mercoledì 26 marzo 2014

Memorie di un sognatore abusivo

Ci si rende conto solo leggendo di quanto il titolo del libro che potrebbe sembrare un po' fantasioso rispetti invece perfettamente ciò che si legge tra le pagine, perché in questo libro ci sono proprio le memorie di un sognatore abusivo.
Ci troviamo nel 2035, e i tempi sono davvero molto moderni, con tecnologie che ora faremmo fatica a immaginare. Però ci sono alcune cose che non sono cambiate tanto rispetto ai giorni nostri, e riguarda la politica, con i suoi annessi e connessi. Tutti che promettono di migliorare, aumentare, risistemare all'avvicinarsi delle elezioni, ma in realtà non dicono niente di nuovo, niente di meglio, perché nei fatti nulla cambia. E non cambia nemmeno la tassa sui sogni, di cui nessuno parla ma rende la vita del protagonista (e non solo la sua) abbastanza impegnativa. Lui sogna, sogna molto, e questo lo porta ad avere debiti, perché non riesce a star dietro alle onerose tasse che deve pagare sui suoi sogni. Però una soluzione c'è, ma deve aspettare che sia questa soluzione ad andare da lui, perché si tratta di una soluzione poco legale, per le leggi in corso.
Un bel libro, avvincente, con un finale per niente scontato, o almeno io ne avevo immaginato uno completamente diverso, forse perché il finale del libro si avvicina un po' troppo alla nostra realtà.
Libro da leggere, ma con le dovute precauzioni.


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