sabato 14 giugno 2008
Gioco suicida
Un detective scalcinato viene assunto da un campione di baseball per indagare sulle minacce di morte pervenutegli nell'avvicinarsi al momento della sua candidatura al senato degli Stati Uniti d'America. Il povero detective, con una vita non proprio rosea, verrà travolto dagli eventi, scoprendo un gioco suicida che non è solo il suo, intendendosi che egli stesso viene fatto oggetto di minacce e quindi, in fondo, la sua indagine è una sorta di tentativo di suicidio. Alla fin fine Gioco suicida, romanzo hard boiled di Paul Auster, scorre veloce senza sussulti, ma senza neanche grandi qualità. Buona la storia, ma i dialoghi sono un po' vecchi e anche un po' troppo sopra le righe, più da sceneggiato televisivo che non da bassifondi. Forse l'opinione viene dal sempre crescente amore letterario per Edward Bunker, ma alla fin fine nessuno è perfetto. Resta comunque una buona lettura e niente più.
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