venerdì 11 settembre 2009

La variabile indipendente

More about Che fine ha fatto Mr Y?Un libro particolare, questo di Scarlett Thomas, Che fine ha fatto Mr.Y. E vista la natura del libro, non escludo, come suppongo nel titolo, che il Mr.Y ideato dalla Thomas sia riferito alla y, che generalmente, in matematica, è la variabile dipendente. E Mr.Y, così come chiunque viva nel mondo reale, sembra quasi essere una variabile dipendente, mentre quella indipendente è costituita da chiunque si ritrovi a vivere nella Troposfera. Andiamo con ordine: Thomas Lumas, misterioso scrittore vissuto tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, è oggetto d'interesse e di studio di Ariel Manto e del suo supervisore di dottorato Saul Burlem, conosciuto ad una conferenza su Lumas tenuta proprio da Burlem. Qui i due scoprono una serie di interessi culturali, su tutti Lumas, che spingono Burlem a chiedere ad Ariel di diventare sua studentessa e prendere da lui la tesi di dottorato. Per fortuna Ariel accetta solo la tesi, senza andare oltre, ma al tempo stesso diventa anche una sfortuna aver accettato una tesi così complessa sugli esperimenti mentali che non le spegne l'interesse per Lumas e per il suo più misterioso libro: Che fine ha fatto Mr.Y.
L'inizio del libro della Thomas vede la scomparsa di Burlem e il ritrovamento, da parte di Ariel, del tomo misterioso: così il lettore si trova catapultato nella doppia lettura delle vicende reali di una Ariel decisamente sempre più distaccata dal mondo reale, dove cambia un eccesso con un altro, ultimo una relazione con un uomo sposato semplicemente perché in questo modo è sicura di non doversi impegnare, e delle vicende fittizie di Mr.Y tratteggiate dallo scrittore Lumas. La finzione si mescola alla realtà (o alla finzione reale della Thomas) e questa fusione diventerà ancora più stretta quando Ariel proverà la particolare mistura che consente a chi la assume di entrare nella Troposfera e da qui trasferire la propria coscienza in qualunque essere vivente, sia esso uomo o animale.
Ariel diventerà sempre più assuefatta dalle visite nella Troposfera e sempre più distaccata dalla sua vita reale, nonostante la conoscenza di un ragazzo, un dottorando di teologia, che la ama sinceramente, ma che lei, condividendone i sentimenti, respinge immancabilmente. Al di là delle vicende di Ariel, però, il romanzo spicca per una intelligente fusione tra filosofia, letteratura e fisica, in particolare teoria delle stringhe, gatto di Schrödinger e quant'altro della fisica moderna venga visto quasi come mistico. Punto di riferimento della Thomas in questo senso è il bel libro di Michio Kaku Mondi paralleli, cui si deve aggiungere anche Big Bang di Simon Singh (quello dell'Ultimo teorema di Fermat: ancora questo libro citato dalla Thomas non sono riuscito a scovarlo...). Si potrebbe quasi dire che la Thomas fa, con la filosofia, la religione, la fisica e il mondo dei quanti un'operazione simile a quello che fece Dan Brown con il Codice Da Vinci, realizzanto però un miscuglio fantastico estremamente gradevole, ma anche molto originale.
Vi lascio al commento di Pullman, quello della bussola d'oro:
Ingegnoso e originale... Un'ottima storia che sprizza intelligenza


Piccola nota finale sulla traduzione: per tutto il libro il termine popular science viene tradotto come scienza popolare e non con il più corretto divulgazione scientifica. Come cantava qualcuno qualche anno fa... Sono cose della vita...

1 commento:

  1. è un libro ricco di novità, che fanno riflettere...
    in alcuni momenti risulta avvincente, in molti altri invece un po noioso

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