Ad ogni buon conto, a parte questa pletora di variant e la conclusione di Fast Track Mickey di Claudio Sciarrone il #3380 riserva ben poche soddisfazioni.
Da un lato prosegue Paperbridge, in cui Marco Gervasio continua a narrare il passato da studente universitario di Lord Quackett. In particolare in questo episodio, in cui l'autore, sembra senza alcuna ironia (forse è convinto che non ce ne saremmo accorti), continua a glissare sull'identità di Quacky, inizia a mostrare come i dubbi di Quackett sulla sua genia privilegiata si siano insinuati nella sua ricca testolina. E un ruolo importante sembra giocarlo Beth, sorella di Tom Ducket, l'altro protagonista di Paperbridge, nonché futura Dolly Paprika (anche qui non c'è alcuna certezza, se non una forte somiglianza fisica e caratteriale) grazie a un piccolo ma significativo monologo:
Vi sentite i re del mondo, vero? Ma attenti, quella corona che portate in testa può anche cadere!Passiamo alla storia che da il titolo all'articolo: Il business itinerante, scritta da Bruno Sarda su soggetto di Marco Palazzi, vede Paperone e Rockerduck sfidarsi per ottenere la copertina della prestigiosa rivista Dollar come affarista dell'anno. Se le premesse ricordano le due storie d'esordio di Cuordipietra Famedoro, Il torneo monetario e Il campionato di quattrini, lo svolgimento è un po' più deludente: i due paperi, infatti, si sfidano in posti un po'... fuori dal mondo, ma mentre Paperone, come al solito e un po' anacronisticamente, si avventura con mezzi di fortuna accompagnato dal solito Paperino, Rockerduck affronta le sfide con due mezzi ciminiani, rendendo la storia un po' straniante rispetto al solito. La stessa conclusione, poi, è insoddisfacente, visto che la vittoria di Paperone arriva per merito di Paperino: il guadagno di quest'ultimo, però, per quanto impossibile senza il viaggio con lo zio, non potrebbe essere associato a Paperone e alle sua capacità di scovare affari in posti sperduti del mondo.
Allora vi rivelerete per quello che siete: vigliacchi, che si fanno forza solo con le debolezze altrui!
In generale è sicuramente una storia gradevole, che magari riesce a restare impressa nel giovane lettore, ma niente di speciale, anche se si fregia dei sempre pregevoli disegni di Giorgio Cavazzano.
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