venerdì 22 novembre 2013

Estratti da un viaggio cosmico

Mentre sono in procinto di partire, ecco che vi propongo degli estratti dal resoconto dell'ultima giornata di Lucca Comics & Science dedicata nel pomeriggio all'incontro con Amedeo e Rossano Piccioni, gli autori di Cosmicomic. Il resoconto è sottomesso per l'approvazione alla pubblicazione su LSB e così, nel frattempo, ho pensato bene di proporvi, in anteprima, un pezzo dell'inizio e della fine:
L'ultimo giorno di Comics&Science 2013 non è stato dedicato solo a Leo Ortolani e alla sua interrogazione degli scienziati, ma anche a un progetto particolare, soprattutto se rapportato con l'editore che lo ha proposto, la casa editrice torinese di libri scientifici Codice. Il libro in questione è Cosmicomic, un romanzo a fumetti di Amedeo Balbi, che ho rivisto con piacere dopo 4 anni, e Rossano Piccioni, dedicato, come recita il sottotitolo, agli uomini che scoprirono il Big Bang.
(...)
C'è stato anche spazio per domande dal pubblico, e qui mi sono inserito prima chiedendo a Rossano quali spunti ha utilizzato per la rappresentazione della relatività spiegata da Einstein al giornalista che era andato a intervistarlo.
Ho seguito le indicazioni dello sceneggiatore, perché questa mi sembra una forma di rispetto nei confronti del suo lavoro a differenza di altri che stravolgono le sceneggiature.
In effetti fa notare Amedeo quelle doppie splash page sono state particolarmente elaborate in particolare la seconda che doveva rendere il famoso esperimento mentale dell'ascensore in caduta libera (in questo caso di una stanza). In particolare, Rossano ha trovato divertente disegnare la prima delle due, quella con gli oggetti in volo.
Alla fine del'incontro alla Ubik provo a fare il bravo intervistatore e così faccio un paio di domande ad Amedeo, con il quale avevamo scambiato qualche parola poco prima dell'incontro con Leo Ortolani. Una delle prime curiosità riguarda il titolo, Cosmicomic: in effetti l'idea era quella di proporre qualcosa tipo il già citato Logicomix (si era pensato, infatti, anche a Cosmicomix) e solo incidentalmente c'è anche il leggerissimo riferimento alle Cosmicomiche di Calvino, citate da Plazzi, tra l'altro, nel corso degli incontri.
Tra l'altro, a domanda diretta, Amedeo conferma che il libro è stato proposto da lui all'editore ((devo ammettere che in quel momento la mia stima per Amedeo è cresciuta a un livello inimmaginabile: certo c'è da considerare che aveva già scritto per Codice e quindi c'era una certa fiducia reciproca, ma non è da tutti riuscire a convincere un editore di saggi a buttarsi, anche se in maniera estemporanea, sui fumetti)) che, per nostra fortuna, l'ha accettato.
La questione forse più interessante, anche per i lettori di LSB, è capire quali sono state le difficoltà tecniche che un esordiente ha dovuto affrontare:
Prima di tutto le difficoltà intrinseche nel "rendere la materia", e poi "la resa di alcune scene in particolare dove ci sono due o tre personaggi che semplicemente parlano". In questo caso "il problema è far fare qualcosa ai personaggi, senza renderli eccessivamente statici" un po' come a teatro dove si cercano delle azioni da compiere sul palco. In casi come questo "è stato bravo Rossano" (che è stato selezionato da una rosa di vari disegnatori) a sistemare gli oggetti nello spazio, ad esempio, nella spiegazione della curvatura.
Una delle scene migliori, e in questo Piccioni e Balbi sembrano concordare, è, poi, quando Humasson interagisce con un personaggio completamente inventato, che permetteva di "rappresentare il personaggio reale per quello che era: "alla mano"."

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