venerdì 16 gennaio 2015

Anteprima recensione: Annhilator e il buco nero di Fraser Irving

Questa volta estraggo, ma non come screenshot, una parte della recensione di "Annihilator", ultimo fumetto di Grant Morrison che sta arrivando in Italia a ridosso dell'edizione originale
I conigli sono degli animali estremamente prolifici, quasi leggendari nel loro tasso di riproduzione, tanto che Leonardo Fibonacci proprio grazie a questi simpatici roditori scoprì la serie che oggi porta il suo nome: 1 1 2 3 5 8 13 21 e così via, e dove ogni numero è la somma dei due precedenti.
È però stupefacente notare quanto sia pervasiva all'interno della natura questa serie numerica: possiamo ritrovarla, per esempio, nella disposizione dei semi dei girasoli(1), nella struttura dei carapaci delle tartarughe, nelle spirali delle conchiglie. O, ancora, nelle galassie a spirale(2).

M51 (Whirlpool Galaxy) - fonte: reddit, NASA
Viaggiando nell'universo
La materia galattica, infatti, ruota intorno al suo centro realizzando, spesso, delle strutture spiraleggianti, bracci di materiale solido e gassoso che prendono delle forme descrivibili proprio grazie alla serie di Fibonacci mentre cadono verso il centro, fagocitate lentamente da un oggetto apparentemente assurdo ma assolutamente reale che porta il nome di buco nero supermassiccio. All'interno di ogni galassia a spirale si trova proprio un buco nero(3, 4), che al tempo stesso rappresenta il motivo dell'esistenza(5) e il destino ultimo di strutture come la nostra Via Lattea, al cui centro si trova Sagittarius A*(6).
Quasi nulla sfugge dall'orizzonte degli eventi di questo mostro cosmico: immaginate la materia mentre, strato dopo strato, cade al suo interno, scomposta nei suoi costituenti fondamentali, e l'unica traccia di questo pasto è una semplice, piccola radiazione X(7), un leggero calore che riesce a sfuggire, la prova di una digestione millenaria. È in questa zona di confine che viene portato Max Nomax, avventuriero e genio, alla ricerca di "una cura per la morte", un modo per ricongiungersi in vita con la sua amata, protagonista di una classica storia di fantascienza cosmica scritta dall'altrettanto geniale Ray Spass, sceneggiatore hollywoodiano in crisi creativa e tormentato dal suo manager, che lo pressa per ottenere la sceneggiatura per una nuova serie di film, Annihilator.
Con quest'ultima fatica fumettistica Grant Morrison, mescolando la classica ispirazione supereroistica e kirbyana con gli spunti reali arrivati allo sceneggiatore scozzese dalle sue frequentazioni hollywoodiane, costruisce una storia che è un po' un dramma esistenziale, un po' una parodia del mondo del cinema, un po' una grande storia di fantascienza. Il confronto tra creatura e creatore, qui realizzato semplicemente con la descrizione alternata delle loro rispettive avventure, avvicina da un lato i due protagonisti, entrambi anti-eroi, e dall'altro li allontana per motivazioni e potenziale, creativo o distruttivo in base agli stimoli esterni che si trovano ad affrontare.
Il contributo di Frazer Irving
Punto forte di Annihilator, però, sono gli ottimi disegni di Frazer Irving, che, seguendo le invenzioni morrisoniane, mostra uno stile e una composizione delle pagine perfetti per ogni momento del racconto. Ad esempio, per le quattro pagine che rappresentano l'acquisto di Spass della sua nuova casa, l'illustratore propone uno sviluppo orizzontale, tra J.H. Williams III e Gianni De Luca(8). Nella scena successiva, invece, il dialogo tra Spass e il suo manager è giocato prima con primissimi piani su vari dettagli, come tazze, posacenere, mani, per poi allargarsi fino a una inquadratura laterale dei personaggi.
Su tutto, poi, spicca la rappresentazione di Sagittarius A*, che forse non sarà precisa come quella di Gargantua in Interstellar, ma risulta incredibilmente inquietante ed efficace, anche grazie al confronto con il pianeta-prigione che orbita, piccolissimo, ai limiti dell'orizzonte degli eventi. E da cui, ovviamente, Max Nomax riesce a sfuggire uscendo, semplicemente, dalla classica "tana del coniglio" in un percorso inverso rispetto alla ben più nota Alice e molto più simile a quello di un demone che, sfuggito all'inferno, si appresta a concludere un drammatico patto.
E il contributo di Morrison? Per quello vi rimando alla recensione su LSB, che presto verrà pubblicata nella sua interezza (mi sono, nfatti, preso la libertà di sopprimere alcuni passaggi o di modificarne leggermente altri).
(1) Vogel H. (1979). A better way to construct the sunflower head, Mathematical Biosciences, 44 (3-4) 179-189. DOI: http://dx.doi.org/10.1016/0025-5564(79)90080-4
(2) Mack D.R. (1990). The magical Fibonacci number, IEEE Potentials, 9 (3) 34-35. DOI: http://dx.doi.org/10.1109/45.101398
(3) Antonucci R. (1993). Unified Models for Active Galactic Nucle and Quasars, Annual Review of Astronomy and Astrophysics, 31 (1) 473-521. DOI: http://dx.doi.org/10.1146/annurev.aa.31.090193.002353
(4) Urry C.M. (1995). Unified Schemes for Radio-Loud Active Galactic Nuclei, Publications of the Astronomical Society of the Pacific, 107 803. DOI: http://dx.doi.org/10.1086/133630
(5) Ferrarese L. (2000). A Fundamental Relation between Supermassive Black Holes and Their Host Galaxies, The Astrophysical Journal, 539 (1) L9-L12. DOI: http://dx.doi.org/10.1086/312838
(6) Hamaus N., Paumard T., Müller T., Gillessen S., Eisenhauer F., Trippe S. & Genzel R. (2009). Prospects for testing the nature of Sgr A*'s near-infrared flares on the basis of current very large telescope - and future very large telescope interferometer - observations, The Astrophysical Journal, 692 (1) 902-916. DOI:
(8) Gravett P. (2008). De Luca and Hamlet: Thinking Outside the Box, European Comic Art, 1 (1) 21-36. DOI: http://dx.doi.org/10.3828/eca.1.1.3

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