domenica 11 novembre 2018
Focus Live: day #4 - Una fine
Quest'ultima giornata è stata un misto tra occasioni mancate e incontri con amici che danno ben più di un sollievo di ciò che i bimbetti parcheggiati al nostro stand mi hanno negato: non mi sembrava, infatti, il caso di negare a dei bimbetti dagli occhi tondi e luccicanti la possibilità di lanciare il loro razzo nello spazio, anche se solo con un videogioco! E così sono l'unico dello stand INAF a non aver fatto la foto con Paolo Nespoli, che è venuto a incontrare il pubblico e firmare autografi proprio lì accanto. Certo c'è la soddisfazione che siamo riusciti a farci firmare i modellini di Luna, Mercurio e Marte, cui c'è da aggiungere anche che quest'ultimo è stato portato da Nespoli proprio sul palco del suo intervento in (quasi) chiusura di festival! Durante l'incontro Nespoli ha raccontato delle sue esperienze sulla Stazione Spaziale Internazionale con grandissima ironia riuscendo a interessare e divertire un pubblico numeroso e comunque di principio interessato agli stimoli in grado di lasciarci un personaggio forte e determinato come il nostro astronauta: basti ricordare che Nespoli, a 27 anni, pur di perseguire il suo sogno di diventare un astronauta, decise di iscriversi all'università per studiare ingegneria.
Inevitabili le domande su Marte (d'altra parte il suo modellino a qualcosa gli sarebbe pur dovuto servire!): in questo senso ha raccontato quanto la Stazione Spaziale sia importante per capire come mandare gli astronauti verso il pianeta rosso. Il modo in cui risponde il corpo umano alla bassa gravità, le interazioni in luoghi chiusi, la lontananza dalle persone care, sono tutte situazioni che la Stazione Spaziale può aiutare a comprendere meglio. A tutto ciò c'è anche da aggiungere il problema della gestione stessa della navicella che eventualmente andrebbe costruita per trasportare l'equipaggio dei pionieri marziani. Molti dei problemi che la Stazione ci pone sono, infatti, risolti proprio da Terra grazie al costante monitoraggio dei controllori della NASA, lasciando agli astronauti solo un numero ristretto di operazioni (all'incirca un centinaio rispetto alle migliaia necessarie) preservando così il tempo dedicato alla conduzione degli esperimenti.
Il senso di tutto quello che Nespoli ha raccontato, però, è molto semplice da riassumere: Marte è un sogno difficile da realizzare, ma non impossibile riuscendo a portare avanti le nostre conoscenze scientifiche e sviluppando la tecnologia necessaria per risolvere i problemi che una tale impresa ci porrà sul nostro cammino. L'amico incontrato è, invece, Peppe Liberti, giunto oggi per un intervento sulla mente quantistica e utilizzato da Stefano come scusa per farmi staccare da Kerbal e dai piccoli giocatori che giungevano più o meno senza soluzione di continuità allo stand per costruire razzi verso lo spazio.
E' stato bello rivederlo e soprattutto rivedere, anche se giusto per qualche minuto per fare una chiacchierata matematica insieme con Peppe e Stefano, Maurizio Codogno, anche lui al Focus Live come relatore, o anche incrociare durante la conferenza un mio ex studente o dopo la conferenza di Peppe la brava Silvia Kuna Ballero: che poi alla fine è vero, ci si conosce un po' tutti, ed è sempre bello trovarsi anche solo per pochi minuti, ma è ancora più bello ritrovare vecchi amici come Peppe e chiacchierare un po' così, anche in qualche modo "ridendo" di quel che ci siamo lasciati alle spalle!
Quindi, alla fine, il Focus Live è stata un'esperienza sicuramente complicata e faticosa, ma molto soddisfacente e che, come spero di potervi spiegare tra qualche giorno, l'inizio di una sorta di piccolo tour per la nostra versione edu di Kerbal Space Program!
Se me lo dicevi prima (cit.) io ieri mattina ero lì con i novenni!
RispondiElimina(nel senso che te li portavo a giocare)
EliminaE' per quello che non te l'ho detto: non sai quanti novenni ho visto in questi quattro giorni!
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