domenica 21 luglio 2019

L'aquila è atterrata


L'orma della scarpa lunare di Aldrin
Sono le 4:56. Dopo un'attesa di poco più di sei ore, il 21 luglio del 1969 Neil Armstrong posava, primo terrestre nella storia, piede sulla Luna.
La discesa del modulo lunare Eagle era stata di per se stessa un'avventura all'interno dell'avventura: mentre scendevano verso la superficie lunare, Armstrong e il suo compagno Edwin Aldrin si erano accorti che il sito scelto era particolarmente roccioso. Così il comandante passo alla guida semimanuale del modulo. I minuti scorrevano. Il carburante andava esaurendosi e Armstrong non riusciva a trovare un posto adatto per l'atterraggio fino a che non decise di scendere in uno spiazzo all'interno del Mare della Tranquillità utilizzando alcune rocce lunari come punto di riferimento per la discesa stessa. Alla fine dell'allunaggio il modulo aveva ancora nel serbatoio una quantità di carburante corrispondente a circa 25 secondi di volo: nessun'altra delle future missioni Apollo rimase con una quantità di carburante così bassa!
Dopo l'atterraggio sul suolo lunare il programma prevedeva alcune ore di riposo per i due astronauti prima dell'uscita dal modulo e dell'inizio delle attività extraveicolari. Armstrong e Aldrin, però, non erano in grado di riposare, evidentemente troppo eccitati da quanto li attendeva. Così a mezzanotte e 12 minuti il comandante comunicò la decisione dei due di iniziare con le procedure di preparazione all'EVA:
Il nostro consiglio a questo punto è di programmare l'Attività Extraveicolare, con la vostra approvazione, a partire dalle otto di questa sera, ora di Houston. Approssimativamente fra tre ore.
Il medico della missione, il dottor Berry, controllata la telemetria relativa allo stato di salute degli astronauti, diede l'OK alla procedura. I preparativi, però, richiesero più tempo del previsto (3 ore e mezza in luogo delle 2 previste). Ad ogni modo, una volta completate le operazioni preliminari, l'Eagle venne depressurizzato e il suo portellone esterno venne aperto: erano le 4:39.
Armstrong, però, iniziò la discesa alle 4:51. Fu una discesa lunga e attenta: posando un piede dietro l'altro sopra i gradini della scaletta del modulo lunare, il comandante impiegò cinque lunghi minuti a raggiungere il suolo lunare. Così alle 4:56 finalmente il primo uomo posa piede sulla Luna:
Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità.
Quel piccolo passo, che tra ieri e oggi viene celebrato in tutto il mondo, è ricordato anche dagli Ayreon in One small step, una delle tracce di Universal migrator part 1: The dream sequencer, uscito nel 2000.
One small step for man
But a giant leap for mankind
The mighty Apollo prevailed
The Eagle has landed

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