venerdì 21 settembre 2018

I can see for miles


L'analisi delle macchie ematiche è stata utilizzata innformalmente per secoli, ma il loro primo studio moderno risale al 1895 quando l'austriaco Eduard Piotrowski dell'Università di Cracovia pubblicò Ueber Entstehung, Form, Richtung und Ausbreitung der Blutspuren nach Hiebwunden des Kopfes (Sulla formazione, forma, direzione e diffusione delle macchie di sangue dopo trauma contusivo alla testa). Bisogna però aspettare il 1941 per il passo successivo, quanto venne pubblicato per la prima volta il libro di Un certo numero di LeMoyne Snyder Homicide Investigation in cui vengono brevemente citati alcuni dettagli sullo studio delle tracce ematiche, come ad esempio i tempi di asciugatura del sangue o il colore in funzione del tipo di sangue, se arterioso o venoso, o che la caduta delle macchie dipende dalla dinamica di aggressore e vittima.
Lo studio delle macchie nel caso di crimini violenti diventa, però, sistematico a partire dal 1954 con il caso di Sam Sheppard, medico osteopatico la cui moglie venne picchiata a morte in casa. Da qui in poi divenne evidente l'importanza dello studio delle tracce ematiche, generando così un deciso interesse nel mondo della ricerca che culminò nel 1971 con la pubblicazione del primo trattato esplicitamente dedicato all'argomento, Flight Characteristics and Stain Patterns of Human Blood di Herbert Leon MacDonell.
Gli elementi che vanno considerati nell'esame del sangue su una scena del crimine partono dalle caratteristiche biologiche, chimiche e fisiche del sangue. Inoltre, a parte la rilevazione dei gruppi sanguigni sulla scena e sugli abiti dei sospettati, risulta di grande importanza la determinazione dell'origine degli schizzi. In questo è di aiuto l'esame delle dimensioni della macchia: come mostrato da Victor Balthazard, lunghezza $l$ e larghezza $w$ della macchia sono in relazione con l'angolo di impatto $\alpha$: \[\sin \alpha = \frac{w}{l}\] Nel caso di più schizzi, è importante poi la determinazione dei punti e delle aree di convergenza. Tali informazioni, quando proiettate nello spazio, forniscono l'area di origine degli schizzi, da cui è anche possibile avere un'idea della dinamica dell'assalto.
Inoltre l'esame della traccia fornisce informazioni sull'energia trasportata dal sangue e dunque sulla sua velocità e sulla forza impiegata dall'assassino, portandoci alla fine nel mondo delle leggi della cinematica e della dinamica.
L'analisi delle tracce ematiche è dunque una delle discipline più complesse che riesce a unire insieme matematica (trigonometria nel dettaglio) e fisica (le leggi sul moto e sulle forze) per realizzare le animazioni degli assalti criminali che tanto riempiono le puntate di CSI!

L'analisi delle macchie ematiche su it.wiki ed en.wiki

Nessun commento:

Posta un commento