sabato 10 aprile 2021

Kaos, vagabondo dello spazio

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Osamu Tezuka è noto soprattutto per una manciata di personaggi: Astro Boy, Kimba, la Principessa Zaffiro, Don Dracula e poco altro. In realtà il meglio noto "dio del manga" ha realizzato oltre 700 opere che J-Pop sta con stampando e ristampando nella Osamushi Collection, una serie di corposi volumi, una vera e propria omnia tezukiana. Alcuni di questi volumi fanno parte della mia collezione, non moltissimi al momento, e di alcuni devo ancora affrontare la lettura. Di questi ho recentemente affrontato la lettura di Kaos, manga fantascientifico suddiviso in due volumi.
I protagonisti della vicenda sono Koji Sunami, il futuro Kaos del titolo, e il suo amico Jo Daigo. I due ragazzi si stanno preparando per entrare nell'Accademia della Via Lattea, che permetterà loro di trovare lavoro all'interno della grande impresa di colonizzazione spaziale. L'epoca della storia, uscita originariamente tra il 1978 e il 1979, è la fine degli anni Novanta del XX secolo: la scansione temporale non risulta mai ben definita da Tezuka se non nelle storie del secondo volume, quando il mangaka pone un esplicito riferimento alla fine del millennio. Rispetto a quanto immaginato da Tezuka, però, la nostra società non si è evoluta al punto da avere delle colonie in altri punti dell'universo, per cui potremmo, a parte l'anno, potremmo tranquillamente ambientare la storia a tra uno o due secoli da questo stesso istante.
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L'idea di Tezuka, ad ogni modo, è spiegata dai deus ex-machina presenti nella vicenda, che compaiono in maniera sporadica, ma regolare, mostrando di essere gli ispiratori delle gesta dei due protagonisti. Il mangaka, però, non vuole rappresentare due personaggi il cui destino è scritto da altri, ma anzi due caratteri forti che cercano in tutti i modi di controllare il proprio destino. Questo da ancora più forza ed enfasi alle differenze caratteriali tra i due, entrambi determinati, ma anche profondamente diversi: Daigo, infatti, si rivela sufficientemente arrivista da farsi corrompere e uccidere l'amico d'infanzia; Koji, invece, che viene fatto resuscitare da una misteriosa entità, uno dei due deus ex-machina, è, nonostante il cinismo che gli ha insegnato il tradimento di Daigo, è una persona gentile e disposta ad aiutare chi si trova in difficoltà.
In particolare saranno proprio le peregrinazioni di Kaos nello spazio quelle che Tezuka ci racconta, con qualche digressione su Daigo che permette non solo di approfondire anche il contr'altare del protagonista, ma anche di approfondire la complessa società terrestre, in cui, per esempio, chi va in pensione viene spedito in una colonia lontana dalla Terra. Il protagonista, ad ogni buon conto, vive una serie di avventure incredibili, ora su un asteroide prigione, ora su un pianeta popolato da parassiti, ora ad aiutare un intero popolo contro l'invasione di un gruppo di criminali terrestri. In questi suoi viaggi, pur avendo un punto di appoggio stabile, Kaos riempie la sua vita dell'amicizia e dell'amore, in netto contrasto con la solitudine di Daigo. Ne emerge una spettacolare epopea spaziale, sia grazie alle belle illustrazioni di Tezuka, sia grazie a una narrazione appassionante. Inoltre, a differenza di Astro Boy, risulta evidente dal linguaggio più esplicito come Kaos sia destinato a un pubblico adulto, a differenza del manga sul famoso robot ragazzino.
L'opera è altamente consigliata e, come giusto che sia dato il genere, contiene anche alcuni spunti astronomici interessanti: una lettura divertente e intelligente, proprio come i manga di Texuka.

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