lunedì 13 gennaio 2014
La boutique del mistero
Di Dino Buzzati avevo letto, fino a ora, solo Poema a fumetti e La famosa invasione degli orsi in Sicilia, entrambe due favole, la prima decisamente per adulti, più oscura e macabra, la seconda, pur se presenti elementi di paura, decisamente molto più adatta per dei lettori bambini. Queste due anime di Buzzati sembrano emergere a tratti nei racconti proposti ne La boutique del mistero, che raccoglie storie che definirei gotiche più che dell'orrore, come ad esempio Eppure battono alla porta, o favolistiche, come per esempio il lungo Il cane che ha visto Dio, una specie di romanzo breve, o brevissimo, con una conclusione alla Roald Dahl. In alcuni, poi, c'è un gusto per l'humor al limite del ridicolo, come per esempio in Riservatissima al signor direttore, in cui confessa di non essere l'autore degli scritti che ha firmato, mentre in altri c'è quasi una ricerca del magico, come ne La Torre Eiffel, che in fondo è una variazione del detto orientale secondo cui a contare in un viaggio non sono i punti di partenza e di arrivo, ma il viaggio stesso. Esiste, poi, quasi in maniera ossessiva, una ricerca della morte, presente nella maggior parte dei racconti, che così oscillano tra uno squisito gusto per il macabro e una malinconia diffusa che dona alla raccolta quell'aria misteriosa che inizia sin dal titolo.
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