Otto episodi a cadenza mensile per "The Secret", una fiction a fumetti che si basa su fatti reali, testimonianze e studi effettuati da importanti ricercatori di confine come Gregg Braden, David Icke e l'italiano Corrado Malanga. Seguendo il protagonista Adam Mack, dal volto di Joseph Fiennes, proveremo a far luce sul folklore e sui miti moderni del complottismo e delle teorie della cospirazione. Affronteremo temi come interferenze aliene, cerchi nel grano, fisica quantistica e antichi testi sacri, ci spingeremo indietro nella storia, al tempo dei Sumeri e dei loro Dei venuti dal cielo, ma soprattutto intraprenderemo un viaggio in noi stessi che ci porterà alla riscoperta dell'anima, per svelare il segreto e trovare le risposte che da sempre assillano l'essere umano.Sembra che Voyager e Mistero abbiano finalmente trovato la rivista che porterà nelle edicole italiane i loro servizi televisivi. Direte voi: è solo un fumetto. Certo. Peccato che Giuseppe Di Bernardo sembra credere nelle teorie complottiste che fanno da fonte al fumetto. Lo si capisce da
- la blogroll di The Secret
- dal post Fili invisibili, che si conclude con una intervista di Massimo Mazzucco all'avvocato Paolo Franceschetti (cui consiglierei di leggere questo post)
Le premesse, dunque, non mi sembrano buone: vedremo cosa ne uscirà fuori.
(1) Riguardo il signoraggio e l'ineffabile Alfonso Luigi Marra, vi segnalo un paio di post di Giuliana Galati: parte 1, parte 2
Oddio, "credere" è una parola grossa.
RispondiEliminaIo preferisco il termine "accorgersi", nel senso che puoi credere alla gente ma puoi "accorgerti" solo di quello che capita a te.
E trovo sgradevole che si critichi le persone per le proprie "credenze" ;)
La serie "The Secret" si basava sulle teorie complottistiche e per creare una fiction credibile mi sono confrontato con le persone che di certi arcgomenti trattano.
Quello in cui "credo io" non è la questione.
Oppure non apprezzi Sherlock Holmes perché Sir Arthur Conan Doyle credeva al soprannaturale e alle fate?
;)
In effetti sono uno... sherlockiano!
RispondiEliminaDetto questo, riandando indietro con la memoria a quel periodo, la cosa che mi dava più fastidio (perché in effetti è quella che ricordo con più fastidio) è che la rivista si poneva in questo modo come un fumetto per i "complottisti" e non più in generale per gli appassionati di genere (come alla fin fine di fatto era, se non si leggevano gli editoriali, anche troppo complottisti per i miei gusti).
Un po', devo dire, mi è dispiaciuto non essere riuscito a finirla (ho perso l'ultimo numero e non perché non mi erano piaciuti quelli precedenti, ma per altre questioni...).
P.S.: purtroppo la preparazione per Lucca Comics & Science 2012 mi ha distratto dal risponderti prima. Me ne scuso...