Come ricorda il google doodle di oggi, è la festa dei nonni e anche l'ultimo numero di Topolino li festeggia con ben due storie. E seguendo quanto fatto settimana scorsa con la luce, anche questa settimana mi concentro solo sulle storie a tema. La brevisione su LSB, invece, questa volta verrà scritta da Andrea Bramini e uscirà nei prossimi giorni, state tranquilli.
Apre la coppia di avventure Nonna Papera e Nonno Bassotto: la strana coppia, scritta da Gaja Arrighini per i disegni di Alessandro Perina.
La storia parte dal parallelo tra i due protagonisti della storia e i rispettivi nipoti (nel caso di Elvira stiamo parlando di Ciccio, che è anche uno dei suoi molti nipoti), che mostrano di non comprendere appieno i loro avi. Così, ritrovandosi per un caso, decisamente incredibile, nel parco di Paperopoli, i due iniziano a chiacchierare, scoprendo di avere molte più cose in comune di quello che pensavano.
Nasce una incredibile amicizia, che si sviluppa con una serie di scene piuttosto giocose e forse anche banali, come fare scherzi citofonici, disturbare al cinema, lanciarsi a rotta di collo lungo una discesa. Nonno Bassotto, poi, sembra comportarsi più come uno spasimante che non come un amico e confidente, mentre il suo piano viene svelato nel finale della storia, che giunge improvviso e risulta alquanto sbrigativo, riportando alla normalità senza alcuna piccola concessione alla parte romantica del lettore, stimolata per tutta la lettura della storia.
Se il suo sviluppo è, necessariamente, lontano come contenuti rispetto a I piccoli ruscelli di Rabaté, non si avvicina nemmeno allo spirito di quest'opera, che poi è quello di raccontare come la vecchiaia possa essere ancora piena di gioie.
Di diversa qualità è invece L'asso dei cieli di Vito Stabile e Stefano Intini. In questo caso il giovane forumista del Papersera, diventato un bravo sceneggiatore disneyano, propone il confronto tra Pippo e il nonno Walter de Pippis, asso dell'aria, che non sembra rispettare molto il nipote.
Le dinamiche nonno-nipote qui sono differenti e simili al tempo stesso: a complicare, infatti, non c'è solo la distanza generazionale, ma questa viene acuita da un astio e una diffidenza di fondo spesso presenti nelle persone anziane le cui cause non sono mai chiare. Nel caso di Pippo, però, il suo migliore amico, Topolino, riesce a scoprire i motivi dell'astio del nonno e ciò permette la riconciliazione tra i due.
L'efficacia della storia, che di fatto ripresenta in questo senso una formula molto gottfredsoniana, sta sia nello sfruttare il rapporto tra nonno e nipote che imbastire gag divertenti, sia nel riuscire a incastrare il momento dell'indagine di Topolino, sia una giusta parentesi avventurosa. A impreziosire il tutto è poi la pagina conclusiva, un sentito omaggio dal gusto romantico all'aviazione storica, quella fatta sui vecchi aerei a elica.
Sul lato disegnatori non nascondo di preferire Intini, soprattutto per il tratto più marcato e dinamico rispetto a quello leggero di Perina: entrambi, comunque, dimostrano di essere in grado di far recitare i personaggi disneyani con tutta la gamma delle emozioni proposte dai rispettivi sceneggiatori.
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