sabato 7 maggio 2011

Il respiro del mondo

Ci sono numeri di Dylan Dog che meritano veramente di essere letti ed eventualmente recuperati da chi non lo ha fatto. E quindi ha anche ben poca importanza il fatto che se ne parli solo mesi dopo la loro pubblicazione, come sto per fare con il n.294, Piovono rane di Andrea Cavalletto e Luigi Piccatto. Ci sono molti spunti interessanti nella storia di Cavalletto e vorrei provare ad esaminarli, almeno quelli che ho colto.
Iniziamo, però, dall'atmosfera generale, che è quella di un classico della serie: eventi fantasitici, un mistero reale da sbrogliare, un enigma che nessuno sembra in grado di risolvere, una bella da aiutare, una conclusione che svela in maniera assolutamente ironica l'origine degli eventi fantastici.
Questi eventi fantastici sono una pioggia più o meno periodica di animali biblici (vermi, rane, meduse, serpenti) che investono il quartiere di Dylan in luogo della tanto desiderata pioggia (Londra è infatti attanagliata da una insolita, non solo per la città ma anche per il periodo - l'albo è uscito a marzo 2011 - ondata di caldo). Ovviamente sin dalla prima pioggia, quella dei vermi, esce il folle di turno che richiama l'attenzione sulla fine del mondo, ma nel prosieguo dell'avventura si tende, Dylan, protagonisti e lettori, a credere che in effeti sia la risposta della Terra alle malefatte dell'uomo (la spiegazione sarà più semplice!).
Protagonisti, oltre all'immancabile titolare della testata e a un ottimo Groucho (gestito molto bene, cosa insolita dopo Tiziano Sclavi), sono John Schneider, climatologo che nella storia è diventato un folle straccione convinto che gli alieni stanno per trasferirsi sulla Terra, dopo anni di esperimenti per adattare l'ambiente alla loro razza; la figlia di quest'ultimo, Susan, che sono anni che sta cercando di ritrovare il padre disperso dopo la sua ultima missione di ricerca; Vincent Locke, amico e collega di Schneider, persona che come si vedrà avrà qualcosa da nascondere, ma a fin di bene; e George Myers, capo dell'istituto di ricerca privato per cui lavora Locke, e lavorava Schneider, anch'egli con qualcosa da nascondere, ma in questo caso a scopo di lucro, o a fin di male, come si potrebbe anche dire.
Tema principale dell'albo, però, è il rapporto tra l'uomo e la Terra, un rapporto che non è ritenuto corretto e che sta generando uno squilibrio nell'ordine naturale delle cose. Sfondo narrativo sono le dottrine meditative, importanti proprio per ottenere una maggiore consapevolezza di se e migliorare la qualità della vita individuale (passo fondamentale per migliorare la qualità della vita di tutti in generale). A dimostrazione di ciò c'è la scopertada parte di Schneider e di due suoi colleghi (di cui uno con qualcosa da nascondere, anch'egli a fin di male) di un tempio perduto, un luogo dove la natura è in perfetta armonia e che consente di entrare in contatto direttamente con il respiro del mondo. In fondo questo passaggio riecheggia le mitiche città perdute, come la famosa Tralla La di barksiana memoria, ispirata a sua volta dalla mitica Shangri La. E' in questa occasione che Schneider ottiene il codice che corrisponde alla vibrazione della Terra, ed è per difendere questo codice che Schneider coinvolgerà Dylan nei suoi deliri, che poi così folli e campati in aria non saranno...
Altro punto fondamentale per le dottrine meditative è il livello di consapevolazze raggiunto da Schneider, tale per cui è in grado di scoprire chi tra i suoi due colleghi è malvagio. Affrontare quella malvagità e soprattutto scatenarla ha probabilmente condotto alla pazzia il climatologo.
Altro elemento proveniente dal mondo della meditazione sono i gatti di Locke, Yin e Yang, uno bianco con una macchia nera e uno nero con una macchia bianca che, litigando a pagina 74, seconda vignetta, compongono il famoso simbolo:

Lasciamo per ultimi due elementi fondamentali. Iniziamo con Schneider che, all'interno del tempio perduto, riesce a entrare in sintonia con l'ambiente. La postura che prende è una delle più pubblicizzate posture meditative (non è l'unica), e durante una delle sessioni di meditazione:
La consapevolezza sbocciò nella sua mente. Come una rosa.
E' l'apertura del così detto terzo occhio, la cui apertura, necessaria per aumentare la consapevolezza individuale, è identificata con un fiore, preferibilmente una rosa, che sboccia in mezzo alla fronte, nella zona intermedia tra i due occhi.
Infine la spirale: nel loro primo incontro, Schneider consegna a Dylan una spirale con una serie di 1 e 0, forse un numero binario, scritti a spirale. La spirale viene scritta dal centro verso l'esterno, ovvero rappresenta energia che viene diffusa verso l'esterno (la stessa spirale percorsa nel senso opposto rappresenta energia che viene raccolta verso l'interno). E' possibile associare la spirale al nostro corpo e percorrerla in un senso o nell'altro concentrandosi sui punti di intersezione corrispondenti (non chiedetemi di più perché sto ancora imparando questi dettagli...).
La spirale, dunque, rappresenta il respiro del mondo, il percorso o la vibrazione che consente alla Terra di immettere energia nell'ambiente e in tutti gli esseri viventi. Il numero binario scritto da Schneider è (non me ne voglia Dylan se divulgo l'informazione dopo che tanto ha fatto per proteggerla, arrivando alla fine alla distruzione del foglio su cui il numero è stato scritto)...
In effetti di serie numeriche ce ne sono tre. La prima a pagina 28:

0011100101001010111010110101110011011011001110011000.
100110011011011001

coperta da un dito (dove c'è il puntino non si capisce che cifra ci sia...). Poi pagina 37:

001110010100101011101011010111001101101100111001100

E infine pagina 46:

00111001010010101110101101011100110110110110011100110
00111001100110110100101.

Può essere un unico numero binario, una serie di numeri binari uno dietro l'altro (in questo caso c'è da capire se sono di una, due, tre, quattro ... cifre binarie), ma può anche essere un segnale elettrico proveniente da una funzione scalino, ovvero una funzione che emette un segnale (interruttore acceso) in corrispondenza dell'1 e non emette nulla (interruttore spento) in corrispondenza dello 0.
Iniziamo giocando con il figlio elettronico e mettiamo i tre segnali uno sull'altro (nel primo ho sostituito il puntino con un 1, nel terzo il puntino finale non l'ho considerato)

Potremmo considerare questi come i battiti della Terra o i respiri del mondo.
D'altra parte, come detto, potrebbero essere semplicemente tre numeri binari, che tradotti nelle usuali cifre decimali diventano, rispettivamente:

528431461438205617881
503951512754636
16909806766034832379301

Per l'operazione di trasformazione mi sono fatto aiutare da Wolfram Alpha. Non ho provato altre soluzioni, basti però ricordare che il primo numero, puntino incluso, ha 71 cifre, e 71 è pari; il secondo numero ha 51 cifre, e 51 è divisibile per 3 e per 17; il terzo numero ha 76 cifre, fattorizzabile come $2^2 \times 19$. Quindi almeno due delle tre cifre binarie possono essere ulteriormente scomposte in sottogruppi di un numero ridotto di cifre, ovviamente partendo dal presupposto che ciascun numero abbia lo stesso numero di cifre. Cosa che però non è necessariamente detta.
D'altra parte potremmo vedere dietro al codice l'alfabeto Morse, e questa sarebbe ancora una ulteriore lettura. E probabilmente questo è solo uno degli aspetti divertenti non solo del numero di Dylan Dog in questione, ma in fondo della stessa matematica!
In fondo la matematica è un'opinione, almeno fino a che non ci si mette d'accordo sul contesto. Fatto questo, però, all'interno di quel contesto nessuna delle previsioni che un modello matematico fa o non fa è un'opinione, ma diventa una affermazione (o un fatto, se vogliamo, nel mondo fisico), che può essere vera o falsa. Questa, però, è tutta un'altra storia!

P.S.: su Lo Spazio Bianco abbiamo una bella e più seria recensione del numero a firma di Salvatore Cervasio.

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