martedì 13 aprile 2021

The I-Land

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Tra le serie che hanno attirato la mia attenzione, The I-Land è stata indubbiamente una di quelle che più di tutte mi ha stuzzicato, un po' per le similitudini con Lost, un po' perché il gioco dietro la serie era evidente sin dal trailer.
La prima puntata di The I-Land, infatti, si apre con un gruppo di persone senza memoria che si svegliano sulla spiaggia di un'isola deserta. Le distanze, tra loro, sono regolari e ognuno sembra avere un segreto oscuro nascosto persino alla propria memoria. Come scopriamo abbastanza presto, i componenti del gruppo sono in realtà galeotti che hanno accettato (o sono stati costetti, la cosa viene lasciata un po' ambigua) ad accettare uno speciale progetto di detenzione all'interno di un complesso esperimento di realtà virtuale che dovrebbe permettere a qualcuno (se non a tutti) di redimersi dimostrando di aver compreso i propri errori.
La serie, ideata da Anthony Salter, risulta sufficientemente breve, 7 puntate, da sviluppare in maniera compiuta i personaggi presentati. La protagonista, Chase, interpetata da Natalie Martinez, che avevo già avuto modo di vedere all'opera in Under the Dome e APB (e devo dire che la recitazione dei tre personaggi è risultata abbastanza analoga), è tormenata da una serie di incubi che sembrerebbero suggerire che abbia ucciso la madre. Ovviamente le cose non stanno esattamente come si crede, ma l'aspetto forse più interessante della serie non sta tanto nella trama in sé, quanto negli aspetti politici e di corruzione che circondano l'esperimento: in fondo tutto il mondo è paese.

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