L'affermazione è suffragata da varie dichiarazioni di Ross Brawn, titolare della scuderia ed ex ferrarista (ancora con il cuore a Maranello), che però, capito che non sarebbe diventato il successore di Todt, decise di prendersi prima un anno di pausa e poi tornare insieme alla Honda. La Brawn GP, infatti, è la figlia diretta della Bar Honda delle scorse stagioni, impossibile da guidare e portare al traguardo nel 2008, tanto che il team decise di concentrarsi, e a ragione, sulla nuova stagione. Torniamo, però, alle dichiarazioni di Brawn. Innanzitutto questa:
Quello che vediamo oggi è una logica conseguenza degli ultimi due anni. Ferrari e McLaren hanno lottato per il titolo e hanno concentrato poco le proprie attenzioni sui grandi cambiamenti regolamentari. Per noi non si è trattata di una decisione intelligente, ma molto semplice. La nostra macchina non era all’altezza e cosi ci siamo chiesti: Abbiamo tempo da perdere? Per loro, la scelta è stata molto più difficile, ma sono due buone squadre e recupereranno
(da Formula1News)
Conferma, qualora ce ne fosse bisogno, le alte qualità del direttore della scuderia che sta dominando questo campionato, un progetto che, guarda un po', sembra ricordare la Ferrari invincibile del 2004!
Un'altra affermazione interessante è poi la seguente
Nel marzo 2008 avevo fatto questa offerta. Per essere franco, non ho detto ai colleghi che avrei fatto tale diffusore perché non volevo dire su cosa stavo lavorando, ma ho proposto delle disposizioni che avrebbero semplificato la lettura della tela, per renderla meno aleatoria. La mia proposta è stata rifiutata, per cui non mi sento responsabile di nulla.
Le regole che avevo proposto avrebbero posto fine a tutta una serie di interpretazioni. Non avremmo visto questi diffusori o certi elementi aerodinamici all'anteriore delle monoposto. Ci sarebbero state delle vetture ben precise. Quando abbiamo iniziato a lavorare sulle macchine 2009 è stato chiaro che l'ordinamento ci autorizzava a fare alcune cose, ma nessuno si era preoccupato di ragionare su un impianto diverso. Oggi tutti vogliono delle norme più definite.
(da Motorsport)
Questa dichiarazione sembra confermare, anche se non in maniera netta e forte, l'affermazione di un giornalista sportivo (non ne ricordo il nome) ospite ieri sera alla Domenica Sportiva Estate, secondo cui le attuali regole del campionato di Formula 1 sono state redatte dallo stesso Ross Brawn e questo spiega perché la vettura proposta dal suo team sia la più forte.
Gli avversari, non disponendo, come la RedBull, di un genio come Adrian Neway, si ritrovano molto più indietro rispetto alla vettura in questo momento magistralmente guidata da Jenson Button. Da notare, a tal proposito, che altri due protagonisti dell'anno, Mark Webber e Jarno Trulli, sono tutti piloti che non hanno mai, veramente, avuto l'occasione di brillare in vetture competitive. Forse il solo Jarno, nella nascente Renault di Alonso, in effetti ha una storia simile a quella di Jenson: Briatore, però, probabilmente intuendo i problemi che la convivenza tra lo spagnolo e l'italiano avrebbe prodotto (Jarno avrebbe potuto tranquillamente puntare al titolo sin dall'anno successivo alla sua vittoria a Monaco nel 2004, se fosse rimasto nella scuderia francese), gli consentì, addirittura a stagione in corso, di passare ai giapponesi.
Ora l'occasione è finita nelle mani del britannico, ma poteva tranquillamente capitare al nostro pilota abruzzese.
Torniamo, però, al mondiale: da un confronto con la scorsa stagione, limitandosi al recente Gran Premio di Turchia, si vede come a rallentare sono stati un po' tutti (da poco meno di un secondo fino anche a due) mentre gli unici ad essere nettamente migliorati sono stati quelli della RedBull. Se confrontiamo il giro veloce in prova, osserviamo che Vettel, il più veloce quest'anno, è stato più lento di un secondo e mezzo circa del Felipe Massa dello scorso anno, mentre in gara Button è stato più lento di un secondo rispetto al giro veloce di Raikkonen dello scorso anno. Nonostante questo, però, Jenson (che l'anno scorso chiuse a un giro dal brasiliano in rosso) ha concluso il gran premio 25 secondi prima del Massa dello scorso anno.
Alla fin fine, quindi, c'è qualcosa che non torna: mentre le prestazioni velocistiche sono calate, quelle di percorrenza restano fondamentalmente identiche rispetto all'anno scorso, almeno guardando i primi della classe. A questo dobbiamo anche aggiungere un'ultima, terrificante considerazione, almeno per quel che riguarda lo spettacolo. Button, in pratica, quest'anno si è risparmiato, altrimenti sarebbe sceso ancora di più rispetto al tempo complessivo dello scorso anno. Il divario tra la Brawn e la RedBull è maggiore rispetto al divario Ferrari-McLaren della scorsa stagione (c'era una lieve preferenza verso la Rossa, che l'anno scorso non è stata sfruttata dal box per portare Felipe davanti a tutti), mentre il distacco della Toyota quest'anno sembra superiore al distacco della BMW dello scorso anno. Questo ha prodotto per questi primi 7 gran premi della stagione 2009 una serie di gran premi con poco spettacolo, poco appassionanti, mentre con le regole dello scorso anno, sono convinto non solo che avremmo avuto la BMW nella lotta per il titolo, ma anche la Toyota e forse anche la RedBull, sempre grazie a quel genio di Neway.
Per ora, come ferraristi, ci teniamo questi risultati e questa stagione, invitando i tifosi a non prendersela con i piloti: loro fanno del loro meglio con il materiale tecnico che il team mette loro a disposizione, mentre i veri colpevoli, al momento, sono i tecnici che si sono fatti trovare impreparati dalle novità regolamentari, pensando di poter mantenere facilmente il divario tecnico con gli avversari (e il discorso vale, peri pari, anche per Ron Dennis e soci).
P.S.: il confronto tra le due stagioni è stato fatto utilizzando le statistiche presenti su Formula1News
Nessun commento:
Posta un commento