lunedì 16 giugno 2014

I personaggi classici secondo Casty: Eta Beta e la Spia Poeta

Come avevo accennato nel post precedente, per il Premio Papersera 2014 assegnato a Casty ho contribuito con due articoli, il secondo dei quali scritto insieme ad +Andrea Bramini, con cui spesso ci troviamo a scrivere anche di cose disneyane, ma non solo. Per l'occasione ci siamo concentrati su due personaggi che l'autore ha rinnovato all'interno della tradizione classica, Eta Beta e la Spia Poeta.
L'articolo, ovviamente, fa parte, insieme a molti altri, del librone, che presto sarà disponibile anche su lulu.com.
P.S.: le immagini a corredo non sono quelle presenti nell'articolo uscito sul librone.

Sin dal suo esordio disneyano, Casty ha utilizzato con grande intelligenza comprimari e avversari di Topolino.
Che fossero nuovi personaggi creati ad hoc o le celebri spalle femminili anche ricorrenti (come Estrella Marina, Eurasia Tost o la cronauta Uma), l'autore ha sempre saputo valorizzare questi gregari, lavorando molto sopra alla loro personalità e caratterizzandoli con grande intelligenza, rendendoli importanti per la trama ma comunque così ben definiti da poter essere potenzialmente autonomi, come per esempio Eurasia Tost che è stata utilizzata anche da Gabriele Panini in accoppiata con Indiana Pipps e da Jérôme Wicky sul francese Le Journal de Mickey. Come già sotto altri aspetti, Casty dimostra, quindi, di aver appreso la lezione di Romano Scarpa, che spesso creava personaggi secondari dotati di un certo spessore, anche quando erano destinati a un'unica apparizione (basti pensare all'Uomo di Ula-Ula o ai due marinai di Topolino e la fiamma eterna di Kalhoa).
Anche sul fronte degli avversari il discorso è non troppo differente: tra quelli creati appositamente, il più noto è sicuramente Vito Doppioscherzo. Ricalcato sul Giocattolaio disneyano ideato da Jerry Siegel, ha il merito di riportare su Topolino in maniera non banale una delle trame più amate da Floyd Gottfredson e Romano Scarpa: l'uomo dall'apparenza bonaria che si rivela mosso da loschi intenti.
Casty, però, ha dimostrato di saper utilizzare in modo intrigante anche personaggi già presenti nel cast disneyano, prediligendo quelli caduti nell'oblio o quelli il cui utilizzo, nel corso degli anni, si è discostato dall'interpretazione originale.
In questo articolo vogliamo concentrarci su due esempi in particolare: Eta Beta, per quel che riguarda i comprimari, e la Spia Poeta, per gli avversari.
L'Uomo del domani
Eta Beta non è certo tra i personaggi secondari dimenticati dagli autori Disney. Anzi, è stato ripreso in numerose occasioni, facendogli vivere diverse avventure a fianco di Topolino. Dopo lo splendido ciclo curato da Floyd Gottfredson per i quotidiani statunitensi, il personaggio viene ripreso da Romano Scarpa e successivamente da moltissimi altri sceneggiatori, ma il personaggio viene a volte svuotato delle sue prerogative, rendendolo un ricettacolo di stereotipi - la naftalina, il gonnellino senza fondo etc. - e spesso favorendo l'errata convinzione che Eta sia un alieno, invece che un terrestre del futuro.
Casty riprende invece il sense of wonder insito nell'idea di base del personaggio, quello di uomo di grande cultura scientifica e di spiccata saggezza, peculiarità figlie della sua provenienza dal futuro. Storie come Topolino e la neve spazzastoria sono ottimi esempi di una classica avventura, ben scritta e dinamica, vissuta dal duo: i protagonisti vanno in vacanza in un ameno paesello, solo per essere testimoni di uno strano fenomeno atmosferico dagli effetti ancora più strani sulle persone. Topolino e l'amico entrano in azione per cercare di svelare il mistero, ed è vedendoli in azione che si capisce che Casty ha ben chiaro come usare Eta Beta. Lo strano ometto del futuro è coraggioso, volitivo, onesto, una spalla inossidabile per Topolino, e in questo senso trova la sua ragion d'essere rispetto all'impiego di Pippo, per esempio, che ha ben altre qualità con le quali affianca Mickey.
Topolino e il mondo che verrà, storia nota soprattutto per la reintroduzione della Spia Poeta come avversario, mette in mostra anche un ottimo Eta Beta, a fianco di Topolino proprio come nella storia d'esordio della terribile spia. Qui Casty pone l'accento, inizialmente, sulle qualità di scienziato dell'Uomo del domani, il quale lavora in una base segreta - una reinterpretazione castyana della mitica Area 51 - su ogni sorta di congegno e sperimentazione tecnologica: smesso il camice, l'amico proveniente dal futuro è pronto all'azione in compagnia dell'eroe dalle grandi orecchie.
Nella storia creata per il n. 3000 di Topolino, poi, uno dei congegni futuribili di Eta è proprio il centro attorno cui si sviluppa una storia dai tratti inquietanti e in cui Casty rende onore a tutti i personaggi coinvolti, Eta Beta tra tutti, in quanto motore dell'azione, per quanto inconsapevole.
L'uomo del futuro viene anche promosso a titolare di una storia castyana: Eta Beta e il Buz pappapianeti non è tra i racconti più ricordati dell'autore, ma in realtà ha una carica ironica e demenzial-fantascientifica davvero potente, dove davvero Eta la fa da padrone. Giusto quindi intitolargli la storia, ed è ottimo vederlo agire in modo del tutto coerente alle sue caratteristiche: è l'attenzione e la passione verso questo universo narrativo che porta Casty a visualizzare il personaggio mentre dorme in bilico su un pomello o mentre agisce in modi del tutto imprevedibili, come effettivamente capitava agli esordi.
È infine interessante notare il fatto che Casty spesso vede Eta Beta come veicolo per i suoi messaggi ecologici, tematica tanto cara all'autore. Già nel Buz pappapianeti si può rintracciare questa tendenza, ma ancor di più nella lunga Topolino e il mondo di Tutor, dove Eta accompagna Topolino nel tentativo di risolvere un mistero che andrà a coinvolgere la Terra, il futuro e... i pericoli dell'inquinamento sfrenato, appunto.
Grazie alla sua visione privilegiata di uomo del futuro, infatti, Eta Beta si fa efficace portatore di un'ideologia che quel futuro vorrebbe salvaguardarlo nella maniera migliore, e questo fa buon gioco a Casty.
Un nemico dal passato
Il primo avversario storico cui Casty applica il processo di rinnovamento nella tradizione è Pietro Gambadilegno, che ritorna, per esempio, a minacciare di morte Topolino come nelle avventure più classiche. Gambadilegno, come Macchia Nera, fa però parte del cast di nemici ricorrenti, mentre ancor più folto è quello delle figure oscure e minacciose che non sono più utilizzate: tra queste una delle più affascinanti è sicuramente la Spia Poeta. Fa la sua comparsa per la prima volta sulle pagine di Eta Beta e la spia, nota anche come Eta Beta e l'atombrello, primo titolo italiano dell'avventura prima che venisse spezzata in due parti.
Il personaggio, uno dei più inquietanti tra quelli ideati dalla coppia Walsh-Gottfredson, fa il suo esordio nella seconda parte dell'avventura: sia la trama della storia sia la caratterizzazione della Spia Poeta risentono fortemente dell'atmosfera di tensione dovuta alla Guerra Fredda, durante la quale i nemici, secondo gli Stati Uniti, potevano nascondersi in qualunque angolo del paese. In particolare nella prima parte della storia Topolino ed Eta Beta vedono pericoli ovunque e si fanno guardinghi per proteggere l'atombrello ideato dall'Uomo del domani. Quando, però, l'avversario si palesa, eccolo presentarsi inquietante e un aspetto molto vicino a quello di Oscar Wilde, probabilmente per sottolineare il suo particolare modo di esprimersi: in rima.
Questa scelta stilistica, piuttosto che ammorbidire gli aspetti inquietanti, li esalta, sottolineando ancora di più il contrasto con lo sguardo duro e i modi spietati del personaggio, che venne ripreso nel 1994 da Claudio Goresi e Sergio Asteriti sulle pagine di Topolino n. 2031: così come la storia d'esordio era influenzata dalla situazione storica di tensione, Il ritorno della Spia Poeta sembrerebbe essa stessa influenzata dall'atmosfera di distensione successiva alla caduta del muro di Berlino, con il terribile personaggio di Walsh e Gottfredson che, persa ormai ogni motivazione per la sua esistenza, viene rappresentato come un cane bastonato, senza più alcun posto nel mondo, redento delle sue malefatte e votato alla semplice poesia.
La Spia Poeta, in questo modo, perde tutto il fascino originale, ma non acquista nulla di nuovo, risultando semplicemente svuotato, un personaggio decisamente inutile all'interno del cast disneyano dell'epoca, a differenza dell'altrettanto letale Pirata Orango, che seppure non ritornato ufficialmente, viene riproposto sia in Topolino e l'incredibile avventura (1988), di Giorgio Pezzin e Giampiero Ubezio, sia in Topolino e i sogni ricorrenti (1994) di Rudy Salvagnini e Valerio Held con il suo oscuro fascino praticamente immutato.
Quello stesso fascino che Casty riuscirà a recuperare nella già citata Topolino e il mondo che verrà. La Spia Poeta ritorna in grande stile, più megalomane che mai, grazie a un Casty in grado di fondere gli stili narrativi dei suoi maestri Gottfredson e Scarpa: la storia, infatti, viene ambientata in un piccolo staterello del centro Europa, l'Inusitania, esplicito omaggio al Maestro veneziano.
D'altra parte la Spia viene recuperata al suo antico splendore: prima agisce nell'ombra, controllando il re dell'Inusitania, per poi affrontare a viso aperto il suo storico nemico, l'unico in grado di sconfiggerlo: Topolino.
Ne risulta, alla fine, una storia assolutamente godibile, una distopia con elementi steampunk appena accennati (e che, per esempio, saranno molto più evidenti in Darkenblot - Il futuro è già qui), ispirata come giusto che sia al ciclo bondiano, che traccia una linea narrativa che, per ora, risulta difficile da seguire anche per gli altri autori disneyani. Basti pensare, infatti, che la successiva apparizione della Spia Poeta avverrà in Macchia Nera e il botto di capodanno (2014) di Jacopo Cirillo e Carlo Limido, dove la Spia si assocerà ad altri noti criminali disneyani, contravvenendo al suo fondamentale solipsismo, ben più marcato di altri personaggi come Gambadilegno o Macchia Nera, e risultando così meno inquietante nel complesso. D'altra parte l'intera storia di Cirillo, a differenza del Mondo che verrà - costruita soprattutto con lo spirito della grande avventura - ha più l'idea della parodia divertente e ironica (la serie di Ocean Eleven, per esempio), che non quella di un mystery, seppur brillante.
Ragionando su quanto sopra esposto, si può quindi capire come Casty operi in due maniere, quando si tratta di muovere i vecchi personaggi nelle sue storie: da una parte l'autore guarda alle caratteristiche originali e più appartenenti al personaggio, riprendendole e sviluppandole in modo coerente, dall'altra sfrutta queste qualità per trasmettere di volta in volta i messaggi più consoni allo stile del personaggio stesso.
In questo modo ciascuno di loro, siano essi personaggi positivi, come Eta Beta, o negativi come la Spia Poeta, riprende tutte le sfaccettature che gli sono proprie, aggiornandole e adattandole in funzione della storia che l'autore vuole narrare, sia essa dal sapore ecologista o fantascientifico.
Chi vuol essere lieto spia... del doman non v'è certezza.

Nessun commento:

Posta un commento