giovedì 8 maggio 2014

Assassinio nel labirinto

Vi ricordate di Alfred Walter Stewart, il chimico che scriveva gialli con lo pseudonimo di J. J. Connington? Un altro piccolo capolavoro, un romanzo investigativo che mescola la chimica con la matematica è Assassinio nel labirinto, dove Sir Clinton Driffield è alle prese con il doppio omicidio di due gemelli avvenuto all'interno del labirinto costruito nel parco della loro villa.
Il curaro è un estratto vegetale preparato a partire da numerose e varie piante della foresta amazzonica, utilizzato dagli indigeni delle zone come veleno da freccia per la caccia e la guerra.
Sicuramente il primo punto di curiosità sta proprio nel labirinto di villa Whistlefield, un giardino che riprende il famoso labirinto di Hampton Court e che è facilmente attraversabile dagli abitanti della casa, inservienti inclusi.
Per quel che riguarda i labirinti, senza perdersi troppo in approfondimenti mitologici e matematici, per altro già fatti in altro luogo, vi propongo una citazione da Il nome della Rosa di Eco, dove Guglielmo da Baskerville propone un modo per risolvere un labirinto:
"Per trovare la via di uscita da un labirinto," recitò infatti Guglielmo, "non vi è che un mezzo. A ogni nodo nuovo, ossia mai visitato prima, il percorso di arrivo sarà contraddistinto con tre segni. Se, a causa di segni precedenti su qualcuno dei cammini del nodo, si vedrà che quel nodo è già stato visitato, si porrà un solo segno sul percorso di arrivo. Se tutti i varchi sono già stati segnati allora bisognerà rifare la strada, tornando indietro. Ma se uno o due varchi del nodo sono ancora senza segni, se ne sceglierà uno qualsiasi, apponendovi due segni. Incamminandosi per un varco che porta un solo segno, ve ne apporremo altri due, in modo che ora quel varco ne porti tre. Tutte le parti del labirinto dovrebbero essere state percorse se, arrivando a un nodo, non si prenderà mai il varco con tre segni, a meno che nessuno degli altri varchi sia ormai privo di segni."
Un'altra citazione, questa volta di carattere più matematico, è tratta da Logicomix, dove viene descritto come Bertrand Russell prova a risolvere il suddetto labirinto di Hampton Court:
Il labirinto di Hampton Court sembra fatto apposta per spiegare la logica di Boole.
Per non perderti nel labirinto, dovevi scoprire se i sentieri avevano valore 1, cioé "porta all'uscita", oppure 0, cioé "non porta all'uscita".
Per cui, se un sentiero $X$ ha valore 1 fino a un certo punto e poi si divide in $Y$ e $Z$ allora, per procedere nella direzione giusta, dobbiamo calcolare la nostra scelta in questo modo: \[\left \lbrace \begin{matrix} X\\ Y \vee Z = 1 \end{matrix} \Rightarrow Y = 1, \, Z = 1 \right.\] Sarebbe a dire: $X$ continua in $Y$ o $Z$ e mantiene il suo valore 1 sia nel caso ce l'abbia $Y$ oppure $Z$, sia nel caso in cui il valore 1 appartenga a entrambi. Ma assume valore 0 se entrambi $X$ e $Y$ hanno valore 0.
Ma torniamo al nostro giallo: quando quindi i due gemelli, Roger e Neville, uno avvocato di successo l'altro affarista dal passato oscuro, vengono uccisi, le attenzioni inevitabilmente si spostano sui componenti e i frequentatori della magione dei due fratelli.
Il punto di interesse, la vera sfida che però lo scrittore lancia al lettore non è tanto quella di scoprire l'identità dell'assassino, ma capire le mosse e i programmi di Driffield, e come il capo della polizia cercherà di far uscire allo scoperto l'assassino, la cui identità è per certi versi telefonata, essendo alla fin della fiera due i papabili assassini dei gemelli.

2 commenti:

  1. Non basta seguire sempre a contatto la parete sx oppure dx del labirinto per poi trovarsi all'uscita?

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    1. No: c'è la possibilità che seguendo questa strategia tu finisca in un percorso chiuso che ti riporta sempre nello stesso punto.

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