lunedì 25 agosto 2014

Il segreto dei cospiratori egiziani

Inizia come una spy story, Il segreto dei cospiratori egiziani, o come un fumetto noir, come afferma Baffo durante l'immancabile inseguimento sul tetto del treno in un incipit che, in effetti, sembra ispirato anche a Mistero sull'Orinet Express di Agatha Cristie.
Dietro questo inizio al fulmicotone c'è una cospirazione ordita dal professor Baribari che, utilizzando il suo robot Cleopatra, cerca di riportare al suo antico splendore il Regno dell'Egitto e, da qui, conquistare il mondo intero. Il racconto di questa cospirazione viene fatto da Tezuka trasformando le vignette in una serie di geroglifici, con una soluzione non troppo differente da quella utilizzata da Romano Scarpa ne Le sorgenti mongole, quando il maestro veneziano racconto, con dei graffiti, la leggenda che spinse Topolino a intraprendere una nuova avventura.
La storia di Cleopatra raccontata da Ochanomizu





Questa serie di vignette sono anche emblematiche della struttura visiva utilizzata dal maestro giapponese: quattro strisce suddivise in due o tre vignette, in base alle esigenze narrative. E' anche una struttura molto flessibile nell'interpretazione di Tezuka, molto più di quanto fece Barks negli Stati Uniti: il creatore di Atom, infatti, introduceva spesso vignettone ariose (quadruple o sestuple) e anche delle spettacolari splash page, come quella dell'ingresso del tempio egizio sede della cospirazione di Baribari.
Altrettanto spettacolare è poi l'assemblaggio dell'astronave sulla quale Cleopatra viaggia verso il Giappone per sfidare Atom e recuperare il gioiello fondamentale per la sua incoronazione: essa è costituita da quattro giganteschi giganti robotici. Molte poi sono le sequenze silenziose (o quasi), dominate soprattutto dalle onomatopee, che si distinguono tra scene di combattimento, caratterizzate da un'azione senza respiro, e scene di tensione in stile western, come il confronto tra Tenma, che cammina ignaro, e Cleopatra, che si prepara a tendergli un agguato.
Ottimo, poi, l'utilizzo delle gag, alcune molto ironiche, come la già citata battuta sui fumetti noir di Baffo o la scena metafumettistica di Ochanomizu che resta intrappolato all'interno di un libro di storia più grande di lui.
A livello di trama, invece, è degna di nota, soprattutto per il lettore degli ultimi anni, la scena che porterà alla sconfitta di Baribari: i seguaci di Cleopatra, infatti, scoperta la sua vera natura, si ribellano allo scienziato, iniziando con una vignetta che occupa i tre quarti della pagina in cui gli egiziani iniziano la rivolta, in una sorta di previsione sulla Primavera Araba, lanciando sassi.
Sembra al tempo stesso un riferimento alla rivoluzione che portò alla caduta del regno di Persia e alla nascita della Repubblica dell'Iran, e alle rivolte con le pietre che sono diventate famose grazie alla guerra tra palestinesi e israeliani. Ad ogni modo Tezuka sottolinea la violenza e la drammaticità dello scontro con una doppia splash page di assalto all'ingresso del tempio e una quadrupla dal suo interno, dove i rivoltosi abbattono statue, mura e colonne, esaltando la violenza e la drammaticità della sagoma completamente nera che si trova al centro della vignetta con in braccio un fucile pronto a sparare.
Sono poi presenti tre soluzioni grafiche interessanti ed estremamente cinematografiche: si inizia con una serie di vignette con primissimi piani sui calci e i pugni subiti da Baribari.
Quindi ecco un inquietante zoom sulla bomba suicida elettrica attivata da Cleopatra per distruggere il tempio, mentre il robot, con Baribari in braccio, si era rifugiata all'interno di un sarcofago.
E infine la drammatica sequenza di Tenma che si corre contro la porta della sala del sarcofago per salvare il suo malvagio collega: arriverà in ritardo, ma questa sconfitta verrà sottolineata dal riflesso della porta nell'occhio di Tenma che si ingrandisce sempre più fino a che l'occhio non scompare e lascia solo la porta su cui si abbatteranno i pugni dello scienziato.
A livello di trama, Tezuka, oltre a raccontare delle tensioni in Medio Oriente (l'ambientazione, infatti, non lascia alcun dubbio sulla fonte di ispirazione), propone anche un interessante approfondimento sul rapporto tra padri e figli: abbiamo, infatti, da un lato il conflittuale rapporto tra Cleopatra e Baribari, con la prima che si ribella al "genitore", sentendo che le sue scelte sono fondamentalmente sbagliate; dall'altro, invece, ci sono Tenma e Atom, con quest'ultimo che nutre un grande affetto verso il genitore perduto, che però non riesce a rivelarsi, a causa della vergogna. Anche Atom, infatti, si ribellò al suo creatore, accecato dall'ambizione, spingendolo quindi ad aprire gli occhi e ad allontanarsi per la vergogna: entra quindi in gioco un doppio elemento di continuity, con un riferimento forte ad Ambassador Atom, e di mistero non essendo chiaro come abbia fatto Tenma a sopravvivere al suo stesso raggio riducente. Un po' come decenni dopo Everett Ducklair nella Paperopoli di Paperinik New Adventures: ma questa è un'altra storia.
Storia originale: Ejiputo inbôdan no himitsu su Shonen, aprile-agosto 1959
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.9, Dark Horse, novembre 2002
Ristampa italiana: Astro Boy vol. 2, Panini Comics, marzo 2010

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