venerdì 17 luglio 2009

Pluto

More about Pluto vol. 1La riproposizione in un nuovo formato e da un nuovo punto di vista di vecchi fumetti non è una prerogativa esclusivamente statunitense. Ultimamente anche tra i manga, almeno tra quelli che stanno venendo in Italia, la moda si sta diffondendo. Tra i manga che sto leggendo, in particolare, ce ne sono due cui sto pensando: prima di tutto Kikaider 02 di Meimu, pubbicato dalla Planeta, e che ripropone Kikaider, l'androide ideato da Ishinomori Shotaro, reinterpretandolo alla luce di una rinnovata e ancor più moderna sensibilità ambientale, rendendolo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, attuale vista l'attuale sitazione di crisi economico-ambientale (e non sto pensando solo all'inquinamento, ma anche allo sfruttamento industriale delle risorse).
Molto più asimoviano è invece Pluto, manga realizzato da Naoki Urasawa che reinterpreta Il più grande robot del mondo, episodio della saga di Astro Boy del grande Osamu Tezuka. In breve: c'è qualcuno (un robot? un uomo?) che sta uccidendo alcuni dei robot più forti del mondo, tutte potenziali macchine di distruzione di massa il cui potenziale distruttivo non viene espresso grazie alle leggi della robotica di asimoviana memoria che impediscono ai robot di uccidere gli esseri umani. Eppure un essere umano muore: Bernard Lange, leader del gruppo per la difesa dei diritti dei robot. A occuparsi delle indagini è l'ispettore Gesicht, robot e poliziotto tedesco: protagonista assoluto del primo episodio e della saga, conduce il lettore nel mondo dei robot, non delle semplici macchine, ma esseri pensanti così sofisticati da essere in grado di amare, soffrire, avere incubi, flashback di cui non hanno memoria alcuna e, soprattutto, morire.
E' qui, in sintesi, il manga, che parte dalla distruzione di Mont-Blanc, robot svizzero che incarna lo spirito ambientalista. Amatissimo da tutti, faceva della tutela dell'ambiente un punto fondamentale del suo lavoro: la sua morte rappresenta la morte della difesa dell'ambiente, dei movimenti ambientalisti. D'altra parte la morte di North #2, ex soldato e compagno di Mont-Blanc, rappresenta la morte dello spirito pacifista che si oppone agli orrori della guerra, in particolare quelli che l'individuo ha visto con i propri occhi, che ha contribuito a creare.
Lo svolgimento della vicenda è comunque quello di un classico giallo dei nostri tempi: il detective raccolgie le prove e le testimonianze, le sensazioni e le osservazioni, fino all'incontro finale, in Giappone, con il mitico Atom, il protagonista della serie originale.
Ultime note sparse: molto bello l'incontro tra Gesicht e Brau 1589, il robot che per primo, e per ora unico, ha ucciso un essere umano. Ricorda terribilmente l'incontro tra Hannibal Lecter e ...: Il silenzio degli innocenti, l'episodio più noto di tutta la saga lecteriana, è entrato nell'immaginario colletivo con così tanta forza che non poteva non fare da base per un incontro che, molto probabilmente, sarà un episodio chiave in tutta la vicenda raccontata da Urasawa.
Torniamo al manga, però. L'episodio di North #2, che si suddivide in tre parti, come detto rappresenta in un certo senso l'evoluzione e la morte dello spirito pacifista a partire dagli orrori della guerra. Interessante come il robot protagonista del trittico sia affiancato a un compositore cieco e ormai vecchio, che per ritrovare il contatto con il suo passato avrà bisogno di un robot, comprendendo anche che dietro un'intelligenza artificiale non si nascondono solo freddi dati, ma anche poesia e voglia di riscatto. E così se l'abbraccio della folla a Mont-Blanc era la speranza che il messaggio di quest'ultimo non sarebbe andato perso, allo stesso modo le parole di sir Duncan in chiusura di episodio rappresentano la speranza che quella poesia, quella musica, quella voglia di riscatto reciproca nata dal confronto tra due mondi diversi uno dall'altro non sia persa per sempre.
E infine Brando, il lottatore, che anche nella figura (ma anche nel carattere) sembra richiamare il famoso attore italo-statunitense, Marlon Brando. Ottimismo, responsabilità, un pizzico di follia, fortuna: tutto questo in un personaggio simpatico e accativante.
E infine l'incontro tra Atom e Gesicht può quindi essere visto come il tentativo di quest'ultimo di salvare tutto ciò che di buono rappresenta Brando e rappresentavano Mont-Blanc e North #2. Il tentativo di salvare l'essenza dell'umanità.

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