domenica 16 agosto 2020

Topolino #3377: In vacanza!

Numero vacanziero, questo #3377 di Topolino che si apre con la nuova storia di Paperinik di Marco Gervasio per i disegni di Roberto Vian.
Fortuna e sfrotuna
Tutto inzia quando Paperina, dopo l'ennesimo litigio tra Paperino e Gastone, costringe i due cugini ad andare in vacanza insieme.
Ufficalmente intitolata La vacanza di fortuna, la storia, però, gioca, già nella grafia del titolo, sul bilanciamento oscillante tra la fortuna di Gastone e la sfortuna di Paperino che permette di scoprire un traffico di merce rubata che coinvolge un inconsapevole Gastone.
Gervasio, pur dando seguito alla sfortuna di Paperino come caratteristica intrinseca del personaggio (peraltro introdotta in Italia), cosa che un po' stufa tanto quanto la fortuna di Gastone, inserisce una splendida pagina in cui approfondisce il cugino fortunato di Paperino e, con l'ultima vignetta, ne distrugge quel minimo di empatia che aveva creato con il lettore, riportandolo di fatto al Gastone donrosiano.
Per il resto la storia è lineare e leggibile evede in azione un Paperink un po' improvvisato ma no per questo meno efficace, ottimamente supportato da Vian che, nello spazio di pochi mesi, passa dal Paperinik cosmico di Danger Dome a quello classico del Topo di questa settimana.
L'essenza di Paperone
Dopo Ingorgopoli, Marco Rota torna su Topolino con una nuova storia realizzata direttamente per l'Italia. Questa volta, però, non è un lavoro da autore completo, ma su testi di un ritrovato Vito Stabile.
Dopo l'ottima storia disegnata da Massimo Fecchi, Stabile realizza un'altrettanto ottima prima parte de L'identità perduta, storia nella quale lo sceneggiatore mette in crisi l'identità di Paperone prima rendendolo improvvisamente generoso, quindi facendogli perdere la memoria, spunto, quest'ultimo, che verrà sviluppato nella seconda puntata.
La storia, delizosa e divertente, presenta alcune chicche che vale la pena sottolineare.
Innanzitutto la generosità secondo Paperone: in una vignetta fantastica di gusto metafumettistico, Rota mostra Paperone in posa come se ci fosse un fotografo, o come se sapesse di essere "letto", nell'atto di prendere una banconota e metterla dentro un barattolo per la raccolta fondi per una buona causa, per poi rimettere il dollaro nel portafogli al suono della memorabile battuta:
Non basta mostrarli?
Peraltro, con un umorismo di forte gusto barksiano, la raccolta fondi è per l'associazione dei sassi spiritosi!
Altrettanto intelligente è poi l'interpretazione di Paperino, che passa dall'unirsi alla "raccolta fondi" dalla carriola piena di dollari di un Paperone incredibilmente generoso, all'azione secca e determinata per riportare il parente alla condizione precedente di avaro incallito.
Unico note stonate, ma neanche tante, sono nei disegni: molto più che in Ingorgopoli, in questa Identità perduta Rota mostra qualche incertezza soprattutto in alcuni dei primi piani dei personaggi.

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