Blake e Mortimer questa volta sono impegnati a risolvere il mistero del continente perduto di Atlantide: il professor Blake, infatti, ha scoperto alcuni reperti che proverebbero l'esistenza in un lontano passato del regno di Atlantide. Mortimer lo raggiunge e organizzano una spedizione nei recessi oscuri della Terra: a loro insaputa si infiltra nella spedizione il loro eterno rivale Olrik.
Inizia così un'avventura dal gusto verniano, una sorta di rivisitazione di Viaggio al centro della Terra: a differenza di questo, i nostri eroi non devono arrivare fino al centro del pianeta per scoprire una civiltà avanzatissima, quella di Atlantide, rifugiatasi all'epoca della grande catastrofe che fece sprofondare il continente. Nella vicenda orchestrata da Jacobs, i nostri eroi si troveranno a fronteggiare anche un complotto ai danni di Atlantide, con Olrik ovviamente schierato con i nemici di questo perduto regno.
Nel complesso le didascalie risultano eccessivamente invasive (anche più del Marchio Giallo) e cariche di drammaticità in molti casi. A parte le didascalie, l'intera faccenda risulta decisamente poco credibile, con scarse spiegazioni sull'illuminazione degli ambienti: se può andare bene la luce che filtra e poi viene riflessa in caverne piuttosto piccole, risulta poco credibile questa spiegazione negli ambienti più vasti di Atlantide, dove si alternano il giorno con la notte, il bello con il cattivo tempo. Questa è sicuramente la situazione più incredibile di tutte, che accetti in ogni caso come plausibile semplicemente per non troncare la lettura a metà!
Non il Jacobs de Il mistero della Grande Piramide, né sicuramente quello del Marchio Giallo: appena sufficiente, direi.
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