.
Così, ebbra di un successo insaziabile,
Non ammette di essere vulnerabile.
Ma è molto men fragile quella cultura
Che non dimentica cos'è la paura.
Roma lasciva si espande in potere.
La fiera sgualdrina dovrà cadere.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o animale dell'harem)
(nota: per i colori vedi Promethea)
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