giovedì 31 ottobre 2019

Ritratti: Laura Bassi

L'istituto dell'accademia viene tradizionalmente fatto risalire all'Accademia platonica, una vera e propria scuola di studi avanzati che faceva capo al filosofo Platone. Questa nobile istituzione venne, ovviamente, esportata in tutte le zone di influenza dell'Antica Grecia, inclusa la Magna Grecia. E non è un caso, allora, che la Scuola Medica Salernitana, fondata nel IX secolo, è considerata la prima università medico-scientifica.
Più "universale" era, invece, la storica Università di Bologna: istituita come luogo di formazione e di ricerca nel 1158 con una legge promulgata da Federico Barbarossa, l'Università di Bologna è in realtà ben più vecchia. La sua fonazione, infatti, è probabilmente antecedente anche al 1088, data scelta come convenzione in mancanza di documenti ufficiali o ufficiosi che ne sanciscano l'inizio delle attività.
Viste queste prestigiose origini italiane dell'università, non dovrebbe stupire se le prime donne a riuscire ad ottenere dei titoli accademici sono state proprio delle italiane. Ufficialmente la prima donna ad ottenere un titolo universitario fu la veneziana Elena Cornaro Piscopia nel 1678 presso l'Università di Padova con il prestigioso titolo di Dottore in Filosofia. Esistono però alcune fonti che suggeriscono che anche altre donne erano riuscite a ottenere in precedenza titoli di prestigio: Bettisia Gozzadini aveva ottenuto il titolo di dottore in diritto canonico nel 1236 proprio a Bologna; Costanza Calenda era diventata dottore in medicina presso l'Università di Napoli nel 1422; Juliana Morell, anch'essa dottore in diritto canonico, ad Avignone intorno al 1608.
Una cinquantina di anni più tardi dopo la Cornaro Piscopia, proprio a Bologna, ottiene nel 1732 il titolo di Dottore in Filosofia anche Laura Maria Caterina Bassi alla giovane età di 20 anni. Il 29 ottobre di quello stesso anno, all'incirca intorno al suo compleanno, l'Università di Bologna le conferisce una cattedra in filosofia: inizia, così la sua carriera accademica.
Ambasciatrice della fisica newtoniana

Laura Bassi - via commons
Nata in un qualunque momento tra il 29 e il 31 ottobre del 1711 (l'incertezza non è dovuta a problemi nel travaglio, ma a discrepanze nelle fonti!), venne istruita da Gaetano Tacconi, precettore privato assoldato dal padre Giuseppe. Tacconi seguì la ragazza dai tredici fino ai vent'anni, istruendola in particolare nelle materie cartesiane, nonostante la giovane mostrasse sin da subito un certo interesse verso l'allora nuova fisica newtoniana.
Ad ogni buon conto il talento mostrato da Laura, spinse Tacconi a farle frequentare l'Università di Bologna. Anche in questo caso il suo talento non passa inosservato: in particolare Prospero Lambertini, dottore in teologia e giurisprudenza, è il deus ex-machina della discussione di laurea di Laura Bassi, avvenuta il 17 aprile, che si rivelò particolarmente complessa e difficile. D'altra parte, visti i tempi, una donna doveva dimostrarsi particolarmente di valore per accedere a un titolo che era fino a quel momento di esclusiva pertinenza maschile. La discussione, come già scritto, ebbe successo, così il 12 maggio le venne conferito il titolo di Dottore in Filosofia.
Come per molti altri studiosi con lo stesso titolo, Laura Bassi mostra una certa vastità di interessi: l'acqua come elemento essenziale per la vita (traducendo all'incirca il titolo della sua prima dissertazione, De aqua corpore naturali elemento aliorum corporum parte universi), l'anatomia, la letteratura (vennero pubblicate un paio di raccolte di sue poesie), ma soprattutto la fisica. D'altra parte il 7 febbraio del 1738 sposava Giuseppe Veratti, docente di fisica sempre presso l'Università di Bologna, e forse fu proprio dall'unione con il marito, con il quale ebbe 12 figli, che venne risvegliato il suo interesse per la fisica newtoniana e quella sperimentale più in generale.
In questo campo, infatti, oltre all'impegno nel portare e diffondere in Italia le leggi scoperte da Isaac Newton, anche grazie alla realizzazione di esperimenti di fisica di base, realizzò anche esperimenti nel campo dell'elettricità, ispirata al lavoro d'oltreoceano di Benjamin Franklin. In particolare in quest'ultimo campo diede inizio a una piccola scuola che proseguì con Luigi Galvani, che fu suo allievo. Ebbe una vasta corrispondenza con molti intellettuali e scienziati dell'epoca, tra cui si contano Voltaire, Ruggero Boscovich, Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta. Il suo credito, poi, era tale che, quando nel 1772 Paolo Balbi, titolare della cattedra di fisica a Bologna, morì improvvisamente, l'Università decise di conferire proprio a Laura Bassi la cattedra, nonostante il marito Veratti fosse l'assistente di Balbi: era il 1776 e non solo Laura diventava la titolare di una prestigiosa cattedra, ma aveva il marito come assistente!
Appena due anni più tardi, però, la studiosa saluta tutti e se ne va: il 20 febbraio del 1778 muore, dopo aver dedicato alla scienza e alla fisica una carriera lunga quarant'anni, contribuendo anche ad aver migliorato, seppur di poco, la posizione delle donne all'interno dell'accademia.
Bibliografia
Per questo Ritratto mi sono lasciato prendere dalla pigrizia, quindi, invece di mettere note varie, vi segnalo qui le due fonti principali da cui ho attinto per tratteggiare brevemente la vita di Laura Bassi: la biografia su en.wiki e Rudi Mathematici #189 (pdf).

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