Settimana scorsa non sono riuscito a scrivere una recensione completa di tutto il numero, che presentava una storia in due parti dei Wizards of Mickey: la brevisione di tale storia potete leggerla su LSB. Questa settimana, invece, il numero è stato brevisionato da Andrea Bramini che si è concentrato sull'ultima storia, anche questa in due tempi, di Pippo reporter. Eviterò in quanto segue accenni all'avventura, ricca comunque di citazionismo e di passione disneyana, visto che spero di scrivere qualcosa di più esteso sulla serie stessa in futuro.
Passiamo allora al resto del sommario:
Papero (poco) al top di Roberto Moscato e Ottavio Panaro si concentra sul mondo della televisione e in particolare sugli aspetti fittizi dei reality show. In questo caso è Paperino il protagonista che si deve spacciare per il ricco e viziato nipote di Paperon de Paperoni: non sono io a dover sottolineare cosa ci sia di sbagliato in tutto ciò!
La storia in sé è veloce e divertente, ricca di gag e con un finale forse un po' scontato ma comunque gradevole. Nulla di particolare da aggiungere sui disegni di Panaro, che personalmente non è il mio disegnatore preferito, anche se il suo stile può essere definito scarpiano (o quasi).
lunedì 19 ottobre 2015
giovedì 15 ottobre 2015
Alla ricerca del gatto
Where is cat? è un gioco molto semplice e veloce dove bisogna trovare, all'interno di alcuni ambienti casalinghi, alcuni oggetti, tra cui un gatto e dei topi. La particolarità non sta nella difficoltà del gioco in sé, ma nel fatto che è stato progettato a partire da un'idea di tre bambini di 5, 8 e 10 anni.
mercoledì 7 ottobre 2015
La particella trasformista
Non dite a Brachetti che c'è qualcuno più veloce di lui a cambiare d'abito!
Dopo il post in inglese sul Nobel per la Fisica 2015, ecco anche la versione in italiano. Come saprete ormai in giro per la rete quest'anno il riconoscimento è andato per l'osservazione sperimentale delle oscillazioni del neutrino. Ai dettagli tecnici, proposti da Bruno Pontecorvo nel 1957 e ulteriormente sviluppati da Zio Maki, Masami Nakagawa e Shoichi Sakata nel 1962, ho dedicato un post teorico, mentre quest'oggi proverò a riassumervi la storia delle osservazioni sperimentali.
Iniziamo, però, dalla scoperta del neutrino.
Uno dei fatti più curiosi riguardo i Premi Nobel legati ai neutrini è che il premio per la scoperta dei sapori dei neutrini è stato assegnato nel 1988 a Leon Lederman, Melvin Schwartz e Jack Steinberger, quindi prima del premio per la loro scoperta!
Dopo il post in inglese sul Nobel per la Fisica 2015, ecco anche la versione in italiano. Come saprete ormai in giro per la rete quest'anno il riconoscimento è andato per l'osservazione sperimentale delle oscillazioni del neutrino. Ai dettagli tecnici, proposti da Bruno Pontecorvo nel 1957 e ulteriormente sviluppati da Zio Maki, Masami Nakagawa e Shoichi Sakata nel 1962, ho dedicato un post teorico, mentre quest'oggi proverò a riassumervi la storia delle osservazioni sperimentali.
Iniziamo, però, dalla scoperta del neutrino.
La scoperta dei neutrini
L'esistenza dei neutrini era stata postulata da Wolfgang Pauli(1) ed Enrico Fermi(2) nei primi anni Trenta del XX secolo per spiegare il decadimento beta. La prima osservazione della nuova particella è invece dovuta a Clyde Cowan, Frederick Reines, F. B. Harrison, H. W. Kruse, e A. D. McGuire(3):
La velocità di un segnale prodotto dalla reazione 1 \[\nu_{-} + p^{+} \rightarrow \beta^{+} + n^0\] deve essere una funzione linerare del numero di protoni forniti come bersaglio per i neutrini.Il gruppo osservò due segnali:
Il secondo impulso del segnale della coppia ritardata osservato è stato identificato come dovuto alla cattura di un neutrone dal cadmio nel bersaglio d'acqua.La scoperta venne premiata con il Nobel per la Fisica nel 1995.
Uno dei fatti più curiosi riguardo i Premi Nobel legati ai neutrini è che il premio per la scoperta dei sapori dei neutrini è stato assegnato nel 1988 a Leon Lederman, Melvin Schwartz e Jack Steinberger, quindi prima del premio per la loro scoperta!
martedì 6 ottobre 2015
Cos'è la fisica?
Questo mi sembra il giorno migliore per proseguire la traduzione del saggio di Eugene Wigner su fisica e matematica.
Il fisico è interessato alla scoperta delle leggi della natura inanimata. Per comprendere questa affermazione, è necessatio analizzare il concetto "legge della natura".
Il mondo intorno a noi è di una complessità sconcertante e il fatto più ovvio a riguardo è che non possiamo predire il futuro. Sebbene la battuta attribuisce solo all'ottimista la visione che il futuro è incerto, l'ottimista in questo caso ha ragione: il futuro è imprevedibile. Come ha osservato Schrodinger, è un miracolo che nonostante la sconcertante complessità del mondo, si possano scoprire certe regolarità negli eventi. Una di queste regolarità, scoperta da Galileo, è che due sassi, gettati nello stesso istante dalla stessa altezza, raggiungono terra nello stesso momento. Le leggi della natura riguardano queste regolarità. La regolarità di Galileo è un prototipo per una grande classe di regolarità. E' una regolarità sorprendente per tre ragioni.
Il fisico è interessato alla scoperta delle leggi della natura inanimata. Per comprendere questa affermazione, è necessatio analizzare il concetto "legge della natura".
Il mondo intorno a noi è di una complessità sconcertante e il fatto più ovvio a riguardo è che non possiamo predire il futuro. Sebbene la battuta attribuisce solo all'ottimista la visione che il futuro è incerto, l'ottimista in questo caso ha ragione: il futuro è imprevedibile. Come ha osservato Schrodinger, è un miracolo che nonostante la sconcertante complessità del mondo, si possano scoprire certe regolarità negli eventi. Una di queste regolarità, scoperta da Galileo, è che due sassi, gettati nello stesso istante dalla stessa altezza, raggiungono terra nello stesso momento. Le leggi della natura riguardano queste regolarità. La regolarità di Galileo è un prototipo per una grande classe di regolarità. E' una regolarità sorprendente per tre ragioni.
sabato 3 ottobre 2015
Quel tornado di zia Mame
La capacità di uno scrittore di essere verosimile fino ad arrivare al punto di non chiarire mai bene al lettore quanto i propri scritti siano autobiografici è comune a ben poche anime pie e una di queste è Patrick Dennis, pseudonimo di Edward Everett Tanner III, scrittore statunitense che, persa tutta la sua fortuna, finì la sua carriera come maggiordomo di Ray Kroc, CEO di McDonald's, ovviamente ignaro di avere al suo servizio uno dei più famosi scrittori d'America. Questa, però, è la storia di chiusura, che ci interessa fino a un certo punto, ma serve semplicemente per capire il personaggio: scrittore brillante, dallo stile ironico, sempre pronto e aperto al divertimento: d'altra parte aveva un secondo pseudonimo, Virginia Rowans, l'altro aspetto della sua anima bisessuale, a dirla tutta.
Ad ogni buon conto è proprio Virginia a esordire nel mondo letterario con due romanzi, nel 1953 e nel 1954, prima che fosse Pat a reclamare un po' di spazio: e così inizia a circolare il manoscritto di Auntie Mame, in italiano zia Mame, in realtà una raccolta di racconti la cui protagonista è ispirata a Marion Tanner, zia di Edward Everett. La leggenda narra che il libro ricevette 19 rifiuti da altrettanti editori, fino a che non finì sulle scrivanie degli uffici della Vanguard Press che evidentemente ci vide qualcosa di sufficientemente positivo da voler rischiare la pubblicazione. In effetti al libro mancava giusto quel qualcosa: perdere l'aspetto di una raccolta di racconti. Per fornire a ciascuno degli 11 racconti una sorta di concatenazione logica, l'editor della Vanguard, Julian Muller, ebbe l'idea di introdurre ciascun racconto con un riferimento a un personaggio reale (e ovviamente fittizio!) le cui gesta venivano raccontate su Selezione che procedevano in parallelo con le imprese di Mame.
Ad ogni buon conto è proprio Virginia a esordire nel mondo letterario con due romanzi, nel 1953 e nel 1954, prima che fosse Pat a reclamare un po' di spazio: e così inizia a circolare il manoscritto di Auntie Mame, in italiano zia Mame, in realtà una raccolta di racconti la cui protagonista è ispirata a Marion Tanner, zia di Edward Everett. La leggenda narra che il libro ricevette 19 rifiuti da altrettanti editori, fino a che non finì sulle scrivanie degli uffici della Vanguard Press che evidentemente ci vide qualcosa di sufficientemente positivo da voler rischiare la pubblicazione. In effetti al libro mancava giusto quel qualcosa: perdere l'aspetto di una raccolta di racconti. Per fornire a ciascuno degli 11 racconti una sorta di concatenazione logica, l'editor della Vanguard, Julian Muller, ebbe l'idea di introdurre ciascun racconto con un riferimento a un personaggio reale (e ovviamente fittizio!) le cui gesta venivano raccontate su Selezione che procedevano in parallelo con le imprese di Mame.
venerdì 2 ottobre 2015
La festa dei nonni su Topolino #3123
Come ricorda il google doodle di oggi, è la festa dei nonni e anche l'ultimo numero di Topolino li festeggia con ben due storie. E seguendo quanto fatto settimana scorsa con la luce, anche questa settimana mi concentro solo sulle storie a tema. La brevisione su LSB, invece, questa volta verrà scritta da Andrea Bramini e uscirà nei prossimi giorni, state tranquilli.
Apre la coppia di avventure Nonna Papera e Nonno Bassotto: la strana coppia, scritta da Gaja Arrighini per i disegni di Alessandro Perina.
La storia parte dal parallelo tra i due protagonisti della storia e i rispettivi nipoti (nel caso di Elvira stiamo parlando di Ciccio, che è anche uno dei suoi molti nipoti), che mostrano di non comprendere appieno i loro avi. Così, ritrovandosi per un caso, decisamente incredibile, nel parco di Paperopoli, i due iniziano a chiacchierare, scoprendo di avere molte più cose in comune di quello che pensavano.
Nasce una incredibile amicizia, che si sviluppa con una serie di scene piuttosto giocose e forse anche banali, come fare scherzi citofonici, disturbare al cinema, lanciarsi a rotta di collo lungo una discesa. Nonno Bassotto, poi, sembra comportarsi più come uno spasimante che non come un amico e confidente, mentre il suo piano viene svelato nel finale della storia, che giunge improvviso e risulta alquanto sbrigativo, riportando alla normalità senza alcuna piccola concessione alla parte romantica del lettore, stimolata per tutta la lettura della storia.
Se il suo sviluppo è, necessariamente, lontano come contenuti rispetto a I piccoli ruscelli di Rabaté, non si avvicina nemmeno allo spirito di quest'opera, che poi è quello di raccontare come la vecchiaia possa essere ancora piena di gioie.
La storia parte dal parallelo tra i due protagonisti della storia e i rispettivi nipoti (nel caso di Elvira stiamo parlando di Ciccio, che è anche uno dei suoi molti nipoti), che mostrano di non comprendere appieno i loro avi. Così, ritrovandosi per un caso, decisamente incredibile, nel parco di Paperopoli, i due iniziano a chiacchierare, scoprendo di avere molte più cose in comune di quello che pensavano.
Nasce una incredibile amicizia, che si sviluppa con una serie di scene piuttosto giocose e forse anche banali, come fare scherzi citofonici, disturbare al cinema, lanciarsi a rotta di collo lungo una discesa. Nonno Bassotto, poi, sembra comportarsi più come uno spasimante che non come un amico e confidente, mentre il suo piano viene svelato nel finale della storia, che giunge improvviso e risulta alquanto sbrigativo, riportando alla normalità senza alcuna piccola concessione alla parte romantica del lettore, stimolata per tutta la lettura della storia.
Se il suo sviluppo è, necessariamente, lontano come contenuti rispetto a I piccoli ruscelli di Rabaté, non si avvicina nemmeno allo spirito di quest'opera, che poi è quello di raccontare come la vecchiaia possa essere ancora piena di gioie.