giovedì 23 maggio 2019
Cosmo Explorers: Una gita alla Altec
Sistemata la formattazione e alcuni errori di battitura dopo la prima pubblicazione via smartphone.
La seconda giornata dell'evento legato al progetto dei Cosmo Explorers è consistita in una serie di incontri e presentazioni alla Altec su vari argomenti legati alle missioni spaziali, alla loro progettazione e alla loro messa in opera.
In particolare, dopo un'introduzione sulla Altec e sulla vita sulla Stazione Spaziale Internazionale, in particolare sugli aspetti legati alla buona salute, abbiamo visitato i centri di controllo legati alla missione Gaia e alla Stazione Spaziale.
Gaia è un satellite che, posto a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, sta mappando le stelle della Via Lattea. La seconda mappa realizzata con i dati raccolti è stata rilasciata l'anno scorso, a fine ottobre se non ricordo male, e in Altec è presente la sede del Data Processiong Center Torino che raccoglie i dati astrometrici della missione.
Fondamentalmente è uno stanzone con un paio di computer per postazione. Questa struttura è abbastanza standard anche per gli altri centri di controllo che abbiamo visitato oggi. In Altec, infatti, si trovano anche due sale di controllo per le attività sulla Stazione Spaziale, che si interfacciano, in caso di problemi, con la Nasa: in questo caso ciascuna postazione ha almeno due computer per operatore se non anche tre. Delle due sale, abbiamo visitato quella preposta al controllo dei video registrati dagli astronauti relativi all'integrità della Stazione, mentre la seconda, che abbiamo visto da fuori, segue in diretta le attività sulla Stazione.
Altro centro di controllo, visitato nel pomeriggio, è quello in procinto di essere inaugurato che si occuperà di "guidare" il rover europeo di ExoMars 2020. E' molto più complicato dei due precedenti: oltre alla sala con le postazioni degli operatori del rover, è prevista anche una sala di brainstorming con ingegneri e scienziati e un hangar che ricostruisce nel modo migliore possibile l'ambiente marziano, in modo da testare le operazioni da inviare al rover. Il suolo marziano è per lo più simulato con uno strato di una decina di centimetri di pozzolana, mentre una piattaforma inclinabile permette di studiare le eventuali situazioni estreme in cui il rover potrebbe incappare durante le sue peregrinazioni sul pianeta rosso. Inoltre è in previsione implementare un sistema che, attraverso dei cavi, permetta di simulare le condizioni gravitazionali marziane.
Il finale è stato dedicato a una visita più approfondita dell'hangar dei modelli, dove abbiamo potuto apprezzare pezzi analoghi a quelli costruiti dalla Thales per la Stazione Spaziale, oltre a entrare nel modello di uno di questi moduli. Tra l'altro il nodo 3 della Stazione è stato costruito in Italia dopo che la precedente azienda tedesca aveva fallito ben 2 stress test!
Nel complesso una giornata bella e stimolante, una di quelle che all'uscita ti lasciano con la meraviglia negli occhi (e nel frattempo gli studenti alle spalle mentre stai uscendo discutono di sfere di Dyson!)
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