martedì 5 gennaio 2021

Wakfu: Guidare il nostro destino

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Ho iniziato a giocare a Wakfu, installato via Steam. E' un MMORPG di genere fantasy sviluppato dalla software house francese Ankama Games ed è l'erede di Dofus. Mentre quest'ultimo venne rilasciato nel 2004, Wakfu ebbe una gestazione un po' lunga: partito lo sviluppo nel 2006 sbarcò su Mac, Windows e Linux solo nel 2012. Nel frattempo la Ankama aveva dato il via alla produzione della serie animata omonima, Wakfu, trasmessa per la prima volta nel 2008, quindi con ben 4 anni di anticipo sul rilascio del videogioco.
In Italia la serie giunse nel 2011 quando Cartoon Network, a febbraio, trasmise la prima stagione, che venne successivamente "ristampata" su Boing a giugno del 2012. E fu proprio in quell'estate del 2012 che iniziai a vedere Wakfu, appassionandomi alla storia di Yugo e della Confraternita del Tofu. Il Tofu, però, non è l'alimento giapponese usato in varie preparazioni della cucina nipponica, ma una specie di canarino rotondetto che accompagna Yugo nelle sue avventure.
Torniamo però alla serie animata: dopo quel 2012 ne persi completamente le tracce, fino a che non la ritrovai su Netflix, scoprendo che in realtà il progetto di Wakfu era costituito da più di una stagione. La storia, ideata e scritta da Anthony Roux, venne sviluppata in tre stagioni e in 6 episodi speciali. Su Netflix è possibile recuperare le prime tre stagioni e i tre episodi speciali di The Quest for the Six Dofus Eliatropes che si posizionano tra la seconda e la terza stagione.
La storia di Wakfu è, in fondo, non molto diversa da tante altre che vennero narrate prima di lei. Peraltro sono evidenti due riferimenti in particolare: Superman e Dragon Ball. Yugo, infatti, viene lasciato in custodia a un cuoco, Alibert, che lo cresce come se fosse suo figlio, riprendendo così la storia dell'orfano proveniente da un altro mondo. E nel corso della storia si scoprono non solo le vere origini di Yugo, ma che alla fine non è nemmeno così solo come pensava, proprio come Goku o Kal-El. In questo senso Wakfu sembra quasi la sintesi degli elementi in comune tra Goku e Superman: si scopre dell'esistenza di una sorta di zona negativa, così come uno degli avversari più insidiosi di Yugo è un Eliatrop, il popolo di Yugo. Nella terza stagione il fratello di Yugo, il drago Adamaï, viene fatto crescere più velocemente del giovane Eliatrop e il suo design cambia a tal punto da assomigliare a Freezer, uno degli avversari più letali di Goku.
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Anche il resto dei personaggi non sono meno interessanti, come ad esempio Tristepan, il cavaliere Iop, stereotipo dell'eroe che prima si getta nelle imprese e poi pensa. Al suo fianco c'è la spada demoniaca Rubilax, che poi è il nome del demone che sta "possedendo" la spada. Già! in Wakfu i demoni possono entrare negli oggetti, ma non nelle persone, a meno di non avere il loro esplicito permesso. E avolte succede che Tristepan si fa possedere da Rubilax, creando così una versione hulkesca del cavaliere Iop. L'indomito Tristepan, però, ha anche un cuore tenero e gli autori giocano sul suo rapporto con la bella Evangelyne, un arciere (ce ne vuole sempre uno in ogni "compagnia" che si rispetti) dal carattere forte e dalla volontà di ferro, caratteristiche essenziali per essere abile con arco e frecce.
Non poteva, però, mancare anche la classica principessa che cerca di stare lontana dalle proprie responsabilità: la giovane Amalia, infatti, decide di unirsi alla Confraternita del Tofu per stare lontana dal verde regno di Sadida, popolato da una specie di vegetali antropomorfi.
La compagnia, almeno relativamente alla prima stagione (solo nella seconda si andrà ad unire Adamaï), viene completata da Ruel Stroud, un Anutrof (per semplificare: un equivalente del popolo dei nani), che, come tutti del suo popolo, è un avaro accumulatore di kama (la moneta di Wakfu). Ovviamente il pensiero va immediatamente a Paperon de Paperoni e in molte occasioni le caratterizzazioni tra i due personaggi non sono sembrate molto distanti.
Le dinamiche tra questi personaggi si innestano all'interno delle missioni che la Confraternita svolge nel corso della serie e vengono sviluppate con sapienza dagli autori, riuscendo in questo modo ad approfondirli e farli crescere, dando allo spettatore indizi sullo scorrere del tempo. D'altra parte è proprio contro il tempo che si gioca la prima stagione: l'avversario di Yugo è, infatti, Nox, che si è rinchiuso dentro un'armatura, un po' come Victor von Doom, e sta raccogliendo energia per poter far funzionare il suo gigantesco orologio semovente come macchina del tempo. Motore di questo orologione è l'elacubo, una sorta di cubo cosmico o scatola madre kirbyana. E il paragone non è completamente campato in aria. Tra l'altro Nox è uno Xelor, un popolo di maghi in grado di controllare il tempo anche solo per un intervallo limitato.
Inoltre Nox, e la cosa diventa evidente soprattutto durante l'attacco finale a Sadida, rappresenta sostanzialmente l'atteggiamento del genere umano a consumare e distruggere l'ambiente naturale.
Ovviamente tutta la serie ha una doppia lettura, questo grazie al fatto che un po' tutti gli avversari della Confraternita sono sviluppati seguendo la lezione dei cattivi dei supereroi, in particolare quelli della silver e modern age: a renderli tali (cattivi) è spesso un evento traumatico, così grande da sopportare da portarli alla follia. E come tali non dubitano minimamente delle loro azioni o delle loro motivazioni, a differenza ad esempio di Yugo, che di Wakfu è, alla fin fine, l'eroe principale all'interno di una storia corale.
Ad ogni buon conto di riferimenti al supereroismo ce ne sono molti, soprattutto nella terza stagione, mentre lo stile narrativo e quello di disegno sono tipicamente nipponici. Tutto ciò, però, è solo una parte di un progetto più complesso che, a quanto pare, avrà finalmente una degna conclusione, visto che la Ankama è riuscita a finanziare tramite Kickstarter la quarta stagione di Wakfu. Per inciso, dal punto di vista cronologico, Wakfu la serie televisiva è temporalmente successiva a Wakfu il videogioco.

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