sabato 29 giugno 2013

Epsilon Aurigae

Un semplice omaggio
La stella brillante Epsilon Aurigae (HD 31964) è una stella binaria famosa per il suo lungo periodo orbitale (27.1 anni), che è scandito da una eclissi lunga quasi due anni causata da un oggetto essenzialmente invisibile.
Esaminando lo spettro ottico della Epsilon Aurigae verso la fine dell'eclisse del 1954-1956(1), Hack fu in grado di dedurre la densità degli elettroni e sviluppare l'ipotesi di una stella di tipo B al centro di un ampio disco di materiale occultante(2).
(da Hoard D.W., Howell S.B. & Stencel R.E. (2010). Taming the invisible monster: Systme parameter constraints for ϵ Aurigae from the far-ultraviolet to the mid-infrared, The Astrophysical Journal, 714 (1) 549-560. DOI: )
(1) Margherita Hack si confrontò con le osservazioni di Adams e Sanford del 1929 e pubblicate l'anno successivo:
Lo spettro mostra un raddoppio delle linee simile a quello del 1929, con la componente violetta che appare originata in uno shell molto rarefatto, che circonda una stella invisibile in accordo con l'ipotesi di Struve (1956) ed è responsabile dell'eclisse osservata. Lo studio dello spettro dello shell mediante la curva du accrescimento mostra effetti di diluizione della radiazione.
Hack M. (1959). The Spectrum of Epsilon Aurigae., The Astrophysical Journal, 129 291. DOI:
(2) Alcune delle osservazioni riportate sono state successivamente corrette da altri ricercatori, ma la strada era sostanzialmente quella:
secondo parecchi indizi concordanti, il compagno sarebbe una stella di tipo O9 o B circondato da uno shell di idrogeno ionizzato dalla radiazione ultravioletta del compagno stesso. Questo shell eclissa la stella principale assorbendone la luce per scattering elettronico. Il compagno molto probabilmente è una stella di tipo P Cygni, di grandezza assoluta visuale -4 o -5 e temperatura effettiva compresa fra 20000 e 30000 K.
Hack M. (1962). A new explanation of the binary system $\varepsilon$ Aurigae, Memorie della Società Astronomia Italiana, Vol. 32, p.351 A proposito dello shell, insieme con Ferluga, osservò che:
questo shell è responsabile per il selettivo assorbimento della luce primaria e per la produzione dello spettro dello shell.
(...)
Possiamo meravigliarci di come sia possibile per lo shell gassoso parzialmente ionizzato coesistere con l'oggetto freddo. Pensiamo che la luce calda secondaria in fuga dai poli sia in grado di eccitare e ionizzare il sottile shell gassoso che che si estende oltre il piano orbitale, mentre un disco freddo o un anello che circonda la secondaria ed eclissa la primaria si trova in vicinanza del piano orbitale, e rende la secondaria più debole di quanto non sia realmente.
Ferluga S., Hack M. (1985). High-dispersion spectroscopy of the eclipse of Epsilon Aurigae at visible and ultraviolet wavelengths, Astronomy and Astrophysics, vol. 144, no. 2, March 1985, p. 395-402.

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