mercoledì 18 agosto 2021

Antropico Weinberg

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Steven Weinberg - via commons
Ho scoperto piuttosto tardi della scomparsa di Steven Weinberg, avvenuta il 23 luglio di quest'anno. Aveva vinto il Premio Nobel per la fisica nel 1979 insieme con Sheldon Lee Glashow e Abdus Salam
per il loro contributo alla teoria sull'unificazione delle interazioni debole ed elettromagnetica delle particelle elementari, inclusa, tra le altre, la predizione della corrente neutra debole.
In questo articolo di Nima Arkani-Hamed su Quanta Magazine viene citato il suo contributo alla discussione sulla costante cosmologica e al principio antropico.
Una delle domande più scomode in comsologia al momento è come mai esistiamo. Non è così scontato che l'universo debba necessariamente essere ospitale per la vita. Ciò che stupisce è che le costanti fondamentali del nostro universo sono quelle giuste per rendere statisticamente probabile che, da qualche parte nel cosmo, ci siano le condizioni per avere un pianeta con della vita che vi scorrazza sopra. Piccole variazioni in una sola di queste costanti e questa probabilità diventa anche significativamente più bassa. Per spiegare questa coincidenza è stato proposto negli scorsi decenni il principio antropico, formulato in varie versioni, alcune più forti, altre più deboli.
A questa discussione ha dato un contributo anche Weinberg nel 1987(1). Secondo il fisico teorico, se l'energia di vuoto avesse avuto un valore eccessivamente alto, l'universo si sarebbe espanso così tanto e così in fretta da letteralmente strapopare le galassie prima ancora che riuscissero a formarsi, rendendo così l'universo vuoto. In questo modo Weinberg predisse un valore piccolo, ma comunque non nullo per l'enegia di vuoto, che effettivamente risultò compatibile con osservazioni successive.
Il fatto che l'energia di vuoto possa assumere differenti valori, e unendo questo fatto con la meccanica quantistica, si aprirebbe un vero e proprio multiverso di possibilità: nel 2005 Weinberg sposò in maniera decisa il principio antropico, ma non certo con l'idea che generalmente viene affiancata al principio stesso. D'altra parte Weinberg era un ateo convinto, e l'approccio statistico al principio antropico è quanto di più diverso ci sia alle idee alla base di tutte le religioni umane (e forse anche aliene!).
  1. Weinberg, S. (1987). Anthropic bound on the cosmological constant. Physical Review Letters, 59(22), 2607. doi:10.1103/PhysRevLett.59.2607 

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